STUDENTI USA A LEZIONE DI NEO-NAZISMO. La Stanford University ospita Intervento di un Capo del Battaglione Azov
Nell’immagine di copertina l’Ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov e il famigerato Battaglione Azov con le sue insegne naziste
di Carlo Domenico Cristofori
Peccato che il Sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario del Governo di Giorgia Meloni e guru ideologico della leader di Fratelli d’Italia, non abbia saputo per tempo dell’edificante (sic!) evento culturale organizzato nei giorni scorsi da una prestigiosa università americana che ha ospitato un comandante del Battaglione Azov nonostante l’esplicita propaganda neo-nazista di questa formazione paramilitare.
Fazzolari, infatti, definì “eroi” i combattenti che resistettero per giorni all’assedio della fabbrica di acciaio di Mariupol in cui erano stati accerchiati dal Gruppo Wagner, quando obbediva al Cremlino e non all’intelligence anglosassone Five Eyes, e dall’esercito russo. Poi si arresero alle truppe di Mosca che li fecero sfilare davanti alle telecamere per evidenziare i loro tatuaggi nazisti e in qualche caso satinasti…
Il sottosegretario ai Programmi di Governo della Meloni fu pubblicamente contestato sui media per le simpatie espresse a questo gruppo di estrema destra e cultore della “supremazia bianca” a dispetto di ogni legge di tutela razziale ed etnica del mondo.
Ma Fazzolari non modificò di una virgola le sue dichiarazioni a favore di un’organizzazione ufficialmente inquadrata nella Guardia Nazionale Ucraina ma denunciata alla Corte Internazionale Penale dell’Aja (ICC) da Amnesty International per violazioni dei diritti umani e crimini di guerra e dichiarata di matrice terroristica dalla Suprema Corte di Mosca.
Ecco perché i media russi, prima la TASS e poi Russia Today, hanno dato grande risalto alla conferenza pubblica organizzata dalla Stanford University anche in relazione alla presa di posizione ufficiale della diplomazia di Mosca, ovviamente ignorata dai media occidentali.
La Protesta dell’Ambasciatore Russo a Washington
«Gli Stati Uniti sono sporchi di disonore mentre sostengono palesemente i nazisti ucraini, ha detto martedì l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov commentando la visita negli Stati Uniti dei rappresentanti del battaglione nazionalista Azov (organizzazione terroristica fuorilegge in Russia) e del loro incontro al Campidoglio» ha scritto l’agenzia di stampa russa TASS.
Infatti, già nel settembre 2022, una delegazione di ufficiali del reggimento neonazista ucraino Azov aveva effettuato un tour politico negli Stati Uniti per promuovere la «democratica » causa ucraina contro l’aggressore russo e fare pressioni per revocare il divieto di fornire armi e addestramento militare ai soldati di Azov, incontrando ufficialmente 50 Deputati Democratici e Repubblicani del Congresso.
La loro visita era stata denunciata da due dettagliate inchieste giornalistiche a cura del giornalista americano Moss Robeson e del sito anglo britannico di giornalismo investigativo The GrayZone.
“Non si può guardare con indifferenza a come vengono onorati gli eredi di Hitler e Bandera nel paese che ha contribuito alla sconfitta della Germania fascista. Questo è un tradimento della memoria degli americani che hanno dato la vita durante la seconda guerra mondiale. Il palese sostegno ai nazisti ucraini lascerà un segno indelebile nella storia americana”, ha affermato.
I terroristi ucraini che hanno commesso innumerevoli atrocità contro la popolazione russa nel Donbass, “fanno discorsi tra le mura dell’antica Stanford University”, ha osservato il diplomatico.
“La domanda sorge spontanea: quale visione del mondo vogliono infondere ai giovani americani e agli studenti stranieri che studiano qui? Il dovere dell’umanità è di opporsi con tutte le sue forze alla glorificazione del nazismo. Esortiamo instancabilmente Washington a risolvere questo problema. Tuttavia, in risposta, incontriamo divieti assurdi anche nel periodo che precede eventi memorabili, come la deposizione di ghirlande al memoriale dello Spirito dell’Elba”, ha sottolineato Antonov.
L’editoriale di Russia Today sull’evento della Standford University
«Perché una prestigiosa università statunitense ha deciso di ospitare l’ultimo tentativo di rebranding dei neonazisti ucraini?» si è domandato su Russia Today Rachel Marsden è editorialista, stratega politica e conduttrice di talk show prodotti in modo indipendente in francese e inglese.
“La lotta in corso per la libertà: i difensori di Mariupol tornano a Stanford”, recitava il volantino che pubblicizzava un evento nel campus universitario della California. Ospitato dal Dipartimento di lingue slave e co-organizzato dall’Associazione studentesca ucraina di Stanford, l’evento del 29 giugno ha visto la partecipazione di un comandante dell’Azov e delle mogli di altri due membri del battaglione.
«I precedenti relatori dell’università di Stanford che erano considerati controversi hanno subito notevoli interruzioni, ma in qualche modo Azov ha ottenuto un pass gratuito. Penseresti che uno sguardo ai loghi in fondo al volantino avrebbe sollevato le sopracciglia alla prestigiosa università americana, se non altro perché le insegne Azov rendono evidenti le sue origini naziste» ha aggiunto Mardsen che ha poi ripercorso la storia della propaganda ideologica di estrema destra di questa organizzazione militare.
«È abbastanza comune che i college statunitensi d’élite annullino persino le apparizioni di oratori conservatori, citando problemi di sicurezza. Ma niente del genere è successo con Azov, anche se l’ideologia del gruppo è molto più radicale di qualsiasi oratore universitario di estrema destra fino ad oggi» aggiunge l’opinionista su RT.
NeoNazisti e Suprematisti Bianchi
Poi rammenta che un articolo della rivista TIME pubblicato nel 2021 ha descritto in dettaglio come Azov, che ha descritto come una “milizia suprematista bianca”, abbia sfruttato i social network per “radicalizzare e formare nuovi membri”. Conteneva una foto di combattenti in tenuta da combattimento, intitolata “Addestramento di reclute nell’agosto 2019 con l’ala militare del movimento di estrema destra Azov in Ucraina, che ha ispirato i suprematisti bianchi di tutto il mondo”.
«Ancora più esilarante, o inquietante, il Centro per la sicurezza e la cooperazione internazionale dell’Università di Stanford, con il quale Fukuyama ha lavorato come borsista, descrive palesemente Azov come “una rete nazionalista di estrema destra di organizzazioni militari, paramilitari e politiche con sede in Ucraina”» si legge ancora su RT.
Secondo questo profilo di Stanford, “Durante la battaglia per Mariupol, il gruppo si è fatto notare per la sua iconografia neonazista sul campo di battaglia. Nello specifico, la toppa del battaglione, che presentava un simbolo Wolfsangel capovolto sovrapposto a un Sole Nero. Il Wolsfangel è un simbolo storico di indipendenza che è stato poi cooptato dal partito nazista tedesco”. Immagino che tutte quelle persone che non riescono a vedere queste insegne come simboli di libertà piuttosto che la palese associazione nazista siano semplicemente ignoranti, giusto?» si domanda Marsden.
Gli Attentati progettati in Italia da un partner del Battaglione Azov
Probabilmente anche gli investigatori italiani dell’antiterrorismo (la Digos delle Questure e l’Ucigos a livello nazionale) non sono stati capaci di cogliere le “motivazioni culturali” dell’ucrainoAnton Radomosky, 27enne originario di Ternopil ma domiciliato in Italia a Marigliano, dove risiedeva con il padre, che fu individuato come anello di congiunzione tra l’associazione italiana di matrice neonazista “Ordine di Hagal” e il Battaglione Azov che avrebbe dovuto fornire le armi (quelle inviate dai paesi NATO a Kiev) per compiere un attentato a una caserma dei Carabinieri.
L’operazione di polizia prevenne l’attacco arrestando quattro persone e smascherando così una pericolosa rete internazionale nata intorno ai paramilitari della Guardia Nazionale Ucraina sia per i lunghi anni di addestramento ricevuti dal controspionaggio americano della CIA prima e dopo il golpe del 2014 in Ucraina finanziato da George Soros e paesi NATO sia per la canalizzazione di suprematisti bianchi come in naziskin americano che confessò in un’intervista i crimini di guerra compiuti insieme ai feroci compagni dell’Azov.
Secondo gli inquirenti il neonazista fuggiasco Radomosky avrebbe vantato contatti con entrambe queste formazioni estremiste, eredi degli Ucraini che durante la Seconda Guerra Mondiale collaborarono con i Nazisti del Terzo Reich nello sterminio degli Ebrei polacchi rifugiatisi in Ucraina.
L’editorialista Marsden. su Russia Today evidenzia un altro aspetto inquietante.
«Stanford riconosce persino che il primo “attacco violento” noto di Azov è stato fatto risalire ad “aprile 2014, quando si è scontrato con i separatisti sostenuti dalla Russia a Donetsk”. Forse si stavano solo scontrando con russofoni e russi etnici al confine della Russia in Ucraina?» si chiede.
«Forse questi “separatisti” erano persone che stavano cercando di proteggersi dal tipo di pulizia etnica che il presidente ucraino Vladimir Zelensky ora sta attuando come una questione di politica ufficiale cancellando apertamente e sistematicamente la cultura e la religione russe dalla mappa del paese. Qualcuno a Stanford ne ha parlato?» aggiunge RT.
L’ARTICOLO INTEGRALE DI RUSSIA TODAY SU GOSPA NEWS INTERNATIONAL
Traduzione simultanea dall’Inglese all’Italiano disponibile. Dopo aver cliccato sull’articolo che vi interessa ed essere entrati nella Sezione in Inglese basta cliccare sulla Bandierina Inglese delle lingue (sotto il menù in alto a destra o in basso a sinistra) facendo scorrere la finestrella finché non appare la bandierina della lingua Italiana
Carlo Domenico Cristofori
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione
segui Gospa News su Telegram
FONTI
GOSPA NEWS – DOSSIER LOBBY ARMI
TENTATO GOLPE DI WAGNER SOLO PER SOLDI. Ma Mosca Sospetta anche una Regia degli 007 Occidentali
https://www.gospanews.net/2023/05/20/russia-ordina-larresto-del-procuratore-generale-della-corte-penale-de-laja-reazione-di-mosca-al-mandato-di-cattura-contro-putin/