MADRI, GIOVANI E VIP UCCISI DA TURBO-CANCRO DOPO VACCINI COVID. 8 Casi di Linfomi: Studio del Primario di Oncologia di Piacenza
Nell’immagine di copertina la madre americana Delman Hanechak morta di leucemia mieloide acuta quattro giorni dopo la diagnosi, l’ex premier Silvio Berlusconi deceduto per analoga patologia nel giro di alcuni mesi dopo l’ultima vaccinazione, e il professor Luigi Cavanna, primario di Oncologia dell’Ospedale di Piacenza e autore di uno studio sui linfomi rilevati dopo i vaccini Covid
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«È andata a lavorare e in palestra. Il giorno di Santo Stefano ha accusato un mal di testa anomalo che ci ha convinti ad andare al pronto soccorso. Il responso è stato drammatico. Maria aveva un tumore. La malattia è partita dai polmoni, ma in breve tempo ha interessato tutti gli organi. È risultata tra le altre cose allergica alla chemioterapia e questo ha reso gli ultimi sei mesi un calvario. Soltanto io posso sapere cosa abbia sofferto».
E’ questo che il marito ha fatto della moglie e madre cinquantenne del Nord-Est stroncata da una patologia che alcuni attenti e intelligenti medici hanno denominato “turbo-cancro” ed è stato correlato ai vaccini Covid da molteplici ricerche scientifiche italiane e straniere.
«Di questo non intendo parlare» ci ha risposto alla domanda sullo stato vaccinale il coniuge vedovo che si è trincerato dietro a un riserbo sanitario tale da indurci a usare solo un nome di fantasia per narrare l’infausta storia della donna.
Questo episodio da una parte conferma l’allarme lanciato dal medico canadese William Makis nel suo Substack dove ha scritto un articolo riepilogativo di casi sotto al titolo “CANCRO TURBO (LEUCEMIA) – un cancro “turbo” del sangue che è alle stelle tra i bambini e i giovani adulti vaccinati con mRNA COVID-19”.
Nella letteratura scientifica sono stati segnalati 8 casi di linfomi con sospetta correlazione ai sieri genici mRNA o mDNA come emerge dall’autorevole studio pubblicato dal primario di OncoEmatologia dell’Ospedale di Piacenza, professor Luigi Cavanna, in relazione al caso di un 66enne che ha sviluppato tale patologia tumorale soltanto 10 giorni dopo aver ricevuto la terza dose.
IL TABU’ DI MEDIA E FAMILIARI SUI VACCINATI MORTI ALL’IMPROVVISO
Dall’altra ci svela un fenomeno sociale alquanto grave: il tabù sulla morte dei vaccinati Covid-19 per malattie compatibili agli effetti indesiderati ripetutamente segnalati.
In primis quella dei media di mainstream asserviti alla garanzie di sicurezza vaccinale della comunità scientifica e del Ministero della Salute ormai sconfessate da studi autorevoli, decessi e gravi reazioni avverse ai sieri genici mRNA prima occultate e poi segnalate dalla stessa Big Pharma Pfizer che produce con Biontech il vaccino Comirnaty,
Da ex direttore di giornali locali sono sconcertato che quasi nessun reporter, di fronte a rapide patologie esiziali o a malori improvvisi tra giovani atleti, approfondisca lo stato vaccinale del deceduto per compiere quella investigazione che le autorità giudiziarie e sanitarie solo in rari casi fanno per non contraddire il mantra dei vaccini Covid “efficaci e sicuri” cantato a squarciagola dall’ex ministro della Salute Roberto Speranza e ribadito con toni più dimessi dall’attuale Orazio Schillaci che invita a vaccinarsi i pazienti fragili nonostante, ancora oggi, non esistano evidenze di “EFFICACIA E SICUREZZA” proprio per questa categoria, come scritto tra le righe sulle informazioni farmaceutiche sui booster Comirnaty.
In conseguenza di questa copertura omertosa tipica di uno “stato criminale”, per usare il titolo del libro del criminologo forense Umberto Mendola sul “farmaco imperfetto” da Codice penale, e della dittatura politica di un sistema mafioso che osa mettere sotto procedimento disciplinare i giudici che hanno il coraggio di denunciare i decessi avvenuti dopo la vaccinazione, ecco quindi che il tabù si è esteso anche alle famiglie.
Questa situazione di estrema riservatezza e rinuncia a verificare eventuali correlazioni è stata rilevata anche tra le forze dell’orine da parte del sindacalista LES Polizia di Stato Antonio Porto che ha denunciato i casi alla magistratura sia in Campania che in Calabria.
«In vari casi ho purtroppo incontrato la mancata volontà dei parenti ad approfondire le cause del decesso, fatta eccezione per la morte improvvisa della giovane poliziotta Raffaella De Luca, segretaria provinciale LES, deceduta il 30 giugno in Calabria e sulla quale sta già indagando la magistratura per esplicita istanza dei familiari che hanno chiesto la nostra assistenza».
BERLUSCONI, VIALLI E MIHAILOVIC UCCISI DALLA LEUCEMIA DOPO I SIERI GENICI COVID
E così i familiari si trincerano dietro a un tragico riserbo rinunciando fin dal momento del lutto a interrogarsi sulla verità e a chiedere risarcimenti milionari allo Stato
che ha persino imposto l’obbligo vaccinale a molte categorie professionali ignorando la “tossicologia non studiata a fondo” ammessa dalla Pfizer nei suoi Safety Data Sheet insieme all’assenza di studi sulla potenziale “cangerogenicità” dei sieri genici confermata persino da una ricerca dell’Istituto Superiore della Sanità di Roma.
Il caso più eclatante di tutti è stato quello della morte del leader di Forza Italia ed ex premier Silvio Berlusconi. Gospa News è stato il primo media di contro-informazione a verificare la compatibilità delle sue patologie, tra cui proprio una leucemia in rapida degenerazione, con il suo stato vaccinale perchè il politico lo aveva ostentato come testimone della campagna vaccinale sostenuta dal suo partito.
Sui casi degli ex calciatori Siniša Mihajlović e Giancarlo Vialli, vittima di una veemente recrudescenza di patologie tumorali dopo una precedente guarigione e le vaccinazioni Covid, si è addirittura parlato di sciacallaggio.
Del caso di Maria, nome di fantasia della moglie e mamma del Nord-Est stroncata da un tumore in 6 mesi, caliamo un velo pietoso perché così vuole il marito che, rifiutandosi di rispondere alla domanda sullo stato vaccinale, ha implicitamente confermato la vaccinazione della coniuge deceduta in quanto sarebbe stato molto più semplice dichiarare che non si era mai vaccinata…
TURBO-CANCRO: IL BOLLETTINO DI GUERRA DEL MEDICO CANADESE
Ora invece affrontiamo il bollettino di guerra stilato dal dottor William Makis, un medico canadese con una prospettiva unica su COVID-19, vaccini ed etica medica e autore di oltre 100 pubblicazioni mediche sottoposte a revisione paritaria. Makis ha competenze in Radiologia, Oncologia e Immunologia. Ha vinto una Medaglia del Governatore Generale ed è borsista dell’Università di Toronto.
Sulla base delle sue ricerche avevamo già pubblicato un articolo sul cancro ai testicoli negli sportivi vaccinati.
«Ho scritto diversi substacks su leucemie turbo e linfomi indotti dal vaccino a mRNA COVID-19. Questi casi continuano a verificarsi e sono ancora scioccanti e inquietanti, poiché l’establishment medico continua a negare l’esistenza di questo fenomeno:
- 2 maggio 2023 – leucemie turbo nei bambini di età compresa tra 11 e 21 anni
- 7 marzo 2023 – le leucemie aumentano vertiginosamente nei bambini e nei giovani adulti
- 20 febbraio 2023 – 21 anni Evan Fischel è morto 4 giorni dopo la diagnosi
- 2 aprile 2023 – turbo linfoma – fotografo californiano Mike Lim
«In qualità di oncologo, ho diagnosticato 10.000 pazienti canadesi affetti da cancro e ne ho curati 100 con terapia mirata con radionuclidi. Ho visto molte cose orribili durante la mia carriera. Ma non ho mai visto una rapida progressione come questa» afferma facendo eco a quanto già dichiarato dall’oncologo britannico Angus Dalgleish ed evidenziato con allarmismo anche dall’ex responsabile di Onco-Ematologia dell’Ospedale di Forlì, oggi a riposo, dottoressa Patrizia Gentilini.
Con pazienza certosina il medico nordamericano ha poi ricostruito i casi uno per uno con tanto di nomi e fotografie. Aggiungendo anche elementi rintracciati sui social sullo stato di vaccinazione dei deceduti.
LA BAMBINA RIMASTA ORFANA DELLA MADRE VACCINATA
Il caso più recente è quello della quarantenne Lj Delman Hanechak che ha sconvolto Westhampton Beach di Long Island, nello Stato di New York (USA) perché la figlia Keels di 10 anni è rimasta orfana avendo perso il padre Rob nel marzo 2020.
Un GoFundMe, “Aiuta Keely con i suoi bisogni immediati e il suo futuro”, è stato creato dall’amica di famiglia Alice Eisenberg.
“Martedì 13 giugno, la nostra comunità è stata scossa dall’improvvisa perdita di Lauren Jill (LJ) Delman Hanechak, deceduta inaspettatamente per leucemia mieloide acuta (AML) solo quattro giorni dopo che le era stata diagnosticata”, ha scritto Eisenberg.
Eisenberg ha affermato di impegnarsi a garantire che Keely sia al sicuro e accudita nella sua comunità a Long Island in questo momento, dove si impegna a terminare l’anno scolastico e ad andare ai suoi campi estivi come previsto. Purtroppo, essendo anche lei una giovane ragazza, si è affidata a una raccolta fondi invece che a un’associazione che tutela i vaccinati morti come quella fondata da Barbara Loe Fischer che ieri, nel giorno 4 luglio dell’Indipendenza, ha lanciato un appello per la liberazione dai vaccinatori.
«Quindi… i Keels sono risultati positivi al covid e sono in 10 giorni quarantena. Le attuali linee guida del CDC mi lasciano a bocca aperta! Perché sono pienamente vaccinata non sono obbligata a fare il test e nemmeno a mettermi in quarantena a meno che non sviluppi sintomi! Comunque ho fatto il test e sono risultata negativo. Lei è incredibilmente dispiaciuta per la mancanza di Halloween, quindi stavo pensando, se qualcuno del posto sta facendo le buste, per favore considera di includere Keely! DM per il nostro nuovo indirizzo se non sai già dove siamo».
E’ quando scrisse sui social Lj Delman Hanechak il 28 ottobre 2021 confermando di essersi sottoposta alla doppia dose di siero genico mRNA (negli USA allora erano stati autorizzati per l’uso d’emergenza solo Pfizer e Moderna). Poi l’improvvisa patologia tumorale e la morte fulminante.
EPIDEMIA DI TUMORI TRA I PIU’ GIOVANI IN NORD AMERICA
Ecco invece in breve sintesi gli altri drammatici casi di turbo-cancro che hanno stroncato la vita di giovanissimi americani come appurato dal dottor Makis. L’elenco conferma la gravità del suo allarme ma anche il boom di 14mila nuovi tumori registrati in Italia negli ultimi due anni e ritenuti “inspiegabile” dalle associazioni oncologiche nazionali.
Filadelfia, Pennsylvania – Kyle Limper, 16 anni, è morto entro 24 ore dalla diagnosi di leucemia il 13 aprile 2023
«Pochi giorni fa, il 2 marzo 2023, Kyedae Shymko, una streamer Twitch nippo-canadese di 21 anni con 2,2 milioni di follower (e 1 milione su Twitter), ha annunciato che le era stato diagnosticato un cancro: la leucemia mieloide acuta – scrive il dottor Makis – Incredibilmente, casi come questo stanno salendo alle stelle di recente tra bambini e giovani adulti, e ancora più scioccante è la rapida progressione della malattia in alcuni di questi casi».
Kavieriona White, bambina di 11 anni morta due giorni dopo la diagnosi di leucemia (16 febbraio 2023). Inoltre, pochi giorni fa, Kavieriona, 11 anni, è morta improvvisamente dopo che gli era stata diagnosticata la leucemia solo pochi giorni prima.
È iniziato quando è stata rimandata a casa da scuola con la febbre. Pochi giorni dopo è stata trovata insensibile, portata d’urgenza in ospedale dove le è stata diagnosticata la leucemia ed è morta due giorni dopo. “La malattia del sangue era la leucemia. Il medico mi ha informato che era curabile e curabile, ma il problema principale era l’emorragia cerebrale”
Evan Fishel, studente della California University di 21 anni, si stava diplomando alla Cal Maritime Academy ed è stato accettato alla Berkeley Law School. Morì il 10 febbraio 2023, 4 giorni dopo la diagnosi di leucemia.
La sua università, la Cal Maritime Academy, aveva un obbligo per il vaccino COVID-19 e fino ad oggi raccomanda colpi di richiamo COVID-19 basati sulle linee guida del CDC.
Mike Lim, residente ad Alameda, in California, che lavora per un’azienda di dispositivi medici ed è anche un fotografo, ha ricevuto un’iniezione di richiamo per il COVID-19 nel giugno 2022. Poco dopo, un giorno si è svegliato con viso e collo gonfi, respiro affannoso e dolore al petto. È andato in ospedale ma lo hanno rimandato indietro sostenendo che si trattava di allergie. Poi è stato in ricoverato per una grave forma di turbo-linfoma secondo quanto riferito dal dottor Makis.
DUE STUDI SCIENTIFICI SU SOSPETTE CORRELAZIONI TRA VACCINI COVID E LINFOMI
«Qui, presentiamo il primo caso di linfoma linfoblastico a cellule B dopo vaccinazione endovenosa ad alte dosi di mRNA COVID-19 (BNT162b2) in un topo BALB/c. Due giorni dopo la vaccinazione di richiamo (cioè 16 giorni dopo il primo), a sole 14 settimane di età, il nostro animale ha subito la morte spontanea con marcata organomegalia e diffusa infiltrazione maligna di più organi extranodali (cuore, polmone, fegato, rene, milza) da linfoidi neoplasia».
E’ quanto ha rivelato un studio sul vaccino Covid Comirnaty di Pfizer-Biontech pubblicato di recente su PubMed e Frontiers in Oncology condotto dal ricercatore Sander Eens del Laboratorio di Fisiofarmacologia, Genetica, Farmacologia e Fisiopatologia del Cuore, dei Vasi Sanguigni e dello Scheletro (GENCOR) dell’Università di Anversa, in Belgio, insieme ad altri colleghi.
«L’esame immunoistochimico ha rivelato sezioni di organi positive per CD19, deossinucleotidil transferasi terminale e c-MYC, compatibile con un immunofenotipo di linfoma linfoblastico a cellule B. Il nostro caso murino si aggiunge a precedenti rapporti clinici sullo sviluppo di linfomi maligni a seguito di una nuova vaccinazione mRNA COVID-19, sebbene una dimostrazione di causalità diretta rimanga difficile. È necessaria una vigilanza supplementare, con la segnalazione coscienziosa di casi simili e un’ulteriore indagine sui meccanismi di azione che spiegano la suddetta associazione».
Analoga sospetta correlazione è stata ipotizzata dalla ricerca pubblicata su MDPI e condotta dal professor Luigi Cavanna, primario del Dipartimento di Oncologia dell’Ospedale di Piacenza insieme ai colleghi Sergio Ottavio Grassi dell’ASST di Lodi, Livia Ruffini della Divisione di Medicina Nucleare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Dante Palli del reparto di Chirurgia e Senologia dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza e altri ricercatori piacentini. Lo studio è stato asseverato da una revisione paritaria il 12 gennaio 2023.
«Segnaliamo un uomo di 66 anni che ha presentato una linfoadenopatia ascellare destra circa 10 giorni dopo aver ricevuto la terza dose del vaccino BNT162b2. La linfoadenopatia si è gradualmente ingrandita e l’esame fisico e l’ecografia (US) hanno rivelato una linfoadenopatia ascellare destra di 6,99 cm e una sopraclavicolare destra di 2,36 cm. L’esame istologico del nodulo ascellare destro ha rivelato un linfoma anaplastico a grandi cellule ALK negativo e CD30 positivo. Una tomografia computerizzata total body (TC), una tomografia a emissione di positroni (PET) e una biopsia del midollo osseo hanno mostrato un linfoma non Hodgkin (NHL) di stadio II. Il paziente è stato trattato con chemioterapia e uno schema di Brentuximab Vedotin, Ciclofosfamide, Doxorubicina e Prednisone (BV-CHP) per sei cicli e ora sta bene e in completa remissione» scrivono i medici nello studio che prende in esame una reazione avversa al siero genico Comirnaty.
«La revisione della letteratura ha rivelato otto ulteriori casi di NHL sviluppati poco dopo la vaccinazione COVID. Ci sono stati quattro casi di linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) (uno in un paziente che aveva ricevuto un trapianto di cuore e ha sviluppato un DLBCL positivo al virus Epstein-Bar), un caso di linfoma extranodale a cellule NK/T, un paziente con linfoma sottocutaneo a cellule T simile a panniculite, un caso di linfoma a cellule B della zona marginale e un linfoma anaplastico cutaneo primario a grandi cellule (PC-ALCL). In cinque casi, il linfoma si è sviluppato dopo la vaccinazione con mRNA BNT162b2, incluso un caso dopo ChAdOx1 nCOV-19, un caso dopo il vaccino contro l’adenovirus di tipo 26 (Ad26) e uno dopo il vaccino mRNA-1273/Spikevax (ModernaTX)».
«Siamo consapevoli che il legame tra la vaccinazione COVID-19 e il linfoma molto probabilmente è un fenomeno casuale e che i vaccini COVID-19 rappresentano prodotti molto efficaci per molte persone in tutto il mondo. Tuttavia, riteniamo che gli eventi clinici, anche se solo temporalmente associati a nuovi trattamenti o nuovi vaccini, debbano essere segnalati a beneficio dei pazienti e della comunità scientifica» conclude la ricerca che vede primo firmatario il professor Cavanna.
L’illustre primario di OncoEmatologia che era già finito sotto l’attenzione mediatica per la sua difesa dell’efficacia dell’idrossiclorichina contro il Covid, sostenuta anche dal virologo francese Didier Raoult ma «vietata dall’OMS sulla base di uno studio considerato non veritiero e poi RITIRATO». In calce la sua lettera rilanciata su Facebook dal leader della Lega Matteo Salvini prima che il suo partito appoggiasse Green Pass e obbligo vaccinale.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI
GOSPA NEWS – DOSSIER BIG PHARMA, VACCINI E COVIDGOSPA NEWS – INCHIESTE WUHAN-GATES
https://www.gospanews.net/2023/07/03/boom-di-gospa-news-12-milioni-di-pagine-visualizzate-a-giugno-grande-grazie-ai-lettori-appello-ai-sostenitori/
LETTERA A BURIONI DEL PROF. CAVANNA SULL’IDROSSICLORICHINA
dal profilo Facebook di Matteo Salvini – Link aggiunti a posterioi da Gospa News
Caro prof. Burioni,
mi chiamo Luigi Cavanna e faccio il medico, il mio curriculum (scrivo la parola per esteso) è su Google, tutti lo possono vedere. Ho visitato a casa con le cure precoci, facendo ecografia del torace, tamponi, esami ematici, lasciando farmaci basati su idrossiclorochina, secondo linee guida aziendali e regionali, lasciando il saturimetro e poi in controllo in remoto, con questo modello curati personalmente a casa oltre 300 malati Covid, dei quali il 30% con forma severe e un altro 30% con forme moderate. Nessun decesso a 30 e a 60 giorni, ricoverati meno del 5%. Per quanto riguarda le pubblicazioni scientifiche, pienamente d’accordo, è sufficiente andare su PubMed e digitare Cavanna L, sono autore di oltre 250 lavori. Venendo al Covid, nel 2020 sono autore di 4 pubblicazioni: tre di tipo organizzativo, una di tipo clinico di piccola casistica di malati con cancro e Covid in cui la cura “idrossiclorochina-based” è efficace.
È in corso di stampa un altro lavoro sempre su malati Covid e tumore di una casistica più ampia con dimostrazione di efficacia di idrossiclorochina. Infine stiamo scrivendo il lavoro del primo mese di trattamento domiciliare, ma tenga conto che faccio il medico pratico ed ogni giorno visito decine di pazienti ed organizzo il lavoro di tanti altri colleghi, quindi il tempo per scrivere è nel fine settimana. Ma siccome mi piace la ricerca ci stiamo riuscendo.
Infine voglio ricordare che i report sull’efficacia di idrossiclorochina si stanno moltiplicando; oltre 8 mila pazienti dal Belgio, oltre 3 mila e 400 dal nostro Paese: riduzione di mortalità di oltre il 30%. Questi sono uomini e donne, non sono esperimenti in vitro.
Voglio però ricordare a tutti coloro che potranno leggere ciò che sto scrivendo, ciòche dice il prof. Antonio Cassone, già direttore di malattie infettive dell’Istituto superiore: gli editori di riviste importanti sono riluttanti a pubblicare ricerche a favore di idrossiclorochina, mentre pubblicano rapidamente report anche di scarso rilievo se sono contro idrossiclorochina!!!!
Se questo è vero si spiega perché la gente stia perdendo fiducia nella scienza! Personalmente non mi interessa più di tanto l’idrossiclorochina, ma ho visto persone “rinascere” dopo la sua assunzione, e per questo non mi posso allineare con la cultura dominante che la vuole affossare. Come sempre sarà il tempo il miglior giudice, intanto una riflessione finale: l’OMS ha vietato idrossiclorochina sulla base di uno studio considerato non veritiero e poi RITIRATO, così i Paesi occidentali sono nelle condizioni che conosciamo, ma la Cina ha inserito la clorochina nelle sue linee guida; perché non si parla più della Cina?
Perché il Pil della Cina sta volando, c’è materia di meditazione. L’idrossiclorochina ha due grandi difetti: costa molto poco, con 4-6 euro si curano 2 persone, e poi piace a Trump, ma i medici devono adoperarsi per il bene dei malati, senza mode e senza salire su effimeri carri dei vincitori di turno. Appena esce su PubMed la nostra ricerca già accettata, sarà mia premura diffonderla, così come vi informerò appena spediremo il prossimo lavoro.
Buona serata
Luigi Cavanna
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9012513/
Pubblicazione di un anno fa, ma più attuale che mai, soprattutto nelle sezioni 2 e 3.
Grazie Paul!