Di seguito un articolo del dott. Robert W. Malone, pioniere della tecnologia mRNA, sul vaccino COVID recentemente autorizzato per i bambini dai 6 mesi ai 4 anni. Traduzione a cura del Blog di Sabino Paciolla
Le persone mi hanno chiesto cosa penso dell’approvazione da parte del CDC di questi vaccini per i neonati e i bambini piccoli, e devo chiedere loro: davvero non sapete cosa penso?
Voglio dire, seriamente?
Avete dato un’occhiata ai dati VAERS di recente? A quanto pare il CDC non l’ha fatto. Solo negli Stati Uniti si sono verificati 831.801 eventi avversi, di cui 12.776 in pericolo di vita. Ci sono stati 63.978 ricoveri ospedalieri. Ci sono stati 13.293 decessi e 14.232 disabilità permanenti a causa di questi vaccini. È vero che si tratta di dati “non verificati”, ma ricerche precedenti hanno dimostrato che il sistema VAERS ha riportato in misura insufficiente gli eventi avversi associati ai vaccini, non in misura eccessiva.
I medici e gli operatori sanitari raramente riportano gli eventi avversi oltre i 30 giorni, quindi il numero reale di eventi avversi è sconosciuto. Sappiamo però che sono più numerosi di quelli riportati. Ricordiamo che l’mRNA di questi vaccini continua a produrre la proteina spike per almeno 60 giorni. Poi ci sono le sintesi internazionali degli eventi avversi post-vaccino.
Il CDC, in base alla richiesta di Freedom of Information Act (FOIA) (accesso agli atti richiesto in tribunale, ndr), ha ora ammesso che, pur avendo promesso di analizzare i dati VAERS prima di consigliare questi vaccini ai bambini, non lo ha fatto. I dati VAERS non sono stati presi in considerazione prima di autorizzare questi agenti genetici per neonati e bambini. Francamente, questo è scioccante. Così scioccante che mi è difficile anche solo scriverne.
Ora, negli ultimi 2,5 anni sono morti con il COVID circa 430 bambini affetti da altre malattie gravi (cioè 172 all’anno). Inoltre, in questo periodo di 2,5 anni sono stati ricoverati 2.600 bambini, la maggior parte dei quali con patologie sottostanti. Questi numeri dimostrano che anche prima di Omicron, nel caso dei bambini, la COVID è meno grave dell’influenza.
A titolo di confronto, l’infezione da virus influenzale uccide in media circa 200 bambini all’anno (la pandemia H1N1 del 2009-10 ha registrato 358 decessi pediatrici legati all’influenza). Come nel caso della COVID, il 78% di questi decessi riguardava bambini con altre co-morbilità.
L’omicron nei bambini è molto meno grave. Lo sappiamo. Le prove scientifiche sono chiare. Eppure l’FDA si rifà ai dati della variante DELTA quando discute gli effetti di questo virus.
Somministrare ai bambini un richiamo dopo l’altro, un’iniezione dopo l’altra, una settimana dopo l’altra, non è solo una cattiva idea per il controllo del virus, ma è anche psicologicamente poco salutare per i bambini. Fermatevi un attimo a riflettere: il vaccino Pfizer prevede un regime di TRE dosi come primo richiamo. Ce ne saranno altre, perché sappiamo che tre dosi durano solo per un tempo molto limitato. Naturalmente, anche questa ricerca non è stata condotta prima dell’autorizzazione.
Un bambino malato cronico, che necessita di molte visite mediche, può sviluppare fobie, come la fobia degli aghi, la nosocomefobia (o “sindrome del camice bianco”), l’emofobia o addirittura la latrofobia. Cosa fa a un bambino essere portato in una clinica per essere vaccinato – una procedura dolorosa, settimana dopo settimana?
Sopportare gli effetti collaterali di un vaccino settimana dopo settimana? E poi aggiungere a tutto questo gli oltre 70 vaccini previsti dal calendario pediatrico? Quando finirà? Sottoporsi a queste procedure per una malattia che non è più grave di un comune raffreddore?
Il governatore DeSantis ha ancora una volta ragione.
È ora di fermarsi. I genitori devono fermarsi. È il momento di dire semplicemente no.
FONTE – IL BLOG DI SABINO PACIOLLA