Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,non indugia nella via dei peccatorie non siede in compagnia degli stolti;ma si compiace della legge del Signore,la sua legge medita giorno e notte.
Salmo 1 – Sacra Bibbia
di Carlo Domenico Cristofori
«Guardiamo ai fatti. Noi abbiamo sempre sostenuto il popolo ucraino, abbiamo sempre votato in Italia e in Europa senza esitazioni e tentennamenti il sostegno all’Ucraina con l’invio di finanziamenti e di armi. Io sono sempre stato e sto dalla parte del popolo ucraino e della pace».
E’ questa la nota ufficiale con cui Silvio Berlusconi si rimangia le parole contro Kiev lanciate alcuni giorni fa, forse solo per dare una stoccata avvelenata di livore alla nuova premier Giorgia Meloni:
«Io a parlare con Zelensky, se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore».
Tutto vero e sacrosanto. Tanto che il filosofo Diego Fusaro lo ha definito “l’unico sobrio in mezzo a tanti ubriachi”. Ma forse sarebbe meglio dire l’unico in stato di ebbrezza verace in mezzo a tanti sobri lucidamente avidi di potere e soldi… Gli è infatti passata subito la “sbornia” di verità!
Nel bailamme della nuova “teatrocrazia” (parola con cui già Platone descrisse le sceneggiate dei politici per illudere o confondere gli elettori) il presidente dimezzato di Forza Italia (da quando Antonio Tajani è diventato coordinatore del partito e vicepresidente del Consiglio nel Governo Meloni) si è guadagnato ufficialmente il ruolo di giullare nella corte del Nuovo Ordine Mondiale.
Le sue critiche al capo del regime neo-nazista di Kiev non sono piaciute a parlamentari dell’opposizione ma soprattutto ai componenti del suo schieramento di centro-destra che, sull’onda di una deriva dittatoriale fascista di matrice militare sudamericana, non ammettono visioni alternative alla verità costruita dai media lautamente foraggiati dai due occulti registi della guerra in Ucraina: George Soros, megadonor dei Democratici Usa sull’asse di continuità Obama-Biden, e Bill Gates, burattinaio del segretario generale della NATO Jens Stoltenberg e leader del GAFAM (Google, Apple, Facebook, Amazons e Microsoft) che controlla il mercato dell’Unione Europea come evidenziato in una recente inchiesta internazionale.
L’IPOCRISIA DI BERLUSCONI SULLE ARMI ALL’UCRAINA
Come un istrione assai meno coraggioso di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno messi insieme (dalle novello del 1620 di Giulio Cesare Croce) al primo spirare di venti contrari Silvio fa subito marcia indietro in quanto vuole tenersi caro il seggio di senatore che gli garantisce l’immunità parlamentare e gli ha già regalato un bonus nei confronti della giustizia con il ritiro della costituzione di parte civile dello Stato nel processo Ruby Ter che lo riguarda, strascico giudiziario sui festini di Arcore terminato con una completa assoluzione.
«Silvio Berlusconi è stato assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari nel processo milanese sul caso Ruby ter.Oltre a Silvio Berlusconi, le assoluzioni, sempre con la formula “perchè il fatto non sussiste”, hanno riguardato tra gli altri Karima el Mahroug e le 20 giovani ex ospiti delle serate di Arcore» scrive l’ANSA.
In pratica è passata la tesi della difesa per cui il patron di Mediaset avrebbe elargito 10milioni di euro alle ragazze non per condizionare le loro testimonianze ma per un gesto caritatevole di generoso e spontaneo risarcimento per lo scandalo patito…
Non a caso abbiamo pubblicato il primo Salmo dell’Antico Testamento che pare scritto apposta per ammonire il sedicente cattolico cristiano Berlusconi: «Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti».
La sua storia politica, però, rievoca anche un’ammonizione perentoria fatta da Gesù Cristo nel Nuovo Testamento:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità».
CENTINAIA DI MORTI IN LIBIA SULLA COSCIENZA SPORCA DI NAPOLITANO
L’ipocrisia nel Cavaliere, ormai inesistente come quello dello scrittore Italo Calvino, si è mescolata più volte con la viltà in due momenti cruciali nelle vicende belliche della NATO: quando cedette alle pressioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per concedere l’uso della basi aeree italiane per il bombardamento della Libia del suo amico Muhammar Gheddafi, ma soprattutto quando ha voltato le spalle al suo ex partner russo Vladimir Putin dopo l’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina per proteggere il Donbass.
Il 7 di gennaio 2023 ha fatto un regalino al nuovo Zar del Cremlino facendo rilanciare dal quotidiano online TGCOM24 della sua Mediaset l’appello di storici inviati di guerra per la pace e contro la corsa al riarmo.
Ma il segnale è stato così subliminale che l’hanno capito solo i lettori di Gospa News a cui abbiamo evidenziato la dietrologia.
Il suo messaggio piccato contro Zelensky, invece, è stato lanciato all’uscita dai seggi per le Elezioni Regionali in Lombardia che il 12-13 febbraio hanno riconfermato il leghista Attilio Fontana quale governatore.
Quale trambusto emotivo ha scombussolato l’animo di Berlusconi?
L’invidia per la nuova premier Meloni e i suoi abbracci appassionati con Zelensky, unico a celebrarla sinceramente quale cortigiana del Nuovo Ordine Mondiale e a non relegarla a sguattera dei Rockefeller come ha fatto il presidente francese Emmanuel Macron?
Oppure l’intima consapevolezza che, con una voragine di assenteismo, è stato riconfermato alla guida della regione più potente d’Italia il sodale del ministro Giancarlo Giorgetti, longa manu del Quirinale fin dai tempi di Napolitano, ma soprattutto dominus degli affari della Lega nella multinazionale italiana delle armi Leonardo che nella provincia di Varese da cui arriva Fontana ha il quartier generale e lo stabilimento del settore Helicopters?
Alla luce dell’ondivaga sequela di dichiarazioni all’ormai quasi estinto Silvio, fotocopia sbiadita dello statista che fu studiando le alleanze con Gheddafi e Putin per gas e petrolio, gli restano due soluzioni: dimostrare di essere un vero uomo e lasciare Forza Italia scatenando un piccolo terremoto politico sull’Ucraina. O tacere per sempre onde evitare di palesare la sua antiCristiana ipocrisia nella sponsorizzazione di un folle conflitto nel quale Zelensky ha rifiutato persino la tregua di Natale.
Soprattutto perché lui è ben consapevole degli intrighi tra Leonardo, Microsoft e NATO culminati nel lancio del progetto militare DIANA a Torino, in quella Regione Piemonte che è governata da un fedelissimo berlusconiano di Forza Italia come Alberto Cirio.
Intrighi che rendono la guerra in Ucraina non solo utile ma addirittura necessaria alla Lobby delle Armi…
L’APPOGGIO DELLA CATTOLICISSIMA DE MARI A MELONI
Ma Berlusconi non è il solo a rivelarsi un sepolcro imbiancato…
Fece scalpore, alla vigilia delle Elezioni Politiche del 25 settembre 2023, la presa di posizione della chirurga, scrittrice e blogger NO Vax Silvana De Mari quando dichiarò la sua intenzione di voto per Giorgia Meloni e prese le distanze dai partitini anti-sistema sostenendo che i cambiamenti avrebbero potuto essere attuati soltanto dentro il sistema.
Suscitò sconcerto tale endorsement politico anche perché nel video, che riportiamo sotto, ella ammise di essere iscritta ad Aspen Italia, filiale italiana del think tank americano finanziato dai Rockefeller, proprio come la leader di Fratelli d’Italia.
Questa affiliazione ci ha lasciti basiti in considerazione del fatto che la nota opinionista torinese cattolica combatte contro l’ideologia gender e contro l’aborto ma parrebbe essersi dimenticata che la prima legge per l’interruzione di gravidanza fu imposta dal Governatore di News York nel 1970: Nelson Rockefeller.
Ma andiamo oltre. De Mari giustificò il suo voto a favore di Fratelli d’Italia per contrastare un’eventuale riconferma di Roberto Speranza al Ministero della Salute.
Facciamola breve. Meloni ha tolto il Reddito di Cittadinanza per poter stanziare con tale risparmio 650 milioni in più per l’acquisto di nuovi vaccini Covid.
Il nuovo Ministro della Salute è Orazio Schillaci, già rettore dell’Università di Roma Tor Vergata che ha aderito, durante il precedente Governo Draghi, al progetto finanziato col PNRR di un Centro Nazionale di Ricerca sulle Terapie Geniche e vaccini mRNA accanto alle Big Pharma finanziate da Bill Gates.
La speranza che Meloni si ricavasse un ruolo autonomo nel governo si è schiantata contro la sua volontà di nominare Guido Crosetto, leader italiano della Lobby delle Armi, quale Ministro della Difesa per favorire gli affari di Leonardo in cui sguazza il fratello del ministro Giorgetti e che è da anni pilotata da uomini di fiducia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Inoltre sarà tutta da verificare la posizione della premier Meloni sull’invadenza della Lobby LGBT che è vergognosamente appoggiata dall’Unione Europea e che ha spadroneggiato senza ritegno durante il primo Festival di Sanremo avvenuto col nuovo governo.
Se non è anche lei un’ipocrita cristiana come Berlusconi, la dottoressa De Mari dovrebbe fare “mea culpa” e prendere le distanze dal partito della guerra.
Per proteggere le madri dagli aborti facili e i bambini dalla propaganda gender a scuola non si può alimentare i guerrafondai di FdI e Lega (come hanno fatto anche le associazioni cattoliche Pro Vita Famiglia e CitizenGo) lanciati a capofitto verso la Prima Guerra Atomica mondiale.
Perché, se e quando scoppierà, non ci saranno più scuole, né bimbi, né madri…
Carlo Domenico Cristofori
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FONTI PRINCIPALI
https://www.youtube.com/watch?v=2VdUQIlGDsw&feature=youtu.be
https://www.gospanews.net/2023/01/26/ai-vertici-del-csm-lavvocato-di-lega-lobby-armi-vigilera-sui-magistrati-il-legale-dellex-senatore-siri-nei-guai-per-corruzione-da-leonardo-partner-di-gates/