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ANNECY, PROFUGO SIRIANO “FALSO CRISTIANO” ACCOLTELLA BIMBI E ANZIANI. Video Shock del Ferimento delle Vittime nel Parco

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di Redazione Gospa News

Un coltello in mano, dentro il parco-giochi di un’area del lungolago di Annency, nell’Alta Savoia francese. Uno, due, tre fino a sei persone colpite. Poi il tentativo di fuga e l’arresto. Mentre tutt’attorno i soccorsi si affrettano a recuperare i corpi dei feriti per trasportarli in ospedale. Quattro sono bambini, due di loro sono in pericolo di vita, così come il più anziano accoltellato.

TRA I BIMBI ACCOLTELLATI UNO DI 22 MESI IN EMERGENZA

Uno dei bimbi, in condizioni di “emergenza assoluta, è stato trasferito in elisoccorso a Ginevra, in Svizzera. Le vittime hanno un’età compresa fra i 22 mesi e i tre anni, scrive il quotidiano locale Le dauphiné liberé. I quattro sono un maschietto di due anni e la sorellina poco più grande, una bambina di 3 anni di nazionalità britannica e un bambino di 22 mesi di nazionalità tedesca.

Un’altra vittima è un uomo di 70 anni che era seduto una panchina. Le informazioni sul numero delle persone accoltellate sono cambiate più volte, fino all’attuale bilancio che pare essere quello definitivo.

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L’aggressore, entrato in azione vicino al Jardin de l’Europe, è stato arrestato dentro lo stesso parco. Si chiama Abdalmasih H., è un richiedente asilo siriano di 32 anni sconosciuto agli archivi della polizia e dell’intelligence.

Aveva presentato domanda di asilo in Francia il 28 novembre 2022 e, nel frattempo, aveva ottenuto lo status di rifugiato in Svezia con decisione dello scorso 26 aprile. L’uomo è infatti sposato con una cittadina svedese con cui ha avuto un figlio, che oggi ha 3 anni.

LA FALSA RELIGIOSITA’ CRISTIANA

«Nella sua domanda di asilo, l’aggressore, che vive in Svezia da dieci anni, ha dichiarato di essere un cristiano della Siria. Aveva anche una croce cristiana addosso, apprende Le Figaro da una fonte vicina al caso» evidenzia Il Fatto Quotidiano.

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E’ però assai probabile che  abbia dichiarato la sua fede religiosa proprio per facilitare la sua richiesta di asilo politico a causa delle persecuzioni in atto contro i Cristiani in tutte le province siriane ancora controllate dai jihadisti di HTS, costola di Al Qaeda nella roccaforte Idlib, e dei mercenari ISIS usati dalla Turchia per controllare il corridoio conquistato nel Rojava (il Nord-est siriano amministrato dai Curdi) dove sono stati attaccati molti villaggi abitanti cristiani, uccisi o addirittura lapidati, inducendoli all’esodo.

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Difficilmente, infatti, un credente cristiano ora la croce al collo mentre va ad accoltellare bambini… A meno che non sia un impostore o un totale squilibrato che è ben lontano dalla spiritualità amorevole e misericordiosa insegnata da Gesù Cristo.

IN TESTA LA KEFIAH DI PALESTINESI, JIHADISTI E MILITARI

A tradire l’accoltellatore c’è anche la circostanza che porta sul capo la Kefiah (o ghutra, Shemag) che è un foulard fatto di seta, cotone, lana o anche lino. In genere è a scacchi neri e bianchi, ma non sono rare kefiah rosse e bianche e anche blu e bianche come quella indossata dall’aggressore.

Viene indossato anche in ambito militare e dai jihadisti come copricapo per proteggersi dal sole o dalla sabbia del deserto , mettendola a triangolo sulla testa, di modo che ricada sulla nuca per un lato e sulle spalle con gli altri due. Spesso la kefiah è mantenuta, attorno alla fronte, con una sezione di cotone.

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In occidente, la kefiah viene indossata spesso attorno al collo, dispiegando la kefiah per intero, collegando gli angoli opposti, piegandola diverse volte su sé stessa e avvolgendola attorno alla gola.

Con la crescente simpatia e attivismo di alcuni occidentali nei confronti dei palestinesi all’interno dei conflitti arabo-israeliani, negli anni degli accordi di pace di Oslo e della seconda intifada, in alcuni contesti del mondo occidentale (come i centri sociali) le kefieh cominciarono a essere indossate come segno di solidarietà nei confronti dei palestinesi. 

Sin dalla cosiddetta “intifāḍa di al-Aqsà” queste sciarpe rettangolari aumentarono considerevolmente di numero fra i filopalestinesi occidentali, con una combinazione della bandiera palestinese e della moschea al-Aqsà stampata sull’estremità del tessuto.

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Per differenti ragioni assieme, le truppe statunitensi e britanniche coinvolte nella guerra del Golfo e nell’occupazione irachena sono state fotografate e filmate mentre indossavano kefieh durante lo svolgimento delle loro mansioni (spesso con tessuto di cotone color kaki e con le cuciture nere), gesto probabilmente legato soprattutto alla comodità delle kefieh negli ambienti desertici come in quello iracheno.

Ecco perché l’aggressore potrebbe anche essere un terrorista islamico ben addestrato da qualche intelligence NATO che usa i mercenari dell’ISIS o di Al Qaeda come avvenuto per la guerra in Libia…

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