PUTIN: “KIEV INIZIO’ LA GUERRA NEL 2014 COI CARRI ARMATI CONTRO I CIVILI DOPO IL GOLPE”. Carta ONU legittima Intervento della Russia, dice il Cremlino

PUTIN: “KIEV INIZIO’ LA GUERRA NEL 2014 COI CARRI ARMATI CONTRO I CIVILI DOPO IL GOLPE”. Carta ONU legittima Intervento della Russia, dice il Cremlino

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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È stata Kiev a scatenare la guerra in Ucraina nel 2014, e quindi la Russia aveva tutto il diritto di aiutare il Donbass in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, ha affermato sabato il presidente russo Vladimir Putin in un incontro con la delegazione africana.

“Il regime di Kiev ha intrapreso molteplici tentativi per risolvere questo problema [nel Donbass] con le armi, e infatti ha lanciato operazioni di combattimento nel 2014, usando aerei, carri armati e artiglieria contro quei civili. È stato il regime di Kiev a scatenare questa guerra nel 2014, mentre noi, ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, avevamo tutto il diritto di offrire loro aiuto, invocando la clausola di autodifesa”, ha affermato Putin come riportato dall’agenzia di stampa russa TASS.

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L’articolo 51 delle Nazioni Unite riporta:

“Nulla nella presente Carta deve pregiudicare il diritto intrinseco all’autodifesa individuale o collettiva se si verifica un attacco armato contro un Membro delle Nazioni Unite, fino a quando il Consiglio di Sicurezza non abbia preso le misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Le misure prese dai Membri nell’esercizio di questo diritto di autodifesa devono essere immediatamente riferite al Consiglio di Sicurezza e non pregiudicano in alcun modo l’autorità e la responsabilità del Consiglio di Sicurezza ai sensi della presente Carta di intraprendere in qualsiasi momento l’azione che ritenga necessario per mantenere o ripristinare la pace e la sicurezza internazionale”.

In Ucraina c’è stato effettivamente un doppio attacco armato.

Il primo dei cecchini mercenari stranieri contro la folla durante le proteste di piazza EuroMaidan in cui sono stati uccisi manifestanti ma anche poliziotti fedeli al governo filorusso, a conferma che non è stata premeditata dalle autorità di Kiev.

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La seconda dal nuovo regime sostenuto dalla NATO contro le popolazioni filorusse del Donbass delle Repubbliche di Lugansk e Donetzk che iniziarono a rivendicare la propria autonomia per timori di discriminazione etnica, avvenuta negli anni successivi con la messa al bando della lingua Russia nei documenti ufficiali e con la persecuzione delle autorità religiose della Chiesa ortodossa ucraina fedele al Patriarcato di Mosca.

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Putin: “Tutti i problemi dell’Ucraina sono emersi dopo il colpo di Stato, anticostituzionale, armato e sanguinoso del 2014”

Putin ha sottolineato che “tutti i problemi dell’Ucraina sono emersi dopo il colpo di Stato, anticostituzionale, armato e sanguinoso del 2014″.

“Quel colpo di stato è stato sostenuto da sponsor occidentali. Non hanno esitato a parlarne e ne hanno parlato, rivelando anche quanti soldi avevano speso per la preparazione e l’attuazione di quel colpo di stato. Pertanto, la fonte del potere degli attuali governanti in Kiev è un colpo di stato”, ha detto Putin.

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Il presidente russo ha ricordato che nel 2014 alcuni ucraini non hanno sostenuto il colpo di stato nel Paese e ha annunciato che le persone che vivono in queste zone non avrebbero obbedito ai nuovi governanti.

“La Russia è stata costretta a difendere quelle persone, tenendo presente i nostri legami storici sia con i territori che i legami culturali e linguistici con le persone che vivono in quei territori. Per molto tempo abbiamo cercato di risolvere la situazione in Ucraina attraverso mezzi pacifici”, ha detto Putin.

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Ma dietro le azioni del nuovo presidente Volodymyr Zelensky, eletto nel 2019, c’era il preciso progetto di George Soros di guidare la Nato verso il Nuovo Ordine Mondiale che ha trovato concretezza nel 2020 attraverso il piano di militarizzazione CEPA dei Paesi dell’Europa dell’Est confinanti con la Russia, finanziato dalla lobby delle armi.

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Tra gli sponsor del “disegno criminale” c’era l’industria bellica americana Raytheon dove lavorò come consulente il generale Lloyd Austin che poi divenne Segretario alla Difesa con l’elezione del presidente americano Joe Biden, tremendamente compromesso dalle scandalose vicende del figlio Hunter come abbiamo già visto e come vedremo.

Un piano diabolico che è stato messo nelle mani di Zelensky dalla NATO.

Putin rivela i dettagli della bozza di trattato sulla neutralità dell’Ucraina

Mosca e Kiev hanno concordato i termini generali della neutralità e delle garanzie di sicurezza dell’Ucraina durante i negoziati di pace nel marzo 2022, ma Kiev ha poi bruscamente scartato i documenti che la sua delegazione aveva già firmato, ha detto sabato il presidente russo Vladimir Putin (video in Inglese su Gospa News International).

Durante un incontro con un gruppo di leader africani a San Pietroburgo, Putin ha mostrato per la prima volta le bozze dei documenti discussi dagli emissari russo e ucraino in Türkiye più di un anno fa.

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Secondo Putin, la delegazione ucraina ha firmato un documento intitolato Trattato di neutralità permanente e garanzie di sicurezza per l’Ucraina.

La bozza stabilisce che l’Ucraina deve sancire la “neutralità permanente” nella sua Costituzione. Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina e Francia sono elencati come garanti.

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Ma proprio in quei giorni, il Servizio di sicurezza ucraino (SBU), che dipende direttamente dal capo di Stato Zelensky, uccise a sangue freddo Denys Kyreyev, uno dei negoziatori di pace ucraini, con un colpo di pistola alla nuca, ovviamente senza prova. traditore.

Era il chiaro messaggio di Zelensky e della NATO che la guerra doveva continuare fino alla fine per i loschi affari della Lobby delle Armi.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI

TASS RUSSIAN NEWS AGENCY

RUSSIA TODAY

GOSPA NEWS – DOSSIER UCRAINA

GOSPA NEWS – DOSSIER LOBBY ARMI

GOSPA NEWS – CRISTIANI PERSEGUITATI

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https://www.gospanews.net/2019/10/06/ukrainegate-scottante-memo-accusa-biden-e-kerry-gia-vice-e-segretario-di-obama-kiev-riavvia-linchiesta/

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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