ASIA, 14enne TRIVACCINATA UCCISA DA MIOCARDITE. Subito Escluse Correlazioni coi Sieri Genici Covid che la Causano. Giallo sull’Ultima Dose
di Carlo Domenico Cristofori
Asia Benetti è stata stroncata da una “miocardite fulminante” a soli 14 anni, stando a quanto accertato dal primario Fulvio Moramarco dell’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi dov’è deceduta.
Sabato mattina era stata ricoverata nel reparto di pediatria in seguito a febbre alta e conati di vomito. Al tampone di routine era risultata positiva. Asia era vaccinata con tre dosi. Poco dopo le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate ed è stata trasferita d’urgenza prima in rianimazione – nella notte fra sabato e domenica – e poi in terapia intensiva. Lunedì il suo cuore ha cessato di battere.
Per lei non c’è stato nulla da fare, quasi tutti gli organi vitali erano compromessi, inclusi i polmoni ai quali il Covid ha acuito la disfunzione. “Era perfettamente sana e senza altre patologie, l’elettrocardiogramma in ingresso era negativo. Ora dobbiamo cercare la causa della miocardite – aggiunge all’Ansa, il primario Moramarco, dopo l’esame autoptico interno effettuato – al fine di escludere che sia stato solo il Coronavirus”.
Sull’ipotesi che possa esserci un collegamento con il vaccino, il primario precisa che “la bambina era stata sottoposta a questa vaccinazione a novembre dello scorso anno, quindi non c’entra il vaccino. Siamo in contatto con il centro d’igiene di Bari per la ricerca di altri agenti eziologici. Penso che l’esito delle indagini lo avremo entro due giorni”. (Fonte: Il Resto del Carlino). Anche se questa ricostruzione sembra tingersi di mistero perché in quel periodo il booster per gli adolescenti non era ancora stato approvato, come vedremo…
E’ abbastanza sconcertante che tale affermazione possa giungere ancor prima di un dettagliato esame istologico che possa rilevare la tipologia di danneggiamento cardiaca dato che la miocardite è una delle più frequenti reazioni avverse gravi ai sieri genici a RNA messaggero, come evidenziato dalla piattaforma EudraVigilance dell’European Medicine Agency, dai libretti illustrativi sui farmaci antiCovid e da ormai decine di studi internazionali che evidenziano anche i maggiori rischi per gli adolescenti derivanti dai booster (terza o quarta dose) rispetto a quelli del Covid-19.
Sul caso è intervenuto Marco Cosentino, medico e professore ordinario di Farmacologia presso l’Università degli Studi dell’Insubria, che ha espresso dubbi circa le anomalie e contraddizioni del caso sul sito Giubbe Rosse News di cui pubblichiamo alcuni estratti. I link ai precedenti articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori.
«Evito di regola di commentare singoli casi di cronaca, tanto più se recenti e tragici come questo, di fronte al quale cordoglio e silenzio sono d’obbligo sul piano umano. Le circostanze, tuttavia, impongono un breve commento dal momento che la vicenda è esemplificativa dell’impossibilità, stante l’attuale situazione, di condurre valutazioni obiettive sulla sicurezza dei vaccini covid» afferma il farmacologo.
«Il medico curante dichiara che il vaccino non c’entra e che si tratta di capire se sia stato il covid o qualcos’altro – aggiunge Cosentino – È un ragionamento corretto? Formalmente sì, dal momento che i vaccini covid vengono definiti “vaccini” e, di conseguenza, si applica nella valutazione del nesso causale eventuale l’algoritmo WHO AEFI. In base a questo algoritmo, almeno due fattori portano quasi automaticamente ad escludere che il vaccino covid sia responsabile: (i) il tempo trascorso dalla vaccinazione e (ii) il covid in atto (ma, se anche fosse stato pregresso, sarebbe stato lo stesso)».
Va rimarcato però che mentre l’OMS e tutte le autorità sanitarie continuano a sostenere che la proteina Spike geneticamente modificata per i vaccini rimane nel sangue solo poche ore, il tempo necessario per innescare la reazione degli anticorpi finalizzata al processo di immunizzazione, alcune ricerche scientifiche hanno comprovato senza ombra di dubbio che la Spike, ritenuta altamente tossica da vari scienziati, può persistere nell’organismo anche 6 mesi. Addirittura è stata trovata nel cervello di un trivaccinato giapponese dopo la sua morte.
Ecco perché i tempi di un’eventuale correlazione tra inoculazione dei vaccini e decesso andrebbero estesi…
«Le linee guida WHO AEFI raccomandano di considerare un intervallo di tempo “plausibile”. Con i vaccini convenzionali non si superano mai le 2-4, massimo 6-8 settimane (ma è rarissimo), dal momento che si dà per certo (e per la maggior parte dei vaccini non è neppure sbagliato) che gli effetti siano soprattutto legati all’azione pro-infiammatoria. Con i vaccini covid, però, le cose stanno diversamente. I vaccini a mRNA possono mettere in circolo la proteina spike per molti mesi, ma questo aspetto – pur ampiamente documentato – viene tuttora ignorato, anche per le sue implicazioni di farmacovigilanza. Tutto spiegato in dettaglio nella nostra recente pubblicazione».
E’ quanto scrive ancora il medico Cosentino confermando cil che ormai sanno anche i giornalisti non specialistici come chi scrive. Ma non l’OMS e l’AIFA…
«Le linee guida per i vaccini sono quindi molto rigide e tendono ad escludere i vaccini. Nel caso specifico, dunque, la presenza di un covid in atto (fosse anche solo una positività al test) rischia di essere suficiente per “salvare” il vaccino. Tutto spiegato in dettaglio nella nostra recente pubblicazione (cfr. sopra)» aggiunge il dottore in Medicina con specializzazione in Farmacologia.
Ma Cosentino rileva una circostanza assai curiosa: «Nella notizia di cronaca si dichiara che la povera Asia aveva ricevuto tre dosi, l’ultima a novembre 2021. Trattandosi di una quattordicenne, le due cose sono inconciliabili. Il vaccino Pfizer è stato autorizzato sotto i 16 anni a fine maggio 2021 e, dunque, un primo ciclo può essere stato fatto solo nell’estate. La terza dose non avrebbe potuto essere somministrata prima del 2022».
E quindi giunge alla sua conclusione: «Sospettare del vaccino covid nel caso di Asia è ragionevole e doveroso. Plausibile ipotizzare che il covid dopo il vaccino sia stato una concausa. Impossibile escludere che questo sia un esempio di malattia amplificata dalla presenza di anticorpi, in questo caso vaccinale (l’ADE, spesso evocata a sproposito). Purtroppo, stante l’attuale definizione di questi prodotti come vaccini e non come farmaci, anche questo caso non verrà considerato come imputabile ai vaccini. Anche per questo, nell’interesse pubblico, individuale collettivo, riteniamo indispensabile che ai vaccini covid vengano applicate le procedure valutative utilizzate per i farmaci in generale, e non quelle specifiche per i vaccini, molto più parziali e semplificate a soprattutto assolutamente inadeguate e del tutto sbagliate se impiegate per i vaccini covid».
Carlo Domenico Cristofori
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MAIN SOURCES
FONTE PRINCIPALE – GIUBBE ROSSE NEWS – SULLA VICENDA DI ASIA BENETTI MORTA A 14 ANNI
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE