1 – LA MALIZIA DEL FALSARIO SUI CRIMINI DI GUERRA
2 – ONU SPECULA SU MIGRAZIONI E OPERAZIONI CIA
3 – IL PIANO KALERGI
4 – LE RICCHEZZE NASCOSTE DAI FUNZIONARI ONU
5 – I DATI FINANZIARI DELL’UNHR
6 – MISTERI SUL DIPLOMATICO E SULLO 007 BRITANNICO
7 – CRIMINI DI GUERRA IGNORATI DALL’ONU
8 – L’ALTO COMMISSARIO AMANTE DEL TERRORISTA
9 – COMMISSARI MONDIALISTI AMICI DI SOROS
10 – LO CARTA MASTERCARD A MIGRANTI E BOIA ISIS
Nell’immagine di copertina da sinistra in alto: il presidente ucraino Zelensky, il commissario Onu per i Rifugiati Grandi con Soros, la Commissaria Onu per i Diritti Umani Bachelet, un soldato russo legato e ucciso con un colpo alla testa dai militari di Kiev
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Ci sono coincidenze che soltanto la Divina Provvidenza può determinare in una perfetta Epifania ora del Bene, al fine di mostrare all’umanità incredula la Potenza del Padre Onnipotente di Gesù Cristo Risorto, ora del Male, al fine di disvelare agli uomini di buona volontà la Malizia del Falsario, ovvero Satana, che, in chiave contemporanea non è difficile identificare con il plutarca George Soros.
Soros, infatti, attraverso una diabolica ed ipocrita benevolenza cerca di produrre scenari cruenti e catastrofici per diffondere la sua originale tipologia di democrazia che è in fondo la parafrasi letterale della “sodomia umanitaria” da lui incentivata con la cultura gender.
In questi tempi che trasudano sangue di guerre manipolate o volutamente dimenticate, di morte da virus SARS-Cov-2 da laboratorio, e di tribolazioni da prossimo compimento dell’Apocalisse di San Giovanni, sarà arduo scrivere alcunché senza menzionare l’eterna lotta tra Dio e il Maligno.
1 – LA MALIZIA DEL FALSARIO SUI CRIMINI DI GUERRA
La Malizia del Falsario si è palesata in modo lapalissiano, vergognoso e inquietante giovedì 7 aprile quando l’ultima Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato l’espulsione della Russia dal Consiglio dei Diritti Umani (93 contro 24) a poche ore di distanza dalla pubblicazione di un video scioccante girato da soldati ucraini in cui sparano ad un prigioniero russo moribondo dopo averne uccisi altri, tra cui uno legato e freddato con un colpo alla fronte a bruciapelo.
L’orrendo filmato assume una connotazione demoniaca nel momento in cui si vedono tre dei militari dell’esercito di Kiev che sfoggiano i loro volti davanti a uno smartphone incuranti del rischio di essere perseguiti per crimini di guerra per le lucide, spietate e gaudenti esecuzioni.
In quelle facce è tragicamente espressa la narrativa di una guerra mediatica in cui anche le Nazioni Unite hanno deciso di giocare un ruolo chiave a favore del regime filo-nazista e filo-jihadista di Kiev, disposto a reclutare i peggiori mercenari della terra con le svastiche del Battaglione Azov e la bandiera nera dell’ISIS pur di non scendere a patti con Mosca e trattare una pace che il Dombass filo-russo attende da 8 anni.
GOLPE NATO IN UCRAINA: LA GENESI – 2. Obama, Soros, 007 MI6 & Kyiv Security Forum
La aspetta da quando il golpe ordito in piazza Maidan nel febbraio 2014 da George Soros, che se ne vanta, con l’aiuto di alcune ambasciate dei paesi Nato, fece esplodere una guerra civile trasformatasi presto in un tale genocidio (14mila morti tra cui 500 bambini) contro gli abitanti di lingua russa delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk da indurre lo Zar del Cremlino Vladimir Putin a pentirsi di non essere intervenuto prima del 24 febbraio 2002.
Quel massacro, con tanto di fosse comuni, è stato ignorato o trascurato dai giornalisti occidentali persino quando uno di loro, il fotoreporter Andrea Rocchelli, è stato trucidato a colpi di granate dai paramilitari della Guardia Nazionale Ucraina, insieme al fotografo russo Andrej Mironov. Nessun colpevole, dopo ila sentenza della Corte di Cassazione, come voluto da Soros & co.
Due immagini rappresentano l’icastica visione di questa evitabilissima guerra innescata dalle provocazioni del segretario NATO Jens Stoltenberg, pupazzo di Bill Gates e del Nuovo Ordine Mondiale, e del suo perfido alleato Volodymyr Zelensky.
Quella del prigioniero russo col cervello di fuori in una pozza di sangue e quella del negoziatore di pace ammazzato dal Servizio di Sicurezza SBU di Kiev perché ritenuto troppo vicino a Mosca, come ovviamente ci si attende che sia un portavoce diplomatico chiamato ad un dialogo per la tregua.
Le loro teste insanguinate sono diventate un trofeo di giubilo per i soldati ucraini aizzati all’odio etnico ed alla ferocia anche dai social di Mark Zuckerberg, da cui partì la protesta di piazza poi sfociata negli spari dei cecchini mercenari del 2014, e dal Palazzo di Vetro, che dopo 61 anni non ha ancora reso giustizia all’assassinio del segretario generale Dag Hammarskjold (morto in Africa in un disastro aereo provocato, ancora oggi occultato dagli 007 britannici).
GIALLO A KIEV. Negoziatore di Pace con la Russia Ucciso dai Servizi di Sicurezza Ucraini SBU
Dall’ONU si sono levati ben poche urla di protesta. Anzi, nel Palazzo di Vetro, come nella Commissione Europea che ha varato un nuovo pacchetto di sanzioni inserendo persino i direttori di alcuni media russi a conferma della volontà di ogni censura del pensiero alternativo secondo la strategia di Adolf Hitler, ormai si consacrano come verità assolute le narrazioni di Kiev su ogni strage da Mariupol a Bucha fino all’ultima alla stazione di Kramatorsk, che rendono vani gli articoli di cronaca per l’ormai consolidata menzogna che diramano le fonti istituzionali.
Tutti episodi che rientrano, come il primo presunto attacco ad un asilo del Donbass ed il palese buco fatto coi picconi, nella perfetta sceneggiata di attacchi “false-flag” (ovvero sotto falsa bandiera) creati per incolpare l’avversario secondo una strategia ampiamente rodata in Medio Oriente dall’intelligence militare anglosassone dei controspionaggi britannico MI 6 e americano CIA. Come sarebbe accaduto persino negli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre
2 – ONU SPECULA SU MIGRAZIONI E OPERAZIONI CIA
La ragione è semplice. L’ONU è una macchina di denaro che con la scusa di aiutare i poveri del Terzo Mondo affamati dal colonialismo imperialista franco-anglo-americano legittima le operazioni internazionali del Nuovo Ordine Mondiale come l’attacco NATO alla Libia: in precedenza espulsa, come oggi la Russia, dal Consiglio dei Diritti Umani che è stato finora totalmente incapace di indagare sui crimini di guerra commessi dalla Turchia nel Rojava, il nord-est siriano, dall’Ucraina nel Donbass e dagli USA in Venezuela.
Perché? Perché sono tutte occulte azioni militari compiute sotto l’egida NATO, il supporto della Central Ingelligence Agency e i finanziamenti USAID, l’agenzia governativa americana che promuove i regime-change finalizzati all’esportazione della Democrazia che poi si traducono in guerre civili o internazionali, lucrose per la Lobby delle Armi, e in enormi migrazioni di massa per la destabilizzazione dei paesi occidentali con il Piano Kalergi, finalizzato al meticciato etnico-religioso quanto alla creazione dei nuovi servi della Gleba funzionali alla strategia globale del Great Reset.
Per comprendere la trama ormai sfrontata del Nuovo Ordine Mondiale basta analizzare la storia di alcuni funzionari posizionati in ruoli strategici dell’ONU.
Rapidamente ricordiamo il biologo etiope Tedros Adhanom Gebreyesus, un burattino piazzato quale direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dai due Bill (Gates & Clinton) e pescato in Etiopia tra i politici del movimento terroristico del Tigray, di cui abbiamo narrato migliaia di malefatte in varie inchieste del ciclo WuhanGates sul SARS-Cov-2 creato in laboratorio come arma batteriologica dopo esperimenti tra Cina e Usa, passando anche per Georgia ed Ucraina, supervisionati proprio dall’agenzia sanitaria ONU.
Se Gebreyesus l’11 di marzo 2020 non avesse dichiarato ufficialmente la pandemia, sebbene in presenza di una diffusione del Covid-19 concentrata in poche nazioni come se davvero fosse stata sparsa un’arma batteriologica, e se una settimana dopo l’ONU non avesse sconsigliato l’uso dell’efficacissimo cortisone sarebbero mancati due requisiti indispensabili alla successiva approvazione di emergenza dei sieri genici sperimentali.
Ci soffermeremo oggi a vedere la storia vicina al terrorismo rosso della cilena Michelle Bachelet, Alto Commissario dei Diritti Umani, e quella in seno al World Economic Forum e alla Lobby Gender dell’italiano Filippo Grandi, Alto Commissario per i Rifugiati che è stato in tutti gli scottanti teatri del Medio Oriente dopo un misterioso passato nella cooperazione internazionale ed una curiosa laurea a Coventry.
In quella stessa città, per un’incredibile coincidenza, opera l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani creato da un esule antiAssad ed utilizzato dall’intelligence britannica per coprire le operazioni “false-flag” commesse dai White Helmets, accusati dalla Russia di traffico internazionale di organi umani.
Entrambi i funzionari ONU risultano essere in perfetta sintonia e collaborazione proprio con Soros. L’UNHCR di Grandi, inoltre, è stato anche nell’occhio del ciclone mediatico per il misterioso progetto di una carta di credito Mastercard destinata ai migranti ma finita in mano a un boia dell’ISIS fuggiasco…
3 – IL PIANO KALERGI
Ma prima vediamo nel dettaglio uno degli scopi immediati delle tante azioni concentriche del Nuovo Ordine Mondiale. Contestare l’evidente fondatezza del Piano Kalergi equivale a negare l’esistenza di un golpe sanguinario alla base della guerra civile in Ucraina. Le prove sono tali e tante che riassumeremo soltanto quelle connesse alla triade Soros-Bachelet-Grandi.
«La teoria del complotto fu elaborata dal negazionista austriaco Gerd Honsik, condannato in due occasioni, nel 1992 e nel 2009, per avere pubblicamente negato la verità storica dell’Olocausto) nel suo libro Addio Europa, attraverso un’opera di selezione, rielaborazione e decontestualizzazione delle idee di Kalergi» scrive Wikipedia liquidando la Shoah senza analizzarne la sua stessa funzionalità alla nascita dello Stato di Israele concordata dai massoni anglosassoni con il Movimento Sionista Askenazita sopravvissuto – “per miracolo” o preciso disegno geopolitico? – alla strage degli Ebrei nel campo di concentramento di Auschwitz dove furono deportati sulle rotaie costruite dalla Standard Oil dei Rockefeller.
Fanno rabbrividire queste analogie con il massacro che si sta consumando in Ucraina per il rifiuto categorico di ogni accordo di pace da parte del presidente Zelensky, finanziato in campagna elettorale dall’oligarca Ihor Kolomoisky, vero padrone dell’azienda energetica Burisma di cui era consigliere di amministrazione Hunter Biden, figlio dell’attuale presidente Joseph, quando quest’ultimo, da vice presidente di Obama, finanziava le forniture di armi per consolidare il nuovo governo atlantista dopo il golpe.
Attingiamo ancora dalla piattaforma di moderato mainstream Wikipedia. Il filosofo austriaco Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi (1894-1972), fondatore nel 1922 dell’Unione Paneuropea, ha espresso nella sua opera Pan-Europa, la necessità di un’integrazione continentale al fine di favorire la pacifica convivenza dei popoli.
Nel suo Praktischer Idealismus (1925), Kalergi distingueva tra «uomo rustico», figlio dell’endogamia, forte di volontà ma debole di spirito, e «uomo urbano», frutto della mescolanza razziale (Blutmischung), povero di carattere ma ricco di spirito, preferendo quest’ultimo in quanto più propenso al mantenimento della pace e, quindi, auspicandone una sua diffusione su scala mondiale e non strettamente europea.
Si tratta di un concetto esattamente opposto a quello evangelico: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli». Perché nell’umiltà del proprio spirito ci si affida alo Spirito Santo della Santissima Trinità per esserne unti, riempiti e plasmati.
I “concetti” di Kalergi, basati dunque su un’antropologia ateistica governata dal “caso” mella promiscuità etnica e religiosa ma intrinsecamente già proiettata verso quella biologica nella sfera sessuale, furono alla base della reinterpretazione di Honsik, il quale li rilesse in chiave di annullamento delle identità nazionali e locali, d’imposizione del meticciato etnico e di «genocidio» dei popoli europei per sostituirli con quelli asiatico-africani al fine di ottenere un’etnia indistinta di docili consumatori piegati al mercato e al desiderio di dominio mondiale da parte delle élite economiche.
«Nel secondo decennio del XXI secolo alcuni fattori, tra i quali la perdita di posti di lavoro non specializzati e il calo della stabilità economica in Europa a seguito della recessione del 2007 — impattante in maniera più o meno pesante su tutte le economie continentali — nonché l’afflusso in Europa di centinaia di migliaia di rifugiati e di migranti africani e asiatici in fuga dalle guerre e dalle precarie condizioni economiche, hanno favorito la diffusione delle teorie di Honsik, soprattutto tra le persone più colpite dagli effetti della crisi economica».
E’ quanto aggiunge Wikipedia che pare ignorare come le badanti pagate 700 euro al mese per lavorare 24 ore su 24 e i braccianti retribuiti 5 euro all’ora per spaccarsi la schiena sotto il sole siano l’effettivo prodotto di una cultura “insana” dell’integrazione, conseguenza di un’alluvione causata dalle migrazioni belliche e finalizzata ad impoverire sempre più i poveri ed arricchire sempre più i contemporanei imperatori della manodopera.
4 – LE RICCHEZZE NASCOSTE DAI FUNZIONARI ONU
Negli ultimi decenni si è registrata una vera esplosione delle migrazioni intercontinentali che sembra effettivamente funzionale al piano Kalergi: perché quando uno lascia anche una capanna per trasferirsi in una metropoli accetta ogni tipo di compromesso: lavori sottopagati, prostituzione, impiego nella criminalità organizzata. I pochi che riescono a ricavarsi un lavoro dignitoso sono gli stessi che avrebbero potuto guidare il rilancio del loro paese africano o asiatico.
Ecco perché l’Alto Commissariato per i Rifugiati dovrebbe essere considerata una struttura di emergenza occasionale se soltanto l’ONU svolgesse il suo ruolo di giudice imparziale dei conflitti mondiali che – purtroppo o per fortuna di fronte alle manipolazioni occidentali della tragedia in Ucraina – è minato dal diritto di veto di alcuni potenze mondiali all’interno del Consiglio di Sicurezza.
Ma l’invasione di Israele nell’Altopiano del Golan e le successive risoluzioni dell’Onu mai rispettate sono la plateale manifestazione di impotenza di una struttura che è stata sfruttata nello scandalo Oil for Food per favorire la guerra in Iraq. Finché il petrolio di Saddam Hussein veniva svenduto alle multinazionali occidentali a fronte di colossali tangenti intascate dagli alti funzionari ONU tutto filava liscio, appena gli oligarchi delle industrie energetiche russe sono piombate nell’affare gli USA si sono inventati la scusa delle armi chimiche per attaccare Baghdad.
«Le Nazioni Unite voltano pagina e puntano sulla trasparenza per rilanciare l’immagine dell’organizzazione internazionale offuscata dagli scandali degli ultimi anni, primi fra tutti quelli legati al programma “Oil for food”. A dare l’esempio è proprio il segretario generale promotore di un’iniziativa senza precedenti, ovvero la pubblicazione volontaria da parte delle più alte cariche del Palazzo di vetro delle rendite derivanti da attività diverse dagli stipendi percepiti in veste di funzionari. Ban Ki-moon invita i colleghi a seguire l’esempio, applicando una circolare emanata il 1° maggio 2006 dall’Ethic Office (l’ufficio per la vigilanza dell’etica) dell’Onu».
E’ quanto si legge sulla Stampa del 27 gennaio 2008 che poi aggiunge. «Ci sono anche tre italiani tra i funzionari a cui è esteso il provvedimento. Filippo Grandi, vice commissario generale, responsabile del programma di aiuti umanitari ai profughi palestinesi, e il generale Claudio Graziano, comandante della missione Unifil, la forza Onu schierata in Libano. Entrambi si sono rifiutati di rendere pubbliche le loro posizioni finanziarie».
«In ottemperanza con la risoluzione dell’Assemblea Generale “AJRES/60/238”, ho scelto di mantenere riservate le informazioni contemplate dal programma di trasparenza finanziaria», hanno dichiarato entrambi. Ma questa lesa maestà alla trasparenza non ha impedito – o forse anzi ha permesso – ai due di fare una luminosa carriera.
Il generale Graziano, dopo essere diventato Capo di Stato Maggiore della Difesa in Italia, dal 2018 è Presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea. Il dottor Grandi dal 2016 è l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati: ovvero colui che dal Palazzo di Vetro coordina progetti per miliardi di dollari. Ma non vuole far sapere il suo reddito…
5 – I DATI FINANZIARI DELL’UNHR
«Al 31 maggio 2020, l’UNHCR impiega 17.324 persone, di cui circa il 90% lavora sul campo. Operiamo in 135 Paesi, con membri del personale di stanza in varie sedi, tanto in uffici regionali e succursali quanto in uffici secondari e sul campo. Siamo tutti duramente impegnati a garantire assistenza ai rifugiati, grazie a professionalità che coprono varie discipline, come la tutela legale, l’amministrazione, i servizi sociali e l’assistenza sanitaria» si legge sul sito ufficiale dove sono esposti anche i dati finanziari.
«Siamo finanziati quasi interamente da contributi volontari, di cui l’86% proviene dai governi e dall’Unione Europea. Il 3% proviene da altre organizzazioni intergovernative e meccanismi di finanziamenti collettivi, mentre il 10% dal settore privato, che include fondazioni, aziende, singoli individui. Inoltre, riceviamo un sussidio limitato (1%) dal budget delle Nazioni Unite per i costi amministrativi. Accettiamo anche contributi in natura, come tende, medicinali e autocarri da utilizzare negli interventi sul campo».
L’UNHCR fu costituita nel 1950 con un budget annuale davvero limitato, 300.000 dollari americani. Ma con l’estendersi delle dimensioni dell’Agenzia e della sua capacità operativa, anche i costi sono aumentati. budget annuale è cresciuto fino a oltrepassare il miliardo di dollari nei primi anni ’90 per poi toccare un nuovo record annuale di 5,3 miliardi di dollari nel 2013.
Purtroppo, speriamo solo per un momentaneo disservizio, al momento della realizzazione di questo reportage il sito Gobal Focus, dove ci sarebbero i dettagli dei conti, non funziona e pertanto non consente di vedere il volume finanziario annuale aggiornato al 2022.
6 – MISTERI SUL DIPLOMATICO E SULLO 007 BRITANNICO
Filippo Grandi, nato il 30 marzo 1957, si laurea in Storia moderna all’Università degli Studi di Milano nel 1981, si perfeziona quindi presso l’Università Gregoriana di Roma. In seguito l’Università di Coventry gli conferisce il dottorato ad honorem. Il motivo? Non si sa.
Desta però più di un sospetto la circostanza che da anni si stia occupando della Siria ed abbia ricevuto il master “in omaggio” proprio nella stessa città britannica dove opera il potentissimo ed informatissimo Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR) grazie all’attività di Rami Abdulrahman (o Rami Abdel Rahman), esule antiAssad che, quando non lavora con la moglie nel negozio di abbigliamento sotto casa, influenza i destini del mondo con i reportages del sito, divenuto fondamentale supporto di propaganda dell’attività del Syrian Civil Defense (SCD), una ONG di soccorritori finanziata da USA e Regno Unito ma denunciata dalla Russia all’ONU come organizzazione terroristica.
Si tratta dei famigerati White Helmets, immortalati con tantissimi cadaveri attribuiti all’esercito siriano di Bashar Assad dopo lo scoppio della guerra civile progettata dal controspionaggio americano della Central Intelligence Agency fin dal 1983 (documento esclusivo CIA pubblicato da Gospa News).
«Formazione, finanziamenti e supporto sono stati forniti da partner internazionali, comprese le donazioni dei governi dell’Europa occidentale, degli Stati Uniti e del Giappone; l’Associazione turca di ricerca e soccorso AKUT; e una combinazione di ONG, privati, campagne pubbliche di raccolta fondi e enti di beneficenza. Il supporto e la formazione primari sono stati forniti dalla Mayday Rescue Foundation, una fondazione senza fini di lucro fondata dall’ex ufficiale dell’esercito britannico James Le Mesurier, ed è diventata un fattore chiave nello sviluppo dell’organizzazione» riporta Wikipedia su SCD.
Siria 10 anni dopo. CIA TOP SECRET FILE: guerra USA pianificata dal 1983
Che coincidenza! Si torna nel Regno Unito in cui l’alleanza delle corporations belliche tra Londra (Bae Systems) e Roma (Leonardo) passa attraverso il Qatar e i Fratelli Musulmani, a cui fa riferimento il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, non a caso indirettamente ma lautamente supportati dalla Commissione Europea attraverso l’Ong Islamic Relief.
Le Mesurier non è un personaggio qualunque. Ha frequentato la Royal Academy of Military, dove si è diplomato con il massimo dei voti. In seguito ha servito l’esercito britannico in molti teatri di guerra. In particolare, ha lavorato come capo dell’intelligence inglese a Pristina, in Kosovo, prima di lasciare l’esercito e andare a lavorare per… le Nazioni Unite! Dove e quando? Non si sa…
Sul suo passato aleggia un mistero proprio come su Grandi che, dopo una lunga carriera di oltre 30 anni nelle agenzie di cooperazione internazionale (27 sotto l’ombrello ONU), nel 1997 entra alle Nazioni Unite come assistente speciale dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), del quale diventa in seguito capo del personale. Dal 1997 al 2001, si sposta quindi alla sede ginevrina del UNHCR.
Il diplomatico italiano è stato Vice Rappresentante Speciale del Segretario delle Nazioni Unite in Afghanistan, a seguito di una lunga carriera all’interno di organizzazioni non governative. Dal 1988 al 2004 ha lavorato proprio nell’UNHCR presso il quartier generale dell’organizzazione a Ginevra e in Africa, Asia, Medio Oriente, in contesti difficili tra cui il Sudan, l’Iraq durante e dopo la prima guerra del Golfo (ha avuto a che fare con il progetto Oil for Food?), l’Africa Centrale e la Siria.
Fulminea la carriera del diplomatico italiano che non svela il suo passato in alcun curriculum con la stessa riservatezza con cui cela il patrimonio accumulato grazie al Palazzo di Vetro e alle ONG, sovente la copertura ideale per 007 infiltrati nelle istituzioni internazionali.
Mentre è ben nota la storia tragica di Le Mesurier che per il suo contributo a sostegno delle vittime della guerra in Siria era stato nominato cavaliere dalla Regina Elisabetta nel 2016. Nello stesso anno in cui Grandi è diventato Alto Commissario ONU per i Rifugiati.
«Le Mesurier ha ricoperto ruoli di prim’ordine nell’Olive Group, un’organizzazione privata di mercenari che da allora si è fusa con Blackwater-Academi in quello che oggi è conosciuto come il Constellis Holdings. Poi, nel 2008, Le Mesurier ha lasciato il gruppo Olive dopo essere stato nominato alla direzione della Good Harbor Consulting, presieduto da Richard A. Clarke: un veterano della sicurezza nazionale statunitense sotto le amministrazioni Bush e Clinton».
La sua esperienza militare sarebbe stata, secondo le accuse della Russia, funzionale all’addestramento di alcuni White Helmets che furono denunciati dalla Russia all’ONU come organizzazione terroristica non solo con l’accusa di un traffico internazionale di organi ma anche per aver aiutato i terroristi di Al Nusra, costola di Al Qaeda nella roccaforte di Idlib protetta dalla Turchia, alcuni eccidi “false-flag” per incolpare l’esercito di Assad di attacchi chimici, come avvenuto a Douma nel 2019.
DOUMA: MASSACRO JIHADISTA CON ARMI CHIMICHE SU 35 VITTIME LEGATE
Purtroppo, l’11 novembre di quell’anno, il veterano 007 britannico sopravvissuto a mille pericoli precipitò dal suo appartamento a Istambul morendo sul colpo.
Ciò è capitato a pochi giorni dall’invasione del Rojava, nord-est siriano, con cui la Turchia ha preso il controllo delle fazioni jihadiste ribelli contro Damasco, liberando prigionieri ISIS e comandanti di Al Qaeda per farne mercenari impiegati nei crimini di guerra ad Afrin, come in Libia grazie al placet politico della NATO.
Lì alcuni guerriglieri dell’organizzazione terroristica Hay’at Tahrir al-Sham (HTS, sorta ad Idlib dopo Al Nusra) sarebbero stati curati nell’ospedale militare da campo italiano di Misurata.
7 – CRIMINI DI GUERRA IGNORATI DALL’ONU
Qual è stata una delle primarie preoccupazioni sulla Siria esternate nei primi anni di mandato all’UNHCR da Grandi, che certamente ben conosce la “lodevole” attività di alcuni veri soccorritori White Helmets?
Preoccuparsi dell’impatto sui civili degli attacchi Russi e Siriani nella provincia di Idlib dove la Turchia protegge i terroristi HTS ma non cercare di agevolare quella “tregua” sottoscritta da Mosca con Ankara decine di volte e regolarmente violata dai guerriglieri jihadisti coordinati dall’intelligence turca MIT e finanziati dalle banche del Qatar, come emerso da due procedimenti giudiziari internazionali nel Regno Unito e negli USA.
Se ci fosse una pace immediata in tutto il Medio Oriente a che scopo l’Alto Commissariato per i Rifugiati (UNHCR) potrebbe chiedere alle nazioni di tutto il mondo finanziamenti che si perdono in un dedalo di ONG?
«Nel 2021, i 270 partner del piano Resilience Plan (3RP) mirano a sostenere più di 10 milioni di persone, inclusi oltre 5,5 milioni di rifugiati siriani e 4,8 milioni di membri delle loro comunità ospitanti. Questo è il numero più alto dall’inizio della crisi siriana» scrive l’UNHCR compiacendosi del suo gran lavoro che fa rima con il flop totale della diplomazia del Palazzo di Vetro.
«Idlib è dove si sono trasferiti molti combattenti. Se i combattimenti si spostano in modo più deciso in quell’area, potrebbe essere molto pericoloso per i civili. Penso che perderemo non solo una generazione, ma anche una popolazione» dichiarò ai giornali Grandi il 24 aprile 2018 prevedendo che non avrebbero trovato posto dove rifugiarsi perché il confine meridionale della Turchia con la Siria a Gaziantep è strettamente controllato.
In realtà, come comprovato da varie inchieste di Gospa News e di altri media, quel confine è assai permeabile: ma solo ai tagliagole dell’ISIS simpatici agli 007 turchi del MIT (Millî İstihbarat Teşkilatı – National Intelligence Organization).
La geniale soluzione venne ad un altro funzionario dell’ONU: l’Alto Commissario per i Diritti Umani Michelle Bachelet che, nel settembre 2020, denunciò una situazione dei diritti umani “cupa, piena di violenza e criminalità” in luoghi come Afrin, Ras al-Ain e Tel Abyad.
Era infatti stato documentato uno schema allarmante di gravi violazioni in queste aree, come l’aumento delle uccisioni, rapimenti e trasferimenti illegali di persone, nonché sequestri di terreni e proprietà, ha riferito il suo ufficio, OHCHR. Le vittime includevano coloro che sono percepiti come alleati di partiti opposti, o critici nei confronti dei gruppi armati affiliati alla Turchia o abbastanza ricchi da pagare i riscatti.
«Le persone che vivono in queste aree i cui diritti sono stati violati hanno diritto a protezione e rimedio. A questo proposito, esorto la Turchia ad avviare immediatamente un’indagine imparziale, trasparente e indipendente sugli incidenti che abbiamo verificato, a rendere conto della sorte delle persone detenute e rapite dai gruppi armati affiliati e a ritenere responsabili di ciò che potrebbe, in alcuni casi, equivalgono a crimini di diritto internazionale, compresi i crimini di guerra», ha affermato la signora Bachelet.
Incredibile… Ha chiesto al governo “invasore” di uno stato sovrano come la Siria, in realtà illegittimamente controllato dai Curdi dell’Amministrazione Autonoma Nord Est Siria (AANES) dopo che l’esercito arabo-curdo SDF lo ha liberato dall’ISIS, di “tirare le orecchie” ai loro feroci mercenari che stanno gradualmente realizzando una sostituzione etnica con un silente genocidio al contagocce.
Mentre lo stesso Commissario fu severissimo quando inviò un’ispezione OHCHR in Italia solo perché, alla stessa stregua di Malta, cominciò a controllare gli arrivi delle navi ONG coi migranti.
8 – L’ALTO COMMISSARIO AMANTE DEL TERRORISTA
Per comprendere i comportamenti e le ideologie dell’ex presidente del Cile bisogna conoscere un po’ la sua storia. Classe 1951, è figlia del generale dell’aviazione cilena Alberto Bachelet, morto nel 1974 per arresto cardiaco nella prigione di Santiago a seguito delle torture subite per non aver sostenuto il golpe dell’11 settembre 1973 contro Salvador Allende.
Anche Michelle e la madre subirono torture ad opera della Dina, la polizia politica del generale dittatore Augusto Pinochet ma furono poi liberate ed in esilio giunsero nella Germania Est, il cui governo concedeva asilo politico ai rifugiati cileni, dove lei proseguì gli studi medici presso l’Università Humboldt di Berlino. Nel 1979 Michelle viene autorizzata a tornare in Cile, dove si laurea presso l’Università del Cile come medico chirurgo.
Come studentessa universitaria, la Bachelet è iscritta alla “Gioventù Socialista”. Si iscrive poi al Partito Socialista del Cile negli anni settanta. Tra il 1985 ed il 1987 ha una relazione con Alex Vojkovic, un portavoce del Fronte Patriottico Manuel Rodríguez (FPMR), un gruppo di lotta armata, come narrato nel libro “La Historia no oficial de Bachelet” dei giornalisti Andrea Insunza e Javier Ortega.
A lungo aleggiò il sospetto che pure lei fosse una militante di questa associazione eversiva ma queste supposizioni trovarono solo smentite e nessuna conferma.
Il FPMR è stata una delle più attive organizzazioni terroristiche cilene di matrice comunista, antifascista ed anticlericale che ricorda tanto le nostre Brigate Rosse e fu ritenuta molto pericolosa dalle intelligence di Usa e Regno Unito. Il 7 settembre 1986, dopo mesi di pianificazione, questo fronte armato attaccò l’auto del presidente Augusto Pinochet in un tentativo di omicidio. Cinque delle guardie del corpo di Pinochet furono uccise, altre undici ferite. Pinochet riportò solo lievi lesioni.
Nello stesso anno, le forze di sicurezza cilene catturarono terroristi della FPMR mentre stavano contrabbandando una spedizione di 80 tonnellate di armi in Carrizal Bajo, inclusi esplosivi di plastica C-4, lanciarazzi RPG-7 e M72 LAW e oltre tremila fucili M-16.
Il 13 aprile 1987, l’FPMR assaltò simultaneamente gli uffici di Associated Press (AP) e di otto stazioni radio a Santiago, uccidendo una guardia di sicurezza fuori servizio. Nel periodo 1988-1994, l’FPMR ha condotto 15 attacchi contro le cappelle e templi dell’LDS, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, comunemente nota come Chiesa mormone.
Il 1 aprile 1991, il senatore Jaime Guzmán fu colpito all’uscita della Pontificia Università Cattolica del Cile, dove era un professore di diritto costituzionale. Il suo assassinio fu eseguito dai membri della FPMR. Altri attentati esplosivi ebbero luogo in vari ristoranti di catene americane in Cile che causarono fortunatamente solo feriti.
9 – COMMISSARI MONDIALISTI AMICI DI SOROS
Gli Alti Commissari ONU Bachelet e Grandi non hanno in comune soltanto la pessima gestione della crisi siriana ma una devozione verso il plutarca George Soros che ha creato scenari di Guerra in vari paesi del mondo. Al solo nobile scopo di creare un bel po’ di migrazioni esportando la Democrazia del suo pupillo Barack Obama, vincitore del Nobel per la Pace prima di diventare uno dei presidenti americani più attivi nelle guerre con le Primavere Arabe in vari paesi MENA (MiddleEastNothAfrica).
Lo fece in quelle nazioni considerate “canaglia” più dalla NATO e dal Pentagono, assetati di conflitti bellici per nutrire i loro sponsor della Lobby delle Armi, che dall’Occidente realmente democratico e non camuffato dietro alle sigle settarie e intolleranti verso gli avversari politici del Democratic Party degli Usa o Partito Democratico in Italia, gangli nevralgici del Nuovo Ordine Mondiale sull’asse Washington-Roma pilotato dalla CIA, fin da quando si chiamava OSS e nel 1943 gestì lo Sbarco degli Alleati in Sicilia riportando sul trono la Mafia sconfitta dal Duce Benito Mussolini.
Nell’articolo “I cospiratori contro Assad” abbiamo riassunto la storia del tentativo di regime-change perpetrato con la regia di Soros in Siria: dove ancora oggi si muore di fame a causa delle sanzioni occidentali, come denunciato dai vescovi cristiani ma ignorato dai funzionari ONU.
Agì attraverso i finanziamenti dell’Open Society di New York all’European Council on Foreign Relations (ECFR), un “think tank paneuropeo”, pieno di diplomatici, industriali, di professori e di primi ministri.
Senza il successivo golpe ordito dallo stesso magnate ungaro-americano in Ucraina oggi non ci sarebbe la guerra innescata con l’aiuto dei paesi NATO e l’annosa azione sotterranea della CIA a sostegno dei movimenti neoNazisti, trasformati in mercenari “idealisti” come è stato fatto in Medio Oriente coi tagliagole dell’ISIS grazie al califfo Al Baghdadi, accusato di essere un agente dell’intelligence americana e di del controspionaggio israeliano Mossad.
AL BAGHDADI, IL CALIFFO ISIS E AGENTE MOSSAD-CIA NASCOSTO DAGLI USA
In una frettolosa ricerca abbiamo trovato solo un’immagine che ritrae Bachelet sorridente accanto a Soros ma la nota campagna di finanziamenti di quest’ultimo alle Navi delle ONG del Mar Mediterraneo come ai giudici della Corte Europea dei Diritti Umani ed ai Procuratori generali americani, nonchè la schedatura degli eurodeputati affidabili, palesano un’intensa attività del plutarca magiaro a favore delle politiche Gender e dell’immigrazione indiscriminata, coronate di recente dalla nomina della fidata maltese Roberta Metsola a presidente del Parlamento Europeo al posto di un David Sassoli morto in circostanze misteriose con sintomatologie da reazioni avverse ai vaccini antiCovid.
E’ invece ben più interessante la vicenda che mette in correlazione il fondatore di Open Society con il commissario Filippo Grandi e i migranti. Ma prima di narrarla rammentiamo che il diplomatico italiano, che ogni anno gestisce almeno 5 miliardi di dollari dell’UNHCR, è la perfetta incarnazione della filosofia sorosiana.
E’ infatti membro del Global Future Council sul Futuro del Sistema Umanitario del World Economic Forum di Klaus Schwab, teorico del Great Reset economico ma anche di nuove rigorose forme di dittatura sanitaria già promosse da Commissione Europea, USA. Italia in ottemperanza al piano di immunizzazione globale di Bill Gates, già supportato da Jens Stoltenberg quale direttore dell’ong GAVi alliance sui vaccini prima di essere nominato segretario NATO in una perfetta armonia le emergenze Pandemia e Ucraina.
Ma Grandi è pure componente dell’International Gender Champions (IGC) è una rete di leader maschili e femminili di Stati membri, organizzazioni internazionali e società civile che lavorano per l’uguaglianza di genere.
L’abbraccio pubblico con Soros è avvenuto ad un meeting dell’ONG Concordia del settembre 2016 insieme a John Mc Callum, Ministro dell’Immigrazione in Canada e poi nominato ambasciatore in Cina fino al 2019.
Si tratta di una delle tante sedicenti organizzazioni umanitarie che appare strumento funzionale alle riunioni del Nuovo Ordine Mondiale, da quando il Bilderberg è diventato troppo famoso per passare inosservato.
«Ogni anno, Concordia ospita il suo vertice annuale a New York che riunisce i leader mondiali attuali ed ex, i dirigenti delle principali società globali e le principali organizzazioni senza scopo di lucro per fornire una conversazione intima e stimolante sugli elementi importanti della costruzione di un efficace settore pubblico-privato collaborazioni» si legge nel sito di Lybra, la multinazionale di navi, elicotteri e investimenti patrimoniali che ha fondato l’ONG.
«Questo importante forum sugli affari globali si svolge insieme all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e identifica le vie per la collaborazione. I precedenti relatori al vertice annuale includono gli ex presidenti degli Stati Uniti George W. Bush e Bill Clinton, nonché il presidente Joe Biden mentre prestava servizio come vicepresidente. I vertici hanno ospitato anche il presidente colombiano, Iván Duque Márquez; Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres; Presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde e l’ex segretario di Stato americano, Madeleine Albright».
Come potete notare compaio molti nomi del cosiddetto mondialismo. Ma ciò non rappresenta motivo di grande imbarazzo per il rampante dottor Grandi.
10 – LO CARTA MASTERCARD A MIGRANTI E BOIA ISIS
«UNHCR esprime sdegno in merito alle affermazioni palesamente false e propagandistiche in cui si accusa l’Agenzia e Carlotta Sami di favoreggiare “l’immigrazione clandestina” in Europa fornendo a rifugiati e migranti carte di credito pagate dal finanziere e filantropo George Soros e Mastercard. Il dibattito aperto e responsabile è il sale della democrazia, diversa invece la diffusione di fake news, che è del tutto inaccettabile».
Questo comunicato fu pubblicato il 9 novembre 2018 dal sito ufficiale dell’Alto Commissariato per i Rifugiati dopo il quotidiano Il Giornale ed altri media pubblicarono un’inchiesta in merito a queste carte con simboli UNHCR e UE.
Secondo il sito sloveno Nova24, che citava fonti interne alla polizia croata, ai migranti che attraversano i Balcani erano state distribuite delle carte prepagate.
“I migranti illegali che rispediamo a casa, nel giro di pochi giorni si ripresentano per provare e rientrare in Croazia. Alcuni sono molto poveri, ma la maggior parte di loro sono ben equipaggiati, con scarpe e vestiti nuovi, smartphone sofisticati e di ultima generazione, persino armi. E tutti hanno in dotazione una Mastercard senza nome ma con la dicitura UNHCR e un numero stampigliato. Quello che non ci spieghiamo è da quale conto ritirino i soldi dagli sportelli automatici”.
La questione richiamò alla mente una nota ufficiale dell’Open Society Foundation. «Nonostante miliardi di dollari dati in assistenza umanitaria e allo sviluppo ogni anno milioni di persone rimangono emarginate. Mastercard e George Soros credono che le capacità del settore privato, unitamente a investimenti strategici a lungo termine, possano stimolare lo sviluppo e trasformare la vita per i meno abbienti».
“Humanity Ventures è destinato ad essere redditizio in modo da stimolare il coinvolgimento di altri imprenditori” dichiarò Soros promettendo 500milion di dollari per i migranti in Europa e facendo eco a un’intervista rilasciata a Forbes lo scorso anno, Tara Nathan, vice-presidente esecutivo di Mastercard, spiegava come la società avesse collaborato con organizzazioni di tutto il mondo nel sostenere i migranti.
«Sfruttando le nostre tecnologie e prodotti come MasterCard Aid Network e Prepaid, Mastercard collabora con i partner per fornire servizi essenziali nei momenti più critici della vita dei rifugiati. Ad oggi, le carte Mastercard Aid e Prepaid sono state impiegate in missioni umanitarie in Africa, Asia ed Europa – in paesi come Turchia, Kenya, Yemen, Nepal, Etiopia, Nigeria, Niger, Filippine e Grecia – e sono disponibili per supportare migliaia di beneficiari».
Abbiamo cercato traccia di quel progetto sul sito Mastercard. La nota stampa di allora c’è ma la ricerca “Humanity Ventures” non produce alcun risultato.
Però nella pagina dedicata al World Food Programme si legge la voce “Syrian Refugees in Lebanon” dove un rifugiato tiene in mano una carta blu con il simbolo MasterCard e quello ONU sullo sfondo. Purtroppo però cliccando sulla “news” ci si imbatte in una pagina esistente. Ma quelle due nazioni ci rammentano un pezzo del curriculum di Filippo Grandi.
Dal 2010 al 2014 è stato a capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), dopo esserne stato il Vice Commissario Generale a partire dal 2005. All’interno dell’UNRWA ha affrontato crisi difficili come la guerra in Libano nel 2006, il conflitto a Gaza nel 2009 e la guerra civile in Siria.
Vabbè. Sarà soltanto un’altra coincidenza. Che però ne rammenta una ancor più inquietante quando una di quelle carte fu trovata nelle mani di un terrorista dell’Isis fuggiasco in Europa, considerato un obiettivo di alto profilo perché sospettato di aver giustiziato circa 20 persone nel 2016, tutti i familiari di un abitante della città di Homs che aveva rifiutato di unirsi al Daesh (Isis), secondo quanto riferito dai magistrati ungheresi.
«Il governo ungherese ha chiesto alla Commissione Europea di rispondere se aveva informazioni sul fatto che un terrorista siriano avesse ricevuto una carta di credito come migrante. Il portavoce del governo István Hollik ha detto che è noto che il capo terrorista siriano F. Hassan, arrestato a Budapest, aveva ricevuto una carta di credito migrante di Bruxelles; l’avvocato del terrorista lo ha confermato pochi giorni fa – si legge in About Ungary, sito ufficiale in inglese del Governo di Budapest – Nonostante questo, la CE sostiene che queste carte anonime per i migranti non rappresentano affatto un pericolo. Mercoledì (27 marzo 2019 – ndr) il portavoce della Commissione europea, Natasha Bertaud, ha continuato a sostenere che non esistono carte di migranti anonime in quanto conoscono l’identità dei titolari di carta e li controllano mensilmente».
TERRORISTA ISIS CON CARTA DI CREDITO UE: UNGHERIA CONTRO BRUXELLES
Dunque? Il diplomatico italiano ha autorizzato una nota ufficiale UNHCR in cui si è mentito sull’esistenza di quelle carte per non svelare altarini con Soros? Chi le ricaricava? E quanto? Cifre identiche o variabili in funzione dell’importanza strategica del migrante magari islamico estremista e jihadista? Domande senza risposta…
Alla luce di tutto ciò perché stupirsi se l’ONU, senza nemmeno aprire un’inchiesta, supporta la narrativa del presidente ucraino Zelensky, che ha reclutato neo-nazisti e jihadisti sotto l’egida NATO per creare eccidi “false-flag” tra la sua stessa popolazione allo scopo di incolpare il presidente russo Vladimir Putin di ogni crimine di guerra in Ucraina?
Il destino dell’Occidente può essere mutato solo dalle preghiere alla Madonna di Medjugorie, Regina della Pace e Gospa in Croato, e dalla fede in Gesù Cristo. Nella speranza che sia davvero prossimo il suo ritorno sulla terra se spireranno sempre più forti i venti dell’Apocalisse.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI
GOSPA NEWS – DOSSIER LOBBY ARMI
GOSPA NEWS – REPORTAGES ZONE DI GUERRA
LA STAMPA – GRANDI NASCONDE LA SUA RICCHEZZA
UN NEWS – UN rights chief calls for Turkey to probe violations in northern Syria
LYBRA – SOCIAL FORUM CONCORDIA
INSIDE OVER – CARTE MARTERCARD & SOROS AI MIGRANTI
https://www.gospanews.net/en/2022/01/06/soros-sponsored-even-us-prosecutors-among-which-the-manhattan-da-to-free-criminals-from-prisons/