MONACHE NON VACCINATE DA SFRATTARE: Presidio davanti al Monastero. SOS al Cardinale Bassetti
Riceviamo e e volentieri pubblichiamo una lettera aperta indirizzata al cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia e presidente Conferenza Episcopale Italiana, dalla collaboratrice di Gospa News Paola Persichetti, leader del comitato spontaneo La Gente come Noi di Terni, in relazione alla vergognosa vicenda delle monache a rischio di trasferimento per il rifiuto di vaccinarsi.
Sul caso il Fronte del Dissenso Umbria ha organizzato un presidio di protesta davanti al Monastero di Santa Caterina per giovedì 31 marzo alle ore 18 a Perugia. I link agli articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori dalla redazione.
A sua Eminenza
Cardinale Gualtiero Bassetti Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve
di Paola Persichetti
Sono una mamma di 7 figli, nonna di sei nipoti, figlia di una donna che si è ammalata in giovane età di una rara malattia che l’ha resa una disabile gravissima per il resto della sua vita. È stata alimentata artificialmente per mezzo di una peg fino alla fine dei suoi giorni. È morta il 20 febbraio 2022 lasciandomi un grande vuoto ma anche una grande eredità di fede vissuta in un letto che era diventato per lei il legno della croce sulla quale era crocifissa. Croce “letto di amore dove ci ha sposato il Signore” Omelia Pasquale dei primi secoli.
C’è un momento nella vita in cui Dio ti rivela il senso della Croce che lui ha permesso nella tua vita. All’improvviso scopri che proprio quella sofferenza apparentemente priva di senso, quella realtà scandalosa che hai vissuto come un’ingiustizia, ecco ad un tratto tutto appare chiaro e ti accorgi che quella realtà che hai rifiutato per anni, è in realtà quel letto d’amore quell’albero di salvezza pilastro dell’universo ossatura della terra. Ed è stato proprio questo lutto che mi ha dato la forza di scrivere queste poche righe a lei sua Eminenza cardinale Bassetti, arcivescovo di Perugia città della Pieve.
LA LETTERA DURANTE IL CONTAGIO DA COVID-19
Perché ho pensato proprio a lei? Per due motivi: • perché sono stata molto colpita da una lettera che lei stesso ha indirizzato ai preti e ai suoi fedeli dopo aver appreso in data 28 ottobre la sua positività alla Covid 19. Ricordo infatti quel periodo con grande angoscia e mi colpì moltissimo Il sogno a cui lei, eminenza, faceva riferimento. Un sogno in cui si trovava nel tempo in cui frequentava il seminario e aveva come padre spirituale don Divo Barsotti.. Lei stesso ci riferisce come gli insegnasse a rivolgersi all’onnipotente con queste parole fin dal mattino “”, o Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco””. Le sue parole mi entrarono nel cuore quando descriveva la sua gratitudine nel comunicarsi ogni giorno nella sua camera.
Poiché aveva portato una piccola pisside vicino alla porta della stanza. Definì questa esperienza di isolamento e di malattia necessaria per rendersi conto di quanto fossero vere le parole dell’apocalisse in cui Gesù dice all’angelo della Chiesa di Laodicea “ecco sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta io verrò da lui cenerò con lui ed egli con me” (apocalisse 3,20). Disse una cosa di una bellezza immensa: “l’eucarestia, soprattutto in questo periodo così difficile non può essere lasciata ai margini delle nostre esistenze ma deve essere rimessa con ancora più forza al centro della vita dei cristiani”.
Aggiungeva che l’eucarestia non è soltanto il sacramento in cui Cristo si riceve, (l’anima è piena di grazia e a noi è dato il pegno della gloria futura) ma è l’anima del mondo ed è il fulcro in cui converge tutto l’universo. In definitiva, le sue parole squarciarono le tenebre del mio mondo in quel periodo con le parole Di San Giovanni 6,51 ovvero l’eucarestia è pro mundi salute, e per la salvezza del mondo e per la vita del mondo. Mi consolò la lettura, da Lei fatta, della storia di quei giorni, un anno fa, che non erano giorni al di fuori della Santa eucarestia.
Finiva la sua lettera con un messaggio per tutti i coloro che intrappolati in un periodo di così grave sofferenza non sentissero la croce come un peso insopportabile ma come una croce gloriosa perché non c’è consolazione, non c’è conforto, non c’è assenza di lacrime che non abbia il suo riferimento a Gesù eucarestia. Perché la sua dolce presenza e la sua carezza nell’eucarestia fanno sì che le braccia della Croce diventino due ali che ci riportano a Gesù. Ci rammentava le parole di San Paolo “che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. Con impazienza noi aspettiamo di contemplare il volto di Dio poiché nella speranza noi siamo stati salvati”( romani 8,18). Pertanto oggi più che mai è assolutamente necessario sperare contro ogni speranza.
LA SOVRANITA’ CEDUTA DALLA CHIESA AL GOVERNO ANTI-CRISTIANO
La speranza è una bambina irriducibile scriveva già Charles Pégûy mentre la fede è una sposa fedele e la carità è una madre. Sembrerebbe che la speranza non valga nulla e invece è l’esatto contrario la speranza è venuta al mondo il giorno di Natale portando con sé le altre e così attraverserà i mondi. Ho voluto riprendere queste sue parole, per condividere con Lei un disagio spirituale che io insieme ad altri fedeli laici abbiamo vissuto e continuiamo a vivere ancora oggi. Mi riferisco al travaglio delle anime che si sono sentite lasciate sole e abbandonate dai propri pastori proprio come le pecore senza un pastore, come la terra deserta arida e senza acqua.
Allora si sente più che mai il grido Di Gesù Cristo che invita a consolare il suo popolo e parlare al cuore di Gerusalemme e gridare che è finita la sua schiavitù . Quello che trafigge i nostri cuori e le nostre anime è il silenzio assordante, è la mancanza di annuncio e di liberazione dalla morte e dal peccato che non ascoltiamo più dai nostri pastori.
Siamo stati per mesi, mi riferisco al 2020, quando siamo stati privati della Santissima eucarestia che Lei ha avuto la grazia e la fortuna di avere vicino alla sua porta per tutto il tempo di isolamento. Molti di noi sono stati lasciati fuori dalle chiese, perché sono state chiuse,siamo stati lasciati lontano dal tabernacolo che custodiva il Santissimo sacramento, l’unico pane che può condurci alla vita eterna. Siamo stati privati del pane della vita e siamo stati costretti a nutrirci soltanto di un pane che perisce perché mentre le chiese venivano chiuse i supermercati, i tabaccai, e tutte le attività commerciali restavano aperte.
Riguardando indietro e con il senno del poi sarebbe bastato che voi Pastori aveste detto al governo che la cosa non competeva a lui e che le chiese con le messe non potevano toglierle perché non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt27,40). Avevate la costituzione e il concordato che ci avrebbero tutelato.
Lei stesso, cardinale Bassetti, ha fatto appello alla libertà di culto che è stata compromessa ma poi è stata giustificata con il senso di responsabilità e diceva che si poteva pregare anche a casa senza preti. Abbiamo visto compromettere la libertà di culto quando i carabinieri sono saliti sugli altari con arroganza e hanno impedito ai preti di celebrare. Ma non abbiamo ascoltato né udito un comunicato della Cei che denunciava il fatto. Anzi il contrario a buscarle sono state i poveri preti.
Possiamo dire oggi con forza che la conferenza episcopale ha ceduto sovranità al governo e ora il governo laicista e anticristiano fa il suo mestiere. Faccio questa premessa perché vorrei porre l’attenzione su un fatto che sta accadendo proprio nella sua diocesi, è qui spiego il secondo motivo per cui le scrivo.
IL MONASTERO A RISCHIO DI CHIUSURA PER LE MONACHE NON VACCINATE
Mi riferisco alla chiusura del convento delle benedettine di Santa Caterina a Perugia,in corso Garibaldi, che dall’8 all’11 Marzo è stato oggetto di una visita apostolica, una sorta di indagine disposta dalla Santa Sede. La madre superiora Caterina, contattata dalla Nuova Bussola Quotidiana dopo l’articolo di Gospa News, ha dichiarato che nel decreto in cui si annuncia la chiusura non si fa riferimento al numero minimo delle consorelle (requisito base per la sussistenza del convento, secondo il Cor orans, la norma religiosa che regola la vita contemplativa femminile, ndr) ma si parla di comportamenti non consoni della madre superiora. Così la madre badessa ha chiamato la verificatrice apostolica, suor Cristina Ianni delle clarisse di Orvieto, e lei stessa ha fatto cenno alla mancata vaccinazione della madre Caterina e delle consorelle.
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Del resto, spiega suor Caterina, erano state le suore a non volersi vaccinare. È stata una decisione comune e comunque lei non può obbligare nessuno a vaccinarsi se non vuole. Spiega anche che il rischio di esposizione al virus per loro sarebbe minimo visto che vivono una vita claustrale. Non sono stati mossi rilievi sulla formazione, le liturgie e l’economato e il fatto che fossero solo 5, con una monaca peraltro in arrivo dal Brasile ma il cui iter di ingresso è stato momentaneamente bloccato, potrebbe essere ovviato con l’istituto dell’affiliazione previsto dal cor orans.
Ora vorrei fare una semplice considerazione sulla Vaccinazione per altro oggi più che nei mesi passati è evidente essere completamente inutile. Tutti gli studi scientifici ad oggi in nostro possesso ci confermano che sia il “vaccinato” che il “non vaccinato” condividono lo stesso percorso entrambi si contagiano ed entrambi contagiano altri a loro volta.
Noi povere anime, pellegrine, che viviamo in questo mondo ma non siamo di questo mondo domandiamo a Lei “che governo sostenete”? “Siete ancora pastori e custodi del gregge che Dio vi ha affidato”? “Può un vaccino diventare il nuovo battesimo, un dogma di fede senza il quale si viene additati come persone egoiste che non compiono l’atto d’amore di cui parla Papa Francesco?”.
Allora la questione del convento che verrà chiuso assume una notevole importanza poiché si trova nell’arcidiocesi di Perugia- Città della Pieve che è guidata da Lei. Da quanto si apprende dalla stampa Lei non ha saputo dare una risposta precisa a madre Caterina riguardante la motivazione della visita apostolica nel monastero.
La stessa madre badessa è assillata da una domanda che forse avrebbe dovuto obbligare le consorelle a vaccinarsi? Lei stessa conferma di aver rifiutato l’obbligo di vaccinazione per gli over 50, definita una misura arrogante discriminatoria e ricattatoria da una parlamentare, e precisando che lei non è una NO-Vax ma è una donna di scienza infatti prima di prendere i voti è stata nel campo della ricerca scientifica.
Guardando la cosa da un punto di vista estraneo alla vicenda non ci resta che sottolineare ,che nonostante le gravissime implicazioni umane e cristiane della vicenda, Lei Cardinale Gualtiero Bassetti non si è esposto in prima persona ma ha demandato ogni commento ad una nota della curia arcivescovile e precisamente all’ufficio stampa diocesano.
Queste sono state le sue parole “in relazione alle notizie apparse recentemente su alcuni organi di informazione relative al monastero benedettino delle monache di Santa Caterina in Perugia, e a qualche richiesta di chiarimento sul caso giunta alla curia arcivescovile di Perugia città della Pieve SI RENDE NOTO quanto segue: l’iniziativa della visita canonica di cui è stato oggetto il monastero di Santa Caterina è stata una decisione presa dalla competente autorità ecclesiastica e cioè la congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.”
Ma poiché nella nostra mente rimane un grande “ma” non possiamo non ricordarci che la Cei dopo la massonica chiusura delle chiese imposta nella Pasqua del 2020 dallo stesso governo ha dato il via libera agli sbandieratori Rossi pochi giorni dopo la festa del 25 Aprile. Ha marcato con veemenza la linea della vaccinazione senza se e senza ma Lei stesso come presidente della Cei fece alcune dichiarazioni pubbliche durante l’assemblea plenaria del consiglio delle conferenze episcopali d’europa che si sono svolte a Roma il 25 settembre 2021.
LA PROPAGANDA PRO-VAX DEL VATICANO
Queste furono le sue parole: “Si usino tutti i mezzi per conservare la nostra salute, per prevenire e al momento attuale il vaccino è la più grande garanzia che abbiamo”. Avvenne però ,forse in maniera inaspettata nella sua vita, un altro evento come un secondo dono che Gesù bambino gli porto il 25 dicembre 2021 facendogli sperimentare per una seconda volta l’esperienza del Covid 19 nonostante l’inoculazione di sieri genici.
Dobbiamo allora tutti rammentarci, anche Lei sua eminenza, della potenza taumaturgica di Gesù Cristo testimoniata proprio da San Benedetto. La invitiamo, con una voce unanime, ad unirsi ai suoi fedeli il giorno 31 Marzo 2022 alle ore 18 al presidio davanti al monastero delle benedettine. La preghiamo di intervenire per sovvertire il destino di 5 monache che, esercitando il loro libero arbitrio, hanno scelto di rifiutare un vaccino incerto per un invece certa grazia di Dio. Questa è una drammatica vergogna che grida verso il cielo.
Il nesso di causalità con le mancate vaccinazioni appare oggi non solo evidente ma persino lapalissiano. Il Vaticano è uno dei primi stati al mondo ad imporre l’obbligo di vaccinazione ai lavoratori del suo territorio con il consenso esplicito di Papa Francesco. Aleggia quindi un arcano sul destino dell’unico monastero dell’ordine benedettino femminile di Perugia che Lei eminenza potrebbe svelare per riportare quella pace e quella serenità tra i fedeli.
La invitiamo ad esporsi in prima persona e confermarci le parole e il messaggio che ha demandato all’ufficio stampa diocesano dove afferma che al momento attuale non risulta nella diocesi Di Perugia l’imminente chiusura del monastero.
Di confermarci la dichiarazione da Lei comunicata per via indiretta, sempre all’ufficio stampa diocesano, che la ragione di un’eventuale chiusura non sarà da addebitare alla non vaccinazione anticovid 19 delle monache lì presenti. Ha aggiunto inoltre che mai l’ordinario è intervenuto sulle questioni interne del monastero e neanche sulle problematiche inerenti alla vaccinazione delle monache.
Però, ci permetta Eminenza di avere un dubbio, come si può smentire la correlazione tra rifiuto del vaccino e rischio di chiusura dal momento che lei stesso ha affermato a madre Caterina di non sapere nulla?
La preghiamo quindi di unirsi al nostro dolore e sdegno riguardo la possibilità di chiusura del monastero cogliendo così l’occasione per sottolineare quanto sia preziosa per la vita della Chiesa la presenza monastica.
LA PASQUA E IL TEMPO DELL’IMPOSTURA
Siamo consapevoli della sua benevola paternità e del rispetto che ha sempre mostrato riguardo la vita monastica, non potendo sottacere la Ricchezza carismatica. Dice Gesù nel Vangelo di Luca “È impossibile che non avvengano scandali, ma guai a colui per colpa del quale avvengono. Sarebbe meglio per lui che una macina da mulino gli fosse messa al collo e fosse gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno solo di questi piccoli.” Come colui che distrugge la comunione fraterna con notizie e insinuazioni, a suo di dire non veritiere.
La stessa madre Caterina è molto affranta da tutto quello che sta accadendo anche riguardo alle vicende all’interno del suo monastero: per esempio all’ordine, impartitole dalla visitatrice apostolica, di non poter parlare con le sue sorelle prima che fossero trasferite. La comunità cristiana locale ed anche di altre parti d’Italia si sta stringendo intorno alle monache e al loro caso emblematico di una dilagante secolarizzazione.
Ci sembra Indispensabile e inderogabile annunciare la liberazione dalla paura della morte che Cristo Gesù è venuto a donarci. Ci stiamo avvicinando alla Pasqua ed è proprio l’esperienza Pasquale, il passaggio dalla morte alla vita, dalla schiavitù alla libertà che ci spinge come comunità cristiana a non tacere su quello che sta accadendo in questo tempo di impostura.
Gridare oggi non significa essere integralisti. Significa obbedire al nostro battesimo che fa di noi dei profeti. Dice San Pietro, nel capitolo 5 ,che dobbiamo essere sobri, dobbiamo vegliare; il nostro avversario il diavolo ci gira intorno come un Leone ruggente cercando chi divorare. La sacra scrittura ci dice che dobbiamo resistergli stando fermi nella fede sapendo che le medesime sofferenze si compiono in tutti noi fratelli. C’è un grande pericolo che incombe su tutta l’umanità. Mai come in questo tempo vediamo che c’è un’avversario terribile e temibile che non è il “Virus Sars Covid 2” ma è il Diavolo chiamato anche Satana il quale è un essere spirituale astuto e malvagio che vuole la morte dei figli di Dio.
Egli è in agguato come un Leone ruggente che gira intorno alla sua preda scelta, aspettando il momento opportuno in cui la sua vittima si distrae, anche solo per un attimo per balzare addosso con furia e ferocia e con le fauci aperte allo scopo di sbranarlo e di divorarlo senza alcuna pietà. È dovere di noi cristiani, che siamo a conoscenza per grazia della rivelazione, mettere in guardia da questo terribile nemico che con la malvagità, con l’astuzia, con l’inganno si pone lo scopo di preparare tranelli e macchinazioni terribili per far cadere il cristiano nella rete, nel suo laccio. Per farlo inciampare durante il suo cammino spirituale e farlo deviare dalla retta via dai dritti sentieri antichi della vita che conducono alla salvezza eterna.
Noi cristiani, durante il nostro percorso di pellegrini forestieri in questo mondo di tenebre , non dobbiamo temere. Non dobbiamo avere paura ma dobbiamo rimanere saldi nella fede che è il nostro scudo potente ed invincibile. La fede è come la figura di Abramo: credere contro ogni speranza , condizione opposta allo stato di dubbio, all’ansia e alla paura di perdere la salute della quale siamo diventati schiavi.
Vi supplichiamo, o pastori, di non permettere che venga sostituita l’idea di sopravvivenza biologica a quella di trascendenza e di vera vita perché così facendo le persone verranno trasformate in un semplice oggetto privo di arbitrio facilmente manipolabile ed interamente assoggettabile. La storia è antica chi ha il controllo dell’invisibile può esercitare un potere assoluto sull’uomo.
Reverendissima Eminenza non può non convenire con noi che siamo di fronte alla nascita di una vera e propria immensa liturgia collettiva mai esistita prima di ora, una specie di fede laica che ci consegna un uomo privo di arbitrio e completamente assoggettato alla narrazione mainstream.
LA FEDE RELIGIOSA NON SIA SOSTITUITA DALLA SCIENZA
Non possiamo negare che la fede è stata sostituita, in senso religioso, con la cieca fede nei riguardi della scienza. Durante questa falsa pandemia, la scienza si è arrogata un ruolo di entità assoluta e incontrastata. Durante questi due anni abbiamo assistito a una costante alternanza di affermazioni e di ritrattazione da parte della scienza che hanno di fatto trasformato la salute di noi cittadini in un semplice laboratorio di sperimentazione su scala mondiale. La cosa più grave che oggi voglio porre di fronte alla sua Persona in quanto immagine di Cristo sulla terra la scomparsa progressiva di una visione autenticamente spirituale e trascendente dell’uomo e dell’esistenza umana.
È proprio la perdita di questa dimensione verticale, di questo alzare gli occhi al cielo ad aver fatto sì che l’uomo perdesse tutti i propri riferimenti interiori spirituali lasciandolo così in balia della paura una paura permanente senza più un volto né un nome perché non sappiamo più vedere né percepire nulla oltre la nostra ordinaria esistenza quotidiana immateriale.
Come disse la Vergine Maria alle nozze di Cana al suo Figlio che mancava il vino frutto della vite del lavoro dell’uomo, il vino segno dell’amore, anche io ,semplice donna, mi inginocchio di fronte alla sua autorità chiedendo con umiltà di trasformare la nostra vita nel vino della gioia e della unità. Le chiedo di unirsi alla sua comunità diocesana riunita nella preghiera cosicché possiamo fare esperienza, nella comunione dei Santi, di essere liberati dalla paura e restituiti a quella libertà che Gesù Cristo nostro Signore ha pagato a caro prezzo per noi.
È urgente e non derogabile che oggi i i sacerdoti tutti, per mezzo dell’ annuncio del Vangelo esorcizzino la nostra paura che ci tiene imbrigliati in una realtà falsata. Abbiamo bisogno di sacerdoti che non ci parlino di vaccino, per quello ci sono i medici, ma ci annuncino la resurrezione dai morti e la vita eterna.
Non vogliamo con questo condannare la scienza che si fonda sulla ragione… Come già diceva Papa Benedetto XVI la ragione e la fede non sono in contrapposizione ma camminano insieme come due sorelle. La ricerca scientifica deve svilupparsi sotto l’autorità della verità e questo non perché sia il desiderio di qualcuno come il capo della Chiesa cattolica o un gruppo di intellettuali o una corrente di pensiero ma bensì perché lo scopo della ricerca è la soddisfazione del desiderio di conoscere la verità presente in ogni essere umano.
LA TEOLOGIA CONFINATA NELL’INTERESSE PRIVATO
Il riconoscere, da parte dei primi cristiani, che il Dio in cui credevano è verità, e l’accoglimento da parte del cristianesimo e dell’ interrogare socratico ha permesso che, proprio in seno al cristianesimo, potessero nascere le università. In questo modo, la ragione è piegata all’utile, la filosofia ridotta a positivismo, la teologia confinata nell’ambito dell’interesse privato e la scienza si trasforma in ideologia sedicente onnicomprensiva. La ragione è più piccola e la cultura europea , che su questa razionalità è stata costruita, va in frantumi.
I monaci, in un periodo storico estremamente difficile e culturalmente decadente, sono riusciti ad edificare una nuova cultura e con essa, una nuova civiltà, custodendo nel contempo quell’antica. Quanto è importante ,quindi, che rimanga il monastero delle benedettine di Perugia, lì dov’è. Anche se Benedetto XVI riconosce però che non era questa la loro intenzione originaria: quei religiosi volevano semplicemente cercare Dio, la vita stessa, l’unica cosa essenziale. Ma poiché la ricerca di Dio richiede la cultura della parola, presto i monaci si resero conto dell’importanza delle scienze profane.
L’obiettivo delle scuole dei monasteri era quello di formare una ragione funzionale alla fede. L’Europa, mostra allora il Santo Padre, è stata costruita con atteggiamento veramente filosofico. Mettere da parte le cose penultime e porsi in cerca di quelle ultime, vere. Ecco Perché l’Europa che ha considerato la ricerca di Dio una perdita di tempo, e che ha pensato al suo passato come a un giogo di cui liberarsi ,si sta dissanguando lentamente e tragicamente.
Fede e ragione significa in prima battuta capire che il rapporto sussiste tra teologia e filosofia riprendendo i contenuti dell’enciclica Fides et Ratio di Giovanni Paolo secondo, nonché le linee principali del proprio lavoro teologico alla Sapienza Di Benedetto XVI che definisce una coppia di gemelli tra la fede e la ragione non ci deve essere né distacco né confusione.
In analogia con le due Nature, umana e divina, del verbo incarnato, già il Concilio di Calcedonia aveva messo in luce la specificità di ognuna di quelle, e così filosofia e teologia, operando entrambe secondo ragione possono aiutarsi e chiarificare reciprocamente.
Carissima Eminenza le è già noto che questo è l’unico modo per poter affrontare le sfide del presente e del futuro. Occorre imparare dai primi secoli del cristianesimo e dall’età medievale, quando filosofia e teologia vivevano in un rapporto fecondo. Il legamedell’intelletto e dell’amore come ricorda Benedetto XVI è quel rapporto che nasce direttamente dallo spirito di Cristo, dov’è il quale c’è libertà.
Possiamo allora recitare insieme alle nostre consorelle benedettine che la libertà ci farà liberi.
Nel porgerle la mia stima e la mia gratitudine per il suo paterno sostegno resto in attesa di un incontro personale che da mesi sto cercando di ottenere attraverso la segreteria vescovile di Perugia.
Che il Signore la benedica nel suo ministero apostolico.
Paola Persichetti
Leader del comitato spontaneo Gente come noi di Terni