ORRORE NEL DONBASS. Prigione Bombardata dall’Esercito di Kiev: perché i Nazisti Azov hanno iniziato a Testimoniare sui Crimini di Guerra

ORRORE NEL DONBASS. Prigione Bombardata dall’Esercito di Kiev: perché i Nazisti Azov hanno iniziato a Testimoniare sui Crimini di Guerra

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di Redazione Gospa News

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E’ una storia orrenda quella che giunge dall’Ucraina. Resa agghiacciante dalle immagini di un video solo per persone forti in cui si vedono monconi di piedi, braccia, corpi smembrati o completamente bruciati: una distruzione totale dentro a una prigione del Donbass.

«Le forze di Kiev hanno bombardato un centro di detenzione che ospitava prigionieri di guerra ucraini venerdì mattina per “minacciare” le proprie truppe che potrebbero voler arrendersi, ha affermato il ministero della Difesa russo» secondo quanto riportato da Russia Today.

“Un gran numero di militari ucraini stanno volontariamente deponendo le armi e sono a conoscenza del trattamento umano riservato ai prigionieri da parte russa”, ha affermato il ministero, definendo l’attacco “oltraggioso”.

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Le autorità della Repubblica popolare di Donetsk (DPR) hanno affermato che il bilancio delle vittime dell’attacco missilistico è salito a 53. Il viceministro dell’informazione della DPR Daniil Bezsonov ha pubblicato un video tremendo sul suo canale Telegram, che mostra più corpi mutilati e carbonizzati all’interno dell’edificio distrutto.

Secondo il ministero della Difesa russo e le autorità locali, le truppe ucraine hanno utilizzato lanciarazzi multipli HIMARS forniti dagli Stati Uniti per colpire il centro di detenzione vicino al villaggio di Yelenovka.

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Il ministero ha affermato che la struttura conteneva membri del battaglione Azov ucraino, i cui combattenti si sono arresi alle forze russe e del Donbass durante l’assedio dell’acciaieria Azovstal a Mariupol. Il battaglione è noto perché include combattenti con opinioni nazionaliste e neonaziste.

Parlando alla TV russa Channel One, il capo della DPR Denis Pushilin ha affermato che gli ucraini hanno preso di mira “deliberatamente” il centro di detenzione per uccidere i membri di Azov che avevano fornito testimonianze su possibili crimini di guerra dai loro comandanti.

L’esercito ucraino ha rilasciato una dichiarazione venerdì, accusando le truppe russe di aver bombardato Yelenovka. Mosca ha distrutto la prigione per addossare la colpa a Kiev, oltre che per “nascondere la tortura dei prigionieri e le esecuzioni”, afferma la dichiarazione.

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Seguendo la china della solita retorica di accuse false-flag più volte sbugiardate,  in un Tweet il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha ovviamente accusato Mosca: “La Russia ha commesso un altro crimine di guerra agghiacciante bombardando una struttura correttiva nell’Olenivka occupata dove deteneva prigionieri di guerra ucraini. Invito tutti i partner a condannare fermamente questa brutale violazione del diritto umanitario internazionale e a riconoscere la Russia come uno stato terrorista”.

In molteplici occasioni, come l’attacco all’ospedale ed al teatro di Mariupol ma anche nel finto bombardamento all’asilo che indusse Kiev a riprendere gli attacchi contro il Donbass scatenando l’operazione militare del presidente russo Vladimir Putin, abbiamo più volte evidenziato che le dichiarazioni del governo ucraino sono satolle di menzogne e pertanto assai poco credibili anche in quest’ultima circostanza.

BOMBARDAMENTO INIAIZTO PERCHÉ I NAZISTI CATTURATI HANNO COMINCIATO A PARLARE

“Il bombardamento del centro di detenzione preventiva di Elenovka è iniziato perché l'”Azov” catturato ha iniziato a parlare”, ha detto il capo del DPR Denis Pushilin.

Inoltre, secondo il sito specializzato South Front, è recentemente aumentato il numero di interviste ai prigionieri del reggimento Azov condivise dalle autorità del DPR. I nazisti ucraini non erano loquaci. Erano sicuri che il regime di Kiev li avrebbe presto scambiati poiché erano stati glorificati come eroi durante l’assedio dello stabilimento di Azovstal. Nelle ultime settimane probabilmente hanno perso la speranza. Sempre più membri del reggimento Azov hanno confermato i crimini di guerra commessi dagli “eroi ucraini”.

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Il prigioniero di guerra ucraino del battaglione nazista Azov, Dmitry Kozatsky che aveva un nominativo Orest, era uno di quelli che erano responsabili dell’ufficio stampa del reggimento. Ha ricevuto premi internazionali per le sue foto da Azovstal. Ha confermato che l’ordine di uccidere i prigionieri di guerra russi è stato dato direttamente dall’ufficio del presidente Zelinsky.

I militanti dell’Azov hanno parlato a lungo dei loro crimini contro i civili, delle esecuzioni extragiudiziali, delle torture e hanno confermato che la massima leadership del Paese era coinvolta nel terrorismo contro i civili.

FONTE – RUSSIA TODAY


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