Come immagine di copertina abbiamo scelto quella dei portuali di Trieste in ginocchio davanti sotto l’acqua sparata dagli idranti della Polizia. Non servono altre chiacchiere ma il coraggio di quegli uomini
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Il Fiero Popolo dei NO VAX, che io preferisco chiamare NO CAVIA contro questi sieri genici sperimentali e pericolosi, non avrà nemmeno un rappresentante in Parlamento.
Alle 5,49 di lunedì 26 settembre, con gli scrutini ancora incompleti ma già assai indicativi, Italexit si assesta intorno all’1,90 % sia alla Camera che in Senato, Italia Sovrana Popolare intorno all’1,20 %, Vita di poco sopra allo 0,70 %.
Narcisismi, invidie, incomprensioni ed equivoci sono solo la minima parte di questa epocale, vergognosa e disarmante sconfitta. Dietro c’è molto di più.
C’è l’ignoranza degli influencer dei social e dei video che prima di cimentarsi in una sfida elettorale non hanno studiato la storia politica in generale e dell’Italia in particolare.
Ma soprattutto, molti di loro, credono che siano sufficienti quattro parole cincischiate bene per convincere chi li guarda solo per fare due risate mentre chi, come me e tanti altri, fa giornalismo di autentica contro-informazione, impiega a volte 7-9 ore per reperire, analizzare, verificare documenti e riportarli in un articolo magari un po’ impegnativo da leggere per essere esauriente.
C’è l’incoscienza di professionisti sicuramente intelligenti che non hanno preso in mano la calcolatrice prima di buttarsi allo sbaraglio alla rincorsa di un seggio in Parlamento.
Ci sono poi i politicanti di professione che si sono infiltrati ad hoc in alcuni movimenti ben consapevoli che non avessero la minima opportunità di superare la soglia del 3 % ma l’hanno fatto solo per ostacolare chi altrimenti avrebbe potuto raggiungerla.
L’ex magistrato Antonio Ingroia, tra i fondatori di Italia Sovrana e Popolare ma ex manager della società di servizi siciliana su nomina del governatore PD, può essere considerato un navigato sciamano in questo.
https://www.gospanews.net/2022/09/24/ue-finanzia-studi-su-grafene-in-cervello-e-vaccini-e-i-fact-checker-per-celarli-e70-milioni-a-piano-edmo-e-a-media-italiani-di-massoni-bilderberg/
Ha fatto perdere il mitico Giulietto Chiesa nelle Elezioni politiche del 2018, si è prodigato in un endorsement per l’eurodeputata Francesca Donato che l’ha privata persino del risultato minimo di entrare nel Consiglio Comunale di Palermo, ed è riuscito, grazie alla mobilitazione di alcuni amici comunisti, a creare un movimento nato dal niente, due mesi prima di queste consultazioni elettorali, solo per sottrarre a Gianluigi Paragone di Italexit i voti minimi necessari per conquistare almeno un deputato o un senatore.
Ruoli politici indispensabili per fare il cane da guardia dei criminali che hanno imposto vaccini obbligatori letali, equiparati a omicidi di Stato da un’associazione di giudice tedeschi, e sacrifici immani per una guerra in Ucraina suicida, già persa in partenza per l’Europa, soprattutto perché creata dalla stessa NATO che oggi vuole difendere il diritto alla libertà di Kiev dopo avervi causato un sanguinario golpe nel 2014.
In questo devastante scenario non è mancata la drammaturgia di un’incipiente senilità che ha condizionato le pulsioni politiche di una viragica combattente come Silvana De Mari, passata dalle denunce sul grafene nei sieri genici alle filippiche contro l’immigrazione per giustificare il suo voto a Fratelli d’Italia.
Esimia dottoressa, dopo quel video, confido che si ritiri a meritato e silente pensionamento comunicativo.
Ma non c’è solo lei. C’è un collega giornalista come Francesco Toscano che bruciava a tal punto dalla bramosia di un posto nel Transatlantico parlamentare da farsi infinocchiare dal Gatto e la Volpe (Ingroia e Rizzo) per svendere il suo partito per l’ennesima volta, dopo la fine di VOX.
C’è un’esimia avvocatessa come Renate Holzeisen che dopo aver combattuto battaglie legali strepitose si è fatta cooptare in VITA dall’estremista NO VAX Sara Cunial che pur avendo spesso delle intuizioni encomiabili (vedi sulla dittatura digitale) mancava di quella sobrietà espressiva necessaria a rassicurare gli indecisi. Ma, soprattutto, non h voluto costruire ponti probabilmente per non essere la n. 2 di nessuno.
C’è un esperto di geopolitica internazionale come Paolo Sensini che dopo aver raccolto migliaia di persone ai No Paura Day da lui inventati non è riuscito a creare una vera rete come se si fosse scordato delle sue competenze sulle strategie internazionali di propaganda.
Ma c’è anche un filosofo arguto ed eccelso come Diego Fusaro che, dopo aver abbandonato Toscano per il suo nuovo pernicioso sodalizio, da troppo tempo si defila da una discesa in campo..
Va rammentato, invece, che l’ormai ex senatore Paragone è stato uno dei pochi a comprendere la necessità di creare una rete internazionale incontrandosi con l’avvocato americano Robert F. Kennedy jr quando venne a Milano e facendo venire nel capoluogo lombardo il compianto virologo Luc Montagnier per la sua, purtroppo ultima, testimonianza sui sieri genici letali per i prioni.
Ci sono infine gli ignavi, i peggiori di tutti, gli innominabili che hanno invitato la gente, già propensa a stare lontana dalle urne elettorali ormai sempre più vane di quelle dei defunti, ad astenersi: per dare un segnale che è stato abbastanza forte per far perdere i NO VAX ma non sufficiente da essere compreso da Roma e dal resto del mondo (36 % di astenuti dal voto).
Ci sono invece gli eroi che dopo aver combattuto giorno dopo giorno col sacrificio delle loro stesse professioni si sono prodigati anima e corpo non per la loro ambizione politica personale ma per sospingere uno qualsiasi di loro a farcela ad entrare in Parlamento.
Sono Stefano Puzzer, portuale licenziato dal lavoro per la battaglia contro i Green pass, Nunzia Alessandra Schilirò, vicequestore che denunciò l’anticostituzionalità del certificato verde guadagnandosi la sospensione dal servizio, Andrea Stramezzi, Giovanni Frajese, Giuseppe Barbaro, tre medici che hanno fatto della cura secondo “scienza e coscienza” la loro missione.
Fino ad essere privati della possibilità di esercitarla per la gravissima colpa di aver curato troppi malati in un momento in cui il Ministro della Salute Roberto Speranza confidava nel maggior numero di morti possibili, tramite il protocollo omicida vigilie attesa e paracetamolo, per poter adempiere alla sua nobile missione di promotore farmaceutico dei vaccini antiCovid delle Big Pharma.
Sicuramente avrò dimenticato qualcuno tra coloro che hanno fatto scelte sbagliate, sicuramente in buona fede per troppa inesperienza politica.
Spero di non averlo fatto, perché sarebbe gravissimo, tra coloro che come gli ultimi che ho nominato, hanno corso con ogni neurone e battito una gara che avevano l’onore e il fiato per vincere, a differenza di tutti gli altri.
Sono state per me le elezioni più dolorose della mia storia di giornalista in campo politico, cominciata con un’intervista al Ministro della Difesa Valerio Zanone quando avevo appena vent’anni.
Sono state le elezioni che dovrebbero fare capire ai maniaci di social e video che solo la cultura della parola scritta, letta, riletta e attentamente meditata è in grado di sedimentare nella mente, nel cuore e nell’anima il giusto afflato per convincere gli altri e per combattere una battaglia per la libertà che da oggi sarà ancora più difficile.
Perché sul carro dei vincitori sono saliti coloro che facevano finta di essere ligi ai diritti costituzionali ma non hanno mai organizzato una sola manifestazione davvero imponente per gridarlo in faccia al deus ex machina di tutta questa ferale, logorante quanto tragicomica emergenza pandemica: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Confidiamo nel buon Dio Onnipotente dei Cristiani per sperare che queste esperienze servano ad unire le donne e gli uomini autentici e ad allontanare dal popolo che crede nella vera libertà coloro che non hanno abbastanza consistenza gonadica ma nemmeno altruismo per farlo.
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Alcuni di quelli citati tra i mestatori nel torbido ci hanno snobbato: ed hanno perso malamente. Altri ci hanno abbandonato perché, si dice, scrivo articoli troppo forti contro le più alte cariche istituzionali…
Noi siamo qui. Chi vuole abbatterci deve fare come Zelensky: chiedere alla NATO un lanciamissili Himars.
Fino ad allora ci saremo per chi vorrà ricominciare a lottare contro ogni forma di sopruso e di ingiustizia che nel caso dei vaccini obbligatori ha assunto proporzioni da vera dittatura nazista.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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