Nell’immagine di copertina un’amareggiata Truss accanto a Bojo e Charles III
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Liz Truss ha rassegnato oggi le dimissioni e ha conquistato il record di essere stata in carica come premier britannica per soli 45 giorni, il mandato più breve dei primi ministri del Regno Unito.
Dalla fulminea parabola politica della premier britannica si può cogliere un insegnamento alquanto immorale che ben spiega il funzionamento del Nuovo Ordine Mondiale.
Non basta essere a favore della NATO, della Lobby delle Armi e del loro folle sicario filo-nazista Volodymyr Zelensky armato e finanziato dagli USA e dall’UE per innescare una Terza Guerra mondiale suicida in Europa, evocata proprio dal generale di Stato Maggiore della Difesa britannica.
Per essere graditi alle lobby massoniche-sioniste nel Regno Unito dove il sistema finanziario, quello farmaceutico e quello dell’industria bellica è indirettamente controllato da secoli dai Rothschild, si deve per forza essere proni e servili nei confronti del Great Reset pianificato da Klaus Schwab, presidente del World Economic Forum finanziato da Bill Gates, e dall’allora principe d’Inghilterra, oggi re Carlo III.
I 45 giorni di Truss a Downing Street sono serviti ai Conservatori più estremisti dei Tory a impartire una lezione a chiunque vorrà tornare ad essere primo ministro nel Regno Unito.
Tra questi si affaccia l’ipotesi di un ritorno di Boris Johnson, bruciato dagli scandaletti sui tabloid ma sempre ben visto nell’ambito della Camera dei Lord dove il Partito Conservatore detiene una salda maggioranza relativa di 256 seggi.
Se così fosse, come accreditato dal Times, le sue precedenti dimissioni sarebbero state una strategica “catarsi politica” finalizzata a smacchiare la sua immagine dai grossolani errori del classico elefante in una cristalleria; della quale però conosce ogni segreto sulla triade delle Big Pharma dei vaccini che sta lucrando sulla pandemia causata da un SARS-Cov-2 creato in laboratorio da USA-Cina-UE, con ogmi probabilità anche con la complicità britannica.
La causa del fallimento della premier può essere letta in tre numeri: il 22 % di poveri in Inghilterra, il 40 % di incremento dei beni di prima necessità e i 150 miliardi di sterline previsti dal piano economico di Truss per bloccare le bollette del gas delle famiglie per almeno due anni alla quota massima di 2.500 sterline all’anno, mentre con i rincari in atto era previsto salissero a 3.549.
“Voglio un’economia fatta di tasse basse, salari alti e crescita elevata. Quella missione rimane”, ha assicurato Liz Truss nel corso della conferenza stampa convocata a Downing Street dopo il siluramento del ministro delle Finanze, Kwasi Kwarteng, e la nomina al suo posto di Jeremy Hunt.
Ha dichiarato solo una settimana fa annunciando la rinuncia al piano di eliminare una tassa sulle imprese che assicura gettito per circa 18 miliardi di sterline ma la volontà di restare premier. Le dimissioni di alcuni ministri e i media anglosassoni pilotati dalla Big Economy le hanno però fatto cambiare idea.
Se i poveri non diventano sempre più poveri e la media borghesia non arriva sulla soglia della fame come fa ad attivarsi il Great Reset che prevede una tecnocrazia economica volta a creare i nuovi schiavi al servizio delle multinazionali, pronti a lavorare per una pagnotta anziché per un decoroso stipendio?
Gli esperti di politica raccontino quello che vogliono. Sovente le interpretazioni dei fatti sociali sono molto più semplici di quelle degli analisti finanziari.
MOLTEPLICI ALLARMI PER LA CRISI ENERGETICA IN INGHILTERRA
Come ha avvertito il Sindaco di Londra, Sadiq Aman Khan, in riferimento al rischio che d’inverno non ci saranno i beni di prima necessità nei supermercati inglesi.
Il suo allarme fa eco a quello lanciato dalla National Grid, l’operatore nazionale di rete, dopo che il governo ha interrotto la campagna di informazione pubblica per incoraggiare i cittadini a ridurre i consumi.
Il Regno Unito, a suo giudizio, rischia di dover affrontare dei blackout continui nella stagione invernale se non importerà abbastanza energia dall’Europa.
Come si legge sul quotidiano ‘The Times”, milioni di famiglie potrebbero vedersi tagliare l’elettricità per tre ore al giorno se non ci saranno abbastanza gas da bruciare nelle centrali elettriche, costringendo il Paese ad attivare dei piani di razionamento.
National Grid, che ha elaborato un programma che prevede saldi alle famiglie con contatori intelligenti più di 10 sterline al giorno per ridurre il loro consumo di energia nelle ore di punta, ha avvertito che le importazioni di gas dall’Europa potrebbero essere a rischio a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, un fattore che potrebbe mettere a rischio la sicurezza energetica dell’intero Regno Unito.
Il governo britannico non sta chiedendo ai cittadini di consumare meno energia. Lo ha detto il ministro del Clima britannico Graham Stuart parlando all’emittente televisiva “Sky News”, commentando l’annuncio dell’operatore di rete.
Oggi quel governo non esiste più.
LE DIMISSIONI E IL MAXI-VITALIZIO DI TRUSS
La premier britannica Liz Truss ha annunciato, insieme alle sue dimissioni, che il voto per la sua successione si terrà “da qui alla prossima settimana”. Il governo “ha ottenuto risultati sulle bollette energetiche”, oltre a “delineare una visione per un’economia a bassa tassazione e alta crescita che sfrutterebbe le libertà della Brexit”.
Ma “riconosco che, data la situazione, non posso portare a termine il mandato per il quale sono stata eletta dal partito conservatore”. Con queste parole la premier britannica Liz Truss ha annunciato le sue dimissioni affermando di essere entrata in carica “in un momento di grande instabilità economica e internazionale”.
Parole da vittima di un sistema, certamente… Ma forse anche da complice!Per le sue 7 settimane da premier, infatti, Liz Truss riceverà un vitalizio faraonico.
L’indennità annuale che intascherà Truss sarà di 115mila sterline: più o meno 130mila euro, ogni anno, per il resto della sua vita. Saranno per la precisione 132.140 euro.
Qualsiasi politico occidentale si sarebbe esposto a una gogna mediatica per una simile prebenda!
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – INCHIESTE LOBBY ARMI
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
https://www.agenzianova.com/news/lallarme-delloperatore-di-rete-del-regno-unito-possibili-blackout-in-inverno/