CATASTROFE ITALIA: IMPRESE A PICCO PER GAS E LUCE. Criminale Great Reset NWO contro gli Italiani grazie a Mattarella & Draghi

CATASTROFE ITALIA: IMPRESE A PICCO PER GAS E LUCE. Criminale Great Reset NWO contro gli Italiani grazie a Mattarella & Draghi

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Anche secondo il filosofo Diego Fusaro 
lo tsunami che si abbatte su popolazioni innocenti
deriva da un ordine preciso di tipo neoliberale
come metodo di governo sul mondo occidentale

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

“Bollette, prime chiusure per i negozi: «Ci arrendiamo». Rischio stop per 120 mila imprese. Confcommercio: conto da 33 miliardi, 370 mila posti di lavoro possono sparire”. E’ quanto scrivono vari quotidiani.

«Bisogna su questo tema essere molto chiari, di adamantina chiarezza vorrei dire, non si tratta di una accidentalità o di qualcosa di assolutamente non prevedibile, quasi come se fosse uno tsunami che si abbatte su popolazioni innocenti che non ne sapevano nulla. Tutto il contrario: si tratta di un ordine preciso di tipo neoliberale o se preferite si tratta di una tendenza squisitamente interna al paradigma neoliberale come metodo di governo dominante nel mondo occidentale post 1989».

Queste parole tra virgolette sono state scritte dal filosofo esperto di geopolitica Diego Fusaro in una sua riflessione su RadioRadio. Comincio da esse perché sono perfettamente in sintonia con il mio ben più umile pensiero, peraltro elaborato anche in virtù della privilegiata collaborazione internazionale coi siti di contro-informazione americani Veterans Today e The Intel Drop e quello francese Reseau International.

Il filosofo Diego Fusaro

«Ordunque il turbocapitalismo planetario si fonda anche su questo o se preferite anche questo è uno dei punti saldissimi del tableau de bord della Plutocrazia neoliberale sans frontier: impoverire i ceti medi, distruggere le piccole realtà e ciò in vista della produzione di una massa sterminata di nuovi misérables, privi di tutto e dominati dal potere del grande capitale» aggiunge Fusaro nell’articolo di cui riportiamo il link in calce invitandovi a leggerlo dopo questa breve analisi in cui, a differenza sua, non denunceremo solo il peccato ma anche i peccatori.

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Proprio come nel 1992 fu preparata ad arte la svalutazione della Lira Italiana al fine di costringere il Bel Paese Mediterraneo, ricco di amenità paesaggistiche e artistiche da svendere, ad entrare in zona euro con un rapporto capestro di 1936.27 lire contro 1 euro, fissato dall’allora Ministro delle Finanze Carlo Azeglio Ciampi e dal direttore del Dicastero Mario Draghi, quanto sta accadendo pare essere il parto bastardo e perverso del Nuovo Ordine Mondiale.

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Esso vede nello stesso Draghi la continuità tra i poteri finanziari forti (già vicepresidente Goldman Sachs e presidente della Banca Centrale Europea) con il suo mentore Sergio Mattarella, ex deputato del Partito Democratico divenuto due volte Presidente della Repubblica per plebiscito dei partiti Pro Vax per gli affari lucrosi delle Big Pharma, guidati dal PD in macroscopici conflitti d’interessi, e di quelli Pro NATO per le speculazioni della Lobby delle Armi in cui inzuppano le fette biscottate di business tutti gli schieramenti del Governo con l’aggiunta dell’opposizione di facciata rappresentata dai Fratelli d’Italia.

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Mattarella non può essere ritenuto esente di responsabilità in quanto, quando volle, esercitò il suo potere di arbitro della Costituzione per difendere le banche dalla Commissione d’Inchiesta richiesta dal Parlamento ma sui vaccini obbligatori e sui finanziamenti all’Ucraina anche sottoforma di armi ha firmato ogni legge senza battere ciglia sebbene fossero in nefando odore di violazione della Carta Costituzionale, come sostenuto dai Tribunali Amministrativi Regionali che in relazione alla sospensione degli operatori sanitari non vaccinati hanno chiamato in causa la Corte Costituzionale per dirimere la vexata quaestio.

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Ciò premesso vediamo già nel dettaglio l’allarme disperato delle categorie imprenditoriali che pare essere completamente ignorato dal Quirinale, visto che lo stesso Mattarella nel lontano 3 febbraio 2022, al momento del suo discorso al Parlamento per il secondo insediamento come Capo dello Stato, aveva già annunciato lacrime e sangue per gli Italiani a causa della inevitabile – a suo dire – guerra a difesa dell’Ucraina e della conseguente crisi economica.

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In un video del 22 febbraio, due giorni prima dell’inizio dell’operazione militare della Russia a protezione del Donbass, bersagliato da circa 60 bombardamenti dell’esercito di Kiev due giorni prima in palese violazione della tregua e degli accordi di Minsk, feci una previsione in 5 parole: pandemia, guerra in Ucraina, carestia, terza guerra mondiale, apocalisse.

Ebbene grazie al Governo di Mario Draghi sorretto da centrosinistra e centrodestra, che non paiono cambiare orientamenti di servilismo verso la NATO e l’Unione Europea in una deleteria contrapposizione russofoba, siamo già arrivati prossimi al terzo punto CARESTIA, per ammissione anche del Sindaco di Londra.

E il Financial Times, che ha pubblicato i dati dellʼagenzia di rating Standard & Poorʼs, si aspetta una fuga in massa dai titoli italiani, complice la crisi energetica dietro lʼangolo e il rischio recessione. Un primo test ci sarà martedì prossimo, quando il tesoro ha in calendario unʼasta dei Btp a medio e lungo termine. Venerdì sera lo spread ha chiuso ancora in rialzo, vicino ai 230 punti base, con un rendimento per i decennali a un soffio 3,7%.

L’ALLARME DELLE IMPRESE ITALIANE

«È da un anno che noi di Confindustria diciamo che l’energia è un problema. La guerra lo acuisce, ma non può essere una sorpresa. Quindi non possiamo continuare a raccontarci che tutto va bene, perché le difficoltà e le preoccupazioni sono enormi: sia sull’attività produttiva che per l’occupazione». Lo dice in una intervista al “Corriere della Sera” il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

«Finora – spiega – le imprese italiane sono state abbastanza capaci e flessibili da difendersi meglio di altre, per esempio colmando i vuoti lasciati dalla Cina in lockdown. Ma ora – prosegue – nell’industria abbiamo casi di bollette decuplicate, non possiamo reggere. Solo nei primi sette mesi del 2022 la cassa integrazione straordinaria è salita del 45 per cento rispetto a un anno fa e non abbiamo ancora visto il peggio: in autunno arriveranno nuovi rincari energetici, mentre l’inflazione dei mesi scorsi sulle materie prime continuerà a scaricarsi sui prezzi al consumo. Ci saranno seri problemi su redditi e potere d’acquisto delle famiglie. Il grido di dolore delle imprese fin qui è stato un po’ ignorato, ma ora c’è urgenza di nuovi interventi».

https://www.gospanews.net/2022/08/23/caro-gas-a-ottobre-scarso-cibo-nei-supermercati-sos-dal-sindaco-di-londra-politica-eu-criminaleannunciata-e-voluta-da-mattarella/

«Senza un intervento immediato per attutire l’impatto degli aumenti di energia e gas, le piccole imprese di turismo e terziario si troveranno a pagare nei prossimi 12 mesi una maxi-bolletta da 11 miliardi di euro, circa otto miliardi in più rispetto ai 12 mesi precedenti. Una stangata insostenibile, che rischia di mettere fuori mercato 90 mila attività».

A lanciare l’allarme, riportato da Nova News, è Confesercenti che, sulla base delle tariffe attuali di luce e gas, ha calcolato l’aggravio dei costi che dovranno sostenere le imprese con meno di 20 dipendenti che operano nel turismo e negli altri comparti del terziario, dal commercio ai servizi. A pagare la bolletta più salata saranno le imprese del comparto della ristorazione, che si troveranno a spendere – a parità di consumi – quasi 2 miliardi di euro in più (+1.944 milioni), mentre per i bar e le altre attività senza cucina l’aggravio sarebbe di poco più di un miliardo di euro (+1.045 milioni).

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«Avevamo un’economia disastrata, abbiamo una realtà terribile. Non ci possiamo permettere una guerra, bisogna mettere sul tavolo le ragioni della Nato e quelle della Russia perché non credo che le ragioni stiano solo da una parte».

Così il Prof. Enrico Michetti sul tema guerra-bollette in un’intervista col direttore di Radio Radio: «Bisogna fare come in occasione del terremoto del Friuli, quando la prima cosa che fecero era aiutare le fabbriche. Se lasci sola l’impresa, questa muore e così muore il Paese».

«Lo Stato deve garantire a tutti un lavoro e adesso deve proteggere le imprese. Il Governo deve metterci mano. Noi idolatriamo delle persone che, alla resa dei conti, cosa hanno portato? Si tratta di un provvedimento fattibile in un nano-secondo. Il grande assente è lo Stato. C’è un uomo che ha i poteri: Mario Draghi. Lui ha i poteri in questo momento per decidere del futuro del Paese» aggiunge Moretti.

DEBITO PUBBLICO, DISCOCCUPAZIONE E PANDEMIA PRO MAFIA

Questa situazione appare insostenibile per l’Italia, ancor più di altri paesi europei, per tre fattori ormai incancreniti nel tessuto economico-finanziario  che mi portano a chiedermi come possa essere ancora considerato una delle nazioni del G7.

«Pensare al nostro Paese come tra i primi dieci più indebitati al mondo, subito dopo Capo Verde e di dieci punti percentuali peggiore del Suriname, non fa ben sperare. La classifica è stillata sui dati del World Economic Outlook Report del 2021, formulato dalla International Monetary Fund (IMF), rifacendosi al già citato rapporto tra debito pubblico e PIL» lo ha scritto il Sole 24Ore il 17 febbraio 2022, ovvero 15 giorni dopo l’annuncio della “crisi necessaria” per aiutare l’Ucraina fatto da Mattarella nell’occulto ruolo di ambasciatore del Nuovo Ordine Mondiale, e 7 giorni prima dell’inizio del conflitto nel paese dell’Est Europa.

Sulla base di tale metrica, Visual Capitalist ha definito l’infografica che vede l’Italia nel gotha dei debitori mondiali con il suo 159% di rapporto debito-PIL. La mappa delle nazioni più indebitate è impietosa.

La mappa dellindebitamento mondiale secondo Visual Capitalist

Se guardiamo il grafico di  Statista  che prende in esame i dati dell’Office for National Statistics del Regno Unito, tenendo in considerazione gli andamenti delle economie europee dalla fine del quarto trimestre del 2019 alla conclusione del terzo trimestre 2021, il debito pubblico europeo è aumentato su tutta la linea, ma decisamente non in maniera omogenea.

«Sì, perché, laddove troviamo un aumento quasi irrisorio del debito lordo nelle amministrazioni pubbliche in Irlanda (0,4 punti percentuali), la Spagna ha invece registrato un +26,3%. La seconda in classifica? Proprio l’Italia, con un +21%. Poco al dì sotto la Grecia, con un +20%. La media europea, del resto, è abbastanza alta, con un incremento intorno al 13%» scrive ancora il quotidiano di Confindustria.

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Ma il 16 agosto 2022 c’è stato un nuovo record per il debito pubblico italiano nella rilevazione relativa al mese di giugno 2022. Secondo quanto comunicato dalla Banca d’Italia a fine del periodo in esame il debito pubblico aveva superato i 2.766 miliardi di euro rispetto ai 2.755 miliardi di inizio mese; il calo mensile è stato di circa 11 miliardi di euro. Rispetto al dato dello stesso mese dello scorso anno (2.695 miliardi di euro) il debito pubblico è cresciuto di quasi 71 miliardi.

A ciò si aggiunge il cronico problema della disoccupazione evidenziato dall’INPS in una semplice ma impietosa statistica: il 28 % degli italiani occupati ha un reddito annuo inferiore al contributo sociale essenziale del Reddito di Cittadinanza.

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A tutto questo si aggiunge un altro fatto che non sembra essere stato mai preso in minima considerazione dalla politica italiana, come se fosse ritenuta una piaga endemica trascurabile. Mi riferisco al ruolo della mafia che grazie ai lockdown imposti dal Governo Conti ha incrementato in modo notevole i suoi affari nel Nord Italia come segnalato dal rapporto al Parlamento della Divisione Investigativa Antimafia, il coordinamento interforze tra Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza.

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IL CAPITALISMO DEI RINCARI ENERGETICI

«Il capitalismo non prende di mira, cannoneggiandole, soltanto le classi lavoratrici come già faceva prima dell’89 ma è passato a colpire anche i ceti medi producendo quella forma di pauperizzazione costante della società che stiamo tragicamente riscontrando in questi giorni e che appare mascherata anche da questi rincari improvvisi che si abbattono, come una scure dolorosissima, sui ceti e sui piccoli imprenditori ossia sul nuovo precariato come più volte lo ha definito la classe dominata essendo oggi composta dal vecchio proletariato di cui diceva Marx e insieme dai vecchi ceti medi, dalla vecchia classe borghese in fase di pauperizzazione».

Ha scritto ancora il filosofo Diego Fusaro nella sua rubrica su Radio Radio ovviamente completata da un eloquente video.

Ma il primo a lanciare l’allarme sui ricali energetici è stato il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, che ha duramente contestato la “grottesca avidità delle multinazionali” che stanno speculando sul prezzo del gas e delle risorse energetiche.

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Tra le aziende che speculano sui risparmi degli Italiani c’è anche l’impresa energetica partecipata dallo Stato Italiano ENI che compra gas a prezzi scontati rivendendolo però a una tariffa conforme a quella del TTF (Title Transfer Facility), il mercato virtuale per lo scambio del gas naturale con sede in Olanda che è uno dei principali mercati di riferimento per lo scambio del gas in Europa.

«Dobbiamo fermare questa follia che si sta attualmente verificando sui mercati energetici e la si può fare solo con una soluzione europea. Bisogna disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas» Lo ha detto il cancelliere austriaco Karl Nehammer chiedendo una regolamentazione su scala europea circa i prezzi dell’energia.

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Mentre il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo ed ex presidente del Paese, Dmitry Medvedev, ha previsto un ulteriore incremento quale probabile rappresaglia contro le ripetute sanzioni UE contro la Russia per la guerra in Ucraina. “A causa dell’aumento dei prezzi del gas a 3.500 euro per mille metri cubi, sono costretto a rivedere il costo previsto al rialzo a 5.000 euro entro la fine del 2022”, ha scritto sul suo canale Telegram, come riferito da Rai News, e rivolgendosi ai Capi di Stato europei ha chiuso il post con un “Caldi saluti”.

Tale risposta giunge mentre la Russia sta incrementando le esportazioni in India e Cina patendo minori conseguenze dei paesi europei a causa delle restrizioni da essi imposte a Mosca. Mentre i costi energetici dell’Europa salgono alle stelle, la Russia sta persino bruciando grandi quantità di gas  naturale in eccedenza per la riduzione delle forniture alle nazioni UE. Secondo quanto riportato dalla Bbc, un impianto situato al  confine con la Finlandia starebbe bruciano gas per un valore stimato  di 10 milioni di euro al giorno.

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Il caro energia è al centro della proposta di Matteo Salvini: “Serve un armistizio politico, le bollette non sono di destra né di sinistra e se non si agisce subito ci sarà una strage di aziende italiane”. Secondo il leader della Lega, infatti, serve ” imitare la Francia di Macron e stanziare subito 30 miliardi per contenere gli aumenti del gas. Per questo serve un accordo tra tutte le forze politiche che sostengono il governo e riunire subito il Consiglio dei ministri”.

«Secca la smentita del governo: “Non sono in arrivo misure imminenti, siamo in affari correnti”, fa sapere una fonte che risponde con un “no comment” all’idea di imitare il modello francese» ha scritto TGCOM24 del gruppo Mediaset, pertanto assai vicino al partito di maggioranza di Forza Italia.

DAI VACCINI OBBLIGATORI ALLA CARESTIA: PROGETTO PILOTA NWO CONTRO L’ITALIA

L’impressione è che abbia perfettamente ragione Fusaro. Qui non si tratta di manovre politiche italiane ma di grandi strategie del Nuovo Ordine Mondiale che pare aver individuato un’altra volta l’Italia, frammentata tra partiti incapaci di una rappresentanza bipolare sullo stile anglosassone e tra regionalismi figli di una cultura campanilistica anche un poco di foggia mafiosa, quale progetto-pilota per la prima sperimentazione del Great Reset in Europa.

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Il Regno Unito, ben lungi da aderire alla moneta Euro, attraverso la Brexit si è defilato con il suo patrimonio di banche mondialiste in strategico equilibrio tra le relazioni finanziarie col Medio Oriente e con gli altri paesi anglofoni dell’alleanza d’intelligence Five Eyes (con Usa, Canada, Australia e Nuova Zelanda).

Mentre l’Italia pare essere destinata a fare nuovamente da cavia mondiale come avvenne quando Bill Gates, Barack Obama e Matteo Renzi (PD), concordarono il piano di immunizzazione globale concretizzatosi nei 10 vaccini obbligatori in età scolare del Decreto Lorenzin.

Una legge da cui prese spunto il Ministro della Giustizia Marta Cartabia, già giudice costituzionale che ne difese la legittimità, per imporre l’obbligo di vaccinazione agli operatori sanitari e ad altre categorie professionali attraverso una paese dittatura sanitaria.

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Attraverso i lockdown si sono bruciate le risorse delle piccole imprese che tiravano a campare e si sono indebolite le potenzialità di sviluppo di quelle sane. Il rincaro del gas calmierato con anodini interventi del Governo Draghi rischia di essere fatale per queste aziende di medie dimensioni che sono lo scheletro dell’economia italiana.

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Nonostante ciò sia l’attuale premier, in amministrazione ordinaria dopo la decadenza del governo, ma anche i futuri aspiranti leader paiono essere d’accordo su un unico progetto: per fornire armi all’Ucraina e non indurla a una dignitosa resa contro la superpotenza Russia, pur di agevolare i piani della NATO e della Lobby delle Armi, sono disposti a far morire di freddo e di fame gli Italiani.

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Questo non è soltanto un disastrato progetto di miope geopolitica: è un vero e proprio piano criminale per la realizzazione del Great Reset a favore della Big Economy, Bg Tech e Big Pharma per il controllo sociale ed eventualmente militare della popolazione. Come auspicato da Gates e dal presidente del World Economic Forum Klaus Schwab.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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