FRANCESCA ASSASSINATA DA VACCINO GENICO & STATO CRIMINALE. L’ASL Conferma la Causa della Morte della Prof ma l’Indennizzo non Arriva
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
La Sanità pubblica ligure ha impiegato quasi 20 mesi, ovvero circa 600 giorni, per confermare ciò che quasi tutti gli Italiani di buonsenso avevano sostenuto fin dai primi attimi dopo la tragedia. La giovane insegnante genovese Francesca Tuscano è stata assassinata da un siero genico a DNA messaggero (AstraZeneca) che le ha stroncato la vita nel fiore degli anni e della salute.
Nonostante ciò i genitori non sono ancora riusciti a ottenere i “miserabili” 77mila euro destinati dalla Repubblica Italiana ai parenti dei deceduti per le conseguenze della vaccinazione (dettagli nell’articolo sotto).
Francesca accettò la somministrazione 3 giorni dopo l’inizio dell’effettiva campagna terroristica dello Stato che, tramite il Governo Draghi, aveva imposto l’obbligo agli operatori sanitari dal primo di aprile 2021. Lei avrebbe potuto tergiversare, ma governanti e autorità sanitarie continuavano a spergiurare che i vaccini antiCovid erano efficaci e sicuri.
La comprovata correlazione con la fatale inoculazione si aggiunge a quella del decesso di un’altra ligure: quello della 18enne Camilla Canepa che portò alla temporanea sospensione del vaccino AstraZeneca costringendo la casa farmaceutica a cambiare nome e a inserire le trombosi venose, le miocarditi e altre gravi reazioni avverse gravi nel foglietto illustrativo.
La verità sulla loro sorte si affianca a quella analoga emersa su Stefano Paternò, il sottufficiale della marina militare di Augusta deceduto a Misterbianco (Catania) il 9 marzo del 2021, dodici ore dopo la somministrazione del medesimo vaccino anti Covid. Per la morte di quest’ultimo la magistratura ha chiesto il proscioglimento del legale rappresentante di AstraZeneca, Lorenzo Wittum, in quanto «c’è una connessione tra il decesso e la dose ricevuta dall’uomo, ma in assenza di violazione delle prescrizioni delle massime autorità sanitarie mondiali».
In Italia era stato inoltre intrdotto lo scudo penale a tutela dei medici inoculatori.
Nonostante la tragica e prematura fine delle due ragazze il Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, continuò a propagandare la bontà dei sieri genici (in realtà sperimentali e pericolosi), al pari del Ministro della Salute, Roberto Speranza che, davanti al Parlamento, arrivò persino a mentire sul numero dei casi gravi per giustificare la scriteriata campagna vaccinale, divenuta obbligatoria per gli operatori sanitari con l’avvento del premier Mario Draghi e del Ministro di Giustizia Marta Cartabia.
Proprio Cartabia, da giudice della Corte Costituzionale (che oggi è chiamata a esprimersi su quell’atto), aveva sancito la legittimità dell’obbligo di 10 vaccini in età scolare imposto col Decreto Lorenzin nel 2017.
Tanto da farlo sembrare, col senno di poi, una sorta di progetto-pilota funzionale alla maledetta gestione della pandemia che sarebbe stata pianificata da decenni da Bill Gates ed Anthony Fauci con un Sars-Cov-2 artificiale.
Lo urlò per primo Robert F. Kennedy jr, bannato da tutti i social complici dei governi pandemisti, lo confermò scientificamente il compianto virologo Luc Montagnier, lo ha dimostrato Gospa News in 63 dettagliate inchieste nelle quali è spuntato fuori anche il ruolo potente della Rockefeller Foundation, quale primo promotore dell’ong Gavi Alliance di Gates per l’immunizzazione globale e degli scienziati americani e cinesi che giocarono coi coronavirus potenziandoli in laboratorio.
Tristezza, amarezza, consapevolezza di aver sempre avuto ragione non bastano.
Nel cuore c’è anche rabbia, furia crescente contro questi politici che al primo cambio di mantello governativo, da sinistra a destra, hanno palesato di essere degli inverecondi servi, più criminali che idioti, delle Big Pharma.
Speranza, Toti ma anche la degna figlia del Partito Unico del Covid, la nuova premier Giorgia Meloni che ha incrementato l’investimento per i vaccini nella manovra di bilancio per il 2023, dovrebbero essere condannati a un risarcimento morale: visto che quello finanziario ai parenti delle vittime graverà solo sulle Casse dello Stato, ovvero anche sulle tasse di quei cittadini che hanno preferito perdere il loro lavoro pur di diventare tossicodipendenti dei sieri a mRNA.
I politici complici della macchina delle vaccinazioni massive dovrebbero essere puniti in un modo semplice quanto umano, dovrebbero essere costretti, almeno una volta al mese, ad accompagnare i genitori di Francesca a portare i fiori sulla tomba della loro figlia. Solo così, forse potrebbe comprendere il male sciagurato di cui si sono resi, direttamente o indirettamente, corresponsabili.
Non dovrebbero andarci da soli. Ma sotto i riflettori di tutte le tv nazionali o pilotate dalla politica (Mediaset, LA7 ecc) che hanno reso megafoni delle loro menzogne sull’efficacia dei vaccini a prevenire contagi e morti di Covid, ma, soprattutto, sulla loro sicurezza per la salute.
Scellerati! Ci troviamo dinnanzi ad abominevoli criminali ‘morali” (le responsabilità penali sui vaccini le hanno cancellate loro stessi con una legge preventiva) che godono dell’impunità parlamentare, un concetto di “stampo mafioso” che va ben oltre l’immunità, come gli altri politici che ignorarono gli allarmi sull’imminente crollo del Ponte Morandi.
In Italia ormai non è più una questione di schieramenti corrotti… perchè ormai “Così fan tutti!”. In fondo non lo è mai stata una questione di appartenenza politica perché molti parlamentari e governanti della Prima Repubblica sfuggirono agli arresti pilotati di Tangentopoli nel 1992.
Tra loro ci fu anche un ex esponente della Democrazia Cristiana di spicco, processato e assolto (per modica quantità) sebbene avesse preso dei buoni benzina da un imprenditore mafioso.
Si chiama Sergio Mattarella, è stato riconfermato con un plebiscito Presidente della Repubblica e continua a raccontare la colossale menzogna, smentita persino dai dirigenti Pfizer, che i vaccini antiCovid sono indispensabili per evitare un’escalation dei contagi e per salvare le vite umane: quelle che non ammazzano con le reazioni avverse!
Dopo questo sfogo potete leggere, sotto, i dettagli del Secolo XIX sulla morte della giovane insegnante Francesca. Un altro omicidio di stato. Come li hanno definiti alcuni avvocati e giudici tedeschi. Una strage di Stato, come la chiamò il magistrato poi sospeso Angelo Giorgianni.
Un olocausto fortemente politicizzato che grida vendetta a Dio e invoca giustizia.
E ci induce a pregare e sperare che la coraggiosa denuncia inoltrata ufficialmente dal giudice fiorentino Susanna Zanda alla Procura di Roma non venga sepolta come la verità sugli attentati di Via Fani (rapimento Aldo Moro) e di via D’Amelio (assassinio del giudice Paolo Borsellino e la sua scorta) e come il disastro di Ustica per un missile, nascosto dalle menzogne di uno Stato che sta diventando col passare dei decenni sempre più mafioso e criminale.
Dopo il disastro di Ischia il senescente ministro Gilberto Pichetto Fratin ha tuonato una frase delirante: “Basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare”.
Sbagliato! Basterebbe mettere di nuovo in galera i ministri che hanno lasciato o stanno lasciando fare di tutto ai loro complici senza scrupoli delle Big Pharma, della Lobby delle Armi e del Nuovo Ordine Mondiale, ormai capace di dettare a loro e imporre a tutti leggi tiranniche e persino assassine.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Deceduta dopo il vaccino a Genova, i genitori di Francesca Tuscano mettono in mora AstraZeneca per chiedere un risarcimento
da Il Secolo XIX
Dopo la perizia della procura anche la commissione medica dell’Agenzia della Sanità ligure ha confermato che esiste un nesso causale fra il vaccino AstraZeneca e la morte di Francesca Tuscano, insegnante genovese di 32 anni stroncata da una reazione avversa il 4 aprile 2021.
I familiari non hanno ancora ricevuto il risarcimento di 77.468 euro destinato “ai parenti aventi diritto che ne fanno domanda, nel caso in cui la morte del danneggiato sia stata determinata dalle vaccinazioni”, in base alla legge che ha stanziato un fondo da 150 milioni di euro destinato proprio a chi ha subito danni dalla vaccinazione anti Covid.
I genitori hanno, nel frattempo, iniziato una battaglia con AstraZeneca che ora rischia di sfociare in una causa civile. Il colosso farmaceutico ha già ricevuto una lettera di messa in mora da parte dei Tuscano, con relativa richiesta di quantificare un risarcimento.
AstraZeneca per il momento ha detto no, anche perché l’indagine penale, nonostante la consulenza depositata da mesi sembra portare all’archiviazione, è ancora aperta ed è in qualche modo legata a quella su Camilla Canepa, la studentessa di 18 anni di Sestri Levante morta per lo stesso motivo, ma due mesi dopo Francesca Tuscano, in uno degli “open day” che invece non esistevano ancora quando si era vaccinata la 32enne.
Fra le altre possibili azioni c’è anche una richiesta risarcitoria nei confronti del ministero della Salute.
I legali dell’insegnante hanno inoltrato alla commissione tutta la documentazione medica e la consulenza in mano al pm Arianna Ciavattini, che stabilisce come la trombosi che ha ucciso Francesca sia stata scatenata dalla “Vitt”, la rarissima trombosi cerebrale associata a piastrine basse scatenata nelle giovani donne dai vaccini basati su adenovirus, come appunto AstraZeneca.
Tuscano si era vaccinata il 22 marzo 2021. Il 2 aprile aveva accusato forte mal di testa, la mattina dopo i genitori l’avevano trovata in stato di incoscienza e il 4 aprile all’ospedale San Martino venne dichiarata la morte.
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