Nell’immagine di copertina il recentissimo studio dei medici francesi e il cardiologo californiano Sanjay Verma che ha elaborato un’analisi di molteplici allarmanti ricerche sulla miocardite condotte in tutto il mondo
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«Mentre il rischio relativo di ospedalizzazione nel 2021 rispetto al 2019 è diminuito per quasi tutte le malattie, è stato osservato un aumento del rischio relativo per miocardite (28,0%) ed embolie polmonari (10,0%). Nel 2020 anche il rischio relativo di ospedalizzazione rispetto al 2019 è diminuito per quasi tutte le malattie, ma è rimasto stabile per la miocardite ed è aumentato del 4,0% per le embolie polmonari. Nel 2021 la differenza di miocardite ha coinciso con la campagna di vaccinazione nei giovani. L’aumento dell’embolia polmonare si è verificato prevalentemente nelle donne anziane, con una debole ma ancora evidente coincidenza con la campagna vaccinale»
Questi sono i risultati di una ricerca appena pubblicata sulla rivista specializzata MedRxiv (partner del British Medical Journal) da un gruppo di medici francesi del Centre Hospitalier Universitaire de Nimes e del Montpellier University Hospitals (Thierry Boudemaghe, Lucas Leger, Antonia Perez-Martin,Carey M Suehs, Jean-Christophe Gris). Questo studio è stato sostenuto da un finanziamento interno del Nimes University Hospital (lo sponsor dello studio).
L’articolo è ancora in attesa di revisione essendo stato pubblicato solo lunedì 7 novembre ma basandosi su un’analisi statistica di numeri può considerarsi assolutamente attendibile.
Come si spiega nel sommario della ricerca i dottori francesi hanno condotto «uno studio di coorte basato sulla popolazione a livello nazionale. Impostazione del database delle dimissioni ospedaliere francesi tra il 1 gennaio e il 30 ottobre nel 2019, 2020 e 2021. Partecipanti Nuovi pazienti ricoverati in ospedale per malattie vascolari nella Francia metropolitana. Un paziente è stato considerato incidente per una morbilità se non presente nel database nei due anni precedenti con la morbilità come motivo principale di ricovero».
Lo scopo della ricerca era quello di monitorare l’impatto dell’emergenza da virus SARS-Cov-2 nelle strutture sanitarie ma ha confermato l’allarme già lanciato da altre ricerche sulle miocarditi nei giovani e sulle embolie polmonari autoimmuni previste da università cinesi nel lontano ottobre 2020, ancor prima che i sieri genici a RNA messaggero fossero messi in commercio, in uno studio allarmante ignorato dall’intera comunità scientifica internazionale ma puntualmente pubblicato in anteprima mediatica da Gospa News.
«La pandemia di covid-19 ha indotto una grave interruzione dell’attività ospedaliera. Le malattie cardiovascolari rappresentano un grave onere sanitario nei paesi industrializzati e sono seconde in Francia in termini di posti letto ospedalieri. Considerando le risorse mobilitate e il problema di salute pubblica coinvolto, è necessario studiare l’impatto della pandemia sulla loro incidenza. Obiettivo Monitorare i cambiamenti nell’incidenza delle malattie cardiovascolari negli anni 2020 e 2021 rispetto al 2019» scrivono i docenti del Centro Ospedaliero Universitario di Nimes.
Le loro conclusioni danno quasi per scontata la correlazione tra vaccini antiCovid e patologie cardiache e polmonari e sollecita quella attentata anamnesi dei pazienti a rischio più volte auspicata da molteplici medici italiani nella richiesta di “prescrizioni mediche specialistiche” per la somministrazione delle sperimentali biotecnologie farmacologiche ma rifiutata dall’Agenzia Italiana del Farmaco che, a due anni dall’inizio delle inoculazioni, ha poi sancito la necessità della visita specialistica solo per la somministrazione della quinta dose (o secondo booster) nelle persone affette da patologie immunitarie.
«Il deficit nell’assistenza ai pazienti con manifestazioni aterotrombotiche acute nel 2021 e nel 2020 mostra un fallimento da parte del sistema sanitario francese nel correggere le carenze del 2020. L’eccesso di rischio per l’embolia polmonare non può essere interamente spiegato dal covid-19 o dall’immunità indotta dal vaccino trombocitopenia trombotica. Ciò giustifica lo studio del rapporto rischio/efficacia di una tromboprofilassi temporanea in soggetti a rischio prima del vaccino».
Tra i firmatari c’è anche il dottor Carey Suehs che ha dovuto segnalare un conflitto d’interessi per “sovvenzioni e compensi personali da Astra Zeneca, sovvenzioni da GSK, non correlate al lavoro in corso”. Ma nonostante ciò ha condiviso lo studio in cui si palesa l’incremento di miocarditi del 28 % tra i giovani in lapalissiana e implicita correlazione ai vaccini, come previsto da molti medici italiani tra cui il chirurgo milanese Andrea Stramezzi
L’ALLARME MIOCARDITE NELL’ARTICOLO DI UN CARDIOLOGO AMERICANO
Un dovizioso quanto inquietante articolo è stato pubblicato sull’argomento dal cardiologo californiano Sanjay Verma,
FACC (Fellow, American College of Cardiology) sul sito The Defender gestito dalla Children’s Health Association dell’avvocato Robert F. Kennedy jr.
In esso si fa una sintesi di tutte le ricerche pubblicate di recente sull’allarme miocardite tra i giovani in seguito alla somministrazione di sieri genici a RNA (Pfizer o Moderna) o DNA messaggero (AstraZeneca o Janssen). E si enunciano tutti gli elementi di pericolosità evidenziati nelle precedenti inchieste di Gospa News che abbiamo inserito a posteriori nel testo del medico. Leggibile nella versione integrale in Inglese su Gospa News International.
Ecco le parti più significative della sua introduzione:
I falsi ritornelli superficiali di “sicuro ed efficace”, “effetti collaterali rari” e “generalmente lieve” sono presentati dai funzionari della sanità pubblica come truismi indiscutibili sui vaccini COVID-19, che non richiedono dati scientifici per giustificarli.
Nella presentazione dell’Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP) del 19 ottobre, ancora una volta il CDC ha fatto affidamento sui soli dati VAERS (che sono noti per sottostimare il rischio di miocardite di 3-4 volte), riferendo che il rischio di miocardite era “raro .” Utilizzando i vecchi dati della sua presentazione ACIP di febbraio per la riunione del 19 ottobre, l’ACIP ha riferito: “La maggior parte delle persone con miocardite/pericardite si è completamente ripresa al follow-up”.
Tuttavia, nella propria analisi formale dei rapporti sulla miocardite VAERS pubblicati su The Lancet il mese scorso, il CDC ha riferito che il 50% aveva ancora sintomi persistenti al follow-up mediano di 143 giorni. Inoltre, circa un terzo dei pazienti presentava ancora restrizioni di attività al momento del follow-up.
Nonostante le affermazioni del CDC secondo cui i casi di miocardite dopo la vaccinazione COVID-19 sono “generalmente lievi”, sono stati segnalati decessi per miocardite provati dall’autopsia dopo la vaccinazione COVID-19. Ci sono molti altri rapporti pubblicati di decessi per miocardite dopo la vaccinazione COVID-19.
Emblematica la frase conclusiva dell’articolo del cardiologo americano: «Il danno prevenibile imposto è un affronto all’etica medica e equivale a crimini contro l’umanità».
Il suo illuminante scritto scientifico si affianca agli studi che hanno evidenziato plurimi elementi di elevata pericolosità della nuova biotecnologia a RNA messaggero.
Ai rischi di miocardite per i giovani, ben illustrati dal dottor Verma nei paragrafi che riportiamo sotto, si aggiungono i pericoli di danni al sistema immunitario con maggiori rischi tumorali dai ripetuti booster, l’alterazione del DNA ormai comprovata da decine di ricerche, le patologie neurologiche e neurocerebrali, comprese quelle connesse allo sviluppo dei prioni della mucca pazza, i coaguli sanguigni nel sistema cardiovascolare causati dalla tossica proteina spike che permane anche 6 mesi nel sangue, e infine i gravi problemi infiammatori derivanti dalle nanoparticelle lipidiche, i vettori dell’RNA messaggero, dentro alle quali, secondo già molteplici ricerche, sarebbe stato inserito l’ossido di grafene per stabilizzarle.
Nonostante sia pertanto palese che si tratti di una sperimentazione criminale sulla popolazione umana, fomentata dalle speculazioni delle Big Pharma dei vaccini finanziate da Bill Gates in combutta con i politici di Unione Europea e USA, in Italia è stato scelto come nuovo Ministro della Salute l’esimio professore Orazio Schillaci, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata che è stata tra le prime ad aderire al Centro nazionale di ricerche sulle terapie geniche RNA messaggero in un progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca coi fondi UE del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che sarà sviluppato insieme a Pfizer, Biontech e AstraZeneca. ovvero i produttori dei vaccini antiCovid con effetti indesiderati letali in decine di migliaia di casi rilevati nel mondo intero.
Ecco perché questi sieri genici pericolosi e sperimentali possono trovare giustificazione solo nel complotto del Nuovo Ordine Mondiale che ha anche creato in laboratorio il SARS-Cov-2 da cui è derivata la pandemia da Covid-19.
Ecco perché Gospa News non smetterà di denunciare le responsabilità specifiche di ogni politico o capo di Stato: da Ursula Von Der Leyen a Giorgia Meloni, da Joseph Biden a Sergio Mattarella, fino a Papa Francesco I, troppo ingenuamente e passivamente complice di una diabolica cospirazione contro l’umanità.
Confidiamo nella generosità dei contributi dei nostri lettori per poter potenziare i nostri strumenti editoriali in questa battaglia apocalittica che rievoca quella di Davide contro Golia.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
PROVE CRESCENTI DA TUTTO IL MONDO DEL DANNO CARDIACO INDOTTO DAL VACCINO
Ecco l’analisi dei vari studi fatta dal cardiologo Sanjay Verma nel II e III paragrafo del suo articolo scientificoORIGINAL ENGLISH VERSION
LO STUDIO BRITANNICO GIA’ PUBBLICATO DA GOSPA NEWS
In un ampio studio sulla miocardite dopo la vaccinazione COVID-19 dal Regno Unito (pubblicato su Circulation settembre 2022), gli autori hanno osservato 140 e 90 pazienti che sono stati ricoverati in ospedale o sono morti di miocardite dopo una prima e una seconda dose di AstraZeneca ChAdOx1- Vaccino S/nCoV-19, rispettivamente. Di questi, rispettivamente 40 (28,6%) e 11 (12,2%)‚ sono deceduti per miocardite o entro 28 giorni dal ricovero in ospedale.
Allo stesso modo, ci sono stati 124, 119 e 85 pazienti che sono stati ricoverati in ospedale o sono morti di miocardite rispettivamente dopo una prima, seconda e terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech BNT162b2. Di questi, 22 (17,7%), 14 (11,8%) e 13 (15,3%) pazienti sono deceduti per miocardite o entro 28 giorni dal ricovero in ospedale.
Le percentuali di coloro che sono morti dopo la miocardite sono sbalorditivi e confutano chiaramente le affermazioni di “generalmente lieve”. I decessi per miocardite dopo la vaccinazione COVID-19 non sono quindi sconosciuti alla comunità scientifica e medica.
Chiunque sia attivo sui social media sta sicuramente leggendo un aumento dei rapporti di coloro che sono “morti improvvisamente”. Molti di questi sono adolescenti, giovani adulti e atleti. Questi rapporti aneddotici si incontrano quasi quotidianamente.
Evidentemente assente dalla maggior parte di questi rapporti è lo stato di vaccinazione del defunto. Se la vaccinazione COVID-19 non è causalmente correlata alla tragica morte prematura, lo stato di vaccinazione non dovrebbe essere negato alla notizia.
Prima della pandemia di COVID-19, si stima che 65-75 atleti morissero ogni anno di morte cardiaca improvvisa. Solo quest’anno, ci sono segnalazioni non ufficiali di oltre 500 morti tra gli atleti. Questi decessi sono per miocardite o altre complicazioni cardiovascolari della proteina spike trovata nelle vaccinazioni COVID-19?
RICERCA ISRAELIANA SULL’AUMENTO DI CASI MIOCARDITE TRA GIOVANI VACCINATI
Un precedente studio israeliano pubblicato su Nature nell’aprile 2022
fornisce un indizio sull’aumento del rischio di mortalità dopo la vaccinazione contro il COVID-19. Questo studio ha valutato l’associazione tra il volume dell’arresto cardiaco e la sindrome coronarica acuta (ACS) EMS rileva nella popolazione di età compresa tra 16 e 39 anni con potenziali fattori tra cui l’infezione da COVID-19 e i tassi di vaccinazione.
L’ACS si verifica quando un paziente ha un infarto. Nel periodo gennaio-maggio 2021 è stato rilevato un aumento di oltre il 25% in entrambe le tipologie di chiamata rispetto agli anni 2019-2020. In particolare, il tasso è aumentato anche rispetto al 2020, quando la pandemia di COVID-19 era già diffusa.
Lo studio israeliano ha rilevato che il conteggio settimanale delle chiamate di emergenza era significativamente associato ai tassi di prima e seconda dose di vaccino somministrata a questa fascia di età. Tuttavia, i tassi non erano associati ai tassi di infezione da COVID-19.
Gli autori hanno notato: “Sebbene non stabiliscano relazioni causali, i risultati sollevano preoccupazioni per quanto riguarda gli effetti collaterali cardiovascolari gravi non rilevati indotti dal vaccino e sottolineano la relazione causale già stabilita tra vaccini e miocardite, una causa frequente di arresto cardiaco inaspettato nei giovani”.
STUDIO GIAPPONESE SULLA MORTALITA’ PER MIOCARDITE DOPO I SIERI MODERNA E PFIZER
Uno studio basato sulla popolazione dal Giappone (di recente pubblicazione come preprint, non ancora sottoposto a revisione paritaria) ha valutato i “rapporti del tasso di mortalità per miocardite (MMRR) dopo aver ricevuto il vaccino SARS-CoV-2 rispetto a quello nella popolazione di riferimento (precedente 3 anni) .”
La popolazione vaccinata era di 99.834.543 individui di età pari o superiore a 12 anni che hanno ricevuto il vaccino SARS-CoV-2 una o due volte entro il 14 febbraio. La popolazione di riferimento è stata definita come persone di età pari o superiore a 10 anni dal 2017 al 2019.
Sebbene BNT-162B2 (Pfizer), mRNA-1273 (Moderna) e ChAdOx1 nCoV-19 (AstraZeneca) siano stati tutti valutati, è importante notare che il 95% dei partecipanti allo studio ha ricevuto la vaccinazione BNT162b2 mRNA COVID-19.
Precedenti studi hanno dimostrato che il rischio di miocardite dopo la vaccinazione COVID-19 è notevolmente più alto nei maschi più giovani dopo l’mRNA-1273 rispetto a BNT162b2.
Lo studio ha rilevato che “i tassi [di mortalità per miocardite] erano significativamente più alti non solo nei giovani adulti (il più alto negli anni ’30 con MMRR di 6,69) ma anche negli anziani”. Gli autori hanno concluso che “sulla base di questo studio, il rischio di miocardite dopo la vaccinazione SARS-CoV-2 potrebbe essere più grave di quello riportato in precedenza”.
Il chirurgo generale dello stato della Florida, il dottor Joseph Ladapo, ora sconsiglia i vaccini mRNA COVID-19 per i maschi di età compresa tra 18 e 38 anni. Questa raccomandazione aggiornata si basava su un’analisi attraverso serie di casi autocontrollati, un metodo di ricerca consolidato per valutare la sicurezza del vaccino.
“Questa analisi ha rilevato che c’è un aumento dell’84% dell’incidenza relativa di morte per cause cardiache tra i maschi di età compresa tra 18 e 39 anni entro 28 giorni dalla vaccinazione con mRNA”, secondo la Guida aggiornata per i vaccini COVID-19 mRNA (7 ottobre, 2022).
Il potenziale meccanismo alla base della miocardite, dei decessi per miocardite, della sindrome coronarica acuta e dell’arresto cardiaco può essere spiegato a livello molecolare.
La proteina spike (che si trova sia nel virus SARS-CoV2 che nelle vaccinazioni COVID-19) entra nelle cellule dei tessuti tramite i recettori ACE2 (mediati dalla molecola TMPSSR2). I recettori ACE2 non si trovano solo nei polmoni, ma si trovano anche in abbondanza nel sistema cardiovascolare.
Sebbene il preciso meccanismo molecolare sia ancora oggetto di studio, la proteina spike è nota per essere tossica per il miocardio (muscolo cardiaco) e il tessuto endovascolare (rivestimento dei vasi sanguigni).
Pertanto, non dovrebbe sorprendere che la proteina spike abbia una predilezione per il miocardio e le arterie coronarie (vasi sanguigni del cuore) che causano miocardite, SCA o arresto cardiaco, tutti fattori che possono essere fatali.
SIGNIFICATIVO RISCHIO DI MIOCARDITE SUBCLINICA
Mentre molti studi internazionali riportano che il tasso di miocardite clinica (quelle con sintomi) è di circa 300 per milione (o 1 su circa 3.333), tre studi separati hanno scoperto che più persone possono avere un danno miocardico subclinico (cioè asintomatico) di quanto non sia attualmente riportato .
Il danno miocardico può essere valutato controllando i livelli ematici di un biomarcatore chiamato troponina. Uno studio su adolescenti in Thailandia ha rilevato che l’1,3% (1 su 76) degli adolescenti aveva troponina elevata dopo la vaccinazione con BNT162b2.
In un’indagine prospettica da due ospedali israeliani, è stato riscontrato un aumento della troponina nello 0,62% (1 su 162) degli operatori sanitari sani che hanno ricevuto il vaccino BNT162b2.
Un abstract presentato al Congresso della Società Europea di Cardiologia 2022 ha riportato un aumento della troponina nel 2,8% (1 su 35) dei dipendenti dell’ospedale universitario di Basilea, in Svizzera, che hanno ricevuto una vaccinazione mRNA-1273.
GIOVANI VACCINATI AD ALTISSIMO RISCHIO MIOCARDITE. Studio Inquietante di Nature
Sebbene sia importante notare che la troponina elevata asintomatica (in assenza di risultati corroboranti di infiammazione alla risonanza magnetica cardiaca) non è di per sé diagnostica di miocardite, presi insieme questi tre studi suggeriscono fortemente che il tasso di danno miocardico dopo la vaccinazione COVID-19 potrebbe essere di gran lunga superiore a quanto attualmente riportato dai funzionari della sanità pubblica.
INCOGNITE SPIKE TOSSICA E BOOSTER
La durata del rischio della proteina spike non è ancora completamente compresa
. Inizialmente, i funzionari della sanità pubblica hanno insistito sul fatto che la proteina spike prodotta dall’mRNA nel sito di iniezione solo per poche ore (o al massimo per giorni).
Tuttavia, la proteina spike è stata segnalata 28 giorni dopo l’iniezione e quattro mesi dopo l’iniezione. Inoltre, l’mRNA del vaccino può essere rilevato nel sangue 15 giorni dopo la vaccinazione.
Gli effetti tossici della proteina spike, quindi, possono persistere per settimane o mesi dopo la vaccinazione. Mentre le ultime raccomandazioni del CDC stabiliscono che tutti dovrebbero ricevere ripetuti booster (incluso il nuovo booster bivalente), nessuno studio è stato condotto per valutare a fondo il potenziale effetto tossico cumulativo di boost ripetuti.
La miocardite clinica (sintomatica), la sindrome coronarica acuta e l’arresto cardiaco sono tutte complicazioni degli effetti tossici della proteina spike sul sistema cardiovascolare. Gli studi ora dimostrano che il tasso di danno miocardico subclinico (come dimostrato dalla valutazione della troponina di sorveglianza) è stato riportato in tre diversi studi con tassi da 1 su 35 a 1 su 162.
Se questi tassi sbalorditivi e stupefacenti di danno miocardico sono causalmente correlati a morte cardiaca improvvisa, le conseguenze possono essere catastrofiche. Sebbene possa essere troppo presto per stabilire il nesso di causalità con certezza definitiva, merita sicuramente una valutazione metodica approfondita con autopsia e biopsia con tecniche specifiche per valutare la proteina spike nel cuore e nei vasi sanguigni principali.
Infine, poiché è stato ripetutamente dimostrato che la malattia COVID-19 comporta un rischio molto basso di ospedalizzazione e morte tra bambini e giovani adulti sani, gli obblighi scolastici e universitari dovrebbero cessare e cessare immediatamente.
Il danno prevenibile imposto è un affronto all’etica medica e equivale a crimini contro l’umanità, non importa quanto il CDC ripetutamente sostiene che sono “rari” gli effetti collaterali gravi e fatali.
di Sanjay Verma
Sanjay Verma, MD, FACC (Fellow, American College of Cardiology) è un cardiologo interventista con sede in California.
TESTO ORIGINALE INTEGRALE IN INGLESE SU GOSPA NEWS INTERNATIONAL
Myocarditis and Death After COVID Vaccines: Is the Risk Greater Than Public Health Officials Claim?
https://www.gospanews.net/2022/01/21/vaccini-militari-e-poliziotti-contro-stato-asl-e-dottori-prescrizioni-mediche-negate-para-folgore-ispira-500-diffide-ai-sanitari-cosap-le-fa-a-ministeri-e-aifa/