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POLIZIOTTO PERSEGUITATO DOPO DENUNCE SUI VACCINI COVID PERICOLOSI. Antonio Porto da Agente antiMafia a Sindacalista LES Sospeso

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Per raccontare in modo esaustivo la sua storia di Servitore dello Stato perseguitato dalla Giustizia e dai vertici della Polizia forse non basterebbe un solo libro.

L’agente scelto dalla Campania, Antonio Porto, 50 anni, poliziotto dal 1992 ed ex investigatore antimafia, prima si è dovuto confrontare con un’umiliante vicenda giudiziaria in Calabria da cui è stato completamente prosciolto dopo anni di attesa per le interminabili e croniche lungaggini processuali, poi è finito nel mirino dell’amministrazione di PS per le sue battaglie contro il Green Pass e i vaccini obbligatori.

Il sindacalista LES della Polizia di Stato Antonio Porto

Proprio il coraggio e l’energia con cui ha dovuto affrontare la sua precedente battaglia giudiziaria lo hanno temprato per le sue lotte a difesa dei colleghi poliziotti culminate con le denunce per i vaccini Covid pericolosi e commercializzati con almeno 28 violazioni delle normative europee e con la sua sospensione dal servizio nonostante ciò sia avvenuto in palese contrasto col suo ruolo di Segretario Generale Provinciale di Caserta del Sindacato di Polizia Libertà e Sicurezza (LES), per il quale ha ricevuto solidarietà anche da altre organizzazioni sindacali come il COSAP.

In compenso, però, è stato premiato dal suo sindacato LES che lo ha nominato Segretario Generale della Campania… 

In questa intervista cercheremo di ripercorrere la sua storia professionale che durante l’emergenza pandemica ha messo a frutto il suo acume investigativo tanto da ricevere la delega dei vertici nazionali LES per occuparsi delle azioni legali contro l’obbligo imposto alle forze dell’ordine (come alle forze armate) di farsi somministrare i sieri genici sperimentali a RNA o DNA messaggero per poter restare al lavoro e non essere sospesi con taglio dello stipendio.

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Partiamo dai fatti più recenti prima di tornare al suo passato…

Domanda – Sindacalista Porto com’è iniziata la sua lotta sindacale durante l’emergenza Covid-19?

Risposta – «Dal mese di aprile 2020 ho accettato accetto l’incarico di Segretario Generale Provinciale di Caserta del Sindacato di Polizia Libertà e Sicurezza (LES) Polizia di Stato. Incarico che mi porterà ad un impegno costante per la tutela degli interessi e la difesa della dignità dei poliziotti da me rappresentati. L’incarico ricevuto in piena Pandemia inizialmente mi porta ad occuparmi di problematiche nella provincia di Caserta, ma nell’agosto del 2021 dopo l’introduzione del green pass nelle mense della Polizia di Stato mi porta ad occuparmi prettamente della vicenda Covid 19 e soprattutto del successivo obbligo vaccinale per la mia categoria».

Il sindacalista LES della Polizia Antonio Porto durante un sit-in di protesta

D – Quando la battaglia è entrata nel vivo?

R – «Su delega della Segreteria Nazionale ho messo in atto iniziative atte alla tutela del diritto sia al lavoro che alla salute ed in difesa della libera scelta. Ho partecipato ad iniziative di protesta, a interviste e messo in atto anche un sit in sotto il Tribunale di Napoli Nord ad Aversa con relativo sciopero della fame in quanto avevo trasmesso a quella Procura della documentazione rilasciata dal luminare della governance sanitaria Prof. Pierfrancesco Belli che attestava la pericolosità dei sieri Covid 19».

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D – Qual è stata la reazione dell’Amministrazione della Polizia di Stato?

R – «A seguito dell’attività messa in atto come sindacalista la Questura di Caserta per tutte le iniziative messe in atto nel periodo gennaio – marzo 2022 apre nei miei confronti due distinti procedimenti disciplinari per la destituzione dal servizio in quanto riteneva che in quelle iniziative avevo superato i limiti della continenza sostanziale del diritto di critica che mi avevano fatto venire meno ai doveri assunti con il giuramento e avevo leso l’immagine dell’amministrazione».

D – Su quali basi sono stati aperti i procedimenti disciplinari e con quali esiti?

R – «Le colpe sono state l’aver criticato aspramente le normative pandemiche attuate dal presidente del consiglio, membri del governo e del parlamento nonché l’aver utilizzato mezzi di comunicazione idonei a rendere conoscibile il mio pensiero, come dichiarato anche dall’allora Ministro dell’Interno Lamorgese al Question Time al Senato in data 30 giugno 2022. I due procedimenti disciplinari, nonostante la mia difesa ha dimostrato che giurisprudenza consolidata non consentiva all’amministrazione di mettere sotto processo il sindacalista, si sono conclusi rispettivamente con 3 mesi e 6 mesi di sospensione dal servizio. Mentre nel mese di aprile 2023 è stato aperto un ulteriore procedimento disciplinare per la deplorazione a seguito di un post di carattere sindacale sul mio profilo facebook e sul mio canale telegram. Procedimento ancora non ancora concluso».

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Le denunce sugli Eccipienti Pericolosi nei Vaccini scoperti dal prof. Belli

D – 

Come sono nati i suoi esposti alla magistratura?

R – «Le mie denunce nascono a seguito della mia richiesta di supporto tecnico inoltrata al Prof. Pierfrancesco Belli già Presidente della Commissione rischi ed etica sanitaria della Incer Institute di Firenze che riguardava sostanzialmente l’obbligo di sottoscrivere un consenso informato anche se obbligati a vaccinarsi contro il covid 19. La sua relazione sostanzialmente dice che nell’immissione il commercio di detti sieri sono state violate ben 28 articoli di normativa europea, che vi sono delle sostanze di cui di sconosce la sicurezza e che il consenso informato che viene sottoscritto non è né libero né informato».

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Scrive al riguardo il professor Belli nella sua perizia segnalando un problema già sollevato dal tenente colonnello e medico chirurgo dell’aviazione USA Theresa Long in un affidavit depositato come whislteblower.

«Nelle schede tecniche dei sieri somministrati in Italia vengono elencate sostanze quali ALC-0159 , ALC -0315 e SM-102, rispetto alle quali le stesse case produttrici dichiarano che “il prodotto è solo per ricerca. Non per uso diagnostico o terapeutico umano o veterinario”. Inoltre, rispetto a tali sostanze non sono state condotte valutazioni sulla sicurezza chimica ( Chemical Safety Assessment) , e si afferma che causano, tra gli altri, danni cardiaci, effetti tossici riproduttivi e teratogenici, danni epatici, danni neurologici, narcosi oltre a causare cancro (All.3 – All3a – All3b )».

Gli attestati della società produttrice degli eccipienti inseriti nei sieri genici RNA per il Covid scoperti dal professor Belli

«Nello stesso Reg. UE 2020/1043, all’art.3, vengono disapplicati ben 28 articoli relativi alle Direttive 2001/18 e 2009/41 che fanno riferimento alle procedure di controllo e notifica sui rischi OGM per la salute umana e per l’ambiente e relativo controllo della nocività del vaccino e dei suoi componenti. Viene inoltre disapplicata la clausola di salvaguardia in virtù della quale uno Stato membro avrebbe potuto vietare l’uso e la commercializzazione di prodotti OGM in caso di valutazione di rischi inerenti la salute umana e l’ambiente. La disapplicazione di questi 28 articoli rende inattendibili i successivi monitoraggi addizionali dei vaccini ad mRNA» aggiunge l’esperto dell’Incer Institute (Commissione Rischi ed Etica Sanitaria) diventato consulente di Porto (link video a fondo pagina).

L’esperto di governance sanitaria prof. Pierfrancesco Belli

Belli rimarca inoltre in una sua relazione che «Nelle schede tecniche dei sieri Pfizer e Moderna sono descritti effetti avversi e controindicazioni alla somministrazione quali le reazioni allergiche ai vaccini od ai loro componenti per conseguenti danni gravi alla salute e che i test per verificare tali reazioni non sono stati routinariamente eseguiti». E pertanto conclude che «si ritiene che il soggetto obbligato al trattamento sanitario in oggetto non venga messo in condizioni di prestare un consenso consapevole, libero ed informato».

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Lo Studio Segalla nella Battaglia di Porto con OSA e Avvocati Liberi

D –

Poi però le iniziative giudiziarie del poliziotto Antonio Porto si sono unite ad altre associazioni…

R – «Durante tutta questa attività portata avanti come sindacalista ma con l’esperienza di polizia giudiziaria acquisita in territori come quello calabrese  e l’agroaversano, territorio sotto il dominio assoluto del clan dei casalesi, la mia strada si è unita a quella dell’Associazione O.S.A. (Operatori Sicurezza Associati composta da appartenenti alle forze dell’ordine e armate) e successivamente con il gruppo di Avvocati LIBERI (ALI), da qui la decisione a dicembre del 2022 di presentare un esposto denuncia a causa delle numerose morti per malori improvvisi nelle forze dell’ordine. Il primo è stato depositato a Catanzaro perché in quella provincia erano state rilevato dopo l’inizio della campagna vaccinale ben 3 morti alla Questura di Catanzaro, nonché nel reggino il capo scorta di Gratteri. La decisone è caduta su Catanzaro anche perché si è unita a noi l’ex Sen. Bianca Laura Granato la quale quando era in carica aveva fatto un accesso agli atti per sapere se in Calabria vi erano frigoriferi che garantiva la conservazione dei sieri a – 72° , senza mai avere risposta».

Intanto i suoi esposti si sono arricchiti di nuovi elementi. Fondamentale è risultato il contributo di una ricerca del biochimico lombardo Gabriele Segalla che ha svelato la pericolosità delle nanoparticelle lipidiche contenute nel siero genico RNA Comirnaty prodotto da Pfizer-Biontech anche a causa di eccipienti mai autorizzati per la sperimentazione sugli esseri umani e e per un processo di elettrolisi ritenuto difettoso e poi corretto dalle stesse Big Pharma nelle nuove formulazioni del vaccino.

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Il dottor Segalla giunge alle stesse conclusioni del professor Belli e conferma il grave problema della “tossicologia non studiata a fondo” da Pfizer segnalato da Gospa News. Ma li contestualizza in una ricerca che dal titolo “Criticità chimico-fisica e potenziale tossicologico dei nanomateriali lipidici contenuti in un vaccino Covid- 19 a mRNA”, pubblicata sul Quaderno 2 dell’ottobre 2022 della rivista scientifica italiana Disinfection che ha avuto una successiva enorme eco con la pubblicazione revisionata sull’International Journal of Vaccine negli USA il 26 gennaio 2023.

Gabriele Segalla ha rilevato, nelle pieghe delle clamorose e reiterate inadempienze alle normative farmacologiche sull’analisi della genotossicità, commesse nella completa indifferenza dell’ente regolatore dei farmaci UE Europea Medicines Agency (EMA), anche probabili violazioni di rilevanze penale a causa di componenti del siero genico mRNA Comirnaty che lo rendono “instabile, inefficace e insicuro” configurando così quella definizione di “farmaco imperfetto” di cui in Italia è vietata la commercializzazione e somministrazione dall’articolo 443 del Codice Penale.

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L’esposto sul Farmaco Imperfetto e la nuova Denuncia contro Speranza

D –

Quindi avete preso come Consulenza Tecnica di Parte (CTP) la ricerca e il sospetto reato di “Farmaco Imperfetto”?

R – «Successivamente a questa denuncia si è unita la documentazione del dott. Segalla che ci aveva contattato proprio perché riteneva giusto l’aver individuato quale reato il 443 c.p.. A questa denuncia ne segue un’altra che deposito sempre tramite l’Avv. Antonietta Veneziano alla Procura della Repubblica di S. Maria C.V. dove pochi giorni prima era avvenuto il decesso di un collega della Polizia per malore improvviso, in questa denuncia rappresento che nell’ultimo anno solo in campania sono deceduti più di 15 appartenenti alle forze armate e di polizia. Infine la denuncia alla Procura di Roma dove agli elementi delle due precedenti denunce supportate dalle consulenze del Prof. Belli e dal Dot. Segalla aggiungiamo tutto quello emerso dalla trasmissione Fuori dal Coro, come abbiamo indicato in un apposito comunicato stampa».

Il comunicato stampa delle associazioni che hanno denunciato l’ex Ministro della Salute Speranza e l’ex direttore AIFA Nicola Magrini per vari reati

Primo firmatario dell’esposto è il Comitato Ascoltami che nel novembre 2021 aveva scritto un accorato appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per segnalare il caso dei loro primi 670 vaccinati danneggiati (ora sono migliaia) abbandonati dallo Stato. Ma la missiva era rimasta inascoltata dal Capo dello Stato che non ha perso poi occasioni per elogiare le Big Pharma dei vaccini.

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D – Da dove giunge tutto questo coraggio di sfidare i vertici dello Stato sulla narrazione falsata sull’efficacia e sicurezza dei vaccini Covid ormai smentita persino da un giudice del Tribunale di Firenze e da una ricercatrice dell’Istituto Superiore della Sanità di Roma?

R – Sono entrato nella Polizia di Stato nel mese il 15 luglio 1992 pochi giorni prima della strage di Via D’Amelio a Palermo dove perdono la vita il Giudice Borsellino e gli uomini della sua scorta. Quella coincidenza fa nascere in me un forte senso di giustizia e verità. Dopo il corso di formazione inizio il servizio operativo prima nella città di Napoli (Reparto Mobile) e successivamente a Milano (Controllo del Territorio). Nell’agosto del 1996 su mia richiesta vengo trasferito alla Questura di Crotone dove svolgerò prettamente servizio alla Squadra Volante con eccellenti risultati sul campo (numerosi arresti e riconoscimenti premiali per l’attività svolta)».

La Richiesta di Risarcimento allo Stato per una persecuzione giudiziaria

D –

Poi come un fulmine a ciel sereno arriva il mandato d’arresto

R –  «Il 17 ottobre 2003 quando nei miei confronti e quelli di un altro collega di pattuglia il G.I.P. del Tribunale di Crotone applica la misura cautelare degli arresti domiciliari dove permango per 15 giorni a seguito di una denuncia sporta da un giovane tossicodipendente del luogo il quale asserisce che nella notte tra il 10 e 11 giugno fu caricato con la forza sulla volante pestato per poi essere abbandonato nelle campagne crotonesi».

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D- E’ quindi iniziato uno dei fin troppo noti incubi giudiziari per i servitori dello Stato messi sotto processo e alla gogna mediatica da una giustizia farraginosa e lentissima?

R –  «Nel pomeriggio (12 ore dopo l’evento) si porta al pronto soccorso dell’ospedale di Crotone dove gli vengono riscontrati 3 lividi in stato di avanzamento dati 7 gg di prognosi e come cura una pomata e dopo aver reso dichiarazioni al posto di Polizia va dai Carabinieri e sporge denuncia a seguito della quale renderà ulteriori dichiarazioni contrastanti tra loro. Questa vicenda mi porta a rimanere sospeso cautelativamente dal servizio per 5 anni a metà stipendio, il processo di primo grado durerà circa 15 anni con l’alternarsi di ben 7 Giudici e quasi 50 udienze, al termine del quale dopo aver rinunciato alla prescrizione dei reati vengo condannato a 1 anno e 7 mesi di reclusione».

D – Ma poi è la stessa giustizia a ricredersi facendo luce sulla verità con un’assoluzione…

R – «Il 1 febbraio 2021 dopo il mio ricorso in Corte di Appello vengo “assolto perché il fatto non sussiste”, nel mese di agosto la Procura Generale di Catanzaro propone ricorso in Cassazione perché a suo dire la motivazione dell’assoluzione non era rafforzata. Il 29 novembre 2022 la Suprema Corte di Cassazione rigetta il ricorso confermando l’assoluzione con formula piena. Attualmente è in atto la ricostruzione della mia carriera e la restituzione degli stipendi non percepiti, inoltre gli avvocati hanno già presentato richiesta di risarcimento per l’ingiusta detenzione e la lungaggine del processo di primo grado (legge Pinto). Seguirà poi la richiesta di risarcimento del danno subito per l’intera vicenda».

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Proprio per le vicissitudini giudiziarie sperimentate sulla sua pelle l’agente scelto Antonio Porto decide di mettersi al servizio dei colleghi nel ruolo di sindacalista come viene riconosciuto da ogni democrazia civile. Mentre altri, se magari hanno svolto un medesimo incarico all’interno della Pfizer, diventano persino sottosegretari come Claudio Durigon nel Governo Meloni,

Mentre le proteste di Porto contro Green Pass e vaccini pericolosi non sono piaciute all’amministrazione pubblica che, incurante del suo incarico di rappresentanza, avvia i procedimenti disciplinari culminati con sospensioni dal servizio, con grave decurtazione dello stipendio, e quello ancora in atto.

In Italia è davvero pericoloso sostenere verità scomode contro lo Stato. Soprattutto se si è al diretto servizio dello Repubblica Italiana. Lo sanno bene Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che ispirarono il verace desiderio di onestà del sindacalista Porto. (contatti tramite il sito https://www.lespolizia.it).

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – COVID 19 REPORTS

GOSPA NEWS – WUHAN-GATES INVESTIGATIONS

Video-Intervista al Professor Belli sui Vaccini Covid

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