di Carlo Domenico Cristofori
«Dopo anni di lotta e dolore i miei genitori sono stati assolti: il fatto non costituisce reato. Sono felice per loro e per tutti noi. Non auguro a nessuno di vivere ciò che hanno dovuto vivere i miei, non si meritavano tanto odio. Ha vinto la giustizia, ha perso il giustizialismo». Così Matteo Renzi su twitter.
La Corte d’Appello di Firenze ha assolto “perché il fatto non costituisce reato” Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, genitori dell’ex premier Matteo Renzi e attuale leader di Italia Viva, nel processo che li vedeva coinvolti per presunte fatture false. Condannato, ma con la pena ridotta a nove mesi, l’imprenditore pugliese Luigi Dagostino, il cosiddetto “re degli outlet”. La Procura generale aveva chiesto la conferma delle condanne del primo grado.
Gli imputati hanno assistito a tutta l’udienza e alle arringhe dei loro difensori (Bagattini, Pellegrini, Miccinesi, Pistolesi, Traversi).
“Due anni fa sono stato condannato a 22 mesi di carcere. Sono riuscito a capire le ragioni della condanna soltanto da quello che è successo dopo” aveva dichiarato in aula il padre dell’ex premier, prima che intervenissero i suoi difensori. “Io non ho mai chiesto nulla a mio figlio Matteo in materia di incarichi e nomine politici” ha quindi aggiunto Tiziano Renzi, aggiungendo: “Anzi, è stato Matteo a riferirmi che anni fa il marito di una magistrata si era rivolto a lui per la nomina in un’istituzione politica”.
Ma restano ancora in piedi altri processi, tra cui quello inerente il fallimento della cooperativa Marmodiv per cui furono arrestati e soprattutto quello nei confronti dei cognati accusati di aver distratto fondi dall’Unicef finiti anche su conti personali alle Seychelles e in una società di famiglia collegata ad una cooperativa per cui furono arrestati i genitori di Renzi.
«Io amministratore? Semmai controller delle cooperative, facevo in modo che venissero rispettati i contratti e i documenti fossero in regola». E’ quando ha dichiarato il 5 ottobre scorso Tiziano Renzi in aula bunker a Firenze, al processo in cui è imputato con la moglie Laura Bovoli e altre 13 persone per bancarotta fraudolenta e fatture false per il crack Marmodiv, come ha riportato Il Tirreno.
I PARENTI SOTTO PROCESSO PER I SOLDI UNICEF
«Difesa lunga, articolata e contrattacco. L’esame e il controesame di Alessandro Conticini di fronte ai giudici e al pm Luca Turco (nella foto) è durato quasi sei ore e mezza. L’interrogatorio fiume al perno dell’inchiesta s’è svolto sempre in un alveo dibattimentale rigoroso, ma mai rovente. E’ il processo ai fratelli Alessandro, Luca e Andrea Conticini (quest’ultimo cognato di Matteo Renzi, ha sposato la sorella Matilde) sulla presunta ’sparizione’ di 6,6 milioni di dollari altrimenti destinati all’assistenza dell’infanzia in Africa» ha scritto la Nazione lo scorso 2 giugno.
«Le donazioni ’incriminate’ provenivano da Fondazione Pulitzer tramite Operation Usa, Unicef e altri enti. Alessandro e Luca Conticini sono accusati di appropriazione indebita di parte delle somme donate alle organizzazioni no profit ‘Play Therapy Africa Limited’, ‘International development association limited’ e ‘International development association’, di cui era Alessandro, 41 anni, era titolare effettivo. Somma riciclata e autoriciclata tramite investimenti immobiliari in Portogallo (per 1.965.455 euro) tra il 2015 e il 2017. Alessandro (con Luca) è accusato anche dell’ impiego di parte dei 6,6 milioni per sottoscrivere (settembre 2015) un prestito obbligazionario da 798.000 euro».
CICLONE GIUDIZIARIO SUI PARENTI DI RENZI: FONDI UNICEF NEI CONTI ALLE SEYCHELLES
«Poi l’acquisto di partecipazioni in società tra cui la “Eventi 6“ di Rignano per 187.900 euro, la Quality Press Italia srl (158.000) e la Dot Media srl (4.000). In Eventi 6, Tiziano Renzi era amministratore di fatto, Laura Bovoli legale rappresentante e così Matilde Renzi legale rappresentante, ma per il 2018. Alessandro Conticini ieri ha prodotto molte prove documentali (nell’ottica difensiva) illustrate tramite slide. Ha così ribattuto alla Procura che sostiene che il denaro sarebbe transitato senza giustificazione sui suoi conti correnti personali in Emilia Romagna. Il processo riprenderà il 5 luglio».
Eventi 6 di Ristagno è la società in cui Matteo Renzi fu prima consulente e poi direttore guadagnandosi grazie ad essa una pensione d’oro quando fu eletto Presidente della Provincia di Firenze. Ma ovviamente nessuna colpa piò essere imputata ai suoi parenti finché non ci sarà l’eventuale condanna che, con ogni probabilità, arriverà in tempo utile per la prescrizione dei reati di appropriazione indebita.
Questa è l’Italia del PalamaraGate finito a “tarallucci e vino” forse proprio perché vi rimasero coinvolti deputati del Partito Democratico di fiducia dell’ex premier e segretario nazionale PD Matteo Renzi e il padre Tiziano chiedeva loro aiuto per inserirsi al meglio negli ambienti politici.
Non è ozioso ricordare che il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura è Sergio Mattarella, deputato PD prima di essere eletto giudice costituzionale e Presidente della Repubblica. A lui si sono rivolti 109 giudici per spronare un cambio di rotta nelle commistioni tra magistrati e politica. Non pare siano riusciti ancora ad ottenere risposta.
Anzi, dopo il loro accorato appello, il Procuratore generale di Cassazione fu assolto perché la sua “spiata” al collega Luca Palamara sotto inchiesta per corruzione in atti giudiziari fu ritenuta di lieve entità…
Carlo Domenico Cristofori
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FONTI PRINCIPALI
RAI NEWS – Processo per false fatture, assolti in secondo grado i genitori di Matteo Renzi
LA NAZIONE – Fondi per l’infanzia ’distratti’, Conticini si difende con le slide
SCANDALO FONDI AFRICANI UNICEF SOTTO IL SEGNO DEI DEMOCRATICI ITALIA-USA
CONSIP: RIVINCITA DELLE TOGHE CONTRO L’EX MINISTRO LOTTI E RENZI SENIOR