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PIENO CON L’AUTO ELETTRICA ALLE STELLE. Più 161 % dopo Sanzioni UE alla Russia. In Italia Meno Conveniente del Gasolio

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Introduzione di Carlo Domenico Cristofori

Pubblichiamo un’interessante reportage che descrive le contraddizioni del mercato dei carburanti per le auto elettriche causate dalla speculazione delle multinazionali del gas in seguito alla riduzione delle importazioni dalla Russia per la guerra in Ucraina e dal conseguente incremento vertiginoso dell’energia elettrica.

L’indagine pubblicata da Facile.it ha avuto eco anche sul network Russia Today mettendo alla berlina l’Italia come paese dove un pieno con l’auto elettrica costa più di uno con il gasolio.

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Va infatti rammentato che dopo il boom dei prezzi del greggio connesso al costo impazzito del gas c’è stato un graduale abbassamento legato alle politiche internazionali sul petrolio che sono pilotate dall’OPEC e dalla Russia, accanto ai suoi partner produttori di oro nero quali Venezuela e Iran.

Ciò ha determinato il paradosso che l’Unione Europea non è ancora stata in grado di raggiungere un definitivo accordo sul cosiddetto “price cap dinamico” per limitare le speculazioni nella Borsa del gas di Amsterdam (TTF) di fatto favorendo il monopolio degli USA grazie al Gas Liquido Naturale (incrementato con i sabotaggi dei gasdotti Nord Stream tra Russia e Germania) mentre il prezzo del greggio si è altamente ridimensionato.

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Il meccanismo di correzione del mercato per cui il Consiglio Ue ha dato il via libera il 21 ottobre dovrà infatti seguire un “approccio a due fasi”: la Commissione ha presentato il 18 ottobre scorso una “serie di principi” e, una volta che i ministri avranno trovato un accordo su questi nel Consiglio Ue, “presenteremo una proposta più dettagliata”. La prossima riunione è stata fissata per il 24 novembre ma anche se fosse deliberata un’intesa in quella data, il price cap non entrerebbe in vigore immediatamente: si dovrebbe attendere almeno la primavera, come ha scritto Bloomberg

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Questi squilibri rischiano di far emergere fin d’ora le criticità dell’auto elettrica, nonostante i forti incentivi sui nuovi acquisti varati dal governo per la transazione ecologica, anche in una proiezione futura…

Come evidenzia Il Sole 24 Ore, il paragone sembra impietoso: durante il primo semestre 2022 le vendite di auto elettriche pure (Bev) sono crollate del 17,6% in Italia, a fronte di una crescita di quasi il 30% nel complesso dell’Unione Europea. Il trend italiano è persino peggiorato negli ultimi mesi con un -40% a settembre. L’Italia in sei mesi ha immatricolato poco meno di 25mila Bev contro le 167mila della Germania, le 115mila della Gran Bretagna, le 93mila della Francia e le 40mila della Svezia.

A pesare sono molteplici fattori riguardanti le norme sugli incentivi ma certamente anche il boom costo dell’energia elettrica favorito dalle speculazioni delle multinazionali di stato dell’energia per non deludere gli azionisti privati

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Al termine di un’istruttoria, avviata il 19 ottobre, l’Antitrust ha emesso provvedimenti cautelari nei confronti di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti. L’authority è intervenuta a causa di modifiche unilaterali ai prezzi di energia elettrica e gas. Pertanto Iberdrola ed E.ON devono applicare, da subito, le originarie condizioni di offerta e consentire di ritornare in fornitura alle originarie condizioni, mentre Dolomiti e Iren devono sospendere le illegittime comunicazioni di modifica delle condizioni economiche di offerta.

Come spiega SkyTG24, l’Antitrust è inoltre in attesa delle informazioni richieste alle altre 25 imprese energetiche (A2A Energia, Acea Energia, AGSM ENERGIA, Alleanza Luce & Gas, Alperia, AMGAS, ARGOS, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi) in merito alle condotte messe in atto dopo il 10 agosto e ad eventuali variazioni delle condizioni economiche di offerta.

Ecco l’articolo di Facile.it. I link agli articoli di Gospa News attinenti agli argomenti trattati sono stati aggiunti a posteriori.


Auto elettriche: +161% per una ricarica

Per caricare l’auto elettrica oggi si spende il 161% in più rispetto ad un anno fa. Il dato arriva dall’analisi realizzata da Facile.it, che ha esaminato i consumi di alcuni modelli elettrici e li ha messi a confronto con veicoli simili alimentati a benzina o diesel.

«Il rincaro dei costi energetici rischia di danneggiare anche la mobilità elettrica. Dodici mesi fa, per tutte le simulazioni realizzate, l’auto elettrica era nettamente la più economica dal punto di vista dei costi di carburante con una spesa che, a seconda del modello, era inferiore tra il 50% e il 70% rispetto alle versioni a benzina e diesel», spiegano gli esperti di Facile.it.

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«A causa degli aumenti del prezzo dell’energia, invece, oggi non solo non è più così, ma addirittura, in alcuni casi, per rifornire un’auto elettrica si spende di più rispetto ad una vettura tradizionale. E se anziché ricaricare dalla presa di casa ci si volesse attaccare ad una colonnina su strada, i prezzi sarebbero ancora più elevati».

Per fare l’analisi* il comparatore ha preso in esame 3 modelli di auto nelle versioni full electric, diesel e benzina, tenendo in considerazione i consumi dichiarati dalle case automobilistiche (sulla base del ciclo misto WLTP) e i prezzi di energia e carburante. Per l’energia elettrica è stato considerato il costo di una ricarica casalinga, usando come valore di riferimento i prezzi in vigore nel mercato tutelato ad ottobre 2021 ed ottobre 2022, mentre per benzina e diesel sono stati utilizzati i valori medi del prezzo alla colonnina rilevati a settembre 2021 e nell’ultima settimana di settembre 2022.

L’utilitaria segmento B

La prima analisi ha riguardato un’auto utilitaria, segmento B, con cilindrata 100-136 CV. Nella versione diesel l’auto ha un’autonomia di 24,4 Km/l, a benzina di 19,6 Km/l mentre l’elettrica percorre 6,3 Km/kWh. Considerando un tragitto di 1.000 km il motore a diesel risulta essere, dal punto di vista del pieno, quello più economico: sono sufficienti 71 euro, mentre per la benzina occorrono 83 euro.

All’ultimo posto si posiziona la versione elettrica, che per percorrere i chilometri indicati, necessita di 85 euro di elettricità.

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La berlina segmento C

La seconda simulazione ha preso in esame un’auto berlina, segmento C, cilindrata 130-150 CV, nelle versioni diesel (22,5 Km/l), benzina (18,7 Km/l) ed elettrica (6,6 Km/kWh). Anche in questo caso il veicolo che costa di meno in carburante è quello diesel; per fare 1.000 km l’automobilista spende 77 euro, mentre con l’auto elettrica occorrono 80 euro. Il meno efficiente in questo caso è il modello a benzina che richiede 88 euro.

La berlina segmento D

La terza simulazione è l’unica dove il modello elettrico risulta essere ancora oggi il più conveniente in termini di rifornimento. Per la simulazione è stata presa in considerazione un’auto berlina, segmento D, cilindrata 249-286 CV, nelle versioni benzina Mild-Hybrid (13,2 Km/l), diesel Mild-Hybrid (16,1 Km/l) ed elettrica (5,4 Km/kWh). Considerando una percorrenza di 1.000 km in questo caso l’auto elettrica, come detto, risulta essere la più economica: occorrono solo 99 euro di energia elettrica, mentre per quella diesel servono 108 euro di carburante e per quella abenzina addirittura 124 euro.

FONTE – FACILE.IT

https://www.gospanews.net/2022/10/08/strategia-del-terrore-globale-da-007-nato-14-eyes-pandemia-da-laboratorio-crisi-gas-attentati-di-kiev-per-la-iii-guerra-mondiale/

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