di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Va reso innanzitutto merito all’eurodeputata Francesca Donato che ha sollevato il caso puntando il dito sul conflitto d’interessi tra un progetto di ricerca del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) da 320milioni di euro nel quale è coinvolta anche l’azienda farmaceutica americana Orgenesis di cui è direttore medico Heiko Von der Leyen, marito del Presidente della Commissione UE Ursula.
Ma l’intrigo di affari, in barba agli Italiani bisognosi di affrontare il caro-bollette, è ben più complesso, articolato e sconcertante perché coinvolge anche le note Big Pharma Pfizer, Biontech, AstraZeneca che stanno già lucrando sui vaccini sperimentali antiCovid – sebbene causino sempre più reazioni avverse anche gravi e letali – e vede aleggiare quale “regista occulto” il solito Bill Gates in una manovra con evidenti tracce d’influenza del Partito Democratico nell’ormai consolidata partnership con i Democratici USA sui piani di immunizzazione globale.
“In Italia i soldi del PNRR vanno a finire alle multinazionali del farmaco”. Ad affermalo è stata Francesca Donato. L’europarlamentare ha spiegato in un video (a fondo pagina) le ragioni che la porteranno a chiedere le dimissioni della Presidente della Commissione europea Ursula Gertrud von der Leyen.
“Dietro un nome altisonante, quello di Centro nazionale di ricerca «Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA», e con il prezioso manto protettivo di una delle di più antiche Università del mondo, l’Università di Padova, un gruppo di soggetti pare aver garantito ad alcune imprese di Big Pharma l’accesso a ingenti risorse del PNRR, gestite dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della ricerca” evidenzia Donato.
Attingiamo direttamente dal sito dell’Università di Padova per descrivere il progetto.
«Firmato l’8 giugno all’Università di Padova l’atto costitutivo del Centro nazionale di ricerca “Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA”, una fondazione che, nel rispetto della propria natura non lucrativa e partecipativa, si prefigge la creazione e il rinnovamento di infrastrutture e laboratori di ricerca, la realizzazione e lo sviluppo di programmi e attività di ricerca anche con il coinvolgimento di soggetti privati, per favorire la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali a più elevato contenuto tecnologico (start-up innovative e spin off da ricerca), e volta alla valorizzazione dei risultati della ricerca negli ambiti specificati».
L’Università di Padova è soggetto proponente e capofila di un progetto che coinvolge attualmente molti enti pubblici, privati e imprese di tutto il territorio nazionale (vedi elenco sopra), e altri sono in fase di adesione.
«La Fondazione – costituita oggi con atto formale nel Rettorato di Palazzo del Bo alla presenza del notaio Todeschini Premuda e che vede oggi come amministratore unico il prof. Rosario Rizzuto – è un progetto finanziato dal MUR nell’ambito del Pnrr con 320 milioni di euro, che fa di Padova il centro di riferimento nazionale per lo sviluppo di soluzioni terapeutiche e cure in ambito sanitario con particolare riferimento alle terapie geniche e per lo sviluppo di farmaci selettivi tramite tecnologie RNA».
IL PROGETTO BIOTECNOLOGICO NELL’ATENEO DI CRISANTI (PD) CON LA REGIA DI GATES
Non è ozioso ricordare che il professore ordinario di Microbiologia dell’ateneo padovano è il professor Andrea Crisanti divenuto da poco Senatore della Repubblica nelle fila del Partito Democratico. Ma va anche rammentato che è uno degli scienziati di fiducia di Bill Gates in quanto sta lavorando al progetto sulle zanzare geneticamente modificate per una vaccinazione massiva in un laboratorio di sanità pubblica di Terni.
Cosa c’entra Gates con il PNRR italiano?
Lo avevamo spiegato in una precedente inchiesta sul fondo europeo Next Generation EU da cui giungono i soldi per il PNRR come si legge sul Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) gestito nel Governo di Mario Draghi dal ministro Giancarlo Giorgetti (Lega) che per primo avviò incontri con i responsabili delle Big Pharma sul tema dello sviluppo di impianti nazionale per la produzione dei vaccini antiCovid.
«Il Piano è in piena coerenza con i sei pilastri del Next Generation EU riguardo alle quote d’investimento previste per i progetti green (37%) e digitali (20%). Le risorse stanziate nel PNRR sono pari a 191,5 miliardi di euro, ripartite in sei missioni» scrive il MISE.
Ebbene qual è l’azienda che ha scritto le tracce del piano italiano per beneficiare dei fondi Next Generation UE?
NWO CONTRO L’ITALIA – 5. In mano a McKinsey-Gates anche i 209 miliardi del piano UE Next Generation
La multinazionale americana di management McKinsey, cospicuamente finanziata dalla Bill & Melinda Gates Foundation (BMGF) per il rinnovo dei quadri dirigenziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ma anche dell’intelligence USA: come il controspionaggio Central Intelligence Agency (CIA), e gli 007 militari della NSA (National Security Agency).
Non a caso Draghi ha scelto come Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, già responsabile della filiale McKinsey di Milano e poi CEO di Vodafone quando fece un accordo sull’immunizzazione globale con l’ONG Gavi Allliance, fondata da Gates, che di recente è stata accusata da un’inchiesta giornalistica internazionale di aver “lobbizzato” con $8,3 milioni i politici europei e americani per promuovere i vaccini.
I CONFLITTI D’INTERESSE DI USRULA VON DER LEYEN
In tale ambito appare significativo ricordare che la stessa BMGF abbia premiato il presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen per i 300 milioni donati al piano COVAX (gestito da una ex manager di GSK, partecipata da Gates e partner di Pfizer) per l’acquisto di sieri genici mRNA prodotti dalle multinazionali farmaceutiche su cui ha investito lo stesso Gates: per poter oggi raccogliere i dividendi sui macroscopici utili da decine di miliardi di dollari.
Ecco quindi che lo scandaloso conflitto d’interessi va ben oltre a quanto svelato dall’eurodeputata Francesca Donato.
“Il progetto proposto dall’Università di Padova – ha continuato la Donato – indica tra i partecipanti molti big del settore farmaceutico. Tra i partner spicca anche Orgenesis, un’azienda di biotecnologia americana”.
«Biotech Orgenesis ha lanciato la sua nuova piattaforma di vaccini a base cellulare contro il coronavirus 2 (SARS-CoV-2), il virus che causa la sindrome respiratoria acuta grave, nonché altre malattie virali come Zika, virus del Nilo occidentale, febbre gialla , febbre dengue, MERS, HCV e infezione da citomegalovirus (CMV)» scriveva la rivista specializzata Manifacturing Chemist nel 2020.
«La società sta procedendo con i test sugli animali pianificati per la sua piattaforma di vaccini a base cellulare in COVID-19 e non vede l’ora di fornire una cronologia più dettagliata delle attività, compresi i piani per i test iniziali sull’uomo» ma l’arrivo dei sieri genici di Pfizer-Biontech. AstraZeneca e Moderna (che lo ha brevettato 9 mesi prima della pandemia secondo i documenti esposti da un medico americano) rallentò tali progetti che probabilmente saranno sviluppati nel nuovo incubatole di ricerca.
In Orgenesis, dal 2020, lavora il marito della Presidente della Commissione europea, il medico Heiko von der Leyen. Ma non è tutto, Heiko è stato “piazzato” anche nel consiglio di sorveglianza della Fondazione padovana.
Il 15 giugno infatti, la Ministra dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa, ha inserito il Centro di Ricerca tra i cinque che prenderanno i fondi previsti dal PNRR. La cifra totale è di un miliardo e 600mila euro: di questi ben 320milioni andranno alla Fondazione.
“Stando ai documenti – ha detto l’europarlamentare – abbiamo 320 milioni di finanziamenti, provenienti da fondi europei, che saranno di fatto gestiti a uso e consumo delle maggiori multinazionali farmaceutiche con principale sede extraeuropea. Le stesse che hanno fatto profitti multimiliardari con i vaccini in tutto il mondo grazie ai contratti tanto vantaggiosi per loro, quanto svantaggiosi per i Paesi membri”.
Contratti che la Donato ricorda essere tuttora segreti e conclusi dalla Presidente della Commissione europea in mezzo a mille polemiche per gli SMS riservati scambiati con il CEO di Pfizer Albert Bourla e per i quantitativi ordinati dall’UE pari a 4,2 miliardi di dosi di vaccini, ovvero circa 10 per ogni cittadino europeo.
Proprio sui contratti di acquisto dei sieri genici mRNA ha aperto un’inchiesta la Procura Europea (EPPO – European Public Prosecutor’s Office), come abbiamo riportato nel precedente articolo.
«Oggi (11 ottobre – ndr) insieme a diversi colleghi eurodeputati ( Cristian Terhes – Romania, Ivan Sinčič, – Croatia, Virginie Joron – France, Sylvia Limmer – Germany, Christine Anderson – Germany) abbiamo in conferenza stampa richiamato l’attenzione circa la totale assenza di trasparenza della Commissione sulle questioni riguardanti i contratti miliardari di Pfizer» ha aggiunto Francesca Donato nel suo sito in riferimento a un’altra questione spinosa.
«Ieri nella commissione speciale ufficiale del Parlamento europeo per la gestione della pandemia di Covid, l’amministratore delegato della Pfizer Albert Bourla ha rifiutato di comparire per rispondere alle nostre legittime domande sui suoi sms privati con la Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, che sono già stati considerati irregolari secondo il Regolamento UE sulla trasparenza dal Mediatore UE e dalla Corte dei Conti UE» aggiunge rimarcando che il n. 1 della Big Pharma ha inviato al suo posto la direttrice Janin Small.
Quest’ultima ha svelato la colossale bugia narrata dai governi occidentali confermando che i sieri antiCovid non sono mai stati testati contro la trasmissione del virus e facendo così venire meno il fondamento principale delle leggi che li hanno resi obbligatori in vari paesi europei e negli USA.
«Penso che le aziende che si comportano in questo modo dovrebbero essere bandite dalle lobby autorizzate ad entrare in Parlamento e in Commissione e che siano necessarie ulteriori indagini, da parte delle autorità competenti, per far venire alla luce la verità e garantire il pieno diritto dei cittadini dell’UE a politiche dell’UE orientate alla trasparenza e all’interesse pubblico» è stata la conclusione dell’eurodeputata italiana.
Non va dimenticato che il primo summit della Commissione UE sull’immunizzazione globale avvenne in una data assai sospetta: il 12 settembre 2019, pochi mesi prima della scoperta del Covid-19. Fu organizzato con le ONG di Gates e la partecipazione della Pfizer, oltre al direttore dell’OMS e a varie autorità sanitarie mondiali, ed ebbe come immagine-guida delle gigantesche molecole di coronavirus con gli uncini della proteina spike…
E che la stessa Commissione UE si è rifiutata di indagare sull’origine da laboratorio del SAS-Cov-2 nonostante una dettagliata interrogazione della deputata francese Virginie Joron basata sulle rivelazioni di un ufficiale dell’agenzia militare DARPA del Pentagono USA che studia le armi batteriologiche.
TRA I PARTNER DELLA RICERCA IL PARCO TENCOLOGICO FINANZIATO DAL PD
Ma torniamo al progetto dell’Università di Padova per vedere chi sono altri dei principali partner.
«Il Centro nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA svolge ricerca in aree di importanza strategica per il Paese per la produzione di terapie o l’ideazione di procedure per la salute dell’uomo, integrando lo sviluppo delle terapie con la loro somministrazione mirata (precision delivery)» si legge sul sito del Ministero Università e Ricerca.
Si prefigge la creazione e il rinnovamento di infrastrutture e laboratori di ricerca, la realizzazione e lo sviluppo di programmi e attività di ricerca per favorire la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali a più elevato contenuto tecnologico (start-up innovative e spin off da ricerca), e volta alla valorizzazione dei risultati della ricerca negli ambiti specificati.
«Il Centro focalizza le sue attività in ambiti ad alto valore innovativo come la terapia genica applicata alla cura del cancro o di malattie ereditarie e le tecnologie basate su RNA, integrando competenze di biocomputing avanzato e nanomateriali intelligenti» si specifica spalancando le porte all’incubo dell’uso dell’ossido di grafene nei sieri genici antiCovid, attestato da varie sperimentazioni UE e dagli studi di alcuni scienziati.
Tra i partner del Centro nazionale di ricerca «Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA» non poteva mancare l’IRBM spa, ovvero la società che gestisce il Park Science di Pomezia (Roma) finanziato dal Governatore del Lazio Nicola Zingaretti, già segretario nazionale del Partito Democratico, e divenuto famoso per il vettore adenovirus di scimpanzé usato nel siero genico a DNA messaggero di AstraZeneca che è stato il primo a rivelare pericolosissime reazioni avverse anche letali, confermate dalle autopsie come nel caso della giovanissima ligure Camilla Canepa, tanto da determinare i primi ingenti risarcimenti nel Regno Unito.
Non è vano ricordare che furono proprio i Governi a trazione PD dei premier Matteo Renzi e Paolo Gentiloni a promuovere il piano di immunizzazione globale ideato da Gates e promosso dal presidente americano Barack Obama in perfetta sintonia con il suo vice Joe Biden.
Quest’ultimo, divenuto presidente, ha elargito finanziamenti da 4 miliardi di dollari al piano Covax per l’acquisto di mezzo milione di dosi del vaccino della Big Pharma newyorkese Pfizer che ha finanziato i Democratici alle elezioni presidenziali del 2020.
Il Centro Nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA ha ottenuto un finanziamento PNRR da 320.036.606,03 euro di cui il 42% al Sud.
Questo significa che avrà grande rilievo uno dei partner meridionali del progetto anglo-italiano: la Fondazione Ri.MED. La storia della Fondazione Ri.MED inizia nell’aprile del 2005, quando il Governo della Repubblica Italiana firma un protocollo d’intesa con la University of Pittsburgh e lo University of Pittsburgh Medical Center finalizzato alla realizzazione in Sicilia di un centro di eccellenza per progetti di ricerca biotecnologica e biomedica ad elevato contenuto tecnologico.
Gli approcci di ricerca traslazionale di Ri.MED si snodano su tre matrici principali: l’ingegnerizzazione di tessuti e la bioingegneria, la ricerca e sviluppo del farmaco e dei vaccini e la medicina rigenerativa. La Fondazione è inoltre impegnata nello sviluppo di nuove cure immunoterapie per il trattamento del cancro e di altre patologie e a limitare il rigetto nei pazienti con trapianto d’organo.
Fulcro dell’attività di Ei.MED sarò il Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB), un edificio di 25.000 mq, che sorgerà a Carini, a pochi chilometri dall’aeroporto di Palermo. Il CBRB consentirà alla Sicilia di assumere una posizione di primo piano nello sviluppo di farmaci, vaccini e dispositivi medici di nuova generazione, attraendo a Palermo i maggiori ricercatori e trattenendo nel nostro Paese i migliori medici e scienziati italiani.
In Sicilia, per la precisione a Catania, c’è anche uno dei due importanti stabilimenti della Pfizer Italia che è partecipata dagli stessi fondi d’investimento internazionali che speculano anche sulla lobby delle armi, in cui ha messo mano in Italia lo stesso Gates con Microsoft e NATO…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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