di Carlo Domenico Cristofori
Se la maschera bergamasca di Arlecchino non fosse la metafora di un prototipo umano non solo camaleontico e opportunista ma anche simpatica, divertente e irriverente, la celebre commedia dell’arte di Carlo Goldoni “Servitore di due padroni” sarebbe perfetta per rappresentare la degradata e degradate Teatrocrazia (Platone docet) dell’attuale campagna elettorale del centrodestra, alla ricerca disperata della sua anima dopo averla venduta ai diavoli delle Big Pharma dei Vaccini e delle Corporation delle Armi per la fallimentare Guerra dell’Unione Europea in Ucraina.
Nel testo originario goldoniano del 1745, a differenza di quello dedicato ad Arlecchino messo in scena da Giorgio Strehler, in realtà non è presente lo storico Arlecchino ma il suo gemello Truffaldino che secondo la massima latina “nomen omen (un nome, un destino)” ben s’adatterebbe come metafora dell’ingannevole e rapace furbizia di molti politici tra cui brillano per impudente ipocrisia Matteo Salvini, leader della Lega, e Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia.
Ho votato alternativamente prima Lega e poi Fratelli d’Italia dai primi anni 2000 ad ogni elezione politica, e pertanto posso permettermi di essere feroce in qualità di elettore tradito, umiliato e persino esterrefatto dal malizioso candore con cui questi due personaggi, ben lontani ormai da incarnare l’umanità di un essere umano, hanno svenduto le ultime speranze dell’Italia per i loro porci e sporchi interessi politici e non solo pur di restare “Servitori di due Padroni” con la stessa cupidigia ventriloqua di Truffaldino: “che, per non svelare il suo inganno e per perseguire il suo unico intento, ovvero mangiare a sazietà, intreccia la storia all’inverosimile, creando solo equivoci e guai”.
Leggete con attenzione questa breve riflessione perché sarà una delle poche sulla prossima totalmente inutile campagna elettorale… Tanto il prossimo governo sarà deciso, come tutti i precedenti, dal Capo dello Stato, nella sua nuova travisata veste ambasciatore del Nuovo Ordine Mondiale!
Degni emulatori di Silvio Berlusconi, che per tenersi ben protetti i suoi affari miliardari nel 2012 accettò la gogna della persecuzione giudiziaria e mediatica al punto da diventare vittima della Sindrome di Stoccolma tanto da innamorarsi dei suoi stessi stupratori politici del Partito Democratico (allora Giorgio Napolitano, poi Sergio Mattarella) e tradire come Giuda Iscariota la Sacralità del centrodestra con il Patto del Nazareno che diede l’abbrivio all’aberrazione di una leadership internazionale del principino del Giglio Magico e della sua Corte di amici e familiari indagati per vari reati finanziari necessari a mantenerlo sulla cresta.
Se dal 2014 Barack Obama e Bill Gates cominciarono a progettare un piano europeo di immunizzazione bisogna ringraziare proprio Berlusconi che spedì Matteo Renzi, finto rottamatore del PD in qualità di segretario nazionale, alla Presidenza del Consiglio consentendogli di gettare le basi per gli affari con la Big Pharma londinese GSK in Toscana e per il conseguente Decreto Lorenzin approvato dal successivo governo PD di Paolo Gentiloni dopo un incontro con George Soros a Palazzo Chigi.
Chi seguì da vicino la battaglia contro i 10 vaccini obbligatori in età scolare sentì tremare le vene nei polsi quando in piena pandemia il premier Mario Draghi scelse, su suggerimento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, proprio l’ex giudice Marta Cartabia quale Ministro della Giustizia. Perché l’autorevole giurista, consulente in alcune università finanziate da Soros, era stata colei che aveva difeso la bontà costituzionale di una legge disumana come il Decreto Lorenzin.
LA LEGA AL SERVIZIO DELLE BIG PHARMA
Il Partito Unico del Covid, guidato dal PD con il Movimento 5 Stelle, Forza Italia e la Lega (oltre a Italia Viva di Renzi e Leu di Roberto Speranza), fu ben felice di acclamare quale Gaurdasigilli della Repubblica Italiana la Cartabia che aiutò Draghi a imporre il D.L. 44/2021 del primo aprile con cui la nuova maggioranza sostenuta per il bene nazionale da Berlusconi e Salvini impose l’obbligo vaccinale agli operatori sanitari, destinato ad essere ripetutamente sconfessato con varie motivazioni da giudici di Tribunali del lavoro e del TAR.
Non solo. La Lega indicò Giancarlo Giorgetti quale Ministro dello Sviluppo Economico che si concentrò subito nel tentativo di sviluppare affari con i brevetti sui vaccini delle Big Pharma in modo da tuffarsi nel gorgo magico dove le multinazionali hanno lucrato miliardi sulla pandemia da Covid-19.
Con quale faccia da deretano oggi Salvini si propone quale leader di un centrodestra alternativo al lobbista internazionale PD con cui ha rimestato nel torbido del business internazionale dei sieri genici, sperimentali e pericolosi, senza nemmeno imporsi con minima efficacia contro la dittatura di lockdown, mascherine e green pass obbligatori per lavorare?
Giorgia Meloni, dal canto suo, ha cercato di salvare la faccia restando all’opposizione e strillando a bassa voce contro l’ingiustizia dell’imposizione dell’obbligo vaccinale ma di fatto palesandosi in modo schizofrenico a favore dei vaccini: “Grazie ai vaccini abbiamo salvato tante vite” disse prima di ammettere che non avrebbe vaccinato sua figlia…
Il dilemma di Fratelli d’Italia mi fu confidato da un parlamentare di tale gruppo che contattai per sollecitare un’interrogazione parlamentare sui vaccinati danneggiati dai sieri genici del Comitato Ascoltami rimasti senza cure sanitarie e con reazioni avverse permanenti.
Mi spiegò che il partito era spaccato in due tra Pro Vax e No Vax e pertanto non poteva prendere posizioni ufficiali a tutela della gente che stava crepando per i vaccini! Mi riservo di fare nome e cognome se qualcuno oserà contraddire queste affermazioni.
Cosa ha fatto dunque la Meloni in difesa dei portuali di Trieste che manifestavano contro i Green Pass obbligatori per lavorare e furono cacciati con gli idranti della polizia del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che sperimentò in Italia i metodi dei dittatori sudamericani?
Fece qualche sommessa chiacchiera nei talk-show mentre altri occupavano le piazze coi No Paura Day in solidarietà a Stefano Puzzer e al Coordinamento 15 Ottobre, oggi più che mai attivo e intraprendente ma purtroppo non in politica.
FRATELLI D’ITALIA PRO NATO CON INTERESSI SULLE ARMI…
Ma se sulla questione vaccini Fratelli d’Italia prese posizioni caute per la conflittualità interna sulla guerra in Ucraina sentì cantare nel cuore l’antico revanscismo fascista della “Bell’abissina…” e cominciò a rimembrare le fallimentari spedizioni coloniali del Duce.
Tali manovre belliche costarono e costano agli Italiani La più antica delle sette più antiche accise che gravano sulla benzina in Italia risalente al finanziamento della guerra di Etiopia del 1935.
E proprio come ai tempi di Benito Mussolini, certamente più scaltro dei governi odierni nel far curare i giovani dalla TBC con le colonie elioterapiche e non con bombardamenti di booster a base di RNA messaggero che possono alterare il DNA anche nei bambini con danni ignoti e imprevedibili, anche oggi Meloni & co. per sostenere una geopolitica russofoba, buona solo per chi non si è accorto della caduta del Muro di Berlino e della rinascita cristiana della Russia, sono pronti a far pagare agli Italiani e, quindi, anche ai loro elettori, il conto energetico salatissimo di questo sostegno indiscriminato ai piani NATO a sostegno di Kiev.
«Ribadiamo che saremo garanti, senza ambiguità, della collocazione italiana e dell’assoluto sostegno all’eroica battaglia del popolo ucraino. Posso dire che un Italia guidata da Fdi e dal centrodestra sarà un’Italia affidabile sui tavoli internazionali» ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia dopo la riunione della direzione nazionale all’indomani del vertice di centrodestra che ha sancito l’accordo sulla premiership e sui candidati ai collegi uninominali.
Coerenza politica? Macchè! Guido Crosetto, fondatore di Fratelli d’Italia, e già individuato come uomo di punta dalla Meloni nella prossima campagna elettorale quale uomo catalizzatore dei poteri forti, è presidente dell’AIAD: la CONFINDUSTRIA DELLE ARMI che fa riferimento alle corporation internazionali partner nella NATO nel piano CEPA e nel precedente golpe in Ucraina del 2014 da cui è sortito l’attuale conflitto.
Ecco perché non mi resta che ribadire quanto scritto nel titolo: GUAI A CHI VOTERA’ IL CLAN DI ARMI & VACCINI! Meloni e Salvini sono Servi di due Padroni come Truffaldino.
GOLPE NATO IN UCRAINA: LA GENESI – 2. Obama, Soros, 007 MI6 & Kyiv Security Forum
Soltanto una clamorosa disfatta del centrodestra può consentire ad esso di rinascere dalle sue ceneri e costruire una politica umana che non sia una squallida fotocopia di quella del PD e pertanto davvero capace di difendere l’identità nazionale per opporsi al dilagante strapotere del Nuovo Ordine Mondiale…
Ovviamente dopo aver bruciato sul rogo la strega politica Berlusconi che, insieme ad Agnelli e De Benedetti, ha gettato sul lastrico l’Italia negli anni d’oro del boom economico e in un ventennio di governo tra i più inconcludenti nella storia della Repubblica.
Chi votare dunque il 25 settembre? Qualunque schieramento politico “minore” che possa vantare un minimo di coerenza e coraggio nelle battaglie sociali fondamentali per il futuro dell’Italia: una nuova strategia per affrontare la pandemia con cure domiciliari precoci anziché vaccini a raffica e un vero dialogo per la pace in Ucraina dopo la necessaria rimozione del presidente Volodymyr Zelensky, sostenuto dalla NATO per portare l’Europa verso la Terza Guerra Mondiale contro la Russia.
Carlo Domenico Cristofori
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
GOSPA NEWS – LOBBY ARMI DOSSIER
CRISI DI GOVERNO PERFETTA PER DRAGHI SEGRETARIO NATO. Piano Mattarella per l’Italia in mano all’UE