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“RISCHIO GUERRA MONDIALE PER LE ARMI NATO A KIEV”. Appello alla Pace e contro la Russofobia del Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana

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Introduzione di Fabio Giuseppe Carisio – direttore Gospa News

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una riflessione sulla guerra in Ucraina del Metropolita della Chiesa Ortodossa d’Italia (entità cristiana autocefala che non fa riferimento ad alcun patriarcato storico ma si affida al suo capo religioso come unica guida). 

Il suo appello alla pace si discosta dai generici moniti del capo della Chiesa Cattolica Papa Francesco che ha subìto senza indignazione il rifiuto della mediazione del Vaticano tra Kiev e Mosca da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, forte delle promesse del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e di altri statisti europei di altre armi per arricchire le industrie belliche che hanno sponsorizzato questo conflitto fin dal piano CEPA-NATO di militarizzazione dell’Europa dell’Est confinante con la Russia.

L’articolo del vescovo Filippo Ortenzi si addentra in un’approfondita analisi del concetto di “giusta causa” necessario per dare legittimità religiosa a una guerra ritenendolo, nel caso in questione, discutibile per entrambe le parti.

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Nell’analisi, però, il Metropolita si spinge a un paragone ben lontano dalle interpretazioni geopolitiche in ambito cristiano fatte da Gospa News. Ecco il motivo di questo preambolo.

Paragonare il tiranno comunista Stalin, reso tragicamente famoso dalle grandi purghe politiche dei Gulag di qualsiasi oppositore anche solo ideologico e dello sterminio di centinaia di religiosi secondo un credo massonico-ateista anti-cristiano, e Putin, che cerca solo di preservare l’integrità del proprio governo legittimamente eletto punendo i fomentatori di violente rivolte di piazza con accurati processi pubblici, è una visione fuorviante della realtà.

Si può ritenere Putin un dittatore perché ha legittimato la condanna dell’attivista dell’opposizione russa Vladimir Kara-Murza, supportato dallo stesso George Soros che ha finanziato il sanguinario golpe del 2014 a Kiev per rimuovere il presidente filo-russo legittimamente eletto e che ha progettato un Nuovo Ordine Mondiale quale futuro della NATO nel lontano 1993?

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Si può ritenere il presidente russo un dittatore perché la sua giustizia ha assicurato al carcere Alexey Navalny, ritenuto un agente del controspionaggio americano della CIA, dopo una condanna per gravissimi crimini finanziari a cui sono seguite altre restrizioni per tutte le sue istigazioni sediziose?

Si più ritenere il Capo del Cremlino un dittatore perché ha vietato i Gay-Pride onde evitare la propaganda transgender tra bambini e minori in ossequio alle omelie del Patriarca Kirill della Chiesa Ortodossa Russa?

Le risposte giungono implicite da un rapido paragone.

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Mentre nella Pasqua 2020 durante l’emergenza Covid-19 in Italia le Sante Messe furono vietate al pubblico con un lockdown-massonico (definizione del vice capogruppo della Lega alla Camera Alessandro Pagano), in Russia non solo non furono mai chiusi i sacri templi ma Kirill spiegò che la “grazia di Dio” della funzione eucaristica garantiva una protezione dai contagi. 


La Guerra Fratricida tra Ortodossi Rus

di Mons. Filippo Ortenzi
Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana

Tutti i link agli articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori dalla redazione in attinenza cogli argomenti trattati pertanto non sono attribuibili al pensiero dell’autore di questo articolo

Noi siamo tutti preoccupati perché una guerra che doveva, nell’intenzione di chi l’ha iniziata, essere una “operazione militare speciale” in supporto delle popolazioni russofone del Donbass alle quali il governo aveva negato autonomia e lingua e della Chiesa Ortodossa Ucraina sempre più discriminata se non perseguitata dal governo filooccidentale di Kiev, non soltanto sembra non avere fine ma rischia di portare il mondo alla terza guerra mondiale e alla catastrofe planetaria.

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Riteniamo pretestuosa la giustificazione della guerra da parte di Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, che la ritiene giusta, perché tesa a contrastare la deriva anticristiana dell’Occidente in mano alla lobby gay.

Sono argomentazioni discutibili proprie di un potere che, succube di una dittatura, è costretto a compiacere l’autorità politica, né più né meno, di quello che fece il Patriarca Sergio che sostenne Stalin e il governo sovietico nella seconda Guerra Mondiale.

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Premesso che la guerra dovrebbe essere l’extrema ratio (se sono falliti i mezzi pacifici di soluzione della controversia) per risolvere una controversia tra Stati in sé sovrani, quella che si sta svolgendo in Ucraina è carente sia di una “giusta causa” (iusta causa), e non è condotta neppure nei “modi legittimi”, commisurati al fine della guerra (debitus modus). Come affermato nel Codice di Diritto Canonico della Chiesa Ortodossa Italiana (Codex Canonum – approvato il 22 agosto 2019 con Bolla Apostolica “Codex Ecclesia Orthodoxa Italica” dal Santo Sinodo – prot. N. 14/19): La Chiesa Ortodossa Italiana crede, che compito dei cristiani è: «Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti» (Rm 12,18) e che occorre adoperarsi per essere “costruttori di pace” (Mt 5,9) rendendo Gloria a Dio ed adoperandosi per la “pace agli uomini di buona volontà” (LC 2,14) .

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Anche se l’aspirazione cristiana è alla Patria celeste (Gal 4,26) il cristiano ortodosso è rispettoso della Patria terrena, verso la quale, come ci ha insegnato il teologo Tommaso d’Aquino il cristiano deve mostrare rispetto (pietas), devozione (cultus) e ubbidienza (officium) ed adoperarsi, affinché la Nazione sia governata secondo gli insegnamenti divini “come in Cielo, così in terra” (MT 6,10). La Chiesa altresì fa proprio il motto mazziniano di “Dio – Patria – Famiglia” di una comunità ancorata a solide virtù civiche verso i compatrioti, verso la Patria e verso Dio.

La Chiesa Ortodossa Italiana pur auspicando la Pace non proibisce ai suoi figli di partecipare ad azioni belliche, se si tratta della difesa del prossimo e del ristabilimento della giustizia calpestata. La guerra è allora considerata come un mezzo obbligato, anche se odioso.

Il Patriottismo Cristiano

Il patriottismo del cristiano ortodosso deve essere efficace. Esso si manifesta nella difesa della patria dal nemico, nel lavoro per il bene della patria, nella sollecitudine per l’organizzazione della vita del popolo, anche mediante la partecipazione al governo dello stato. Il cristiano è chiamato a custodire e a sviluppare la cultura nazionale e l’autocoscienza del popolo.

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La Chiesa Ortodossa Italiana reputa giusta la guerra quando è l’unico modo per soccorrere fratelli perseguitati la cui vita è messa in pericolo da nemici della vera fede perché come ci ricorda San Cirillo: «Cristo Dio nostro, che ci ha comandato di pregare per coloro che ci offendono e di far loro del bene, ha detto anche che nessuno di noi in questa vita può dimostrare un amore più grande di colui che dà la sua anima – la sua vita – per i suoi amici (Gv 15,13)».

«Ecco perché noi sopportiamo con magnanimità le offese causateci come persone singole, ma nella comunità ci difendiamo l’un l’altro e siamo disposti a dare la nostra vita in battaglia per il nostro prossimo, affinché voi, dopo aver fatto prigionieri i nostri concittadini, insieme con i corpi non facciate prigioniere anche le loro anime, costringendoli a rinnegare la loro fede e a compiere atti contro Dio. I nostri soldati cristiani con le armi in pugno proteggono la santa Chiesa, proteggono il sovrano, nella cui santa persona venerano l’immagine del potere del Re del cielo, proteggono la patria, con la cui distruzione inevitabilmente cadrà l’autorità nazionale e vacillerà la fede evangelica. Ecco i preziosi doveri per i quali fino all’ultima goccia di sangue i soldati devono combattere, e se essi moriranno sul campo di battaglia, la Chiesa li canonizzerà tra i santi martiri e i loro nomi saranno ricordati e invocati nelle preghiere davanti a Dio».

Mons Ortenzi con fedeli nella Cattedrale Sant’Ugone dei Pagani di Roma Grotte Celoni

La Chiesa Ortodossa Italiana giudica contrario ai precetti biblici (Esodo 23,32 – Non farai nessun patto con loro, né con i loro dei.) l’alleanza con Stati che discriminano o perseguitano i cristiani o finanziano il terrorismo internazionale ai danni dei credenti in fedi diverse dalle loro e che sia lecito e doveroso combattere con “giusta indignazione” (La guerra deve essere condotta con «giusta indignazione», ma non con astio, avidità e concupiscenza – 1Gv 2,16) ma con un atteggiamento umano verso i feriti e i prigionieri perché il cristiano non deve lasciarsi “vincere dal male” ma deve tentare a vincere “con il bene il male» ( «Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male» – Rm 12,20-21).

La Legittimità Religiosa di una guerra per Iusta Causa 

La Chiesa Ortodossa ha sempre reputato grave peccato la guerra di attacco, mentre considera come giusta e legittima la difesa armata. In Ucraina si sta svolgendo una guerra civile tra ortodossi, essendo la Chiesa Ortodossa Russa la più grande realtà religiosa sia della Russia che dell’Ucraina.

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La legittimità religiosa di questa guerra è, a nostro parere discutibile perché il concetto di iusta causa può essere invocato sia dalle popolazioni russofone e ortodosse del Donbass aggredite dall’esercito e dalle milizie neonaziste ucraine che dagli ucraini in quanto si trovano in una situazione di legittima difesa a fronte di una aggressione armata al territorio e ai cittadini, compiuta da un altro Stato.

Anche alla luce del debitus modus la guerra può essere combattuta soltanto entro limiti ben precisi e in questa prospettiva, ogni distruzione delle case, delle infrastrutture (ad es. la distruzione della Diga di Kakhovka), i bombardamenti sui civili inermi e l’uso sproporzionato della forza risultano indubbiamente immorali e contrarie alla dottrina cristiana.

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Il Rischio di una Catastrofe Mondiale per l’Umanità

In Ucraina, dove si svolge una guerra fratricida tra grandi e piccoli russi, popoli che hanno in comune una stessa origine (la Rus’ di Kiev), una stessa storia e una stessa Fede, che ha creato una situazione che se non viene al più presto risolta, oltre che a maggiori lutti e distruzione nelle terre ucraine, potrebbe trascinare l’umanità alla terza guerra mondiale.

La situazione è tale che l’invio di armi, l’allargamento della NATO e l’accerchiamento della Russia, rischia di far sì che una guerra regionale si trasformi in mondiale con conseguenze disastrose per l’umanità.

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La nostra Chiesa è vicina ai popoli sofferenti dell’Ucraina ed anche al popolo russo, oggetto di continua e crescente ostilità nel nostro Paese come in tutto l’Occidente e lo ha dimostrato ampiamente, infatti molti nostri sacerdoti e fedeli si sono adoperati per mandare aiuti alle popolazioni martoriate dell’Ucraina e, al contempo, siamo vicini ai nostri fratelli russi che vengono ingiustamente boicottati o osteggiati.

Mons. Ortenzi con ballerine Russiyana a Milano durante una manifestazione contro la Russofobia

La nostra Chiesa partecipa (vedi mons. Roberto Pinna, uno dei promotori delle manifestazioni pacifiste di Cagliari) alle manifestazioni contro la guerra e alle manifestazioni (di Roma e Milano) indette dagli “Amici della Grande Russia” per difendere, sia l’amicizia russo-italiana e i legami storici che uniscono la Prima e la Terza Roma, denunciando il boicottaggio della cultura russa che viene oscurata anche nei nostri atenei, come se Dostoevskij fosse responsabile delle guerre o dei crimini effettuati dai governi di Stalin o di Putin.

Compito delle Chiese Ortodosse è quello di aiutare le popolazioni e pregare per la Pace e compito dell’Italia (Roma) dovrebbe essere quello di promuovere la Pace tra gli eredi della Terza Roma (Mosca) e il blocco atlantico-ucraino.

Mons. Filippo Ortenzi
Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana


Biografia di Mons. Ortenzi

Laureato in Giurisprudenza (Università degli Studi di Macerata), Marketing (The Yorker International University), Teologia (Institut Supérieur de Théologie Orthodoxe de Yahonde), dirige le strutture accademiche della Chiesa (Accademia San Nicodemo L’Aghiorita e Università San Giovanni Crisostomo) ed è autore di diversi libri: Compendio Liturgico della Chiesa Ortodossa Italiana, Arkieratikon, La Settimana Santa Ortodossa e coautore del libro in italiano e sardo Giusta Fide Antiga.

Il Vescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana sua beatitudine Filippo I, al secolo mons. Filippo Ortenzi

Prima di intraprendere il percorso religioso ha svolto incarichi sindacali: Vice-Segretario Nazionale Cisnal-Poste, membro Consiglio Direttivo Centrale Cisnal, membro Segreteria Nazionale UGL-Comunicazioni, Segretario Territoriale di Viterbo Cisnal e UGL dal 1991 al 2006; amministrativi: consigliere circoscrizionale Viterbo, consigliere comunale Latera (VT), consigliere comunale e assessore a Marta (VT) e politici (membro Assemblea Nazionale La Destra).


PRINCIPALI FONTI DEI LINK

GOSPA NEWS – SQUILLI DI APOCALISSE

GOSPA NEWS – CRISTIANI PERSEGUITATI

GOSPA NEWS – DOSSIER UCRAINA

GOSPA NEWS – LOBBY ARMI

GUERRA RELIGIOSA DEL SATA-NAZISTA ZELENSKY. 200 Monaci Ortodossi Perseguitati e ora Cacciati entro 3 giorni dal Monastero di Kiev

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“TOWARD A NEW WORLD ORDER: The Future of NATO”. Soros’ 1993 Manifesto in which Forecast Ukraine War

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