di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Il muro di gomma eretto dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sull’efficacia e sicurezza dei vaccini antiCovid comincia pian piano a sgretolarsi.
Più aumenta il numero dei booster, delle versioni aggiornate coi bivalenti e degli studi sulla loro pericolosità condotti da strutture sanitarie di tutto il mondo e più l’ente ente nazionale regolatore dei medicinali, che ha sempre fatto copia e incolla delle autorizzazioni all’uso di emergenza sui sieri genici mRNA approvati prima dall’EMA (European Medicines Agency) e dalla FDA (Food and Drug administration), si trova costretto ad ammettere le incognite dei “buchi neri” segnalati da una miriade di medici coscienziosi in tuto l’Occidente.
Nell’inviare ai medici territoriali vaccinatori il monito all’inizio della somministrazione degli sperimentali e pericolosi vaccini anche ai bambini tra i 5 e gli 11 anni, il Ministero della Salute ha fornito un allegato con la relazione tecnica di AIFA sui cosiddetti nuovi bivalenti, costruiti specificatamente per arrestare le principali varianti del SARS-Cov-2 di Omicron ma già vecchi per quella incombente XBB.1.5 denominata mostruosamente Kraken.
Ebbene da quel documento emergono alcune conferme agghiaccianti se rapportate all’impiego delle dosi per i bambini ma anche per gli adulti…
Non esiste prova di efficacia né soprattutto di sicurezza per gli immunodepressi, la categoria ritenuta più esposta al Covid-19 e pertanto invitata a farsi già la quinta dose (3 booster), non esistono studi sulla genotossicità (alterazione DNA e danni genetici) e sul potenziale cancerogeno, non ci sono dati sulle conseguenze per donne incinte o sul latte materno, mentre è confermato il rischio miocarditi.
In un paese civile, democratico o più semplicemente normale queste “sentenze” sui bivalenti sarebbero da sole sufficienti a sospendere la campagna vaccinale, come richiesto di recente da un medico di emergenza americano che ha evidenziato anche il notevole calo di ricoveri per Covid-19.
Soprattutto perché i continui booster, come denunciato più volte dal compianto virologo Luc Montagnier e dal medico milanese Andrea Stramezzi, posso causare gravi danni al sistema immunitario dei più fragili innescando un’infinita serie di reazioni avverse a catena con malattie auto-immuni o sindromi neurocerebrali.
BAMBINI CAVIE UMANE PER ENORMI CONFLITTI D’INTERESSI
Ma l’Italia è ormai il paese diventato pioniere delle sperimentazioni, prima del Partito Democratico prima (premier Renzi-Gentiloni) coi 10 vaccini obbligatorivoluti dal piano di immunizzazione di Bill Gates che ha fatto arricchirela Big Pharma londinese GSK (socia di Pfizer) da lui controllata, poi da Fratelli d’Italia con la nuova premier Giorgia Meloni attraverso l’incremento di 650 milioni di euro di acquisto di dosi di sieri genici mRNA e la nomina a Ministro della Salute del professor Orazio Schillaci che da rettore universitario si era associato al progetto nazionale di ricerca su queste terapie geniche insieme alle stesse Big Pharma dei vaccini.
I conflitti d’interessi sono ormai talmente palesi e incancreniti da essere degni di un’inchiesta penale come quella avviata dalla Procura Europea sulla compravendita dei vaccini Covid da parte del presidente della Commissione UE Ursula Von Der Leyen.
Ma siccome governano le toghe rosse salvate dallo scandalo PalamaraGate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, primo devoto alle case farmaceutiche in virtù alla sua obbedienza al PD di cui fu deputato e ai poteri forti del Nuovo Ordine Mondiale, nulla accade.
Così anche i bambini, come gli adulti vaccinati col ricatto della perdita di lavoro e poi abbandonati se danneggiati dai sieri, diventano cavie umane, carne da macello in questo colossale esperimento sulla popolazione di cui l’Italia è in prima linea.
LA NUOVA CAMPAGNA VACCINALE SUI PIU’ PICCOLI
Fatta questa doverosa premessa analizziamo i documenti con cui il Ministero della Salute guidato da Schillaci ha chiesto ai medici di base di avviare la campagna vaccinale coi booster bivalenti sui più piccoli.
«La Commissione Tecnico Scientifica di AIFA, nella seduta del 5 dicembre 2022, accogliendo il parere espresso dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha autorizzato la formulazione Original/Omicron BA.4-5 (5/5 microgrammi) del vaccino Comirnaty con l’indicazione di utilizzo come dose di richiamo per la fascia di età 5-11 anni. Pertanto, si estende la raccomandazione della dose di richiamo ai bambini nella fascia di età 5-11 anni (compresi), che presentino condizioni di fragilità tali da esporli allo sviluppo di forme più severe di infezione da SARS-CoV-2 (cfr. circolari prot. n° 40319-23/09/2022-DGPRE e prot. n° 49730-09/12/2022-DGPRE)» si legge nella circolare ministeriale firmata dal direttore generale Giovanni Rezza il 13 gennaio scorso (link in calce all’articolo).
«Inoltre, tenuto conto dell’indicazione di utilizzo autorizzata da EMA e AIFA, tale formulazione potrà essere resa disponibile anche per il richiamo dei bambini, nella fascia di età 5-11 anni (compresi), che non presentino tali condizioni, su richiesta del genitore o di chi ne ha la potestà genitoriale. Per ulteriori specifiche tecniche della formulazione Original/Omicron BA.4-5 (5/5 microgrammi) del vaccino Comirnaty si rimanda al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) in allegato 1» conclude il documento facendo riferimento alla scena resa disponibile da AIFA il 30-11-22.
Ma se si va a leggere con attenzione proprio il punto 4,4 “Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego” dell’Allegato 1 (link in calce all’articolo) ecco l’affermazione della stessa AIFA che smentisce la fondatezza della raccomandazione del Ministero della Salute.
«L’efficacia e la sicurezza del vaccino non sono state valutate nei soggetti immunocompromessi, compresi quelli in terapia immunosoppressiva. L’efficacia di Comirnaty Original/Omicron BA.4-5 potrebbe essere inferiore nei soggetti immunocompromessi».
Il ministro Schillaci, che in teoria avrebbe dovuto trovare, come noi, i 10 minuti necessari per scoprire la palese contraddizione tra i due documenti, se n’è fregato oppure non è più capace a leggere da quanto ho coinvolto l’Università di Roma Tor Vergata, di cui era rettore, nel piano del Centro Nazionale di Ricerca sulle Terapie Geniche mRNA con le Big Pharma che producono i vaccini antiCovid (Pfizer, Biontech, Astrazeneca)?
La domanda dovrebbe porsela qualche magistrato prima di noi… Magari approfondendo la sentenza sui danni da vaccini e rischi di tumori inviata dal Giudice del Tribunale di Firenze Susanna Zanda alla Procura della Repubblica di Roma
L’INCOGNITA SUI TUMORI E LA TOSSICITA’ DELLE NANOPARTICELLE
«Non sono stati condotti studi di genotossicità o sul potenziale cancerogeno. Si ritiene che i componenti del vaccino (lipidi e mRNA) non presentino alcun potenziale genotossico».
Con la superficialità degna di scienziati vocati alle sperimentazioni transumaniste, l’AIFA ammette implicitamente 4 cose di colossale portata.
In primis che non è minimamente consapevole dei pericoli associati alle possibili alterazioni del patrimonio genetico segnalate da molteplici studi pubblicati su autorevoli riviste mediche specializzate. Inoltre che non è affatto conscia delle possibili danni con il sistema immunitario che possono innescare o riattivare forme tumorali denunciati da altri studi ed incliti scienziati.
Infine che se ne frega assolutamente di tali reiterate evidenze scientifiche.
Come non si cura del fatto che nell’ormai lontano 2021 un Documento sulla sicurezza dei vaccini emesso dalla stessa Pfizer ammettesse che la tossicità di tali innovative biotecnologie a base di nanoparticelle lipidiche (ma probabilmente anche con l’inserimento di stabilizzatori vettoriali come l’ossido di grafene…) “non era stata studiata a fondo”.
Sono passati 2 anni e la sua genotossicità è ancora un mistero che sarà svelato dopo l’esito di questa sperimentazione mondiale di massa a spese delle cavie umane non retribuite ma indotte a firmare un consenso informato con il terrorismo su una pandemia da un virus SARS-Cov-2 creato in laboratorio, facilmente curabile se affrontato ai primi sintomi e non dopo 72 ore come ancora prescrivono i protocolli delle autorità sanitarie nazionali difesi da giudici, forse volutamente ignoranti, forse servili complici.
L’ALLARME MIOCARDITI DOPO I SIERI GENICI
«Dopo la vaccinazione con Comirnaty è presente un aumento del rischio di sviluppare miocardite e pericardite. Queste condizioni possono svilupparsi entro pochi giorni dalla vaccinazione e si sono verificate principalmente entro 14 giorni. Sono state osservate più spesso dopo la seconda dose di vaccino e nei maschi più giovani. I dati disponibili suggeriscono che il decorso della miocardite e della pericardite dopo la vaccinazione non è diverso da quello della miocardite o della pericardite in generale (vedere paragrafo 4.8)» avverte sempre l’Allegato ! dell’AIFA
Il numero dei casi letali di miocarditi accertati dalle autopsie condotte in Germania sui vaccinati morti ne sancisce invece un’elevata pericolosità. Confermata da altri studi scientifici focalizzati proprio sui bivalenti.
«Gli operatori sanitari devono prestare attenzione ai segni e ai sintomi di miocardite e pericardite. Le persone vaccinate (inclusi genitori o coloro che prestano assistenza) devono essere istruite a rivolgersi immediatamente al medico qualora dopo la vaccinazione sviluppino sintomi indicativi di miocardite o pericardite, quali dolore toracico (acuto e persistente), respiro affannoso o palpitazioni» prosegue il documento facendo riferimento a tutti quei sintomi che hanno preceduto quei “malori improvvisi” letali per oltre 231 giovani che, solo in pochissimi casi, sono stati oggetto di esami autoptici per verificarne la causa.
Inoltre l’AIFA avverte che: «Sono stati segnalati casi di anafilassi. Devono essere sempre immediatamente disponibili trattamento e assistenza medici adeguati nel caso di comparsa di una reazione anafilattica in seguito alla somministrazione del vaccino».
MISTERI SUI VACCINI IN GRAVIDANZA E CENSURA SUGLI ABORTI
«I dati relativi all’uso di Comirnaty Original/Omicron BA.4-5 durante l’allattamento non sono ancora disponibili» si legge ancora prima della censura finale che odora di menzogna.
«I dati relativi all’uso di Comirnaty Original/Omicron BA.4-5 in donne in gravidanza non sono ancora disponibili. Tuttavia, un ampio numero di dati osservazionali relativi a donne in gravidanza vaccinate durante il secondo e il terzo trimestre di gestazione con il vaccino Comirnaty inizialmente autorizzato non mostra alcun aumento degli esiti avversi in gravidanza. Sebbene i dati relativi agli esiti in gravidanza in seguito alla vaccinazione durante il primo trimestre di gestazione siano al momento in numero limitato, non è stato osservato alcun aumento del rischio di aborto spontaneo».
Non è assolutamente vero!
Il 22 luglio 2022 il medico canadese Byram W. Bridle, Professore Associato di Immunologia Virale presso il Dipartimento di Patobiologia dell’Università di Guelph, pubblicò un articolo scientifico basato su un documento confidenziale Pfizer del 28 febbraio 2021 (che dovrebbe essere ben noto anche ad AIFA ed EMA in quanto parte della documentazione sui trials clinici inviata alla FDA) in cui si evidenziavano il resoconto degli effetti del vaccino Comirnaty somministrato a 413 donne in gravidanza: tra cui si registrarono 270 casi di reazioni avverse (pari al 65 % del totale), tra cui 84 gravi (20,3 % del totale) e ben 23 aborti spontanei, pari al 5,5 % di tutte le donne vaccinate e all’8,5 di tutti quelle con effetti indesiderati.
Ovvero una donna su 20 ha avuto un aborto spontaneo!
E’ stato citato in un articolo pubblicato da Gospa News International solo in inglese (ma leggibile in Italiano con traduzione simultanea disponibile) in cui si faceva riferimento a 4.358 decessi fetali registrati dalla piattaforma di farmacovigilanza americana VAERS.
Com’è possibile che un giornale online investigativo ma generalista sia venuto a conoscenza di un dato allarmante che dopo 6 mesi la stessa AIFA non rileva, ignora o finge di ignorare?
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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