introduzione di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
A differenza della premier italiana Giorgia Meloni, entrata nell’orbita dei Rockefeller e della Lobby delle Armi di cui è stato presidente il suo Ministro della Difesa Guido Crosetto, ci sono diplomatici che hanno davvero a cuore le sorti dell’Italia e non vogliono correre il rischio che paghi il prezzo salatissimo per incrementare gli affari dei Signori della Guerra, della NATO, dell’Unione Europea e degli USA.
Mentre Meloni conferma che il suo governo è disposto a sostenere l’Ucraina a 360 gradi, il vicepremier Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri auspica un ingresso di Kiev nell’Alleanza Atlantica come il presidente della Turchia Recep Tayyp Erdogan, il presidente della Repubblica italiana ha parlato come Benito Mussolini (“ Vinceremo”) nonostante le enormi perdite nell’esercito di Kiev, e la Commissione Europea approva una proposta preliminare per altri aiuti militari all’Ucraina per mezzo miliardo di euro, un lungimirante diplomatico italiano denuncia le menzogne del recente Summit NATO di Vilnius, segnala un atteggiamento “patetico e pericoloso” e, proprio come fece il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, lancia l’allarme sul concreto di rischio di un conflitto nucleare.
Ecco la sua intervista rilasciata all’agenzia di stampa russa TASS.
https://www.gospanews.net/2023/07/12/massacro-di-soldati-ucraini-e-mercenari-occidentali-gli-usa-reclutano-jihadisti-addestrati-da-cia-e-turchia-in-siria-e-libia/
Il diplomatico italiano sul vertice Nato, definendolo ‘patetico e pericoloso’
Pubblicato in origine da TASS Russia News Agency
Gli Stati Uniti e la Nato al vertice di Vilnius hanno dimostrato “irresponsabilità politica e cinismo” uniti alla menzogna, spacciando l’azione dell’Alleanza come finalizzata al mantenimento della pace e allo stesso tempo proponendo di proseguire il conflitto con una potenza nucleare, la Russia, ha detto il diplomatico Alberto Bradanini, ex ambasciatore italiano a Teheran e Pechino, in un’intervista a TASS venerdì.
“Quello che è venuto fuori dal vertice Nato di Vilnius è stato patetico e pericoloso. Prima di tutto perché era pieno di menzogne fabbricate, secondo le quali la Nato Usa dovrebbe difendere la pace e la stabilità, non sostenere la patologia imperiale americana, imporre il dominio unipolare e spremere ancor più che in passato ricchezza e prosperità da un’Europa incapace del minimo dissenso o di una propria opinione”, ha detto il diplomatico italiano.
Bradanini ha attirato l’attenzione su segnali allarmanti come la designazione di alcuni altri paesi come presunta minaccia per la democrazia in Occidente nel documento finale.
“Le conclusioni di questo vertice sono pericolose anche perché nel testo prolisso e incomprensibile (11.256 parole piene di ideologia, pregiudizi e menzogne) del documento finale, oltre a Russia e Bielorussia, sono elencati anche altri Paesi, molto al di fuori della zona del Nord Atlantico interessi, che potrebbero mettere a repentaglio non solo la pace, ma anche la democrazia nel Regno del Bene, cioè in Occidente. Parliamo di Cina, Corea del Nord e Iran, che non vogliono sottomettersi al dominio unipolare dell’unica indispensabile nazione nel mondo, secondo la definizione di Bill Clinton”, ha proseguito, ribadendo che gli Stati Uniti hanno 800 basi militari in tutto il mondo.
Il diplomatico ritiene che il compromesso sia necessario per raggiungere la pace, come ci insegna la storia di tutte le guerre passate.
“Se la pace fosse stata il punto focale della discussione a Vilnius, avremmo avuto una proposta di compromesso su cui lavorare, non una richiesta insistente di ritirare le truppe russe dai territori ucraini, che equivale a chiedere alla Russia di ammettere la sconfitta, sebbene domini il campo di battaglia tra le altre cose”, ha proseguito il diplomatico.
“Alcuni diranno che questo è ingiusto. La storia giudicherà, ha sempre insegnato che le guerre finiscono con un compromesso se non finiscono con la completa sconfitta di una parte. Ma, come sottolineano influenti osservatori, sconfitta per la Russia, un paese che possiede 6.000 testate nucleari, non possono essere prese in considerazione. La Nato vuole comunque che la guerra continui, a costo della vita degli ucraini, confermando così la sua irresponsabilità politica e il suo cinismo nell’autoproclamarsi padroni del mondo”, ha detto Bradanini.
Ha ribadito che molti importanti politici e osservatori, tra cui Henry Kissinger, Noam Chomsky, Harley Schlanger, Scott Ritter e persino il capo della CIA William Burns, quando era ambasciatore in Russia, avevano predetto la sua reazione se la NATO si fosse avvicinata all’Ucraina. Ha anche citato le osservazioni dell’ex cancelliere tedesco Angela Merkel nel 2008, che ha avvertito che l’ammissione dell’Ucraina alla NATO porterebbe alla guerra con la Russia. In questo contesto, richiama l’attenzione sulla confessione che gli accordi di Minsk sulla risoluzione del conflitto nel Donbass, la cui attuazione è stata garantita da Berlino e Parigi, sono serviti solo a guadagnare tempo per armare Kiev in preparazione del confronto con la Russia.
Ha anche ricordato la dichiarazione del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov secondo cui la consegna di aerei da combattimento F-16 all’Ucraina sarebbe vista da Mosca come una minaccia nucleare, secondo la dottrina strategica russa, poiché questi aerei possono trasportare testate nucleari.
“Sorge una sola domanda: questi signori si rendono conto che stanno portando il mondo sull’orlo dell’abisso?” chiese il diplomatico.
Versione originale in Inglese su Gospa News International
FONTI PRINCIPALI
https://www.gospanews.net/2022/11/02/meloni-e-crosetto-nella-corte-dei-rockefeller-lei-nellaspen-institute-lui-nello-iai-partner-di-think-tank-usa-covo-di-lobby-armi-big-pharma/