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UCRAINA: INCUBO NUCLEARE E BIOCHIMICO. Allerta Attentato 007 con NeoNazisti in Centrale Donbass per Incolpare i Russi

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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Con il passare delle ore l’invasione massiva delle truppe russe in Ucraina a caccia di “obiettivi sensibili” sta assumendo un significato tanto chiaro quanto inquietante.

E’ cominciata con la distruzione delle basi aeree dell’aviazione di Kiev effettuata dalla Russia all’alba di giovedì 24 febbraio con missili balistici terra-aria e da crociera mare-terra per evitare bombardamenti di rappresaglia nelle Repubbliche separatiste del Donbass di cui il presidente Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza nella serata di lunedì 21 febbraio.

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E’ proseguita con l’invasione da terra dei carri-armati partiti dalla Bielorussia, ma anche da sud e da est, che si sono fiondati con determinazione e rapidità sulla centrale di nucleare di Chernobyl, conquistata in poche ore. Per un attimo il mondo ha trattenuto il fiato temendo che lo Zar di Mosca avesse perduto davvero il senso ed in una folle sete di vendetta volesse causare un danno irreparabile all’Ucraina ed alla sua popolazione.

I Carri-armati russi nell’impianto nucleare di Chernobyl

Ma la sua operazione speciale per “demilitarizzare e deNazificare il paese” ha voluto invece assicurarsi la protezione dell’impianto nucleare proprio per evitare manovre suicide del regime di Kiev.

L’INCUBO BIOCHIMICO

Ecco perché avrebbe messo tra le priorità da conquistare i numerosi centri batteriologici dell’Ucraina finiti negli ultimi anni sotto il controllo della DTRA (Defense Threat Reduction Agency) del Pentagono.

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Si tratta dell’agenzia del Dipartimento della Difesa americano che controlla, sotto la supervisione della Central Intelligence Agency, almeno 25 laboratori in tutto il mondo tra cui il famosissimo Lugar Center in Georgia, vicino a Tbilisi, sospettato di aver avuto qualche ruolo nella costruzione del virus da laboratorio SARS-Cov-2 in quanto vi opera, con esperimenti rivelatesi anche letali per molte cavie umane, il contractor Gilead, produttore dell’antivirale Remdesivir, su cui ha fatto investimenti il plutarca di origini ungherese George Soros, finanziatore della Rivoluzione delle Rose nella nazione georgiana.

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Ecco perché va preso molto sul serio l’allarme lanciato dal giornale americano di geopolitica Veterans Today che ha ripreso un articolo da incubo pubblicato da SouthFront, un sito di Analisi ed Intelligence di contro-informazione tra i migliori del mondo sui fronti di guerra.

«VT lo pubblica solo dopo aver ricevuto conferme. Si prega di notare che SouthFront è considerato dall’FBI legato al governo russo. VT ha visto prove che le forze operative speciali del regime di Kiev, aiutate dalle milizie naziste, hanno iniziato a uccidere civili ucraini nella speranza di far intervenire l’Occidente…» si legge su Veterans Today per cui scrivo dall’Italia da tre anni.

La mappa dei laboratori batteriologici americani in Italia

Davvero sconcertante quanto riportato da SouthFront anche con un video (sotto): «Gli sviluppi sul campo dimostrano che la struttura di comando delle forze di Kiev è stata effettivamente neutralizzata poiché le truppe ucraine non hanno dimostrato una resistenza effettiva. In queste condizioni, il regime di Kiev si è già rivolto alla strategia degli attacchi terroristici alle infrastrutture civili».

Sconcerta soprattutto un riferimento alquanto circostanziato: Secondo i rapporti, gli agenti della SBU hanno piazzato bombe nell’Adveevka Coke & Chemical Plant. Il servizio speciale probabilmente prevede di farlo esplodere provocando una catastrofe ecologica nella regione con l’obiettivo di incolpare la Russia».

LA MINACCIA DI 003, NEONAZISTI E JIHADISTI

Il Servizio Segreto Ucraino (Sluzhba bezpeky Ukrayiny o Служба безпеки України) può contare su 29mila uomini tra dirigenti, impiegati, analisti e operativi. Pertanto ha sicuramente la possibilità di organizzare un’esplosione “false-flag”, ovvero sotto falsa bandiera, per incolpare l’avversario come già avvenuto nel caso dell’ambiguo e presunto bombardamento di un asilo nel Donbass che ha determinato la rappresaglia dell’esercito di Kiev e quindi la decisione di Putin di riconoscere e proteggere le Repubbliche di Donetsk e Lugansk.

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E’ altrettanto vero che i servizi speciali possono fare affidamento a molti feroci paramilitari neoNazisti quali sono ad esempio i componenti del Battaglione Azov, la formazione più violenta della Guardia Nazionale Ucraina in cui sono convogliati tutti gli attivisti operativi dello schieramento Settore Destro.

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Accanto ai guerriglieri dell’Azov, denunciati per crimini di guerra anche da Amnesty International, operano pure anche i jihadisti ceceni del Battaglione Sheick Mansur, alcuni dei quali addestrati in Iraq e Siria dall’ISIS, a cui abbiamo dedicato un precedente reportage dopo Sergei Naryshkin, direttore del Servizio di intelligence estero russo (SVR), aveva segnalato la presenza nel Donbass di “distaccamenti multinazionali di militanti jihadisti”.

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Il capo del controspionaggio del Cremlino, infatti, ha espresso il timore che gli estremisti islamici potessero agire “alla maniera dei falsi” Caschi Bianchi in Siria, ovvero i sedicenti soccorritori del Syria Civil Defence addestrati dal’ex agente segreto militare britannico James Le Mesurier (morto in circostanze misteriosissime a Istanbul quando la Turchia decise di invadere il Nord Est siriano nell’autunno 2019) che la Russia ha denunciato all’Onu quale formazione terroristica per traffico d’organi e che sono sospettati di aver aiutato i qaedisti di Al Nusra a costruire l’attacco chimico di Douma per incolpare il presidente siriano Bashar Al Assad.

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L’IMPIANTO CHIMICO DEL DONBASS NEL MIRINO

Avdiivka Coke and Chemical Plant (AKHZ) a Donetsk Oblast, Ucraina, è il più grande produttore di coke in Ucraina ed è di proprietà della società Metinvest, che è a sua volta di proprietà di Rinat Akhmetov, un oligarca ucraino. AKHZ produce anche una varietà di sostanze chimiche tra cui benzina, catrame di carbone, solfato di ammonio da olio di carbone e gas di coke. Attualmente l’impianto di Avdiivka Coke è composto da 13 officine principali e 30 ausiliarie, nonché da divisioni strutturali di servizio.

Il coke è un carbone artificiale ottenuto mediante un procedimento di riscaldamento del carbon fossile in assenza di aria a temperature superiori a 900°C. È anche conosciuto come carbon coke.

Avdiivka Coke and Chemical Plant di  Donetsk

Prima della guerra in Ucraina, la produzione era di 12.000 tonnellate di coke al giorno, per un valore di 2,4 milioni di dollari.[10] Tuttavia, questo è diminuito di due terzi a causa del conflitto.[10] Avdiivka Coke è uno dei primi cinque produttori di coke in Europa e il più grande produttore di coke in Ucraina. Attualmente AKHZ produce circa 40 tipi di prodotti e la quota dell’impianto supera il 20% della produzione lorda di coke in Ucraina.  L’impianto è considerato importante per la produzione di acciaio in Ucraina.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI

GOSPA NEWS – DOSSIER LOBBY ARMI

GOSPA NEWS – REPORTAGES ZONE DI GUERRA

GOSPA NEWS – DOSSIER UCRAINA

PUTIN TUONA DA MOSCA: “IL BAGNO DI SANGUE SULLA COSCIENZA DI KIEV”. Riconoscimento e Invio Militari alle Repubbliche del Donbass

SIRIA, TRAFFICO D’ORGANI IGNORATO DA ONU E NATO: Da White Helmets e Al Qaeda al mercato nero in Turchia denunciato dalla TV CBS

https://www.gospanews.net/2018/12/29/jihadisti-isis-europei-in-ucraina/

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