Maxi Progetto Horizon per le ricerche scientifiche sul grafene
anche nell’uso medico per il controllo neurocerebrale
e per il piano EDMO di contrasto alla “disinformazione Covid’
promosso dalla Commissaria Europea all’Innovazione
dopo un incontro sulle politiche sanitarie col solito Bill Gates
Nell’immagine di copertina la sede della Commissione UE, lo studio sul grafene per scopi neurocerebrali, John Elkann, membro del Bilderberg e presidente del gruppo editoriale GEDI che è tra i fact-checker del progetto europeo in Italia
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«Il progetto MINIGRAPH mira a sviluppare una terapia di neuromodulazione rivoluzionaria che risponda alle attuali esigenze del settore. Svilupperemo e convalideremo una nuova generazione di impianti cerebrali con capacità di neuromodulazione ad anello chiuso, abilitate dall’unità elettronica flessibile impiantata nel cranio e da array miniaturizzati e ad alta densità di microelettrodi di grafene» si legge sul sito della Commissione Europea in una delle tante pagine dell’immenso progetto Horizon EIC, un Programma di finanziamento della ricerca e dell’innovazione proiettato al 2027 con un budget di 95,5 miliardi di euro che spazia dalle risposte all’emergenza climatica alle innovazioni scientifiche anche in campo medico.
Ma nessuno dei sedicenti Fact-Checker indipendenti Italiani o Europei avvalorerà l’esistenza di questo angosciante progetto sanitario denominato “Neuromodulazione minimamente invasiva Procedura di impianto e impianto basata sull’innovativa tecnologia GRAPHene per il trattamento dei disturbi cerebrali”… Perchè?
Semplice! Perché sono finanziati anche loro dallo stesso progetto Horizon che a partire dal 1 giugno 2020, per tacitare la contro-informazione sul virus SARS-2 di origine artificiale e sulle cure antiCovid efficaci, ha elargito ben 11 milioni euro a EDMO, l’European Digital Media Observatory che in Italia fa riferimento all’hub IDMO composto dall’ateneo dei massoni LUISS di Roma e dall’editore di spicco del Bilderberg John Elkann, presidente del Gruppo GEDI, editore di Repubblica e La Stampa.
Ma torniamo all’avveniristico progetto di controllo cerebrale: «Il nostro impianto sarà caratterizzato da un’elevata miniaturizzazione, un’ampia risoluzione spaziale e una biocompatibilità ottimale con il tessuto cerebrale. Le capacità a circuito chiuso consentiranno di sviluppare terapie personalizzate e adattative a seconda delle esigenze dei pazienti. Inoltre, svilupperemo e convalideremo anche una procedura di impianto minimamente invasiva con impianto ad alta precisione e bassa invasività attraverso un’unica piccola incisione cranica. I risultati del progetto MINIGRAPH rivoluzioneranno davvero il modo in cui trattiamo le malattie neurologiche e neuropsichiatriche nel prossimo futuro».
La sperimentazione viene portata avanti dalla Fundacio Institut Catala De Nanociencia i Nanotecnologia della Spagna ed ha ricevuto 3,9 milioni di euro di contributo.
In una precedente inchiesta abbiamo invece evidenziato lo studio condotto da due scienziate italiane all’interno del progetto Graphene Flagship per un’eventuale applicazione dell’ossido di grafene nei vaccini antiCovid. Una circostanza risultata assai sospetta perché questo allotropo del carbonio, molto pericoloso per i vasi sanguigni e le cellule in quanto può tagliarle, risultava però utile a stabilizzare le nanoparticelle lipidiche usate come vettori dei sieri genici aRNA messaggero che fino a due anni nessun ingegnere biotecnologico era riuscito a rendere efficaci.
Il sospetto diventa enorme alla luce di altri fatti.
In primis l’avvertenza della stessa Pfizer, nel suo Safety Sheet, sulla tossicologia non adeguatamente studiata delle sue misteriose nanoparticelle lipidiche. Inoltre in relazione allo studio della Thomas Jefferson University sui topi che ha verificato gravi stati infiammatori provocati nei topi da tali NLP.
Ed infine per una ragione squisitamente politica evidenziata nell’ultima inchiesta del ciclo WuhanGates sul SARS-Cov-2 da laboratorio e sul complotto mondiale sui vaccini.
Due quotidiani di fama mondiali come Politico e Welt hanno scoperto un piano di lobbying dei governi degli USA e dell’UE portato avanti dalle ONG di Bill Gates che promuove i vaccini dopo aver investito nelle Big Pharma e nei pericolosi esperimenti sui virus SARS infettati con l’HIV nel Wuhan Institute of Virology a partire dal finanziamento Episars della Commissione Europea finanziata da Romano Prodi.
https://www.gospanews.net/2022/09/23/wuhan-gates-59-bill-iii-imperatore-dei-vaccini-ha-speso-83-milioni-di-dollari-per-lobbizzare-governi-ue-usa-con-le-sue-ong/
A questo punto le coincidenze diventerebbero sospette anche per un cronista alle prime armi. Perché i famosi “tre indizi che diventano una prova” del letterario detective Hercule Poirot divengono decine e decine.
LA COMMISSARIA UE DEL PROGETTO HORIZON IN PARTNERSHIP CON GATES
Il più eclatante è proprio quello che concerne il progetto Horizon.
“Horizon Europe stabilirà un nuovo standard per la diffusione delle conoscenze e delle nuove competenze nelle società europee. Con requisiti di accesso aperto chiari e immediati per i beneficiari, la piattaforma editoriale Open Research Europe e un rafforzato European Open Science Cloud, siamo a buon punto per realizzare una realtà di vera scienza aperta” si legge nel PDF di presentazione firmato dalla bulgara Mariya Gabriel, divenuta Commissario per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, un mese dopo un incontro illuminante con Bill Gates a Bruxelles dove era Commissario europeo per l’Economia e la società digitali.
«Grazie Bill Gates per l’eccellente discussione su come possiamo collaborare meglio e con un budget aumentato sulle priorità comuni di ricerca e innovazione», ha scritto Mariya Gabriel in un tweet.
I due si erano incontrati alla Commissione Europea e hanno discusso su come approfondire la cooperazione su priorità comuni di ricerca e sviluppo per la salute globale e l’energia pulita.
«L’obiettivo specifico dei colloqui è stato il cofinanziamento per le sperimentazioni cliniche di medicinali per affrontare le malattie infettive, che colpiscono principalmente l’Africa subsahariana. Durante l’incontro è emerso chiaramente che era necessaria flessibilità nel finanziamento della ricerca strategica sulle malattie legate alla povertà. Il commissario Gabriel ha osservato che la Commissione europea vede questo partenariato nel contesto del partenariato globale per la salute con gli Stati membri e i paesi africani e potrebbe far parte del futuro programma Orizzonte Europa. I due hanno anche discusso dell’importanza del budget per la ricerca e l’innovazione, essenziale per l’attuazione del green deal, nonché le opportunità offerte da questa partnership. La Bill Gates Foundation intende aumentare la sua quota di budget di 20 miliardi di dollari l’anno» scrisse nell’occasione il sito bulgaro Novinite.
«Dobbiamo sviluppare una più stretta collaborazione tra più attori sul fronte degli investimenti per trasformare le priorità politiche in strategie di investimento. È essenziale disporre di innovazioni rivoluzionarie a beneficio delle aziende, dei nostri cittadini e rispondere alle sfide del clima e dell’energia», aggiunse la bulgara Mariya Gabriel.
Ma quando avvenne tutto ciò? Il 9 ottobre del 2019: un mese dopo il summit sull’immunizzazione tenutosi presso la Commissione Europea alla presenza delle delle Ong di Gates e di una rappresentante della Big Pharma Pfizer; due mesi prima della scoperta del primo caso di Covid-19.
Gli intrighi si fanno davvero più inquietanti e sospetti alla luce dei finanziamenti di Horizon per il Graphene Flagship che ha permesso la sperimentazione dell’ossido di grafene in prototipi di vaccini antiCovid e della censura imposta dall’Unione Europea attraverso i Fact.-Checkers da lei stessa controllati.
I PROGETTI UE DI CONTROLLO DELLA CONTRO-INFORMAZIONE
Riportiamo tal quale dal sito della Commissione Europea una parte del lungo elenco dei “Progetti finanziati nella lotta alla disinformazione” (link a fondo pagina).
La piattaforma Epidemics Intelligence from Open Sources (EIOS), una collaborazione tra l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e il Centro comune di ricerca (JRC), è stata progettata per identificare rapidamente potenziali minacce per la salute pubblica, utilizzando le informazioni dai resoconti dei media. Ha aiutato l’OMS a rilevare i primi segni dell’epidemia di coronavirus a Wuhan alla fine di dicembre dello scorso anno e da allora è stato utilizzato per tracciare la diffusione della malattia a livello globale. Si basa sullo strumento del JRC Europe Media Monitor Medical Information System (MEDISYS) del JRC, che raccoglie fino a 120.000 articoli al giorno relativi alla pandemia di coronavirus.
La maggior parte delle fake news viene scritta usando parole e un linguaggio scelto per suscitare e aumentare deliberatamente emozioni di paura e ansia. Il Centro comune di ricerca ha sviluppato un programma di apprendimento automatico, chiamato Misinfo Classifier, per identificare i modelli nella lingua, in particolare la “squillosità” della lingua, e identificare se qualcosa potrebbe essere una fake news o meno. Lo strumento è attualmente utilizzato dalla Commissione e dal Parlamento europeo e sarà messo a disposizione di rinomate organizzazioni di verifica dei fatti.
Social Rumor è un altro software utilizzato dal Parlamento Europeo e dalla Commissione Europea. Identifica gli account su Twitter che pubblicano collegamenti a fonti ambigue conosciute. Quindi monitora altri collegamenti pubblicati da questi account al fine di individuare nuove narrazioni che emergono sui social media. Sarà inoltre messo a disposizione di rinomate organizzazioni di verifica dei fatti.
L’Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO) è un progetto che sostiene la comunità indipendente che lavora per combattere la disinformazione. Consentirà la creazione di una comunità transfrontaliera e multidisciplinare di verificatori di fatti indipendenti e ricercatori accademici, che collaboreranno con le parti interessate per rilevare, analizzare ed esporre potenziali minacce di disinformazione.
EDMO stabilirà, in collaborazione con le piattaforme online, un quadro sicuro e conforme alla privacy che consentirà ai ricercatori accademici di accedere ai dati delle piattaforme online. Inoltre, EDMO fornirà supporto tecnico e consulenza a ERGA per il monitoraggio delle politiche delle piattaforme online ai sensi del Codice di condotta sulla disinformazione e/o dei futuri quadri normativi. EDMO (è operativo dal 1 giugno 2020. Il consorzio appaltato è guidato dall’Istituto universitario europeo (EUI).
La Commissione ha recentemente annunciato il risultato di un invito a presentare proposte per fornire sovvenzioni per un importo totale di 11 milioni di euro per creare 8 hub regionali EDMO in diversi Stati membri e garantirne l’interconnessione all’infrastruttura centrale. Gli hub inizieranno a essere operativi entro l’estate del 2021 e copriranno Irlanda, Belgio, Cechia, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia, Spagna, Svezia e Norvegia, parte del SEE .
Prossimi bandi e progetti
In Horizon Europe, il prossimo programma quadro di ricerca e innovazione, i primi programmi di lavoro mobiliteranno circa 60 milioni di euro per la ricerca sulla lotta alla disinformazione in generale, con alcuni punti di vista specifici sulla disinformazione legata alla pandemia.
Il Cluster 2 “Cultura, creatività e società inclusiva” includerà temi rilevanti per la ricerca sulla disinformazione, la crescente importanza di un panorama mediatico forte e indipendente e la lotta alle fake news nel contesto post-coronavirus. In particolare, i temi previsti per il 2021-2022 possono comprendere ricerche su:
- il ruolo politico sia dell’eredità che dei nuovi media, esplorando come sostenere gli standard giornalistici e sostenere la democrazia attraverso media di qualità
- l’impatto dei social network online e dei nuovi media su comportamenti, credenze e valori individuali e collettivi
disinformazione legata alla pandemia e meccanismi da affrontare, nel contesto della politica e della governance nel mondo post-covid
Che dire a commento di tutto ciò? Sembra scritto da Bill Gates e da Anthony Fauci per i quali non esiste altro dio al di fuori del vaccino e pertanto utilizzano media e social a loro piacimento.
Appare evidente che non è un progetto di lotta alla disinformazione ma di energico tentativo di sopprimere ogni forma di contro-informazione e, con essa, la libertà di espressione scritta prima, di parola poi e infine di pensiero…
IL CODICE UE PER CONTROLLARE I MEDIA
Il piano EDMO della Commissione Europea ha partorito,, grazie a queste cospicue elargizioni, una pericolosa Idra di Lerna a nove teste tanto velenosa e potenzialmente letale quanto quella uccisa dal mitico Eracle (con l’aiuto di Iolao, anche gli eroi hanno bisogno di partner coraggiosi…).
Il primo è il progetto European Fact-Checking Standards Network definito, sempre dal sito UE, «uno sforzo per riunire organizzazioni indipendenti di verifica dei fatti per discutere e definire gli standard di indipendenza, trasparenza e qualità metodologica e giornalistica che devono guidare i nostri sforzi per combattere la disinformazione. Questa discussione è stata tradotta in un Codice di Integrità Professionale per i fact-checker europei approvato da 44 organizzazioni europee».
«Il Codice ha la piena legittimità di cui necessita per essere riconosciuto e attuato. Come comunità, nei prossimi mesi nomineremo un Organismo di Governo per valutare il rispetto del Codice e aiutare le organizzazioni a sostenerne gli standard. Nei prossimi mesi, l’EFCSN sosterrà la comunità investigativa open source europea nello sviluppo di una serie separata di linee guida su misura per il loro lavoro e la loro missione».
Alla luce di queste iniziative comincia ad avere un significato ancora più inquietante l’accordo stipulato in Italia tra l’Ordine Nazionale dei Giornalisti e l’Arma dei Carabinieri che già esalava odori di prossima dittatura militare mediatica…
I PADRONI DEI FACT CHECKERS ITALIANI: WALL STREET. BILDERBERG E MASSONI
Le altre teste dell’idra sono diventate i cosiddetti Hub attivati dall’EDMO in alcuni paesi dell’Unione Europea, probabilmente quelli più vivaci nella contestazione dell’alluvione di sieri genici sperimentali e pericolosi per milioni di reazioni avverse, tra cui migliaia anche letali.
Ecco l’elenco completo:
- Ireland Hub
- Belgium-Netherlands Digital Media And Disinformation Observatory (Benedmo)
- Central European Digital Media Observatory (Cedmo)
- Iberian Digital Media Research And Fact-Checking Hub (Iberifier)
- The Nordic Observatory For Digital Media And Information Disorder (Nordis)
- Belgium-Luxembourg Research Hub On Digital Media And Disinformation (Edmo Belux)
- Observatoire De L’information Et Des Medias (De Facto)
- Italian Digital Media Observatory (Idmo)
Per brevità ci occuperemo solo di quello italiano che contiene sorprese assai interessanti. Per rispetto nei confronti di colleghi giornalisti (anche se sovente non hanno rispettato nostro sito screditandolo come vedremo) non faremo i nomi dei Fact-Checkers EDMO fino all’eventuale prossima rappresaglia contro Gospa News per il solo fatto che osiamo scrivere verità scomode ma documentate dagli stessi siti istituzionali.
«IDMO – Italian Digital Media Observatory è un hub nazionale che supporta e implementa il lavoro dell’European Digital Media Observatory (EDMO). IDMO fa parte di una comunità multidisciplinare che riunisce ricercatori, fact-checkers ed esperti di social media e narrative digitali. I partner del progetto, TIM, Rai, Gedi, l’università di Roma Tor Vergata, NewsGuard, Pagella Politica, T6 Ecosystem, uniranno forze ed expertise per combattere la disinformazione. Il ruolo di coordinamento dell’intero hub è affidato al Data Lab Luiss, centro di ricerca dell’università Luiss Guido Carli» si legge nella piattaforma del sito.
LUISS è l’ateneo romano noto per essere un covo di massoni quale il banchiere a cui è stato intitolato. Ma è divenuto famoso negli ultimi mesi per aver chiuso l’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale, affidato al professor Alessandro Orsini, successivamente ai suoi interventi televisivi volti a riflettere non solo sulle colpe della Russia nell’invasione dell’Ucraina ma anche sulle sue oggettive motivazioni conseguenti alle provocazioni NATO.
Adesso che scopriamo che LUISS partecipa al progetto EDMO finanziato dalla Commissione UE che ha censurato tutti i siti d’informazione russi sul suo territorio per poter giustificare il primo info di armi nella sua storia governativa il “siluramento” di Orsini appare più chiaro.
Ci siamo già occupati in passato anche del gruppo GEDI che con Repubblica diede manforte alle rivolte di piazza delle “sardine” contro la Lega nelle elezioni regionali del 2019 con l’appoggio di Europa + e di Enrico Mentana, entrambi sostenitori del plutarca di George Soros che controlla parecchi eurodeputati come emerso da una famosa lista di schedati da noi pubblicata e aggiornata dopo le elezioni europee del 2019.
In occasione della lodevole missione in Italia dei medici militari della Difesa Batteriologica, Chimica e Nucleare dell’Esercito Russo per la gravissima emergenza Covid nelle province di Bergamo e Brescia trovammo l’occasione per analizzare nel dettaglio il comportamento scriteriato di un altro quotidiano del medesimo gruppo editoriale: La Stampa, che usò parole infamanti contro l’operazione sanitaria e umanitaria di Mosca.
Tale giornale fu inglobato nel gruppo mediatico nazionale della sinistra radical chic: GEDI, la Spa creata della famiglia di Carlo De Benedetti, passata sotto il controllo della finanziaria Giano creata dalla EXOR della famiglia Agnelli-Elkann.
SARS-2: per difendere “Bilderberg Fake News” lo Stato Italiano censura la Russia che lo aiuta
Non è un mistero che il genio della stirpe dell’avvocato Gianni Agnelli, ovvero John Elkann, sia un elemento di spicco del Gruppo Bilderberg, la farraginosa consorteria di affaristi e politici che rappresenta il volto più noto dei Mondialisti. Elkann è infatti addirittura componente del Comitato Permanente. E dal 23 aprile 2020, proprio nel bel mezzo della pandemia, è diventato presidente della stessa GEDI, controllata al 95 % dalla Giano e al 5 % dalla CIR di Debenedetti.
Che nell’Italian Digital Media Observatory (IDMO) ci sia pure la RAI, da sempre dominata dai governanti più potenti, non è certo un attestato di informazione libera, indipendente e incondizionata. Come comprova l’annuncio della chiusura della trasmissione di Bianca Berlinguer “Carta Bianca” proprio perché ha osato ospitare l’analista geopolitico Orsini, bannato dalla LUISS.
Infine ecco la sorpresa delle sorprese. Cosa ci fa l’americana NewsGuard fondata da manager di Wall Street all’interno di un Hub EDMO di monitoraggio della disinformazione che sovente si è tramutata in censura della contro-informazione come nei confronti di Gospa News, bacchettata solo per aver accreditato ipotesi sul SARS-Cov-2 da laboratorio che sono più volte ritornate in ambienti di intelligence e della comunità scientifica
Caliamo un velo pietoso su di essa e sugli altri. Rammentiamo invece un curioso episodio perpetrato dall’armata dei repressori della libera informazione. Fu il Forum organizzato dall’ANSA insieme ad Andrea Martella, capo della segreteria politica PD di Nicola Zingaretti, ora Sottosegretario all’Editoria nel Governo Conte Bis, poche settimane prima del lancio dei primi vaccini antiCovid.
Il summit digitale, perlopiù in streaming viste le misure di emergenza anti-Covid, vide come main sponsor EY, società di revisione contabile ormai vocata ad una consulenza aziendale soprattutto nel campo dell’IT (information technology). EY sta per Ernst & Young, una delle quattro più potenti società di revisione al mondo.
Fece lezioni di corretta informazione poche settimane dopo lo scandalo Wirecard svelato in Germania solo grazie agli scoop del Financial Times dopo continui tentativi di occultamento di un buco da 900 milioni di euro emersa nel bilancio finanziario dopo che alcuni depositi bancari internazionali di garanzia sono risultati inesistenti perché attestati da documenti falsi.
A certificare i bilanci era stata proprio la EY che, dinnanzi alla pandemia, insieme a Luiss, Gedi, NewsGuard e Commissione Europea presieduta da Ursula von der Leyen, finita nella bufera per i messaggi occultati con il CEO della Pfizer, vuole dare ai giornalisti liberi come noi “lezioni di corretta informazione”.
Ma fateci il piacere!!!
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione
segui Gospa News su Telegram
MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
EU COMMISSION – Funded projects in the fight against disinformation
NOVINITE – INCONTRO COMMISSARIO UE MARIYA GABRIEL CON BIL GATES
SARS-2, DA WALL STREET PIOVE LA CENSURA NEWS-GUARD. Diego Fusaro: “Pd ha pronto bavaglio”