di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
In una trama criminale del Nuovo Ordine Mondiale, incredibilmente consequenziale tra pandemia da SARS-Cov-2 creato in laboratorio (ora lo insinua pure una ricerca di autorevoli scienziati tra cui anche il virologo Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco) e guerra in Ucraina fomentata dalla NATO e dai globalisti per instaurare una tirannide planetaria, anche i rifugiati che scappano dai violenti bombardamenti reciproci tra Russia ed Esercito di Kiev diventano un’arma PRO-VAX nelle mani del Governo di Mario Draghi.
Nel momento in cui il Covid-19 sembra essere ormai quasi un brutto ricordo, soprattutto grazie ai medici come il milanese Andrea Stramezzi che curano i pazienti con protocolli efficaci e non con la “vigile attesa e Tachipirina” raccomandata dal Ministro della Salute Roberto Speranza, prosegue infatti la narrativa di mainstream sui vaccini sovrapponendosi a quella inconbente sugli scontri militari nell’Europa dell’Est.
Tutto ciò è stato ben evidenziato dal DOSSIER UCRAINA scritto dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò, Nunzio Apostolico Emerito degli Stati Uniti d’America per la Chiesa Cattolica, che ritiene, come noi, i due eventi assolutamente complementari ad un progetto di manipolazione della libertà di pensiero attraverso un’alluvione di di fake-news prima nella sceneggiatura di un’epidemia acuita dalle cure ignorate (l’abbiamo già volte scritto noi sulla base delle denunce penali dell’avvocato Alessandro Fusillo e del compianto amico Franco Trinca) poi su una tragedia bellica assolutamente evitabile da parte di USA e Unione Europea che per 8 anni hanno armato le forze armate di Kiev e addestrato i paramilitari neonazisti della Guardia Nazionale grazie agli 007 della CIA (lo scrive Viganò).
Ecco perché anche l’emergenza Ucraina, proclamata ufficialmente dal Consiglio dei Ministri fino al 31 dicembre 2022 per sganciare sull’unghia 110milioni di euro al governo di Kiev per l’acquisto di armi FINALIZZATE ALLA PACE (sic?), s’interseca con la propaganda dei sieri genici sperimentali antiCovid per riuscire a piazzare i 4,2 miliardi di dosi già acquistati dall’Unione Europea. Sembra davvero una sceneggiatura già scritta da qualche “mente raffinatissima”, come quelle che l’assassinato e compianto giudice Giovanni Falcone indicava quali registe dei loschi affari italiani,
«Per i rifugiati in arrivo dall’Ucraina è scattata una misura cautelare molto rigida per prevenire il contagio da Covid. L’ha confermata nei giorni scorsi alla Camera il presidente del Consiglio Mario Draghi durante il question time: “Tutti i rifugiati che arrivano o accettano di farsi un tampone ogni 48 ore, oppure accettano di vaccinarsi. Le mascherine sono distribuite sistematicamente nei posti dove queste vaccinazioni avvengono”» scrive Quotidiano Sanità.
Gli fanno eco giubilanti tanti media di mainstream ormai proni a qualsiasi sudditanza verso le scelte governative, ampiamente sostenute dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, già calatosi nel ruolo di ambasciatore del Nuovo Ordine Mondiale annunciando con largo anticipo l’inizio della guerra in Ucraina.
La “ratio draghiana”, di cui non si conoscono ancora le basi giuridiche perché ormai prima fa i proclami da faraone poi li passa agli scribi, sé probabilmente orientata a non esacerbare ulteriormente gli animi di tutti quei cittadini del Bel Paese già angariati da obblighi vaccinali e vincoli alla libertà connessi al Green Pass, vedendo un trattamento di favore nei confronti dei rifugiati che, con la scelta tra vaccino o test ogni due giorni, divengono di fatto ancor più perseguitati.
CENSURA AI MEDIA RUSSI COME AI NO VAX SUI VACCINI. Dittatura UE-NWO & Armi al Regime filo-Nazista
I poveri profughi, provenienti da una nazione ferma al 35 % di popolazione vaccinata, si ritrovano ora a dover compensare il “fatal rifiuto” di quegli italiani che non accettano di diventare cavie di un potenziale esperimento globale di alterazione del DNA (lo dice una ricerca del genetista tedesco Walter Doerfler) e nel farlo sono disposti a lottare nei tribunali per non perdere il lavoro come previsto dall’obbligo vaccinale per varie categorie professionali (operatori sanitari, scolastici, forze dell’ordine e forze armate) e per tutti gli over 50 con una misura definita «arrogante, discriminatoria e ricattatoria nei riguardi di coloro che la pensano in modo differente dal Governo» da una deputata della maggioranza che sostiene lo stesso Draghi.
Nonostante una massiccia campagna PRO-VAX imposta da Speranza, Draghi & Mattarella ed affidata ad un generale dell’esercito, i numeri rilevati dagli aggiornamenti quotidiani di RAI News denotano una clamorosa fase di stallo che fa rima con “flop” se proiettata verso le belle stagioni di primavera ed estate.
IL FLOP DELLA TERZA DOSE DI VACCINI ANTICOVID
Il 16 % degli italiani non si è ancora fatto inoculare alcuna dose, il 18 % si è fermato alla prima mentre addirittura il 37 % non ha ancora fatto la terza nonostante la macchina miliardaria messa in campo dal generale Francesco Paolo Figliuolo con Hub vaccinali anche sulle piste da sci e Open Day tra i giovani (a volte letali come nel caso della giovanissima Camilla Canepa stroncata da un vaccino).
A gravare su questa scelta, probabilmente, è stata la scarsa informazione diffusa dall’Agenzia del Farmaco Italiana sui rischi miocarditi nella fascia 5-12 anni, completamente sconosciuti alla stessa Pfizer produttrice del siero Comirnaty per sua stessa ammissione, ma soprattutto i paventati rischi di “danni al sistema immunitario” conseguenti a booster ripetuti, segnalati da esperti PRO-VAX ma anche dal dottor Marco Cavaleri, responsabile dei vaccini per l’European Medicines Agency (EMA), l’ente regolatore dei farmaci dei paesi UE.
A ciò hanno sicuramente contribuito le testimonianze del Comitato ASCOLTAMI, che riunisce i vaccinati con danni permanenti, ignorate dal presidente Mattarella e da molti parlamentari italiani ma raccolte dall’eurodeputata Francesca Donato e dai media di contro-informazione.
Ecco quindi che il governo di Mario Draghi, già manager della Goldman Sachs che ha fatto una scommessa da 7 miliardi di dollari sulla Pfizer prima della pandemia, come se sapesse che qualcuno la stava preparando in un laboratorio giocando sui virus SARS come avvenuto fin dal 2004 nel Wuhan Institute of Virology grazie ad un finanziamento della Commissione Europea presieduta da Romano Prodi e composta anche da Mario Draghi (anche loro ex dirigenti GS), sta sfruttando l’occasione irripetibile di un’ondata di profughi ucraini non vaccinati.
ARRIVANO I PROFUGHI UCRAINI E CRESCE L’INDICE RT: RISCHIO GREEN PASS PERENNE
Draghi ha anche reso noti i dati sugli arrivi di profughi dall’Ucraina sottolineando il rapido incremento giornaliero: “All’8 marzo – ho anche i dati odierni e il paragone dei dati dà un’idea non solo della dimensione, ma anche della velocità del fenomeno dell’arrivo – i dati sugli arrivi mostravano 21.095 cittadini ucraini; oggi i dati sono pari a 23.872. Principalmente, la frontiera attraverso cui passano è quella al confine italo-sloveno. Oltre il 90 per cento è costituito da donne e bambini. Di nuovo: all’8 marzo i dati mostravano 10.500 donne, oggi, 12.000; gli uomini erano 2.000, ora sono 2.200; i bambini erano all’8 marzo 8.500, oggi sono 9.700. E il flusso è certamente destinato ad aumentare”.
Il premier ha poi spiegato che il Dipartimento della Protezione civile “ha attivato la Centrale remota operazioni soccorso sanitario che, nell’ambito del meccanismo europeo di Protezione civile, provvederà alla ricognizione dei posti letto disponibili e all’organizzazione del trasferimento dei pazienti”. “Inoltre – ha aggiunto – i cittadini ucraini ospitati nei centri di prima accoglienza dispongono di servizi di assistenza sanitaria, sociale, psicologica, orientamento legale, orientamento al territorio e corsi di lingua italiana”.
Nel frattempo, da qualche giorno, ha cominciato a salire in cinque regioni l’indice RT sulla diffusione dell’epidemia, ovviamente basato sui soliti tamponi PCR ritenuti inaffidabili in mezzo mondo, che è destinato ad impennarsi in modo spropositato se i rifugiati ucraini si rifiuteranno di vaccinarsi e saranno costretti ad effettuare i test antiCovid ogni 48 ore capaci di svelare una moltitudine di asintomatici (ovvero potenziali falsi positivi), che vengono accuratamente occultati nei bollettini regionali sui nuovi casi di contagio.
Ecco perché fino alla fatidica data del 31 marzo, scadenza dell’ultima proroga dello stato di emergenza pandemico, non si potrà sapere se il Consiglio dei Ministri si accontenterà del Decreto Legge sull’emergenza Guerra in Ucraina, dove il Covid non sarebbe menzionato, o invece farà di tutta l’erba un fascio con la scusa dei profughi non vaccinati.
Il Ministero della Salute, dopo aver annunciato l’avvio delle vaccinazioni per i profughi, ha anticipato il piano di allentamento delle misure che consiste nell’abolire il Green Pass rafforzato (quello ottenibile con vaccinazione o guarigione da Covid-19) per i locali all’aperto quali bar, ristoranti ecc.
Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, nel corso della trasmissione “Radio Anch’io” su Rai Radio 1. Quest’ultimo ha garantito che “certamente dal 1 aprile inizierà una fase di allentamento di misure restrittive”. Lo stesso Costa ha spiegato che “negli spazi all’aperto, nei bar e nei ristoranti, da aprile non sarà più necessario richiedere il Green pass”.
Lo stesso sottosegretario ha, però, ribadito che l’obbligo del Green pass per gli over 50 rimane fino al 15 giugno. Ma ulteriori novità sono previste anche per queste persone. Costa ha ammesso che attualmente si sta ragionando su una valutazione riguardo la trasformazione “prima del 15 giugno” del Green pass rafforzato in certificato verde base. Per il sottosegretario questo “consentirebbe a molti cittadini di tornare a lavorare ovviamente facendosi il tampone”.
Ciò costringerà tutti a tamponarsi con ottimi guadagni delle multinazionali di diagnostica medica partner delle stesse Big Pharma dei vaccini in uno dei tanti vergognosi e macroscopici conflitti d’interessi nella pandemia. A quel punto l’indice RT potrebbe risalire e la campagna PRO-VAX, già arrivata alla quarta dose per gli immunodepressi, potrebbe ripartire rinvigorita per fare il botto in autunno con altri obblighi.
Il Pharmacon, nel senso di capro espiatorio secondo la tradizione greca, per la recrudescenza del Covid-19 avrebbe già una duplice identità: quella dei profughi ucraini e del tremendo presidente russo Vladimir Putin che li ha fatti scappare… Leggete il DOSSIER VIGANO’ se volete capire perché.
Intanto la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha varato il Dpcm 2 marzo 2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 4 marzo riguardante l’Aggiornamento delle modalità di verifica dell’obbligo vaccinale e del Green Pass che sembra proprio preludere all’adozione permanente di tale misura di controllo sanitario e sociale.
Il decreto è in vigore dal 4 marzo e prevede:
- la certificazione verde dopo richiamo successivo al primo ciclo vaccinale avrà una validità di cinquecentoquaranta giorni e “prima di detta scadenza, senza necessità di ulteriori dosi di richiamo, la PN-DGC emette una nuova certificazione verde COVID-19 con validità tecnica di ulteriori cinquecentoquaranta giorni”;
- provenienza dall’estero, persone con certificato digitale interoperabile con il gateway europeo generato da più di sei mesi (centottanta giorni), occorre test nelle 48 ore precedenti per accesso a servizi che prevedono certificazione verde da vaccinazione o guarigione e test anche con certificato con meno di sei mesi in caso di per vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia;
- aggiornata l’app Verifica 19 per la verifica delle predette condizioni;
- aggiornate le possibilità di verifica delle certificazioni verdi inerenti il sistema scolastico, università, over 50; “I verificatori devono utilizzare l’ultima versione dell’applicazione di verifica di cui al comma 1, resa disponibile dal Ministero della salute. In caso di utilizzo delle modalita’ di verifica automatizzate di cui ai commi 10, lettera a), e 12, i soggetti preposti alle verifiche devono adottare adeguate misure volte ad assicurare che per la verifica delle certificazioni verdi COVID-19 sia utilizzata l’ultima versione del pacchetto di sviluppo per applicazioni”.
- verificatori autorizzati dal regolamento (UE) n. 2016/679 e decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, e devono ricevere le necessarie istruzioni ;
- Ministero della salute rende disponibili periodicamente all’Agenzia delle Entrate gli elenchi dei soggetti inadempienti all’obbligo vaccinale, Agenzia che è designata alla riscossione della sanzione.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione
segui Gospa News su Telegram
MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS