di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«Rispetto ad un anno fa è cambiato il tipo di paziente ricoverato nelle terapie intensive: 7 su 10 sono No vax, di questi la metà sono anche negazionisti, quindi non negano solo vaccino ma l’esistenza stessa del Covid e l’utilità delle cure. Vi arrivano in condizioni gravissime, dopo settimane senza cure o con pseudo cure. E spesso, una volta ricoverati, rifiutano procedure salvavita. Di conseguenza, la sopravvivenza di pazienti Covid che arrivano in terapia intensiva sta diminuendo rispetto a mesi fa».
Così all’ANSA, il presidente della Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione Terapia Intensiva (Siaarti) Antonino Giarratano, che aggiunge: «in passato solo i malati oncologici terminali rifiutavano le cure, ora le rifiutano persone che possono esser salvate».
Peccato che la sua presa di posizione appaia assai faziosa, pertanto poco credibile, per la semplice circostanza che ha ricevuto contributi proprio dalla Big Pharma che produce il Comirnaty, uno dei più diffusi vaccini.
«Non era mai capitato prima – prosegue Giarratano, direttore partimento Emergenza e Urgenza del Policlinico universitario di Palermo – di ricoverare in terapia intensiva soggetti che, sapendo che stavano andando in arresto cardiaco, rifiutassero ventilazione meccanica, emodialisi o circolazione extracorporea. Ora, in alcuni casi, rifiutano persino la flebo con gli zuccheri o l’ossigeno per via nasale, perché “non sanno cosa ci sia dentro”».
Nelle scorse settimane lo stesso anestesista siciliano aveva lanciato l’allarme invocando il vaccino obbligatorio quale barriera per la diffusione del Covid-19, nonostante sia comprovato che non bastano nemmeno due o tre dosi per scongiurare l’infezione, la malattia grave e il decesso: infatti Israele ha cominciato la somministrazione della quarta dose agli over 60-
I vaccini ne limitano semplicemente l’acuzie infettiva. Come può fare una terapia preventiva a base di Vitamina D3 (comprovato da una ricerca scientifica del primario di Geriatria dell’ospedale delle Molinette di Torino) e probabilmente anche quella con il miracoloso Pelargoinum Sidoides, un farmaco vegetale autorizzato dai sistemi sanitari di tutto il mondo quale immunostimolatore delle vie respiratorie, utilizzato con successo a metà Novecento contro la tremenda TBC, e consigliato dall’ex primario di Pneumologia del Niguarda di Milano quale eccezionale strumento di prevenzione o integrazione delle cure contro l’infezione pandemica da Sars-Cov-2.
Ma il professor Giarratano, ordinario di Anestesiologia presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo, ed è Direttore della Scuola di Specializzazione in Anestesia Rianimazione Terapia Intensiva e del Dolore presso la stessa università, nominato ad ottobre presidente Siaarti, si è fatto notare negli ultimi due mesi per i ripetuti moniti angoscianti sulla nuova mutazione del Covid-19 che, ad oggi, si è rivelata molto meno grave del temuto.
«La variante Omicron corre e ci sarà un impatto, come già si vede, prima sui ricoveri in area media e poi sulle terapie intensive. Ci stiamo preparando al peggio, le aziende sanitarie stanno organizzando la riapertura e l’ampiamento dei reparti Covid. Siamo preoccupati ma anche preparati» dichiarò a metà dicembre come riportato da vari media tra cui Il Fatto Quotidiano.
«Oggi stiamo assistendo ad un incremento dei ricoveri dei pazienti fragili positivi al Covid, un dato che ci dice che con la doppia dose di vaccino anche chi, magari anziano e con comorbidità, non finisce subito in terapia intensiva, come sarebbe accaduto lo scorso anno, ma occupa comunque un posto letto. Questo pone dei problemi molto seri alle attività non-Covid che subiranno una paralisi se le cose peggiorano» aggiunse.
La variante Omicron «corre più veloce della politica, l’obbligo vaccinale deciso mesi fa ci avrebbe tutelato da questo periodo che sarà difficile e complicato soprattutto a gennaio, quando vedremo l’onda lunga dei contagi di Natale» aveva concluso il docente di anestesia. Fortunatamente il numero dei pazienti in Rianimazione è rimasto abbastanza controllato come quello dei decessi presunti (i dati non sono ancora stati confermati dalle autopsie in relazione al nesso di causalità tra Covid e decesso).
Questi reiterati toni allarmistici rinfocolati oggi, lunedì 3 gennaio, in un intervista all’Ansa. proprio nel momento in cui il Sud Africa, epicentro del nuovo ceppo di coronavirus, ha tolto coprifuoco ed altre restrizioni per il drastico calo di contagi e il bassissimo numero di decessi, ci sono parsi un poco sospetti…
Così siamo andati a fare una ricerca sui siti specializzati per cercare eventuali curiosità. Ebbene nella sezione “interessi conflittuali” della ricerca “Livelli di procalcitonina nella candidemia rispetto alla batteriemia: una revisione sistematica” pubblicata il 28 maggio 2019 nella sezione Critical Care dalla rivista specializzata Springer Nature si legge quanto segue
«AG received fees for consultancies or lectures from Orion, Pfizer, and MSD (all unrelated to the present work). MB has received funding for scientific advisory boards and travel and speaker honoraria from Angelini, AstraZeneca, Bayer, Biomerieux, Cidara, Cubist, Gilead, Pfizer, Melinta Therapeutics, Menarini, MSD, Nabriva, Paratek, Roche, Shionogi, Tetraphase, The Medicines Company, and Astellas Pharma Inc. (all unrelated to the present work)».
Nel trafiletto AG sta per Antonino Giarratano mentre MB sta per Matteo Bassetti. Ebbene sì il professor Giarratano, come il Direttore della Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico San Martino Genova, ha ricevuto contributi dalla Pfizer che produce il vaccino Comirnaty insieme alla tedesca BioNtech. Mr AG ha ricevuto, non si sa quali cifre, per “compensi per consulenze o lezioni”.
Normale che abbia un’occhio di attenzione per la campagna nazionale di vaccinazione. Ed altrettanto ovvio è che anche la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione Terapia Intensiva (Siaarti) gli conceda ampia libertà di manovra nel sostenere la propaganda dei sieri genici sperimentali che possono causare reazioni avverse anche letali e persino alterare il Dna.
Il Webinar dell’11 settembre 2020 della SIAARTI, sul tema “Antibiotici nel paziente Covid: quando e come” che ebbe come tra i relatori scientifici ed i moderatori il professor Giarratano (non ancora presidente dell’associazione di anestesisti) fu sponsorizzato proprio dalla Pfizer come dimostra l’inequivocabile locandina dell’evento scaricata dal sito ufficiale.
Alla luce di tutto ciò si può anche ben comprendere perché alcuni pazienti ricoverati in terapia intensiva non si fidano più nemmeno degli anestesisti: una categoria di professionisti seri e assai qualificati, come indubbiamente è lo stesso professor Giarratano.
Ma la sua sperticata propaganda Pro-Vax rende assai antipatici da digerire i contributi erogati da Pfizer, Big Pharma specializzata nel “lobbying” e capace di sponsorizzare non solo i parlamentari Democratici e Repubblicani del Congresso USA ma persino i procuratori generali…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
LA SICILIA – 7 PAZIENTI SU 1′ SONO NO VAX
IL FATTO QUOTIDIANO – ALLARME OMICRON DAL PRESIDENTE ANESTESISTI
SPRINGER NATURE – RICERCA DI GIARRITANO E BASSETTI