UCRAINA: PERICOLOSO INGANNO SULLA CENTRALE NUCLEARE. L’Agenzia IAEA dell’ONU Occulta i Bombardamenti di Kiev
Nell’immagine di copertina Rafael Grossi, direttore IAEA
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«Ampiamente conosciuta come l’organizzazione mondiale “Atoms for Peace and Development” all’interno della famiglia delle Nazioni Unite, l’AIEA è il centro internazionale per la cooperazione nel campo nucleare. L’Agenzia collabora con i suoi Stati membri e numerosi partner in tutto il mondo per promuovere l’uso sicuro, protetto e pacifico delle tecnologie nucleari».
Ma in queste frasi che descrivono la “mission” della International Atomic Energy Agency c’è soltanto la consueta valanga di ipocrisia di tutte le agenzie ONU che sono in realtà controllate dagli Usa, dall’Occidente e dalla NATO.
L’ennesima conferma della sua evidente faziosità giunge dalla delicatissima questione dei bombardamenti alla più grande centrale nucleare dell’Ucraina e dell’Europa: quella di Zaporizhia (o Zaporozhye nella traslitterazione dal Russo).
Soltanto gli idioti giornalisti di mainstream dell’Italia possono continuare a credere che l’Esercito Russo, impegnato nell’Operazione Militare di protezione del Donbass dopo 8 anni di cruenta guerra civile, possono credere che sia stato lo stesso Cremlino a bombardare l’impianto occupato dai soldati della Federazione Russa.
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Nei siti internazionali la questione viene in parte oscurata proprio per non dover ammettere che l’Esercito dele Regime FiloNazista di Kiev, sostenuto dalla NATO non solo con la fornitura di armi potenti ma anche grazie al placet sulle alleanze con i terroristi islamici dell’ISIS già utilizzati dalla Turchia in Siria e Libia con il benestare dell’Alleanza Atlantica, si è reso protagonista dei bombardamenti nella speranza di ottenere un accordo per disporre nuovamente della centrale nucleare, da cui dipende una grande fornitura di energia elettrica per tutta la nazione.
Ebbene il diplomatico argentino Rafael Grossi, direttore generale della IAEA, ha rilasciato un rapporto in cui non si menzionano minimamente gli autori del bombardamento all’impianto di Zaporizhia.
E’ lecito supporre che siano stati i fantasmi? Alla vergognosa narrativa occidentale sulla guerra in Ucraina, creata ad arte per incrementare il mercato internazionale della Lobby delle Armi e favorire il Great Reset in Europa come desiderato da Klaus Schwab e Re Carlo III d’Inghilterra, non pare esserci limite.
Ecco l’articolo pubblicato dalla TASS, l’agenzia di stampa russa, che appare un esempio di vera, libera e democratica comunicazione mediatica.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Il rapporto dell’AIEA sull’impianto nucleare di Zaporozhye non specifica chi lo ha bombardato
Il rapporto del direttore generale dell’AIEA Rafael Grossi sulla centrale nucleare di Zaporozhye non menziona da quale parte sia stato bombardato l’impianto, questa è la parte più debole e problematica del documento, ha affermato il rappresentante permanente russo presso le organizzazioni internazionali a Vienna Mikhail Ulyanov a Vienna. Giovedì in un discorso al Consiglio dei governatori dell’AIEA.
“Per quanto strano possa sembrare, il rapporto non fa menzione del lato da cui è stata bombardata la stazione. Questa, a nostro avviso, è la parte più debole e problematica del rapporto presentato dal Direttore Generale. Il silenzio su questo argomento non fa che incoraggiare la parte ucraina di continuare gli attacchi di razzi e artiglieria”, si legge nel testo della sua dichiarazione pubblicata sul canale Telegram della missione russa.
Ulyanov ha osservato che dal momento che i delegati dell’AIEA sono stati permanentemente presenti alla stazione dal 1 settembre, “non è particolarmente difficile” identificare la parte responsabile dei bombardamenti. Il documento dice anche che il personale internazionale ha assistito a un altro bombardamento dell’impianto il 3 settembre, ma la “mancanza di valutazioni chiare e obiettive lascia spazio ad insinuazioni”.
All’inizio di questo mese, una missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) guidata dal direttore generale dell’organizzazione, Rafael Grossi, ha visitato l’impianto. L’agenzia ha successivamente pubblicato un rapporto chiedendo la creazione di una zona di sicurezza intorno all’impianto per prevenire gli incidenti causati dalle operazioni militari.
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