di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«L’origine della sindrome respiratoria acuta grave-coronavirus (SARS-CoV)-2 è ancora controversa. Le analisi genomiche mostrano che è probabile che SARS-CoV-2 sia chimerico, la maggior parte della sua sequenza più vicina a Bat CoV RaTG13, mentre il suo dominio di legame del recettore (RBD) è quasi identico a quello di un pangolino CoV. I virus chimerici possono insorgere tramite ricombinazione naturale o intervento umano».
E’ quanto hanno scritto i ricercatori Rosanna Segreto del Dipartimento di Microbiologia dell’Università di Innsbruck (Austria) e Yuri Deigin della Youthereum Genetics Inc di Toronto, Ontario, Canada, nell’ennesima ricerca che accredita la teoria del virus della pandemia costruito in laboratorio, ovvero chimerico per ricombinazione.
Infatti il codice RaTG13 identifica il virus creato dall’University of North Carolina (professor Ralph Baric) insieme al Wuhan Institute of Virology come ricombinante dell’agente patogeno SARS del 2003, che già nel 2004 nel laboratorio cinese fu infettato con il virus HIV di cui hanno trovato tracce nel SARS-Cov-2 i biologi indiani della Kusuma School of Biological Sciences, il virologo francese Luc Montagnier e il bio-ingegnere Pierre Bricage.
Come evidenziato nell’inchiesta Wuhan-Gates 9 le pericolose sperimentazioni con la costruzione di ricombinanti chimerici del virus SARS con quello dell’HIV sono state condotte in varie parti del mondo alla ricerca di un vaccino contro l’AIDS.
LO STUDIO SUL SARS-COV-2 CHIMERICO PUBBLICATO DA PUBMED
Lo studio austriaco pubblicato nel marzo 2021 su PubMed, la National Library of Medicine dell’Istituto Nazionale della Salute americano (NIH), non aveva avuto attenzione mediatica finora. Ma le recenti rivelazioni che giungono proprio dagli USA in merito alle origini artificiali del virus del Covid-19 e che contraddicono quanto sostenuto da scienziati bugiardi in malafede e persino dalla Commissione Europea rendono questo documento di estrema di attualità.
Il titolo della ricerca è infatti inequivocabile “La struttura genetica di SARS-CoV-2 non esclude un’origine di laboratorio: la struttura chimerica di SARS-COV-2 e il sito di clivaggio della furina potrebbero essere il risultato di una manipolazione genetica” (‘The genetic structure of SARS-CoV-2 does not rule out a laboratory origin: SARS-COV-2 chimeric structure and furin cleavage site might be the result of genetic manipulation”).
Per gli scienziati il condizionale è d’obbligo quando si affronta la causa di una pandemia che, soprattutto per le cure domiciliari precoci ignorate, ha causato, direttamente o come concausa, 6.859.093 di morti.
«Il sito di clivaggio della furina nella proteina spike di SARS-CoV-2 conferisce al virus la capacità di attraversare specie e barriere tissutali, ma non era mai stato visto in altri CoV simili alla SARS – spiegano i ricercatori nel Sommario dello studio – Potrebbero essere state eseguite manipolazioni genetiche per valutare i pangolini come possibili ospiti intermedi per CoV derivati da pipistrelli che originariamente non erano in grado di legarsi ai recettori umani? Sia il sito di clivaggio che il RBD specifico potrebbero derivare da mutagenesi sito-diretta, una procedura che non lascia traccia. Considerando l’impatto devastante della SARS-CoV-2 e l’importanza di prevenire future pandemie, i ricercatori hanno la responsabilità di effettuare un’analisi approfondita di tutte le possibili origini della SARS-CoV-2».
Le conclusioni dei due esperti di microbiologia sono le stesse cui arrivarono altri loro colleghi tedeschi, americani e prima ancora il colonnello in pensione dell’esercito USA Lawrence Sellin che tra i primi spiegò nel dettaglio come era stata aumentata la carica virale della proteina Spike con la famosa tecnica del Gain-of-Function.
Una tecnica di bio-ingegneria ripetutamente usata nei laboratori americani e cinesi (ma anche canadesi e britannici) finanziati da Anthony Fauci, direttore dell’Istituto Nazionale Allergie e Malattie Infettive americano (NIAID), come denunciato dall’ex direttore del CDC Robert Redfield e da cinque senatori del Congresso USA.
Ma come abbiamo evidenziato già nella precedente inchiesta n. 67 del ciclo WuhanGates l’improvviso ritorno di attualità della teoria del virus SARS-Cov-2 creato in laboratorio non sembra alimentata da un reale sacro fuoco per la ricerca della verità da una strumentalizzazione geopolitica di un’arma batteriologica che gli USA, col tacito consenso dell’UE, vogliono usare contro la Cina.
IL DEPISTAGGIO USA PER ACCUSARE WUHAN
Ciò rappresenta un colossale depistaggio perché puntare il dito contro il Wuhan Institute of Virology significa dimenticare che i primi pericolosissimi sui ceppi di coronavirus SARS realizzati dalla scienziata cinese Shi Zhengli furono finanziati prima dalla Commissione Europea presieduta dall’italiano Romano Prodi nel 2004 sotto la supervisione dell’Institute Pasteur di Parigi.
E successivamente furono pilotati dall’agenzia governativa americana USAID durante l’amministrazione Obama-Biden (progetto Predict) in collaborazione, a vari titoli, con Peter Daszak, Bill Gates, Metabiota, University of North Carolina, l’agenzia militare del Pentagono DARPA e sotto la supervisione di Fauci e dell’OMS. Ma furono condotte analoghe sperimentazioni dalla Big Pharma Moderna che nel 2016 sviluppò un gene umano artificiale con 19 nucleotidi identici al SARS-Cov-2.
Ciò avvenne sul solco di una collaborazione sulle ricerche batteriologiche con finalità “dual-use” avviata dall’ex presidente americano Bill Clinton, sponsor come Gates della nomina del biologo etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus a direttore OMS, insieme al suo omologo cinese Jiang Zemin, scomparso di recente, divenuto famoso quale boia della piazza Tienanmen per avver mandato i carri armati contro gli studenti durante le proteste del 1989 e per essere stato il fondatore della Gang di Shangai, un clan politico occulto che si occupò del Wuhan Institute of Virology anche quando lui lasciò la presidenza della Repubblica Popolare Cinese.
Le novità di questi giorni non aggiungono molto a questo scenario ormai “cristallizzato” che però né le istituzioni americane né quelle europee vogliono analizzare sebbene sia ormai trasparente.
Il motivo è semplice: l’anello di continuità tra le pericolose ricerche sui virus SARS che hanno portato alla creazione del SARS-Cov-2 in laboratorio è rappresentato dall’attuale presidente americano Joseph Biden e da un senatore a vita italiano, Mario Monti, insieme a Gates che attraverso il “lobbying” ha condizionato politici e funzionari USA e UE nello spropositato acquisto di sieri genici a RNA messaggero in un pericolosissimo esperimento di vaccinazione globale, definita un’arma di distruzione di massa durante una pandemia dal virologo francese Luc Montagnier e dal biologo italiano Franco Trinca, entrambi morti in circostanze misteriose dopo le loro denunce.
Ai decessi attribuiti al Covid-19 vanno anche aggiunti quelli per le cosiddette infezioni-breccia avvenute tra i vaccinati che ancora non si sa se siano state causate dall’inefficacia del vaccino o dalla Spike tossica inoculata con gli stessi sieri genici.
Un allarme sempre più grave nel mondo e negli USA ma completamente ignorato nell’Unione Europea e in Italia.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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https://www.gospanews.net/2023/03/01/farsa-giudiziaria-sui-morti-di-covid-a-bergamo-accuse-a-conte-e-speranza-per-cavilli-burocratici-non-per-le-cure-domiciliari-negate-denunciate-da-trinca/