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VITAMINA D CONTRO IL COVID. Sei Società Scientifiche Internazionali Concordi sugli Effetti Positivi svelati dall’Accademia di Medicina di Torino

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Nell’immagine di copertina il professor Giancarlo Isaia, presidente dell’Accademia della Medicina di Torino e autore degli studi sulla Vitamina D

Introduzione di Redazione Gospa News 

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato diffuso dall’Accademia della Medicina di Torino che giunge successivamente alla recente presa di posizione dell’Agenzia Italiana del Farmaco e del Ministero della Salute sulla presunta inefficacia della Vitamina D3 come integratore nella prevenzione e cura del Covid 19.

Gospa News è stato uno dei primi media a dare spazio a queste ricerche scientifiche e pertanto ritiene fondamentale dare risalto a queste novità.

Ora ben sei Società Scientifiche Internazionali sono concordi sugli effettivi positivi della Vitamina D3 nella cura del Covid-19 come sostenuto dall’Accademia della Medicina di Torino fin dal marzo 2020 grazie agli studi coordinati dal presidente Prof. Giancarlo Isaia.

«In risposta all’attuale pandemia globale di COVID-19 e al conseguente impatto sull’attività fisica all’aperto e sul tempo libero, l’American Society for Bone and Mineral Research (ASBMR), l’American Association of Clinical Endocrinologists (AACE), l’Endocrine Society, European Calcified Tissue Society (ECTS), National Osteoporosis Foundation (NOF) e International Osteoporosis Foundation (IOF) ricordano alle persone l’importanza di ottenere il dosaggio giornaliero raccomandato di vitamina D. Le prove scientifiche supportano chiaramente i benefici che la vitamina D, in combinazione con l’assunzione di calcio, gioca nella costruzione di scheletri forti e nella prevenzione della perdita ossea» scrivono le sei società scientifiche nel loro documento.

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Rammentando che «Una delle migliori fonti di vitamina D è attraverso 15-30 minuti di esposizione quotidiana alla luce solare diretta sulla pelle (facendo attenzione a evitare scottature)».

Ma per coloro che non possono beneficiare di tale supporto naturale esiste la possibilità di integrarla.

«ASBMR, AACE, Endocrine Society, ECTS, NOF e IOF raccomandano che la maggior parte degli adulti di età pari o superiore a 19 anni ottenga tra 400 e 1000 Unità Internazionali (UI) di vitamina D al giorno dal cibo e/o con integratori (l’assunzione ideale dipende dall’età e dal sesso)».

Ignorato l’Appello a Studi Controllati dalle Autorità Sanitarie 

Purtroppo va rimarcato che nel clima di totalitarismo medico pilotato dall’AIFA con clamorosi errori nella cura del Covid basata sul protocollo “paracetamolo e vigile attesa”  e sulla censura di altre terapie (cortisone, antinfiammatori, idrossiclorichina, Vitamina D3 ecc), poi rivelatesi utilissime secondo molteplici ricerche internazionali, il documento è molto cauto nel sostenere l’efficacia contro il Covid sebbene sia conclamata la storica utilità dell’integrazione della Vitamina ormonale D3 nel rafforzamento del sistema immunitario.

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A causa della propaganda governativa ossessiva finalizzata alla somministrazione massiva prima dei sieri genici sperimentali mRNA Covid e poi dei booster bivalenti per i quali non è stata nemmeno verificata la sicurezza e l’efficacia sulle persone fragili, qualsiasi orientamento terapeutico è stato oggetto di una persecuzione sia in ambito scientifico sanitario che in ambito giudiziario, con la pronuncia del Consiglio di Stato contro le cure domiciliari precoci. 

Ciò è avvenuto nonostante la pervicace indifferenza all’appello lanciato da 156 medici e accademici italiani sull’efficacia della Vitamina D3 contro il Covid.

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In coda alla nota ufficiale, infatti, l’Accademia della Medicina di Torino: «Si rammarica inoltre perché “il nostro invito, inviato formalmente alle Istituzioni competenti, ad approfondire la questione con specifici studi controllati, non venne preso nella dovuta considerazione”».

Va rammentato che nel Regno Unito fin dai primi mesi dell’emergenza pandemia il Ministero della Salute Britannico regalò dosi di Vitamina D3 ai cittadini più anziani e fragili.

I link agli articoli di Gospa News interni al comunicato sono stati aggiunti a posteriori. 


Comunicato ufficiale

Importante documento internazionale conferma l’intuizione dell’Accademia di Medicina di Torino

Recentemente, sei Società Scientifiche internazionali che si occupano prevalentemente di Osteoporosi e di Metabolismo minerale hanno congiuntamente prodotto un documento (Joint Guidance on Vitamin D in the Era of COVID-19, from the ASBMR, AACE, Endocrine Society, ECTS, NOF, IOF) nel quale, relativamente al possibile rapporto fra Vitamina D e COVID-19, si afferma che, sebbene numerosi studi epidemiologici osservazionali abbiano suggerito la presenza di un’associazione fra bassi livelli di vitamina D e alta incidenza di infezioni e di letalità da COVID-19, non è possibile ad oggi stabilire con certezza e con sufficiente evidenza scientifica che la supplementazione di vitamina D possa aiutare a prevenire o a trattare l’infezione da COVID-19.

Tuttavia, a parere degli estensori del documento, è giustificato organizzare studi controllati sui potenziali effetti positivi della vitamina D sul COVID-19, in quanto è ben noto che la vitamina D aumenta la risposta immunitaria, innata e adattativa, e di conseguenza l’ipotesi, teoricamente del tutto plausibile, merita ulteriori approfondimenti.

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Il prof. Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino e della Fondazione Osteoporosi, esprimendo il suo compiacimento alla lettura del documento, segnala che “già nel marzo 2020 l’Accademia di Medicina si era espressa sulla questione, pubblicando un documento (allegato) che fu ampiamente diffuso e commentato in tutto il mondo, anche a seguito della pubblicazione su Aging Clinical and Experimental Research (Isaia G; Medico E. Associations between hypovitaminosis D and COVID-19: a narrative review) e nel quale si ipotizzava un possibile ruolo protettivo della vitamina D sul COVID-19.

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Successivamente, con un secondo documento (allegato) redatto nel gennaio 2021 e condiviso da 153 Clinici e Ricercatori italiani, poi pubblicato su Pharmadvances (D’Avolio A, Isaia GC. on behalf of COVID-Vitamin D Study Group, Accademia di Medicina di Torino. Vitamin D in the COVID-19 prevention and treatment: emerging evidence), l’Accademia di Medicina, prendendo atto dei numerosi contributi scientifici che nel frattempo erano stati pubblicati su questo specifico argomento, manifestò una posizione del tutto coerente con quanto ora autorevolmente espresso a livello internazionale”.

Si rammarica inoltre perchè “il nostro invito, inviato formalmente alle Istituzioni competenti, ad approfondire la questione con specifici studi controllati, non venne preso nella dovuta considerazione”.

Ufficio Stampa Accademia di Medicina di Torino

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