IN TILT LA RETE INTERNAZIONALE TIM
AGGIORNAMENTO DEL 5 FEBBRAIO 2023
Sulla rete Tim “è stato rilevato un problema di interconnessione internazionale, sono in corso le analisi per la risoluzione”.Lo rende noto un portavoce dell’azienda, dopo le numerose segnalazioni degli utenti che su Twitter hanno creato l’hashtag #timdown, diventato trend topic, per segnalare i disservizi a internet e telefoni che vanno avanti da diverse ore su tutto il territorio nazionale.
Dalla mattinata, dunque, sono tantissimi gli utenti della rete che hanno segnalato malfunzionamenti o assenza di connessione: nella maggior parte dei casi, secondo un primo report di Downdetector, i problemi arrivano dalla linea fissa, mentre altri disservizi vengono segnalati sulla linea mobile, con casi di totale blackout.
Alle 13 erano già quasi 7.500 le segnalazioni, arrivate da tutta Italia: su Twitter sta impazzando l’hastag #Timdown con cui molti utenti raccontano le loro difficoltà. Il problema di interconnessione internazionale impatta il servizio a livello nazionale. Sono in corso le analisi per la risoluzione del problema. Così fa sapere un Tim in merito ai problemi di connessione riscontrati in tutta Italia.
BLACKOUT BANCOMAT IN ITALIA
AGGIORNAMENTO DEL 4 FEBBRAIO 2023
Migliaia di disservizi in tutta Italia. Questa mattina di sabato 4 febbraio, moltissimi utenti hanno lamentato problemi con i pagamenti e prelievi. Infatti, sarebbe stato impossibile pagare con le carte nei negozi e, addirittura, anche prelevare dagli sportelli automatici.
«Sul sito Assistenza clienti sono arrivate oltre 300 segnalazioni per problemi al bancomat tra le 11 e le 12 di oggi, sabato 4 febbraio 2023. Sul sito vengono riportati sia problemi nel pagamento nei vari negozi che problemi di prelievo contanti agli sportelli bancomat. A Milano, così come in altre città, per alcuni minuti è stato impossibile pagare nei vari negozi e supermercati con il pos, costringendo così i clienti ad abbandonare la spesa se sprovvisti di contante» scrive Fanpage.
Dopo alcune minuti in cui si sono succedute diverse segnalazioni, ora l’emergenza risulta rientrata: da Intesa San Paolo fanno sapere che non hanno ricevuto nessuna segnalazione da parte dei loro clienti. Sono in corso accertamenti. Non sembra dunque che che stia per ripetersi la situazione dello scorso aprile quando un malfunzionamento non ancora ha paralizzato buona parte del circuito Nexi. Le criticità avevano riguardato le carte Unicredit, Visa e Ing Direct, Intesa San Paolo, Poste Italiane, BNL, Fineco.
LA PANDEMIA CIBERNETICA PREVISTA DAL WORLD ECONOMIC FORUM
INCHIESTA DEL 28 GENNAIO 2023
Sommario
1 – IL BLACKOUT DI LIBERO & VIRGILIO DOPO QUELLO DEL SISTEMA DEI VOLI USA
2 – IL DOSSIER DEL WORLD ECONOMIC FORUM SUI PERICOLI CIBERNETICI NEL 2023
3 – LA RISPOSTA DELLA CYBER SICUREZZA DELLA BLOCKCHAIN “SPIA” DEL COLLABORATORE WEF
4 – KRAKEN: VARIANTE SARS-2 E GESTORE DI CRIPTOVALUTE DEI ROTHSCHILD
5 – LA LOBBY DELLE BLOCKCHAIN UE-USA & IL MICROCHIP DELLA BESTIA
Nell’immagine di copertina la cover del Report 2023 sui Rischi Globali del World Economic Forum, il barone Jacob Rothschild che ha investito sulla blockchain di criptovalute Kraken e Bill Gates che ha brevettato con Microsoft un microchip sotto-pelle per le transazioni finanziarie con il numero del Marchio della Bestia
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Prima il SARS-Cov-2 creato in laboratorio per imporre una dittatura sociale, vendere i vaccini delle Big Pharma e sperimentare l’ossido di grafene nelle nanoparticelle dei vettori genici mRNA. Poi l’innesco della guerra in Ucraina per imporre il Nuovo Ordine Mondiale e vendere armi.
Adesso è iniziata la pandemia informatica per promuovere le blockchain di sicurezza cibernetica come Chainanalysis (già fornitore di agenzie federali e di intelligence) e incrementare potenti gestori di scambi di criptovalute come quello finanziato dal fondo Rothschild e denominato Kraken come l’ultima variante del Covid-19 o per far diventare realtà i microchip sotto-pelle per le transazioni finanziarie di criptomonete coi bioritmi umani brevettati da Microsoft (Bill Gates) col numero della bestia 0606060.
Chi crede ancora alla causalità, se non è finanziato dai governi complici di case farmaceutiche e Lobby delle Armi come i media di mainstream italiani e stranieri, è probabilmente affetto da qualche disturbo cognitivo che può essere stato causato dai danni neurocerebrali innescati dai sieri genici antiCovid come dimostrano il numero dei morti e varie autorevoli studi medici.
Avevamo annunciato questa inchiesta nel primo reportage sui membri della dinastia Rothschild che pilotano il World Economic Forum insieme a Klaus Schwab, teorico del Great Reset con Carlo III Re d’Inghilterra, a Bill Gates e a Larry Fink, fondatore e presidente di BlackRock, entrambi anelli di congiunzione tra le Big Pharma e la Lobby delle Armi insieme alla famiglia Rockefeller, omologo americano del potere finanziario controllato in Europa e nel Mediterraneo dalla famiglia dello Scudo (Schild) Rosso (Roth) che acquisì un ruolo strategico con la Rivoluzione Francese (e poi Bolscevica) e nell’Unità del Regno d’Italia grazie al patto infernale con gli Illuminati di Baviera e la Massoneria per distruggere Monarchie Imperi Cristiani Cattolici e Ortodossi) salvando solo il Regno Unito dove nacque ufficialmente la Gran Loggia di Londra, madre di tutte le successive consorterie, per proteggere l’ascesa alla Trono Reale degli eredi monarchici protestanti.
Ma non pensavamo che la previsione fatta a Davos in un dossier del WEF sul pericolo incombente di una minaccia cibernetica sarebbe cominciata così presto.
Invece il totale blackout per i gestori di posta elettronica Libero e Virgilio cominciato il 23 gennaio e non ancora risolto del tutto, ci induce a ritenere che la pandemia informatica sia già iniziata.
1 – IL BLACKOUT DI LIBERO & VIRGILIO DOPO QUELLO DEL SISTEMA DEI VOLI USA
Alla luce del tremendo vaticinio di Schwab & Co. e del crollo dei due portali storici dei servizi online italiani assume un senso sinistro anche un altro gravissimo episodio avvenuto negli USA l’11 gennaio scorso: il blocco aereo avvenuto l’11 gennaio
a causa, si è poi scoperto, di un file misteriosamente danneggiato nel sistema NOTAM (Notice to Air Missions – Avviso per le Missioni Aeree) della Federal Aviation Administration, l’energia governativo che controlla tutti i voli civili in partenza e in arrivo nel territorio statunitense.
«Per la prima volta dagli attacchi dell’11 settembre, la FAA degli Stati Uniti ha messo a terra tutti i voli nazionali mercoledì mattina dopo aver subito un’interruzione tecnica a livello nazionale» ha scritto Fox News.
Nei nostri reportage abbiamo rammentato che la rete informatica dell’agenzia americana di gestione del traffico aereo, risultata non adeguatamente protetta, era stata bucata da alcuni hacker russi nel 2020 ed ipotizzammo quindi una manina occulta di Mosca nell’incidente informatico. Un lettore russo ci ha però fatto notare che proprio la Russia ha aiutato el autorità USA a far atterrare gli aerei in volo per evitare il rischio di collisione.
Alla luce della successiva scoperta del dossier sull’allarme elaborato dal WEF, che nell’ottobre 2019 sponsorizzò l’esercitazione di una pandemia simulata da Coronavirus alcune settimane prima della scoperta dei focolai a Wuhan, non abbiamo difficoltà ad ammettere che quell’ipotesi è al momento quasi da escludere…
E’ invece finalmente in fase di risoluzione il problema dei gestori dei servizi online in Italia.
“Prevediamo di ripristinare la Libero mail e la Virgilio mail entro le prossime 24/48 ore – ha scritto lo staff di Libero – Nelle scorse settimane, al fine di offrire un servizio sempre migliore e sempre più aggiornato, abbiamo introdotto un’innovativa tecnologia di storage a supporto delle nostre caselle mail, fornita da un vendor esterno (chi fornisce un servizio o un prodotto, ndr), un produttore di tecnologie di storage utilizzato da alcune delle più grandi società al mondo. Purtroppo, un bug del sistema operativo ne ha compromesso il corretto funzionamento e, di conseguenza, quello delle caselle di posta presenti su di esso”.
“Desideriamo aggiornare i nostri utenti sulla evoluzione della situazione. L’attività di fix sul bug del sistema operativo che ha generato il disservizio è stata completata dal vendor. Questo significa, per i nostri utenti, che prosegue il progressivo ritorno al normale funzionamento delle caselle mail di Libero e Virgilio. Una parte della nostra utenza ha potuto rientrare nella disponibilità della propria posta elettronica, mentre la restante parte potrà progressivamente accedere e utilizzare i servizi delle caselle di posta nelle prossime ore” si legge su Libero.it.
2 – IL DOSSIER DEL WORLD ECONOMIC FORUM SUI PERICOLI CIBERNETICI NEL 2023
«Gli intervistati del GRPS prevedono che gli scontri interstatali rimarranno in gran parte di natura economica nei prossimi 10 anni. Tuttavia, il recente aumento nelle spese militari e la proliferazione di nuove tecnologie a una gamma più ampia di attori potrebbe guidare una corsa agli armamenti globale nelle tecnologie emergenti. Il panorama dei rischi globali a lungo termine potrebbe essere definito da conflitti multidominio e guerre asimmetriche, con il dispiegamento mirato di armi di nuova tecnologia su una scala potenzialmente più distruttiva di quanto visto negli ultimi decenni. I meccanismi transnazionali di controllo degli armamenti devono adattarsi rapidamente a questo nuovo contesto di sicurezza, per rafforzare i costi morali, reputazionali e politici condivisi che fungono da deterrente per un’escalation accidentale e intenzionale».
Si legge nell’introduzione del dossier nel quale tra i primi allarmi globali c’è l’aumento del costo della vita (direttamente connesso all’incremento della spesa militare soprattutto nell’Italia sempre più controllata dalla mafia e spaccata tra il Nord ricco e il Sud povero), i disastri naturali, influenzati dalle scelte dell’uomo come nel caso delle trivellazioni sottomarine italiane che possono causare gravi terremoti o tsunami, lo scontro geoeconimo, conseguenza del sanzioni reciproche tra paesi NATO e Russia per il conflitto in Ucraina, il fallimento sulla mitigazione del clima (confermata da politiche inconcludenti delle conferenze COP), erosione sociale innescata da battaglie divisive come quelle su vaccini e finanziamento della corsa agli armamenti, incidenti ambientali (in cui si fanno rientrare anche i virus costruiti in laboratorio) e criminalità informatica diffusa e insicurezza informatica.
«Il settore tecnologico sarà tra gli obiettivi centrali di politiche industriali più forti e di maggiore intervento statale. Spinti dagli aiuti di Stato e dalle spese militari, nonché dagli investimenti privati, la ricerca e lo sviluppo di tecnologie emergenti continueranno a ritmo sostenuto nel prossimo decennio, producendo progressi nell’intelligenza artificiale, nell’informatica quantistica e nella biotecnologia, tra le altre tecnologie».
«Per i paesi che possono permetterselo, queste tecnologie forniranno soluzioni parziali a una serie di crisi emergenti, dall’affrontare nuove minacce per la salute e una crisi nella capacità sanitaria al ridimensionamento della sicurezza alimentare e alla mitigazione del clima. Per coloro che non possono, la disuguaglianza e la divergenza aumenteranno. In tutte le economie, queste tecnologie comportano anche dei rischi, dall’ampliamento della disinformazione e della disinformazione a un abbandono rapido e ingestibile sia nei lavori dei colletti blu che in quelli bianchi».
Comincia così il capitolo intitolato “Technology will exacerbate inequalities while risks from cybersecurity will remain a constant concern” (La tecnologia esacerberà le disuguaglianze mentre i rischi derivanti dalla sicurezza informatica rimarranno una preoccupazione costante),
«Tuttavia, il rapido sviluppo e l’implementazione di nuove tecnologie, che spesso sono accompagnate da protocolli limitati che ne disciplinano l’uso, pongono problemi proprio insieme di rischi. L’intreccio sempre crescente delle tecnologie con il funzionamento critico delle società sta esponendo le popolazioni a minacce interne dirette, comprese quelle che cercano di distruggere funzionamento sociale».
«Parallelamente all’aumento della criminalità informatica, i tentativi di interrompere le risorse e i servizi tecnologici critici diventeranno più comuni, con attacchi previsti contro l’agricoltura e l’acqua, i sistemi finanziari, la sicurezza pubblica, i trasporti, l’energia e le infrastrutture di comunicazione domestiche, spaziali e sottomarine. Rischi tecnologici non sono limitati esclusivamente agli attori canaglia. L’analisi sofisticata di set di dati più grandi consentirà l’uso improprio delle informazioni personali attraverso meccanismi legali legittimi, indebolendo la sovranità digitale individuale e il diritto alla privacy, anche in regimi democratici ben regolamentati».
«Sulla base dei risultati GRPS, “Criminalità informatica diffusa e insicurezza informatica” è un nuovo concorrente nella top 10 delle classifiche dei rischi più gravi nel prossimo decennio.
Come evidenziato nel capitolo “Digital Dependencies and Cyber Vulnerabilities” del Global Risks Report dello scorso anno, l’attività dannosa nel cyberspazio sta crescendo, con attacchi più aggressivi e sofisticati che sfruttano un’esposizione più diffusa. È stato visto come una minaccia persistente dagli intervistati GRPS, nonché un forte fattore di altri rischi (Figura 2.9)»
3 – LA RISPOSTA DELLA CYBER SICUREZZA DELLA BLOCKCHAIN “SPIA” DEL COLLABORATORE WEF
Finché abbiamo visto l’allarme lanciato dagli esperti del World Economic Forum che sarebbe interminabile analizzare nel dettaglio (il dossier intero al link in calce all’articolo) i sospetti c’erano già ma erano labili.
Ma sono diventati ciclopici quando la medesima minaccia è stata oggetto di uno degli importanti articoli preparatori meeting di Davos (16-20 gennaio 2023 ) pubblicato sul sito ufficiale dal WEF e scritto da un esperto tanto bravo quanto molto sospetto.
Partiamo da una premessa su un progetto di protezione dei dati basato sull’intelligenza artificiale che trova applicazione anche e soprattutto nel campo delle criptovalute.
Chainalysis è una società americana di analisi blockchain L’azienda è stata co-fondata da Michael Gronager e Jonathan Levin nel 2014 in Danimarca ma ora ha il quartier generale a New York Tra i suoi clienti figurano il Federal Bureau of Investigation (FBI), la Drug Enforcement Agency (DEA) e l’Internal Revenue Service Criminal Investigation degli Stati Uniti, nonché la National Crime Agency (NCA) del Regno Unito.
«Chainalysis è la piattaforma di dati blockchain. Forniamo dati, software, servizi e ricerche ad agenzie governative, borse, istituzioni finanziarie e compagnie assicurative e di sicurezza informatica in oltre 70 paesi. I nostri dati alimentano il software di indagine, conformità e market intelligence che è stato utilizzato per risolvere alcuni dei casi criminali di più alto profilo al mondo e aumentare l’accesso dei consumatori alla criptovaluta in modo sicuro» si legge sul profilo ufficiale di tale società che nell’ottobre 2019, ha aiutato il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti a chiudere il più grande sito web di abusi sui minori al mondo e nel marzo 2021 ha collaborato con la società di conformità alle criptovalute Notabene per conformarsi alla Travel Rule del GAFI in tutte le giurisdizioni.
Chainalysis ha aiutato le forze dell’ordine a recuperare criptovalute da imprese illegali. Non è quindi soltanto una società di investigazione ma anche una potenziale, pericolosa e abile “spia” di tutti i nostri dati finanziari più riservati…
«I suoi 750 clienti in 70 paesi includono istituzioni finanziarie come BNY Mellon, PayPal, Barclays e persino il governo degli Stati Uniti. A maggio, la società ha raccolto un giro di raccolta fondi da 170 milioni di dollari da quelli del calibro di Blackstone e Accel, dando a Chainalysis un’enorme valutazione di 8,6 miliardi di dollari in mezzo a un’esplosione della domanda di software di indagine sulle criptovalute mentre le truffe proliferano. Anche durante il nuovo inverno delle criptovalute—Bitcoin ed Ethereum sono scesi di oltre il 60% ciascuno rispetto al picco di novembre 2021—l’azienda ha continuato a crescere» ha scritto Yasmin Gagne su FastCompany nell’articolo dal titolo eloquente: “L’unicorno crittografico da 8 miliardi di dollari che le criptovalute amano odiare”.
Nell’esaltare il cofondatore americano Michael Gronager, intervistandolo e narrando alcuni aneddoti, per dovizia di informazione la giornalista aggiunge:
«Il servizio fornito da Chainalysis, secondo i detrattori tra cui il presentatore e scrittore di Bankless Ryan Sean Adams e l’esperto di Bitcoin Andreas Antonopoulos, è una grave invasione della privacy e fondamentalmente contraria all’etica libertaria della criptovaluta in generale. “Penso che sia fondamentalmente immorale lavorare in un’azienda come questa”, ha detto Antonopoulos in un recente episodio del programma YouTube di successo di Lark Davis, Talking Bitcoin. “Proprio come non lavorerei per un produttore di armi o un’azienda che costruisce gabbie per campi di concentramento per rifugiati”».
Ebbene proprio Gronager è l’autore dell’interessante articolo pubblicato proprio dal World Economic Forum prima dell’ultimo meeting!
«La criptovaluta e la blockchain stanno rivoluzionando lo scambio di valore, come ha fatto Internet per lo scambio di informazioni, tuttavia la necessità di una riforma del settore è chiara.
I casi d’uso della criptovaluta variano in tutto il mondo con più usi possibili con le tecnologie web3 emergenti. Il futuro dei mercati delle criptovalute non può essere discusso senza affrontare il crollo dell’exchange di criptovalute FTX, il cui fallimento è stato definito da più ampie considerazioni organizzative ed economiche. Sebbene l’industria delle criptovalute abbia registrato una crescita esplosiva nell’ultimo decennio, ha avuto la sua giusta dose di battute d’arresto e scandali, come qualsiasi nuova tecnologia. Ogni volta che la criptovaluta viene scossa, dobbiamo ribadire perché è qui, in cosa crediamo noi sostenitori della criptovaluta e lo scopo di ciò che stiamo costruendo».
https://www.gospanews.net/en/2022/11/22/the-mysterious-money-raising-by-aid-to-ukraine-the-us-democratic-party-and-the-suspicious-collapse-of-the-ftx-crypto/
«Sulla scia del crollo di FTX, la società che in precedenza gestiva un exchange di criptovalute e un hedge fund di criptovalute, c’è un’opportunità per le istituzioni di riunirsi per mettere in atto riforme, politiche e partnership che creino fiducia nei mercati delle criptovalute e aprano la strada a un economia globale costruita sulla blockchain» rimarca Gronager facendo riferimento all’azienda sospettata anche di riciclaggio di denaro in Ucraina a vantaggio dei Democratici americani.
«Mentre continuiamo a innovare e riprogettare nuovi framework che affrontano le carenze sistemiche, la crittografia è fondamentale per inaugurare la fase successiva dell’Internet del valore per una maggiore libertà finanziaria con meno rischi».
4 – KRAKEN: VARIANTE SARS-2 E GESTORE DI CRIPTOVALUTE DEI ROTHSCHILD
Gronager, attraverso Chainanalysis, ammette di collaborare già con l’alleanza di intelligence anglosassone FVEI (FiveEyes) (accordo BRUSA tra Britannici e Statunitensi dal 1943 diventato USUKA dal 1956 con l’ingresso di Australia, Canada, Nuova Zelanda, poi esteso anche a Norvegia e paesi UE diventando 14 Eyes)
«Con l’ecosistema crittografico, hai un grande acquirente nelle agenzie governative statunitensi, le radici europee di Chainalysis, il GCHQ del Regno Unito e molte attività crittografiche in Asia. È difficile per un’azienda giovane avere a che fare con tre continenti e fusi orari per le vendite. Come hai fatto?» gli hanno chiesto Philippe Botter e Amit Kumar in un’intervista pubblicata su Accel una società americana di capitale di rischio.
«Abbiamo eseguito molte delle nostre chiamate di vendita su Skype, sedendo in vari posti e facendo chiamate in anticipo o in ritardo ogni giorno con scambi o forze dell’ordine in tutto il mondo. Ha funzionato abbastanza bene. Abbiamo avuto un discreto successo vendendo il prodotto sia alle agenzie governative che agli scambi esclusivamente online» ha risposto Gronager confermando la collaborazione con alcuni enti di intelligence che impiegano 5 minuti a creare minacce cibernetiche agli avversari se non sono esperti di guerra informatica e ad occultare ogni traccia, come il GCHQ cui fanno capo gli 007 britannici di MI-5 e MI-6 che da 62 anni nasconde la documentazione sull’attentato aereo in cui morì l’ex segretario generale dell’ONU, Dag Hammarskjold.
Gronager è inoltre l’anello di congiunzione tra le blockchain finanziarie, il World Economic Forum e i Rothschild perché, come abbiamo accennato nella precedente inchiesta, è stato co-fondatore e capo operativo di uno dei più grandi gestori scambi di criptovalute al mondo, l’americano Kraken (da lui poi lasciato), che ha attirato l’attenzione del mondo finanziario quando fece un cospicuo investimento in esso il RIT Capital Partners, un fondo di investimento britannico fondato nel 1961 dal quarto barone Rothschild, Jacob Rothschild (86 anni).
È quotato alla borsa di Londra, con una capitalizzazione di mercato di oltre 3,8 miliardi di sterline, ed il suo presidente è ancora Lord Rothschild.
Dal 1963 Rothschild ha lavorato presso la banca di famiglia NM Rothschild & Sons a Londra, prima di dimettersi nel 1980 a causa di una disputa familiare. La presidenza della banca era passata dal padre, che aveva scelto di intraprendere la carriera scientifica e aveva perso il controllo delle azioni di maggioranza con diritto di voto, al lontano cugino Sir Evelyn Robert de Rothschild. Ha venduto la sua quota di minoranza nella banca, ma ha assunto il controllo indipendente del Rothschild Investment Trust (ora RIT Capital Partners plc), un fondo di investimento quotato alla Borsa di Londra.
Jacob Rothschild, figlio di Victor Rothschild nato in una famiglia Ebrea, ha anche seguito gli interessi di beneficenza della famiglia Rothschild in Israele ed è stato presidente di Yad Hanadiv, la fondazione di famiglia che ha donato a Israele gli edifici della Knesset e della Corte Suprema tra il 1989 e il 2018. È anche presidente della Fondazione Rothschild (Hanadiv) Europa, e Patrono e Presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Rothschild. Inoltre, è presidente onorario dell’Institute for Jewish Policy Research.
Secondo la scheda informativa di febbraio, il fondo del Regno Unito investe principalmente in Nord America e nei mercati emergenti, quindi Kraken si inserisce perfettamente nelle sue strategie di investimento, essendo una borsa statunitense e operando in un mercato emergente.
«Avendo investito più del 60% dei 4,5 miliardi di sterline in gestione solo in questi due settori, è plausibile che l’investimento di Kraken non sia piccolo» evidenzia il sito Cryptonomist.
5 – LA LOBBY DELLE BLOCKCHAIN UE-USA & IL MICROCHIP DELLA BESTIA
Kraken è un gestore di scambio e una banca di criptovalute con sede negli Stati Uniti, fondata nel 2011. È stato uno dei primi scambi di bitcoin ad essere quotato su Bloomberg Terminal e, secondo quanto riferito, aveva un valore di $ 10,8 miliardi di dollari, a metà estate 2022. Nel 2020, Kraken aveva un fatturato di 1,1 miliardi di dollari.
«Abbiamo riunito un team globale di professionisti della sicurezza di alto livello che adottano un approccio basato sul rischio per garantire che le risorse dei nostri clienti siano protette ai massimi livelli, pur mantenendo prestazioni eccezionali e un’esperienza del cliente senza pari. Il nostro team ha decenni di esperienza nella creazione di programmi di sicurezza per i migliori marchi del mondo, nelle indagini sulle più grandi violazioni dei dati dei consumatori, nello sviluppo di tecnologie di sicurezza considerate affidabili da milioni di aziende e nella scoperta di vulnerabilità nella tecnologia utilizzata da miliardi di persone ogni giorno» si legge nelle informazioni sulla sicurezza del sito Kraken.
L’exchange di criptovalute Kraken nel maggio 2022 ha anche aperto una lista d’attesa per il suo mercato di token non fungibili, o NFT, in beta più di quattro mesi dopo che il CEO Jesse Powell ha annunciato l’iniziativa.
Un portavoce di Kraken ha detto a Cointelegraph che la sicurezza sarà al centro del mercato NFT per consentire agli utenti di avere “tranquillità e sicurezza”. Inoltre, l’exchange ha affermato di sperare di distinguersi con una “offerta di alta qualità” di NFT, ottenuta esaminando le raccolte e “creando liquidità sufficiente sul mercato”.
Come abbiamo spiegato nell’altro articolo dobbiamo Kraken è anche il nome scelto da un virologo canadese per l’ultima variante del SARS-Cov-2 Omicron in riferimento all’omonima squadra di hockey di Seattle, sponsorizzata da The Capital Pledge di Jeff Bezos, insieme a Microsoft, alla Big Pharma londinese GSK e alla Coca-Cola: rispettivamente partner e azionista di Pfizer, la casa farmaceutica di New York produttrice con la tedesca Biontech del siero genico antiCovid a RNA messaggero Comirnaty.
Non pare una coincidenza, pertanto, l’omonimia con il fondo Kraken che ha ricevuto l’onore di uno studio scientifico condotto dall’Unione Europea e sta già facendo attività di lobbying per ottenere la benevolenza dei parlamentari del Congresso USA.
La scienziata Silvia Gabrielli del Digital Health Lab della Fondazione Bruno Kessler di Trento (Italia) insieme ad alcuni colleghi austriaci, spagnoli e belgi ha pubblicato uno “Studio multidimensionale sulla valutazione degli utenti della piattaforma di condivisione dei dati personali KRAKEN” finanziato dal progetto dell’Unione Europea “Horizon 2020”, quello che ha avviato il progetto Graphene Flagship per la sperimentazione dell’ossido di grafene nei vaccini antiCovid e nell’immunità artificiale per gli esseri umani…
«I partecipanti hanno mostrato un’accettazione marginale dell’usabilità del prototipo, chiedendo alcuni miglioramenti dell’esperienza dell’utente e una presentazione più trasparente della sicurezza della piattaforma e delle capacità di tutela della privacy. I partecipanti hanno espresso interesse a utilizzare la piattaforma come fornitori di dati e consumatori, nonché a stabilire politiche sulla privacy per la condivisione di prodotti di dati con terze parti, inclusa la possibilità di revocare l’accesso ai dati. Conclusioni: è più probabile che le piattaforme di condivisione dei dati basate su blockchain coinvolgano gli utenti target quando la progettazione tecnica è informata da una conoscenza più approfondita delle loro esigenze, aspettative e preoccupazioni rilevanti» si legge nella ricerca pubblicata su Applied Science dall’editore svizzero MDIP.
«La Blockchain Association, un importante gruppo commerciale di criptovalute con membri che includono l’emittente di stablecoin Circle e gli scambi Crypto.com e Kraken, sta lanciando il proprio comitato di azione politica. La mossa rappresenta un altro tentativo da parte di un settore sotto pressione di spingere la politica statunitense in una direzione più favorevole alle criptovalute» hanno segnalato Allyson Versprille e Bill Allison su Bloomberg.
«Man mano che il settore è cresciuto, è cresciuta anche la sua spesa politica, con milioni di dollari garantiti da criptovalute che entrano nelle casse dei candidati prima delle elezioni del Congresso di novembre. I donatori del settore hanno donato 72,8 milioni di dollari a candidati e comitati federali da gennaio 2021 a luglio, mostra un’analisi di Bloomberg dei registri della Commissione elettorale federale. Quel totale supera i 70,6 milioni di dollari forniti dall’industria del petrolio e del gas, i 55,4 milioni di dollari forniti dal settore dei trasporti e i 25,4 milioni di dollari forniti dalla difesa».
Ecco dunque già pronta la migliore risposta alla pandemia informatica appena iniziata e prevista/voluta dal World Economic Forum del solito Gates che potrebbe approfittarne per trasformare in realtà il brevetto di Microsoft col Marchio della Bestia per le operazioni finanziarie sulle criptovalute pilotate coi bioritmi del corpo umano attraverso un microchip da impiantare sotto pelle o nel cervello, come vorrebbe fare il presidente del WEF Klaus Schwab anche nei bambini.
L’inferno digitale sta spalancando le sue porte sotto le mentite spoglie di quella sicurezza cibernetica ritenuta indispensabile dal dossier 2023 di Davos…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
WORLD ECONOMIC FORUM – GLOBAL RISKS REPORT 2023WORLD ECONOMIC FORUM – BLOCKCHAINACCEL – CHAINANALYSIS AND INTELLIGENCE AGENCYMDPI – Multidimensional Study on Users’ Evaluation of the KRAKEN Personal Data Sharing Platform BLOOMBERG – TRADE GROUP FOR CIRCLE KRAKEN DEBUTS POLITICAL ACTION COMMITTEE?
https://www.gospanews.net/2020/05/11/garibaldi-e-i-mille-mercenari-dei-massoni-britannici-e-complici-della-mafia-siciliana/