LA TRIADE DEI VACCINI. Intrighi Miliardari tra GSK, PFIZER, NOVAVAX con Lobby Sioniste, Gates, Biden & BoJo
GlaxoSmithKline, erede delle tangenti SB a Roma,
confezionerà 60milioni di dosi Novavax
per il Regno Unito di Boris Johnson
Joint Venture colossale GSK-Pfizer
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Ormai da alcuni mesi nel mondo si è scatenato una sfida geopolitica sui vaccini. Il successo è comunque garantito a quasi tutte le Big Pharma anglo-americane che vivono da decenni di “lobbyimg”, un termine che in italiano si può tradurre con il verbo neutro “influenzare”, con quello più pragmatico “sponsorizzare” oppure con quello più tipicamente italiano “ungere”. Ungere soggetti pubblici e privati per ottenere vantaggi commerciali rispetto ai concorrenti.
Come abbiamo ricordato nel precedente articolo su Novavax equiparando il suo nuovo vaccino proteico a quello dell’Epatite B prodotto da SmithKlineBeecham (poi conglobata in GSK), SB “unse” l’ex Ministro della Sanità Francesco De Lorenzo e l’ex direttore del Dicastero, Duilio Poggiolini, con una tangente da 600 milioni di lire costata al politico l’arresto e la successiva condanna in sede penale e civile insieme al funzionario.
Ma erano i tempi in cui la magistratura lavorava alacremente contro la corruzione politica: perché le toghe rosse dovevano sbarazzarsi dei partiti di maggioranza per spalancare il nuovo corso del PDS prima e del Partito Democratico poi, immune a qualsiasi scandalo giudiziario come ha insegnato il PalamaraGate…
Ebbene oggi proprio GlaxoSmithKline, nel 2004 travolta da un nuovo scandalo in Italia per regalie a 4mila medici di base finalizzate a iperprescirzioni di ricette farmacologiche o prescrizioni addirittura non necessarie ma nel 2017 comunque favorita dal Decreto Lorenzin che rese obbligatori in età scolare 10 dei suoi vaccini antibatterici e antivirali, si trova al centro della triade di un “cartello dei farmaci” con Pfizer e Novavax: GSK, infatti, non è ancora riuscita a portare a termine il vaccino che sta sperimentando con Sanofi e quello che, occultamente, sta sviluppando in Italia con Reithera.
Nel mercato libero, ovviamente, queste partnership sono assolutamente permesse e legali ma è altrettanto lapalissiano che a volte servono ad aggirare le leggi antitrust sul monopolio e creano dei potenziali “abusi di posizione dominante”. Ma ancor peggio partoriscono delle joint venture più potenti degli stati a cui devono vendere i loro prodotti, controllando così di fatto il mercato tanto da poter imporre sieri genici sperimentali senza doversi curare troppo delle eventuali conseguenze.
Basti pensare che in Italia è già stato decretato per legge lo scudo penale (già applicato per due decessi) a favore dei medici in relazione ai vaccini antiCovid di tutte le case farmaceutiche autorizzate dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), nonostante l’avvocato Renate Holzeisen in un’azione col sindacato di polizia COSAP abbia contestato la necessità di prescrizioni mediche specialistiche prima delle inoculazioni.
Al momento nel mondo occidentale sono tre i principali competitor in lotta per ricavarsi una fetta di mercato sui vaccini. L’americana Pfizer di New York è privilegiata su tutti, in parte per essere stata il più fondamentale sponsor del Democratic Party nella vittoria di Joseph Biden alle presidenziali USA falsate da brogli e corruzione (come accertato da vari dossier sul voto in Georgia, Pennsylvania e in alcuni stati in bilico dove il tycoon di Facebook, Mark Zuckerberg, foraggiò i centri elettorali) e in parte per essere stata la prima casa farmaceutica a tessere rapporti con la Commissione Europea in un summit con le ong di Bill Gates nel settembre 2019, guardavano proprio pochi mesi dello scoppio della pandemia.
L’altra americana Moderna di Cambridge (Massachusetts, USA) è stata anch’essa finanziata dalla Bill & Melinda Gates foundation un centinaio di milioni di dollari per il vaccino Zika e dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), un’altra ong fondata da Gates, è supportata nelle sue storiche ricerche sui sieri genici mRNA anche dal National Institute of Allergy and Infectiious Diseases (NIAID) diretto dal famigerato Anthony Fauci, finanziatore delle ricerche sui supervirus chimerici SARS 2003 potenziati in carica virale con finalità ‘dual use’ vaccino o bio-arma dagli “apprendisti stregoni” cinesi e americani sospettati di aver creato il SARS-Cov-2 in laboratorio. Ma Moderna ha una capacità di produzione di dosi inferiore e pertanto si è “accontentata” del mercato USA ed Unione Europea.
AstraZeneca di Cambridge (UK), invece, ha creato il suo vaccino grazie ad una collaborazione tra il britannico Jenner Institute di Oxford e l’italiana Advent srl, operativa nel Science Park di Pomezia (Roma) per anni finanziato dalla Regione Lazio per volontà del governatore Nicola Zingaretti (ex segretario del Partito Democratico che governa in Italia dal 2012), dove è stato sviluppato il vettore adenovirale di scimpanzé che è il veicolo del genoma modificato di DNA inoculato per scatenare la reazione degli anticorpi nella proteina Spike nel farmaco antiCovid.
Ma siccome il costo dei sieri di AstraZeneca è assai già economico la multinazionale (peraltro socia di Moderna) è stata fortemente boicottata dai media che fanno il tifo per le multinazionali americane ed hanno evidenziato i molteplici casi di reazioni avverse minimizzati invece per Pfizer. A questi tre leader si aggiunge l’altra americana Johnson&Johnson che appare però una outsider, essendo partita in sordina con il suo Janssen prodotto dall’omonima controllata in Belgio soprattutto dopo il blocco temporaneo della produzione per vaccini contaminati in un laboratorio statunitense.
Il Comirnaty prodotto da Pfizer e dalla tedesca Biontech, anch’essa finanziata da Gates e proprietaria di una licenza di esclusiva per la commercializzazione in Germania e Turchia, viene venduto all’Unione Europea a 19,50 euro a dose ed è già autorizzato per l’uso di emergenza anche sui bambini over 5 anni sia nei paesi UE che negli Usa. Lo Spikevax di Moderna, già approvato per gli over 12, ne costa addirittura 25,50 mentre il Vaxzevria di AstraZeneca (ma per metà italiano) viene pagato soltanto 2,80.
Da pochi giorni prima l’European Medicines Agency e l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, poi varie autorità farmacologiche asiatiche, hanno autorizzato all’uso di emergenza anche il Nuvaxovid di Novavax, creato con la tecnologia delle nanoparticelle proteiche di Spike e il misterioso adiuvante Matrix.
Dovrebbe avere prezzi più contenuti rispetto ai sieri genici a base di RNA messaggero di Pfizer e Moderna, ma l’UE, che ne ha ordinate 100milioni di dosi, non ha ancora reso pubblico il loro costo.
Non è invece ancora stato autorizzato dalla FDA negli Usa, probabilmente per non turbare gli affari di Moderna ma soprattutto di Pfizer che nella sua campagna di lobbying 2019-2020 è stata capace di sponsorizzare persino i procuratori generali, oltre a centinaia di senatori e deputati Democratici e Repubblicani.
GSK HA GIA’ FATTO ACCORDO CON NOVAVAX PER IL REGNO UNITO
La brutta notizia arriva soprattutto per AstraZeneca, finora leader quasi esclusivo del mercato britannico. Nei mesi scorsi, infatti, prima ancora che il Nuvaxovid fosse approvato, la GlaxoSmithKline (GSK) di Londra aveva già stipulato un accordo per la produzione e distribuzione nel Regno Unito.
«GSK ha raggiunto un accordo di principio con Novavax e la task force sui vaccini del governo del Regno Unito per supportare la produzione fino a 60 milioni di dosi del candidato vaccino COVID-19 di Novavax (NVX-CoV2373) da utilizzare nel Regno Unito. GSK fornirà capacità di produzione “riempi e finisci” presso la sua struttura di Barnard Castle nel nord-est dell’Inghilterra a partire dal maggio 2021, con un rapido trasferimento di tecnologia tra le due società che inizierà immediatamente. Le parti negozieranno un accordo finale per includere termini e condizioni aggiuntivi».
E’ il comunicato pubblicato il 20 marzo 2021 dalla stessa GSK sul suo sito ufficiale.
«Il governo del Regno Unito ha assicurato 60 milioni di dosi del vaccino nell’ambito di un accordo di acquisto anticipato con Novavax. Il componente dell’antigene proteico di NVX-CoV2373 è prodotto anche nel nord-est dell’Inghilterra dal partner produttivo di Novavax, FUJIFILM Diosynth Biotechnologies, nel loro sito a Billingham, Stockton-on-Tees. “Fill and finish”, che sarà fornito da GSK, è la fase di completamento della produzione del vaccino, preparazione delle fiale del vaccino finale e confezionamento delle stesse per la distribuzione e l’uso. Il sito GSK a Barnard Castle, che consegnerà le dosi di vaccino nell’ambito di questa collaborazione, è una struttura specializzata nella rete di produzione globale di GSK, che supporta la produzione di prodotti farmaceutici e vaccini GSK».
Roger Connor, Presidente, GSK vaccini, ha dichiarato: “GSK è lieta di supportare Novavax e la UK Vaccines Taskforce con questo accordo di produzione per il Regno Unito e la nostra struttura di Barnard Castle sta ora intraprendendo il lavoro di preparazione rapido necessario per produrre fino a 60 milioni di dosi di questo vaccino. Ci siamo assicurati di poter consegnare questi volumi senza influire sulla fornitura di altri nostri medicinali e vaccini vitali e senza interrompere le altre collaborazioni COVID-19 in cui GSK è impegnata a livello globale.
WUHAN-GATES – 1. INTRIGHI D’ORO BIOARMA-VACCINI tra Cina, Usa-CIA, Sauditi e Big Pharma J&J – GSK
“Questa partnership con GSK continua l’espansione della nostra rete di fornitura globale, che prevediamo aumenterà la capacità produttiva complessiva e, se approvata dalle agenzie di regolamentazione, supporterà l’accesso a un nuovo vaccino potenzialmente importante contro il COVID-19″, ha affermato Rick Crowley, Vicepresidente esecutivo Presidente e Direttore Operativo, Novavax. “Ringraziamo la Vaccine Taskforce del governo del Regno Unito per il suo ruolo fondamentale nel garantire il progresso del nostro vaccino COVID-19, sia dal punto di vista clinico che ora produttivo, nonché GSK per aver messo a disposizione le proprie strutture per aiutare a combattere la pandemia”.
Il primo ministro Boris Johnson ha dichiarato: “Sono lieto dell’investimento di GSK, che mostra la forza della produzione nel Regno Unito e aumenterà ulteriormente il lancio del nostro vaccino. La task force sui vaccini ha lavorato a stretto contatto con le imprese per fornire con successo vaccini a tutto il Regno Unito e questo accordo continuerà a supportare il nostro approccio. Rimaniamo sulla buona strada per offrire una prima vaccinazione a tutti gli over 50 entro il 15 aprile e a tutti gli adulti entro la fine di luglio, e voglio incoraggiare ancora una volta tutti a farsi avanti per un vaccino quando sarete chiamati”.
LA COLOSSALE JOINT VENTURE TRA PFIZER E GLAXO
La partnership con Novavax appare però un piccolo affare se paragonato alla colossale joint-venture conclusa guardavano pochi mesi prima dello scoppio della pandemia tra GlaxoSmithKline e Pfizer. I particolari li leggiamo direttamente dal bilancio depositato nel dicembre 2020 dalla multinazionale americana che è poi diventata leader mondiale dei vaccini grazie al Comirnaty prodotto con Biontech.
Scrive Pfizer: «Il 31 luglio 2019, abbiamo completato una transazione in cui noi e GSK abbiamo unito le nostre rispettive attività di assistenza sanitaria per i consumatori in una nuova JV che opera a livello globale con il nome di GSK Consumer Healthcare. In cambio, abbiamo ricevuto una partecipazione del 32% nella nuova società e GSK possiede il restante 68%. Al momento della chiusura, abbiamo deconsolidato la nostra attività Consumer Healthcare e riconosciuto un guadagno ante imposte di $ 8,1 miliardi ($ 5,4 miliardi, al netto delle tasse) nel terzo trimestre del 2019 in (Gain) al completamento della transazione Consumer Healthcare JV per la differenza nella fiera valore della nostra partecipazione del 32% e il valore di carico della nostra attività Consumer Healthcare. I nostri risultati finanziari e i risultati operativi del nostro segmento Consumer Healthcare per il 2019 riflettono sette mesi di operazioni domestiche del segmento Consumer Healthcare e otto mesi di operazioni internazionali del segmento Consumer Healthcare. I risultati finanziari per il 2020 non riflettono alcun contributo dal business Consumer Healthcare».
«Stiamo contabilizzando il nostro interesse nella JV Consumer Healthcare come investimento con metodo azionario. Il valore contabile del nostro investimento nella JV Consumer Healthcare è di $ 16,7 miliardi al 31 dicembre 2020 e $ 17,0 miliardi al 31 dicembre 2019 ed è riportato come investimento di private equity in investimenti con metodo azionario al 31 dicembre 2020 e 2019 La Consumer Healthcare JV è una partecipata estera la cui valuta di riferimento è la sterlina britannica, pertanto traduciamo i suoi rendiconti finanziari in dollari USA e riconosciamo l’impatto delle rettifiche di conversione della valuta estera nel valore contabile del nostro investimento e in altre entrate complessive» si legge ancora nel bilancio della multinazionale americana che è tirata per i capelli in mezzo ad uno scandalo per clamorosi conflitti d’interessi.
Come scoperto da Gospa News, infatti, un medico del comitato di approvazione dei farmaci CDC (Centers of Diseases Control and Prevention) chiamato ad esprimersi sulla raccomandazione del siero genico Comirnaty ai bambini over 5 anni in precedenza era stato finanziato per una sua ricerca proprio dalla GSK.
Mentre la stessa Pfizer aveva abbondantemente foraggiato i comitati dei Democratici americani prima delle presidenziali fornendo così un’importante supporto all’elezione di Biden alla Casa Bianca. Il presidente Dem si è poi indirettamente ma lautamente sdebitato: ha infatti finanziato il piano COVAX creato dall’Organizzazione Mondiale per la campagna di immunizzazione antiCovid nei paesi poveri che è gestito dalla Gavi Alliance di Gates ed amministrato, guardavano, da una ex manager di GSK.
L’amministrazione Biden ha infatti erogato ben 4 miliardi di dollari a COVAX vincolati all’acquisto di 500mlioni di dosi di vaccini Comirnaty. Con grande gioia degli investitori Pfizer-Gsk tra cui spiccano i fondi BlackRock ed Elliott gesisti da finanzieri sionisti.
Non va inoltre dimenticato che GlaxoSmithKline ha come CEO Emma Walmsley, direttrice di Microsoft Corporation, confermando gli intrecci finanziari con Bill Gates che è stato per anni megadonor dei Democratici, soprattutto per le candidature presidenziali vincenti di Obama che nel 2014. Proprio Gates ed Obama, nel 2014, convinsero il premier italiano Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico, ha sostenne il progetto di immunizzazione globale culminato nell’approvazione del Decreto Lorenzin nel 2017 per i 10 vaccini obbligatori in età scolare ovviamente prodotti dalla GSK…
«La diminuzione del valore del nostro investimento dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020 è principalmente dovuta ai dividendi di $ 932 milioni, ricevuti dalla JV Consumer Healthcare a giugno, settembre e novembre 2020, ampiamente compensati dalla nostra quota del I guadagni della JV di $ 417 milioni e $ 345 milioni in rettifiche di conversione in valuta estera al lordo delle imposte (vedere la nota 6). Registriamo la nostra quota di guadagni dalla JV Consumer Healthcare su base trimestrale con un ritardo di un quarto in Altro (reddito)/deduzioni–– netto a partire dal 1 agosto 2019».
Il business ha quindi assunto proporzioni davvero colossali come spiega sempre la stessa Pfizer: «La nostra quota totale degli utili della JV generata nel quarto trimestre del 2019 e nei primi nove mesi del 2020, che abbiamo registrato nei nostri risultati operativi nel 2020, è stata di 417 milioni di dollari. La nostra quota totale di due mesi degli utili della JV generati nel terzo trimestre del 2019, che abbiamo registrato nei nostri risultati operativi nel quarto trimestre del 2019, è stata di 47 milioni di dollari. Alla data di chiusura del 31 luglio 2019, abbiamo stimato che il valore equo del nostro investimento nella JV Consumer Healthcare fosse di $ 15,7 miliardi e che il 32% dell’equità sottostante nel valore contabile delle attività nette della JV Consumer Healthcare fosse di $ 11,2 miliardi, con una differenza base iniziale di circa 4,5 miliardi di dollari».
«Nel quarto trimestre del 2019, abbiamo preliminarmente completato l’allocazione della differenza di base, risultante dall’eccedenza del fair value iniziale del nostro investimento rispetto al patrimonio netto sottostante nel valore di carico delle attività nette della JV, principalmente a magazzino, attività immateriali a vita definita, attività immateriali a vita indefinita, relative passività fiscali differite e avviamento con il metodo del patrimonio netto all’interno del conto di investimento. Durante il quarto trimestre del 2019, la JV Consumer Healthcare ha rivisto il valore contabile iniziale delle attività nette della JV e la nostra quota del 32% dell’equità sottostante nel valore contabile delle attività nette della JV Consumer Healthcare è stata ridotta a $ 11,0 miliardi e la nostra differenza di base iniziale è stata aumentata a $ 4,8 miliardi».
Grazie a queste redditizie operazioni commerciali con GSK la multinazionale Pfizer ha potuto ricomprare azioni per circa 7 miliardi di dollari dalla banca newyorkese Goldman Sachs che, ancor prima della pandemia e del siero genico Comirnaty, aveva scommesso proprio sulla Big Pharma americana. Ciò ha suscitato i sospetti di altri mostruosi conflitti d’interessi non solo per il ruolo nel azienda farmaceutica di un’ex manager Goldman Sachs ma soprattutto per gli incarichi manageriali avuti nella potentissima banca di New York da Mario Draghi e Mario Monti che rispettivamente in qualità di presidente del Consiglio in Italia e capo della commissione pan-europea per la Salute e lo sviluppo sostenibile dell’OMS, stanno entrambi pilotando le strategie sui vaccini…
Al momento hanno ottenuto l’unico risultato di aver portato il Bel Paese vicino al collasso per un boom di contagiati Covid-19, perlopiù asintomatici e pertanto probabili falsi positivi a tamponi inaffidabili, nonostante ben tre dosi di Pfizer e altri sieri genici sperimentali.
Ma come hanno evidenziato persino tre cardinali, due vescovi ed altri religiosi della Chiesa Cattolica la pandemia, scatenata da un virus SARS-Cov-2 da laboratorio (secondo autorevoli virologi ed esperti di intelligence) è un soprattutto un esperimento globale volto ad imporre uno stato di sorveglianza proiettato verso gli obiettivi del Nuovo Ordine Mondiale e del Great Reset di Klaus Schwab.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione
segui Gospa News su Telegram
MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
15 pensieri su “LA TRIADE DEI VACCINI. Intrighi Miliardari tra GSK, PFIZER, NOVAVAX con Lobby Sioniste, Gates, Biden & BoJo”