LOBBY ARMI – 8. Boom di Affari USA nell’UE per la “Colonia Ucraina”. L’Accordo Pentagono-Olanda sui Carri Armati Cechi fa Gola a Mattarella: in partenza per l’Aja
In copertina carri armati T-72B e missili HAWK forniti all’Ucraina e il capo del Pentagono Lloyd Austin
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Il capo della Duma di Stato russa (la Camera bassa dell’Assemblea parlamentare), Vyacheslav Volodin, ha ritenuto che l’attuale regime a Kiev stia portando l’Ucraina a scomparire completamente.
“Dal 2014, l’Ucraina ha perso il 53,7 per cento della sua popolazione e la popolazione di questo Paese è considerata un bene di consumo per Washington e Bruxelles, che vogliono continuare la guerra fino all’ultimo ucraino. Questa guerra che miete centinaia di vite ogni giorno, poiché il regime di Kiev sta portando l’Ucraina alla completa scomparsa”, ha affermato Volodin citato dall’agenzia di stampa Novosti.
Volodin ha sottolineato che l’Ucraina aveva perso la sua sovranità ed era diventata una colonia americana dopo il colpo di stato del 2014, considerando che l’Ucraina aveva perso il suo potenziale industriale ed era completamente corrotta, e gli interessi dei cittadini non erano stati presi in considerazione. Ha aggiunto che durante questo periodo oltre 10,5 milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina.
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Qual è il motivo? Per far crescere il business della Lobby delle Armi! Questo è una delle ragioni principali che potrebbe giustificare anche la possibilità di una Terza Guerra Mondiale nel Vecchio Continente…
Come si legge nell’ultimo rapporto sull’accordo tra i Paesi NATO per la fornitura di armamenti a Kiev il conflitto globale è già iniziato!
Infatti, il 4 novembre, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha rilasciato una dichiarazione congiunta con il Ministero della Difesa dei Paesi Bassi e il Ministero della Difesa della Repubblica Ceca sulle nuove forniture di carri armati all’Ucraina: i tanks Sovietici ricondizionati T-72B.
Ricordiamo che il colpo di stato orchestrato da alcuni paesi dell’Alleanza Atlantica nel febbraio 2014 a Kiev è iniziato molti anni prima dopo il Security Forum di Kiev e Praga (capitale della Repubblica Ceca) ed è stato finanziato da George Soros, dal Dipartimento di Stato americano e dalle ambasciate olandesi e britanniche a Kiev, attraverso la TV ucraina che ha sostenuto la rivoluzione euromadiana con l’aiuto di un giornalista islamico, che è poi diventato vicedirettore dell’industria nazionale ucraina delle armi.
Nei prossimi giorni il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si recherà in Olanda insieme al nuovo ministro degli Esteri Antonio Tajani per una visita diplomatica in cui si parlerà anche di accordi sull’industria della difesa e dell’aerospazio.
Nel frattempo l’amministrazione Biden sta incoraggiando privatamente i leader ucraini a segnalare l’apertura a negoziare con la Russia e ad abbandonare il loro pubblico rifiuto di impegnarsi in colloqui di pace a meno che il presidente Vladimir Putin non venga rimosso dal potere, ha riferito sabato il Washington Post.
Ma il segretario alla Difesa statunitense Lloyd J. Austin III, ex consigliere della Raytehon Weapons Corporation, ha rilasciato una dichiarazione su 400 milioni di dollari in assistenza alla sicurezza aggiuntiva per l’Ucraina.
Il suo omologo italiano Guido Crosetto, ministro della Difesa nel nuovo governo Meloni, ha annunciato la possibilità di un sesto decreto legge per la fornitura di armi a Kiev. Crosetto è stato presidente dell’AIAD, la Federazione di Confindustria che rappresenta le imprese italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza, e consigliere di Leonardo Industria italiana della difesa nel cui consiglio di amministrazione siede un ex vicesegretario del Pentagono USA.
Quindi è molto difficile credere in una pace nel breve periodo… Perché fin dal piano CEPA, elaborato a un think-tank di Washington insieme ai vertici militari di NATO e UE nel 2020, la militarizzazione dell’Europa è stata voluta e finanziata dalla Lobby delle Armi.
“Se a un certo punto l’Ucraina capisse di non poter più contare sulle armi e sugli aiuti e se, invece, l’Occidente promettesse di fornirle centinaia di miliardi di dollari per la ricostruzione delle sue città devastate dalla guerra. In questo caso Zelensky, forse, potrebbe accettare di sedersi al tavolo per una trattativa” aveva invece fatto notare Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, partito ormai di minoranza nell’attuale governo dic entrodestra.
Ma le strategie geopolitiche dei paesi NATO sono lapalissianamente ben altre… Ecco perché fa sorridere la recente manifestazione pacifista in Italia.
BOOM DI VENDITE DI ARMI USA IN EUROPA GRAZIE ALLA GUERRA IN UCRAINA
Un gruppo di ricerca afferma che le vendite di armi statunitensi e altro hardware militare in Europa stanno salendo alle stelle, grazie al persistente conflitto sostenuto dall’Occidente in Ucraina, con i paesi europei che hanno promesso di espandere i loro arsenali di 230 miliardi di dollari.
In molti paesi europei oltre la metà delle recenti spese militari è andata ai produttori di armi americane, con la Norvegia che ha dedicato l’83% agli acquisti statunitensi, il Regno Unito il 77%, l’Italia il 72% e i Paesi Bassi il 95% per armi prodotte negli Stati Uniti nel periodo dal 2017 al 2021, secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), con le importazioni totali di armi europee che sono aumentate del 19% durante quel lasso di tempo rispetto ai cinque anni precedenti.
“Questo è sicuramente il più grande aumento della spesa per la difesa in Europa dalla fine della Guerra Fredda”, ha affermato Ian Bond, direttore della politica estera presso il Center for European Reform, come citato in un rapporto di sabato da Yahoo News.
Secondo il rapporto, dall’inizio del conflitto in Ucraina alla fine di febbraio, i paesi dell’Unione europea si sono impegnati a rafforzare i loro arsenali di circa 230 miliardi di dollari, con la sola Germania che prevede di modernizzare le sue forze armate per un importo di 100 miliardi di dollari quest’anno.
L’industria delle armi degli Stati Uniti, che produce ed esporta più armi di qualsiasi altro paese, vendendo oltre il 39% dei 210 miliardi di dollari di vendite globali annuali di armi stimate dal 2017 al 2021, è stata il principale beneficiario, ha aggiunto.
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“Molti paesi europei hanno in programma di aumentare le loro spese militari in modo molto significativo e di aumentare i loro acquisti di armi come parte di ciò”, ha affermato Pieter Wezeman, ricercatore senior del SIPRI Arms and Military Expenditure Program, come citato nel rapporto. “E in alcuni paesi stanno accelerando” gli acquisti originariamente previsti per la fine di questo decennio.
Anche prima della guerra, secondo il SIPRI, le importazioni europee di armi dal 2017 al 2021 erano aumentate del 19%. “Stanno crescendo rapidamente”, ha detto Hartung. La quantità di accordi europei sulle armi in negoziazione da febbraio, ha affermato, “è quasi raddoppiata rispetto allo scorso anno. E abbiamo ancora qualche mese a disposizione”.
“Tutto ciò è dovuto all’attacco della Russia all’Ucraina e alla consapevolezza in Europa che le scorte di difesa erano state notevolmente ridotte negli ultimi 30 anni”, ha affermato Bond. Ha aggiunto che uno dei motivi per cui così tanti paesi si rivolgono ai produttori di armi statunitensi è che l’industria della difesa americana è così grande che i paesi non devono aspettare che vengano sviluppate armi all’avanguardia. Un altro motivo è che i paesi dell’Europa centrale e orientale “vogliono mantenere gli Stati Uniti dalla loro parte e dimostrare di attribuire valore all’alleanza transatlantica”, inclusa la NATO. “E supportare i produttori di difesa americani è un modo in cui puoi farlo”.
Secondo William Hartung, ricercatore senior presso il Quincy Institute for Responsible Statecraft, da quando il presidente Biden è entrato in carica, i paesi europei rappresentano circa $ 33 miliardi di “offerte di armi”, come viene chiamata la fase iniziale dei negoziati sugli armamenti, con $ 21 miliardi in offerte sul tavolo da febbraio. Sebbene alcune vendite non siano state ancora ufficialmente contratte, Hartung ha detto a Yahoo News che la stima di 21 miliardi di dollari è sicuramente bassa in quanto rappresenta solo accordi tra governo e governo, non vendite commerciali dirette, che sono più difficili da tracciare.
Di gran lunga, l’oggetto di fascia alta più popolare dagli Stati Uniti in Europa è l’aereo da combattimento americano F-35, con la Finlandia che ne ha ordinati 54 nel 2020, mentre la Polonia ne ha ordinati 32. Altri 71 aerei sono stati ordinati dalla Norvegia, i Paesi Bassi e il Regno Unito, e persino la Svizzera neutrale, hanno ordinato tre dozzine di aerei da combattimento a settembre, per oltre 6 miliardi di dollari.
ALTRI 400 MILIONI DI DOLLARI DI ARMI USA ALL’UCRAINA
Il 4 novembre, il Dipartimento della Difesa (DoD) ha annunciato circa 400 milioni di dollari in ulteriore assistenza alla sicurezza per l’Ucraina nell’ambito dell’Iniziativa di assistenza alla sicurezza ucraina (USAI).
«Questo pacchetto USAI sottolinea il continuo impegno degli Stati Uniti a sostenere l’Ucraina soddisfacendo i suoi bisogni più urgenti, rafforzando anche la capacità delle forze armate ucraine di difendere la propria sovranità a lungo termine. A differenza dell’autorità di prelievo presidenziale (PDA), che il Dipartimento della Difesa ha continuato a sfruttare per fornire attrezzature in Ucraina dalle scorte del Dipartimento della Difesa a un ritmo storico, l’USAI è un’autorità in base alla quale gli Stati Uniti si procurano capacità dall’industria» ha riferito il Pentagono in una nota.
Questo annuncio rappresenta l’inizio di un processo di appalto per fornire ulteriori capacità prioritarie all’Ucraina. Le capacità includono:
- Finanziamenti per rinnovare i missili di difesa aerea HAWK da includere nei futuri pacchetti di prelievo presidenziale;
- 45 carri armati T-72B ricondizionati con ottiche avanzate, comunicazioni e pacchetti di armature;
- 1.100 sistemi aerei senza pilota tattici Phoenix Ghost;
- 40 battelli fluviali corazzati;
- Finanziamento per la ristrutturazione di 250 veicoli blindati di sicurezza M1117;
- Sistemi di comunicazione tattica sicura e sistemi di sorveglianza; e
- Finanziamenti per la formazione, la manutenzione e il sostegno.
«In totale, gli Stati Uniti hanno ora impegnato oltre 18,9 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza in Ucraina dall’inizio dell’amministrazione Biden. Dal 2014, gli Stati Uniti hanno impegnato oltre 21 miliardi di dollari in assistenza per la sicurezza all’Ucraina e più di 18,2 miliardi di dollari dall’inizio dell’invasione brutale e non provocata della Russia il 24 febbraio», ha dichiarato il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ovviamente scordandosi di ricordare il precedente annuncio del segretario generale della NATO Jens Stoltenberg sull’ammissione della Georgia e dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica per estendere i confini militari dell’Occidente contrariamente a qualsiasi accordo stipulato in precedenza con la Russia.
«Attraverso sia il PDA che l’USAI, il Dipartimento della Difesa continua a lavorare con l’Ucraina per soddisfare le sue esigenze di assistenza alla sicurezza immediata ea lungo termine. Con gli incessanti e brutali attacchi aerei della Russia alle infrastrutture critiche civili ucraine, ulteriori capacità di difesa aerea sono fondamentali. I finanziamenti per rinnovare i missili HAWK integreranno il recente impegno della Spagna nei confronti dei lanciatori HAWK per aiutare l’Ucraina a far fronte a questa minaccia», ha aggiunto il Pentagono.
L’ACCORDO TRA PENTAGONO E MINISTRI DELLA DIFESA DI PAESI BASSI E REPUBBLICA CECA
I carri armati T-72B revisionati inclusi in questo pacchetto fanno parte di uno sforzo coordinato trilaterale con i Paesi Bassi e la Repubblica Ceca. Oltre agli Stati Uniti, i Paesi Bassi forniranno 45 carri armati T-72B aggiuntivi con il supporto del Ministero della Difesa ceco e in collaborazione con l’industria ceca.
«In risposta alla continua aggressione della Russia contro l’Ucraina e a sostegno dei valorosi sforzi delle forze armate ucraine per difendere il loro territorio sovrano, gli Stati Uniti e i Paesi Bassi stanno collaborando con la Repubblica Ceca per fornire 90 T-72B da battaglia principali revisionati carri armati in Ucraina. Questi carri armati proverranno dall’inventario dell’industria della difesa ceca. Gli Stati Uniti, i Paesi Bassi e la Repubblica Ceca rimangono profondamente impegnati a garantire che l’Ucraina disponga dell’equipaggiamento necessario per contrastare l’aggressione russa a lungo termine» si legge nella Dichiarazione Congiunta del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, il Ministero della Difesa del Paesi Bassi e il Ministero della Difesa della Repubblica Ceca.
Stati Uniti e Paesi Bassi finanzieranno congiuntamente un’iniziativa industriale ceca, strettamente coordinata e supportata dal Ministero della Difesa della Repubblica Ceca, per un valore totale di circa 90 milioni di dollari. Questo progetto è il risultato diretto della cooperazione forgiata attraverso sei riunioni del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina (UDCG), la Conferenza dei donatori dell’Ucraina di Copenaghen dell’11 agosto e la riunione dei direttori nazionali degli armamenti del 28 settembre, convocata sotto gli auspici dell’UDCG.
L’introduzione di questi 90 carri armati T-72B tecnicamente avanzati e recentemente rinnovati migliorerà ulteriormente le capacità di guerra corazzata dell’Ucraina, compresi i numerosi T-72 generosamente donati da altri alleati all’inizio della guerra.
IL PRESIDENTE MATTARELLA IN OLANDA PER PARLARE DI ARMI
Sarà una visita di Stato densa di appuntamenti ed eventi simbolici quella del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dall’8 al 11 novembre, sarà nei Paesi Bassi per rafforzare e rilanciare la forte collaborazione fra i due Paesi. Senza però tralasciare alcuni importanti dossier a livello europeo, a cominciare da quello dell’energia, inevitabilmente al centro della scena.
Nella prima parte della visita, scandita da diversi appuntamenti formali con i Reali, i colloqui saranno incentrati sugli aspetti della vita europea, senza pero entrare nel dettaglio dei dossier “caldi” a livello comunitario. Si terrà invece a l’Aja l’incontro con il primo ministro olandese Mark Rutte. Ed è in quell’occasione che ci sarà un confronto, allargato anche alle delegazioni, più nel merito della politica comunitaria.
Tra i dossier più urgenti certamente quello energetico, su cui i Paesi Bassi hanno seguito una linea opposta rispetto a quella italiana, come dimostra la vicenda del tetto al prezzo del gas, la cui Borsa di riferimento si trova proprio ad Amsterdam.
«La nutrita delegazione che accompagnerà il Presidente Mattarella, di cui farà parte anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al suo primo incontro bilaterale con un omologo europeo, cercherà di rilanciare anche la cooperazione fra i due Paesi nei comparti tecnologici, della difesa e dell’aerospazio» scrive l’Agenzia Nova, media partner del governo e sponsorizzata dall’industria bellica nazionale Leonardo
Sarà invece a Maastricht, nella House of government, proprio nel luogo dove venne firmato il trattato che porta il nome della città olandese, che il Capo dello Stato prenderà la parola per un intervento sul futuro dell’Europa a trent’anni da questa storica intesa.
La retorica lascerà spazio a qualche nuovo proclama di Mattarella che, annunciando il 3 febbraio 2022 l’imminente guerra in Ucraina e la crisi sul gas, si era calato nei panni di occulto ambasciatore del Nuovo Ordine Mondiale che porta in giro nel mondo i Ministri degli Esteri come ubbidienti burattini di una Teatrocrazia mondialista.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI
GOSPA NEWS – DOSSIER LOBBY ARMI
ANA -Volodin: Ukraine has become an American colony since the 2014 coup
PRESS TV – US weapons sales in Europe booming amid raging Ukraine war
DOD – $400 Million in Additional Security Assistance for Ukraine
DOD – JOINT STATEMENT WITH NETHERLANDS AND CZECH MINISTRY OF DEFENSE
AGENZIA NOVA – Il presidente Mattarella in visita nei Paesi Bassi dall’8 al 11 novembre
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