di Redazione Gospa News
I vaccini antiCovid sono stati inseriti tra quelli programmati anche per i bambini di 15 mesi dai CDC (Centers for Disease Control and Prevention), la massima autorità sanitaria degli USA. La notizia è stata evidenziata con inquietudine solo dai media di contro-informazione.
I giornali americani di mainstream l’hanno accolta come un passaggio brucratico quasi scontato. Sebbene su questa azzardata decisione pendano enormi incognite sui reali pericoli di sicurezza.
La prima è che i nuovi vaccini bivalenti sono stati immessi in commercio con un’autorizzazione all’uso di emergenza nonostante non abbiano avuto un regolare periodo di trials clinici specifico sui bambini ma siano stati testati solo sui topi e poi nella somministrazione agli adulti (senza il follow up rigoroso previsto dai trials clinici).
Sebbene esistano già alcune allarmanti ricerche: quella dell’Ospedale Universitario di Wuerzburg e quella della Clinica di Cleveland che hanno rilevato le reazioni avverse dei bivalenti più gravi e più frequenti rispetto ai monovalenti.
E i rilievi degli stessi CDC e della FDA (Food and Drug administration, ente regolatore dei medicinali negli USA) che hanno evidenziato avvisi di rischi di ischemia cerebrale proprio dai nuovi booster di Pfizer-Biontech. L’allarme è stato finora lanciato solo per gli over 65 perchè gli anziani sono stati i primi a ricevere la terza dose bivalente per ceppo originario SARS-CoV-2 e per le varianti di Omicron BA.4 and BA.5 (BA.4/BA.5) del SARS-CoV-2. Pertanto solo in questa fascia di età esiste un monitoraggio statistico significativo…
Ecco quindi che la programmazione di queste vaccinazioni per i bambini li trasforma in cavie umane su cui sperimentare l’effettiva efficacia e sicurezza di questi booster.
Va anche rimarcato che uno studio generale su tutti i vaccini mRNA condotto proprio dai CDC ha segnalato che in soli due anni di inoculazioni hanno avuto un numero di effetti indesiderati 5,5 superiore a quello di tutti gli altri vaccini dal 2009 e con addirittura 770 tipologie di reazioni avverse, molte delle quali gravi.
In aggiunta a tutto ciò va rilevato che il foglietto illustrativo del farmaco Comirnaty di Pfizer specifica questa allarmante nota:
«L’efficacia e la sicurezza del vaccino non sono state valutate nei soggetti immunocompromessi, compresi quelli in terapia immunosoppressiva. L’efficacia di Comirnaty Original/Omicron BA.4-5 potrebbe essere inferiore nei soggetti immunocompromessi».
A ciò si aggiunge un’altra gravissima preoccupazione rimarcata con intelligenza dal redattore Brian Shilhavy del sito cattolico americano Health Impact News, da sempre attento sopratutto alle ricadute sui bambini dei sieri genici mRNA.
Quella che il Governo americano possa vincolare l’inoculazione di questi vaccini antiCovid programmati in età pediatrica alla concessione di varie forme di assistenza sociale e scolastica per i figli.
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