di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Il futuro del mondo è d’oro!
Non mi riferisco all’evoluzione di una società globale che, se non fosse per la Russia, per la Cina e per i Paesi Arabi, sarebbe già stata risucchiata nel vortice del Nuovo Ordine Mondiale teorizzato da George Soros nel 1993 con l’utilizzo delle forze armate della NATO, come avvenuto nelle Primavere Arabe in Medio Oriente e come sta avvenendo in Ucraina.
In perfetta evoluzione economica del Great Reset voluto da Carlo III Re d’Inghilterra e da Klaus Schwab del World Economic Forum sostenuto da Bill Gates e banchieri Rothschild, si sta sperimentando un marasma di continui rischi di default di gruppi bancari progettati ad arte per creare un indebolimento delle economice degli stati sovrani, , come la speculazione di Soros sulla Lira Italiana nel 1992, e dterminare un accentramento dell’azionariato degli istituti di credito in difficoltà nelle mani dei soliti noti fondi d’investimento come il famigerato BlackRock di New York che detiene gran parte del debito dello Sri Lanka e ha già visto nell’inattesa crisi di Swiss Bank un’opportunità per accrescere il suo pacchetto all’interno di essa.
Non dobbiamo dimenticare che il fondo di New York ha recentemente dimostrato la sua forza ottenendo il licenziamento di uno dei giornalisti più famosi negli USA e nel mondo occidentale: Tucker Carlson, conduttore della sua omonima rubrica su Fox News.
Proprio il WEF, nel cui Consiglio Direttivo siede Larry Fink fondatore e presidente esecutivo di BlackRock, nella sua analisi annuale del 2023 sui rischi globali dei prossimi due anni ha messo il confronto geoeconomico al secondo posto degli allarmi e la crybersicurezza all’ottavo.
L’altissimo Rischio delle Criptovalute
In quest’ultima voce si possono innestare gli elevatissimi pericoli delle criptovalute che rischiano di evaporare nel nulla da un giorno all’altro come accaduto per FTX ma anche per altre attività finanziarie di credito come Wirecard.
Le criptovalute, infatti, sono un azzardo della nuova globalizzazione digitali se non sono sostenute da garanzie solide nazionali come il Petrocoin del Venezuela di Nicolas Maduro basato su petrolio e oro del paese e per questo sabotato al suo abbrivio dalle nuove sanzioni USA e dagli attacchi cibernetici americani al paese che svalutarono la sua valuta minando il progetto.
Un sito web finanziario ha scritto nel dicembre 2022:
«Bitcoin è sceso di oltre il 75% rispetto al suo massimo del 2021, ma ogni crisi crittografica di questo tipo è stata seguita da importanti rally, alcuni superiori al 2.000%. A meno che un evento catastrofico non rompa lo schema, si prevede che una nuova ripresa inizierà nel 2023. Unicoin, una criptovaluta di nuova generazione supportata da attività, ha svelato un’opportunità unica per gli investitori: un’opzione decennale gratuita 20¢/ú, il suo prezzo attuale. Se gli investitori avessero un’offerta simile per Bitcoin, potrebbero acquistarlo ora a 13,50 dollari, con un ROI assicurato del 120.000%».
L’iniziativa e la proposta sembrano davvero interessanti. Ma possiamo davvero fidarci di una moneta che invece di George Washington o Giuseppe Verdi si presenta con il volto di un animale leggendario che ha una presenza reale solo nelle favole dei bambini?
O rappresenta l’ennesimo inganno delle lobby finanziarie internazionali, per lo più di matrice politica sionista, che hanno imposto al mondo i vaccini delel Big Pharma e la guerra in Ucraina fomentata dalla Lobby delle Armi per lucrare a dismisura costruendo una dittatura finanziaria propedeutica al Nuovo Ordine Mondiale?
Nell’instabile situazione economica occidentale esacerbata dai contraccolpi delle sanzioni economiche contro la Russia si cerca di combattere la crescita dell’inflazione con un continuo incremento dei tassi d’interesse decisi dalla Banca Centrale Europea per l’Euro come dalla FED americana per il Dollaro che rischiano di asfissiare il sistema finanziario portando al collasso i piccoli investitori e titolari di mutui bancari proprio gli istituti di credito corrono i maggiori rischi di ritrovarsi in pancia, come dopo la crisi Subprime del 2008, una pletora di immobili ipotecati invendibili sul mercato.
Il paradosso più incredibile è che la pericolosità dello scriteriato incremento dei tassi d’interessi è stata prevista a gennaio nei rischi globali WEF dagli stessi finanzieri che la attuano!
In questo contesto di incertezza in cui il Fondo Monetario Internazionale ha già lanciato progetti speculativi ad uso e consumo di BlackRock e altri speculatori privati (a breve l’inchiesta) e ha già presentato il progetto della moneta globale come Central Bank Digital Currencies (CBDCs) mentre la New Development Bank dell’alleanza BRICS (Brasile, India, Russia, Cina e Sud Africa) ha già avviato alleanze finanziarie interne per de-dollarizzare l’economia e prepararsi al lancio di una propria moneta, l’unica risorsa finanziaria certezza è rimasta, rimane e rimarrà l’oro.
Come insegnano le monete auree della Lira Sterlina britannica e del Krugerrand sudafricano. Come ci fanno capire i movimenti di Russia, Cina e Svizzera negli articoli che riportiamo sotto e su Gospa News International.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Russi incoraggiati ad abbandonare il dollaro per l’oro
pubblicato in origine da Russia Today
Lingotti d’oro fino a 20 grammi possono ora essere acquistati sul sito web della zecca di Mosca, la Goznak Joint Stock Company, che gestisce la zecca, ha annunciato mercoledì. La mossa fa parte di un’agenda più ampia per incoraggiare i russi ad abbandonare i risparmi in dollari USA.
Secondo la dichiarazione della società, i russi sono ora in grado di acquistare, vendere o conservare i lingotti e le monete d’oro acquistati.
Goznak ha in programma di rendere disponibili per l’acquisto sul proprio sito web lingotti d’oro del peso di 50 grammi, ha affermato la società, aggiungendo che i servizi saranno accessibili sia nel salone commerciale della Zecca di Mosca che tramite l’app Goznak.Investments.
Shot at the U.S. dollar! Russia and China Officially Announce A “New Global Reserve Currency”.
Il periodo di conservazione dei lingotti presso la zecca di Mosca è illimitato, mentre Goznak garantisce il riacquisto di tutti i lingotti nei caveau della zecca. Accetterà anche lingotti che sono stati in circolazione se non ci sono danni visibili su di essi o sull’imballaggio.
Dal 1° aprile, le raffinerie russe di metalli preziosi, Goznak e le banche del paese sono state autorizzate a vendere lingotti d’oro a privati senza alcuna imposta sul valore aggiunto (IVA).
Il governo di Mosca aveva precedentemente abolito una tassa sugli acquisti di lingotti
Lo scorso marzo, Mosca ha eliminato l’IVA del 20% sulle persone che effettuano scambi di oro fisico, nel tentativo di allontanare le persone dalle partecipazioni in dollari USA, un modo comune in passato per i russi di proteggere i propri risparmi.
In precedenza, al momento dell’acquisto di oro fisico, i russi dovevano pagare il 20% dell’acquisto in IVA. Quando il metallo prezioso è stato rivenduto alla banca, l’imposta pagata non è stata restituita all’investitore.
A novembre 2022, i russi hanno acquistato più di 50 tonnellate di lingotti d’oro, dieci volte di più rispetto al precedente periodo registrato. I più ricercati erano i lingotti da un chilogrammo, che rappresentavano circa il 60% del totale acquistato.
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – GEOPOLITICA – ECONOMIA
GOSPA NEWS – COSPIRAZIONI – MASSONERIA
“TOWARD A NEW WORLD ORDER: The Future of NATO”. Soros’ 1993 Manifesto in which Forecast Ukraine War
https://www.gospanews.net/2020/06/19/armata-di-14mila-jihadisti-in-libia-blitz-turchia-nato-e-lobby-armi-usa-col-plauso-dellex-consigliere-di-napolitano-ora-ambasciatore-a-tripoli/