“VESCOVI & SACERDOTI APOSTATI NELL’INGANNO DEL VACCINO: FACCIANO MEA CULPA!”. Cristiano Accusa il Clero Complice dei Pagani al Governo
Riceviamo e pubblichiamo un’acuta e breve analisi teologica di un lettore che si è firmato solo Gladiatore di Sion. Non è prassi di Gospa News pubblicare articoli da fonti anonime ma i contenuti di tale scritto sono in sintonia con il pensiero del direttore Fabio Giuseppe Carlo Carisio che ne ha autorizzato la diffusione.
E’ oramai chiaro a tutti che l’inganno del vaccino della salvezza, che avrebbe dato una ipotetica guarigione a tutti i cristiani è stata una caduta e una mancanza di fede grave nei confronti del nostro Dio, parificabile all’imposizione del sacrificio agli dèi fatto col ramoscello d’olivo davanti a una statua di dèi romani al tempo dell‘Impero per dimostrare la fede nello Stato e all’Imperatore, quindi al sistema politico basato sul paganesimo ecumenista che regalava e prometteva benessere e prosperità a tutti.
Il suddito fedele doveva dimostrare con quell’atto, non tanto la fede nella religione pagana, quanto la fedeltà e l’ obbedienza dovuta solo all‘Imperatore di turno e al “divinissimo e santissimo augusto”.
Non parliamo poi dell’ aspetto morale del vaccino che contiene, per la stessa ammissione delle ditte produttrici, cellule di feti abortiti e metalli che non centrano nulla con la medicina…
La tal cosa, risaputa, già dovrebbe far inorridire qualsiasi cristiano praticante che si accorgesse e prendesse coscienza dell’errore fatto o indotto.
Ma a discolpa della quasi totalità del gregge dei capri caduti in questa apostasia, bisogna però riconoscere che non tutti erano pienamente coscienti e che in questo sacrificio a satana e agli dèi dell’Impero, sono stati indotti dalla stessa gerarchia ecclesiale comportatasi come una sentinella dormiente e solidale, apostata e collaboratrice della religione pagana.
Molti erano pienamente coscienti dell’ apostasia, ma hanno temuto e sono stati intimoriti dalle conseguenze economiche della perdita di privilegi.
Ma dopo aver ceduto ed essere stati ingannati, come comportarsi per essere emendati e perseverare nella fede cristiana cattolica? Abbiamo degli esempi eclatanti già nella tradizione della Chiesa fin dai tempi di Cipriano e Novaziano (vedi note a fondo pagina).
In sintesi, per poter continuare a comunicarsi, senza commettere sacrilegio, bisogna confessare il proprio errore; la propria colpa e mancanza grave a un vescovo o a un sacerdote, in casi emergenziali davanti a un diacono, quindi ottenere la penitenza adeguata.
Fatto questo si vive in penitenza e timore di Dio per il resto della vita.
Questo vale per il semplice cristiano e non per un membro del clero, a cui non può bastare la semplice ammissione di colpa, ma dovrebbe adeguarsi alla tradizione che prevede l’ espulsione temporanea dalla comunione ecclesiale e la successiva riammissione, dopo un periodo di penitenza pubblica.
E’ chiaro che questa è una nostra opinione personale, ma che trova riscontro nella Tradizione della Chiesa.
Gladiatore di Sion
Come abbiamo inoltre evidenziato in un precedente articolo la parossistica gestione dell’emergenza Covid-19 da parte della Chiesa Cattolica ha anche causato delle aberrazioni nei rituali liturgici come l’eliminazione dell’acquasanta all’ingresso dei templi religiosi, perdurante per pragmatico eccesso di prudenza persino dopo la rimozione dell’obbligo da parte della Conferenza Episcopale Italiana.
Appendici storiche
I LAPSI DI CIPRIANO
Termine («caduti») con cui furono designati i cristiani apostati nelle persecuzioni di Decio e Valeriano. Poiché in quelle occasioni fu richiesto un atto positivo di culto pagano, attestato da un apposito certificato (libellus), si distinsero varie categorie: i sacrificati, che avevano compiuto un vero e proprio sacrificio, i thurificati, che avevano soltanto bruciato qualche granello d’incenso innanzi alle immagini, i libellatici (o acta facientes), che avevano esibito alle autorità il certificato ottenuto da funzionari compiacenti o addirittura corrotti con denaro.
Più tardi, nella persecuzione dioclezianea, si ebbero, specie in Africa, i traditores, che avevano consegnato alle autorità i libri della Sacra Scrittura. Una volta cessata la persecuzione, la riammissione dei lapsi. nella Chiesa diede origine a gravi controversie: san Cipriano esortò i confessori a essere prudenti e volle riservare al vescovo o al clero il diritto di assolvere i lapsi; la decisione di ammettere i l. alla penitenza, secondo la gravità del peccato, fu confermata da un concilio di Cartagine e lo stesso fu deciso a Roma e in altre Chiese. Ma a Roma la questione dei l. fornì un motivo di scisma al rigorista Novaziano.
IL PAPA NOVAZIANO
Novaziano è stato un presbitero e teologo romano, fondatore del movimento dei Novazianisti, che si creò Papa dal 251 al 258. Gli autori greci, papa Damaso I e Prudenzio lo indicarono con il nome di Novatus.
https://www.gospanews.net/2022/06/05/solo-lo-spirito-santo-puo-vincere-i-demoni-della-pandemia-con-esorcismi-e-guarigioni-taumaturgiche-gia-operate-da-apostoli-e-santi/