di Carlo Domenico Cristofori
«L’8 marzo 1972 la giornata della donna a Roma si tenne in piazza Campo de’ Fiori: vi partecipò anche l’attrice statunitense Jane Fonda, che pronunciò un breve discorso di adesione, mentre un folto reparto di polizia era schierato intorno alla piazza nella quale ventimila donne manifestavano con cartelli chiedendo la legalizzazione dell’aborto e la liberazione omosessuale. Il matrimonio venne definito prostituzione legalizzata e circolò un volantino che chiedeva che non fossero lo Stato e la Chiesa ma la donna ad avere il diritto di amministrare l’intero processo della maternità. Quelle scritte furono giudicate intollerabili e la polizia caricò e disperse le manifestanti».
Wikipedia ci rammenta questo storico episodio che serve a capire come la Festa della Donna non sia la fomite della sua emancipazione o un reale omaggio al gentil sesso, per secoli relegato a uno stato di inferiorità da un maschilismo machista che ha violentato persino gli amorevoli insegnamenti biblici per usarli a proprio favore, ma un rituale politico finalizzato fin dagli albori della propaganda pubblica della cultura massonica del relativismo morale con cui si è illuso il popolo bue dell’esistenza di una libertà assoluta di scelta civile confinandola in realtà nei limiti della voluttà dei potenti di turno, assai più vincolante del “libero arbitrio” insegnato dal magistero cristiano che concede il diritto di seguire o ignorare i 10 comandamenti.
Se le sguaiate femministe di allora e di oggi fossero consapevoli che sono state il perfetto strumento di affermazione sociale del Nuovo Ordine Mondiale, esplicitato nel 1970 da Nelson Rockefeller, governatore di New York, con la prima legge occidentale per la liberalizzazione dell’aborto in occasione della ricorrenza del centenario della Breccia di Porta Pia con cui i massoni assaltarono lo Stato Pontificio rubandogli una parte del territorio di Roma, forse si porrebbero due domande e qualche dubbio.
I dubbi non se li sono invece posti Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia (primo partito di destra col 26 % alle ultime elezioni politiche 2022), ed Elly Schlein, nuova segretaria del Partito Democratico (primo partito di sinistra col 19 % alle ultime elezioni politiche 2022), quando hanno deciso di diventare le attrici della TEATROCRAZIA (il governo di una sceneggiatura politica così denominato dal filosofo Platone fin dall’antichità) ma soprattutto le veline del nuovo fuhrer Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, che, come fece Adolf Hitler (vedremo in una prossima inchiesta i dettagli), vuole soltanto promuovere e coltivare gli interessi dei Signori della Guerra sta portando l’Europa verso la Terza Guerra Mondiale e pertanto NON PUO’ tirarsi indietro dal suo incarico di sicario criminale per proteggere davvero la patria con un armistizio dignitoso.
Di Meloni, da me purtroppo votata nel 2018, abbiamo scritto su Gospa News decine di articoli, prima e dopo la sua elezione, svelando i suoi piani a favore della Lobby delle Armi e delle Big Pharma che rappresentano le macchine da soldi del NWO guidato dalle Dinastie Rothschild e Rockefeller e impersonato dai plutarchi (neologismo per indicare chi governa in virtù della ricchezza) Bill Gates e George Soros.
Come abbiamo ampiamente dettagliato la protezione dei neonazisti ucraini da parte di Zelensky che è anche un perfetto interprete della loro cultura ultranazionalista e militare.
Di Elly Schlein non abbiamo scritto nulla nemmeno sulla sua elezione a Segretaria del Partito Democratico perché, a torto o ragione, dal 2011 riteniamo questo schieramento politico la congrega degli affaristi ipocriti anti-cristiani e pertanto, giustamente o ingiustamente, ne parliamo solo quando è artefice di azioni malvagie.
Schlein è l’iemblema più rappresentativo dello spirito maligno che ha ispirato la guerra in Ucraina voluta dalla NATO dopo il sanguinario golpe pianificato a Kiev nel 2014 da Soros e da altri paesi occidentali con l’aiuto del controspionaggio americano CIA e di un giornalista afghano, musulmano sunnita, sposato con una donna israeliana e poi diventato vide direttore dell’industria nazionale delle armi. I link contengono reportage documentari nei minimi dettagli.
Perché dico questo? Perché basta leggere un paio di note della sua biografia.
SCHLEIN: LE ORIGINI UCRAINE ASHKENAZITE E LA CARRIERA CON OBAMA
Elena Ethel Schlein
nasce il 4 maggio 1985 a Lugano nel Canton Ticino. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazita: gli avi paterni di Elly Schlein erano infatti originari di Žovkva, una città vicino a Leopoli (Ucraina), allora parte dell’Impero austro-ungarico e oggi situato in Ucraina; al loro arrivo a Ellis Island il nonno aveva mutato il cognome originario, “Schleyen”, in quello attuale, e il suo nome da Herschel in Harry.
All’epoca della sua nascita, il padre è professore emerito di scienza della politica e storia presso la Franklin University di Lugano. La madre è l’italiana Maria Paola Viviani, professoressa ordinaria di diritto pubblico comparato presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria. È nipote dell’avvocato antifascista Agostino Viviani, che fu senatore del Partito Socialista Italiano e presidente della Commissione Giustizia del Senato e dal 1994 al 1998, membro laico del Consiglio superiore della magistratura (CSM) in quota Forza Italia.
Questo conferisce alla nuova segretaria nazionale PD tre valenze importanti nell’era contemporanea: è di origini ucraine e ashkenazite come Zelensky ed è nata in una famiglia bipartisan su cui aleggia il sospetto che il padre fosse pure massone in memoria del Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli USA, a cui è intitolato l’ateneo ove lavorava.
Inoltre la formazione politica di Elly comincia nel 2008 quando partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama per le elezioni presidenziali statunitensi di quell’anno; nel 2012, sempre a Chicago, partecipa anche alla campagna di Obama per la sua rielezione alle presidenziali.
Ad aprile 2013, dopo l’affossamento della candidatura al Quirinale di Romano Prodi nell’elezione presidenziale, a causa di un centinaio di franchi tiratori, decide con altri di dare vita alla campagna di mobilitazione #OccupyPD, poi sfociata nell’occupazione di numerose sedi del partito, per dare voce al malumore di parte della base giovanile circa la scelta dei vertici nazionali di far nascere il governo Letta con una maggioranza basata sulle larghe intese.
Prodi, com’è noto, è il burattino politico di Soros che è stato, insieme a Gates, uno dei megadonor del Democratic Party negli USA e in particolare dell’amministrazione Obama-Biden.
LE VELINE DEL NUOVO FUHRER AL SERVIZIO DEL NWO
Schlein è quindi figlioccia della corrente di sinistra del NWO, quella alimentata da Gates e Soros,
e può vantare radici ereditarie negli ashkenaziti, una stirpe para-ebraica da cui sono sgorgati luminosi esempi di eccellente e geniale umanità come il pittore russo-francese Marc Chagall (di origini Yddish) ma anche il Movimento Sionista che è stato uno dei principali artefici della Lobby delle Armi come ben rappresentano Benjamin Netanyahu ma soprattutto Larry Fink, fondatore di BlackRock, azionista delle più importanti industrie belliche tra cui l’italiana Leonardo, e membro del Consiglio Direttivo del World Economic Forum.
Mentre Meloni è rappresentante della corrente di destra del NWO ben identificabile nella dinastia Rockefeller (al cui think tank è affiliata) che è l’anima “sinistra”, più che di sinistra, del Partito Repubblicano americano fin dalla vicepresidenza USA del già citato abortista Nelson Rockefeller.
A questo punto qualche donna potrebbe commentare che loro rappresentano una legittima ventata di rinnovamento nel segno delle “quote rosa” all’interno della turpe congrega bipartisan del Nuovo Ordine Mondiale.
Ma non è proprio così. Per due semplici motivi.
CROSETTO E MATTARELLA VERI DOMINUS DI FRATELLI D’ITALIA E PD
Il vero dominus di Fratelli d’Italia è Guido Crosetto
che lasciò Forza Italia per fondare un partito di destra popolare, forte della sua stazza e pelata che rievocano quelle del Duce Benito Mussolini, in seguito alle persecuzioni giudiziarie, in parte legittime e in parte solo infamanti, subite dal partito di Silvio Berlusconi.
Guido Crosetto, più storicamente di Meloni vicino ai salotti culturali Rockefeller, è l’ex presidente della Confindustria delle Armi nonché consulente di Leonardo e presidente di una società controllata da quest’ultima Spa controllata al 30 per cento dal Ministero dell’Economia oggi guidato da Giancarlo Giorgetti che, guarda caso, ha il fratello tra i top manager del settore commerciale di questa industria aerospaziale italiana.
Il vero dominus del Partito Democratico, invece, è l’ex deputato di tale schieramento Sergio Mattarella che è diventato Presidente della Repubblica ereditando il mandato dal suo predecessore del PD Giorgio Napolitano.
L’anello di congiunzione di entrambi è proprio Leonardo, in cui confluiscono gli interessi di Gates sull’intelligenza artificiale in campo militare e della NATO.
L’esempio più eclatante e manifesto di questa torbida alleanza tra PD e centrodestra è il progetto DIANA della NATO che ha scelto Torino come base operativa dove il Sindaco Stefano Lo Russo del PD e il Governatore del Piemonte Alberto Cirio (Forza Italia) sono andati a nozze per la nascita della Città e del Distretto Aerospaziale sicuramente ispirato dal piemontese Crosetto.
Quello più complesso da interpretare è la nomina del leghista Fabio Pinelli, membro della Fondazione Leonardo, a vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Ecco dettagliata la sintetica scheda dell’immagine di copertina creata dal sempre geniale e sintetico filosofo Diego Fusaro.
Ha commesso un solo errore nel posto: non solo il Partito del Capitale, come avrebbe potuto essere anche il quasi pacifista Berlusconi, ma quello della Guerra della Guerra voluta dalla NATO che è ormai uno strumento nelle mani di Gates e del Nuovo Ordine Mondiale.
Buona festa della donna a tutte le lettrici sperando che comprendano che Meloni e Schlein non rappresentano la rivincita della quota rosa ma le veline nella sporca missione di Zelensky per aggraziare con sorrisi femminili la strategia delle armi. Proprio come il presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Carlo Domenico Cristofori
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ECCO LE 253 ONG FINANZIATE DA SOROS PER PILOTARE MEDIA E CASA BIANCA. Gospa News International
https://www.gospanews.net/2019/12/09/ukrainegate-reporter-islamico-pagato-da-soros-e-usa-nel-golpe-2014-ai-vertici-dellindustria-di-armi/