di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
I problemi cruciali connessi ai nuovi sieri genici Covid basati su biotecnologie farmacologiche sperimentali non sono soltanto gli occultamenti sulla pericolosità promossi dalla comunità scientifica che collabora con le Big Pharma produttrici dei vaccini, come emerso nel caso eclatante dei conflitti d’interessi dell’attuale Ministro della Salute Orazio Schillaci, o gli occultamenti fatti da Antony Fauci, sotto inchiesta negli USA ma premiato dall’Università di Siena dove sarà consulente del Biotecnopolo diretto da un manager della GSK, la casa farmaceutica londinese finanziata da Bill Gates e già promossa dall’ex premier Matteo Renzi in Toscana per i 10 vaccini obbligatori sui bambini.
Uno dei nodi che giungono tardivamente al pettine è la portata dirompente di alcuni studi scientifici che impiegano mesi per essere elaborati, revisionati e pubblicati dalle riviste scientifiche.
E’ mai possibile che Gospa News abbia lanciato l’allarme nel febbraio 2023 sul boom di ictus tra i vaccinati successivamente contagiati da potenziali infezioni-breccia Covid pubblicando lo studio condotto dall’Università Emory di Atlanta in Georgia (USA) e che soltanto il 28 giugno la prestigiosa pubblicazione Frontiers in Neurology abbia asseverato l’attendibilità ed importanza della ricerca?
«Poiché i vaccini COVID-19 caricano il corpo con il codice genetico per la proteina trombogenica e letale Wuhan Spike, coloro che prendono un vaccino sono vulnerabili a una catastrofe se vengono infettati da SARS-CoV-2 dopo aver recentemente preso uno dei vaccini» il famoso cardiologo americano Peter McCullough ha commentato così lo studio del professor Fadi Nahab dei Dipartimenti di Neurologia e Pediatria della Emory University a cui avevamo dedicato ampio risalto.
«Nahab e colleghi di Emory hanno analizzato un database statale di destinatari del vaccino COVID-19. Circa 5 milioni di georgiani adulti hanno ricevuto almeno un vaccino COVID-19 tra dicembre 2020 e marzo 2022: il 54% ha ricevuto BNT162b2, il 41% ha ricevuto mRNA-1273 e il 5% ha ricevuto Ad26.COV2.S. Quelli con concomitante infezione da COVID-19 entro 21 giorni dalla vaccinazione avevano un aumentato rischio di ictus ischemico (OR = 8,00, 95% CI: 4,18, 15,31) ed emorragico (OR = 5,23, 95% CI: 1,11, 24,64)» scrive McCullough nel suo Substack citando l’abstract dello studio.
I dettagli della ricerca sono leggibili nel precedente articolo. Ora vediamo le considerazioni successive alla pubblicazione.
«Questa analisi mostra uno dei tanti grandi pericoli presenti nello sviluppo e nel lancio rapidi di un vaccino senza una sicurezza e un monitoraggio dei dati sufficienti. L’ictus è un risultato devastante e sembra che un gran numero di casi debilitanti avrebbe potuto essere evitato se i vaccini COVID-19 fossero stati ritirati dal mercato nel gennaio 2021 per eccesso di mortalità. I pazienti in questo studio sarebbero stati risparmiati da ictus e disabilità» aggiunge il cardiologo americano rilevando l’importanza dello studio diffuso in anteprima da Gospa News.
Verissimo! Ma quanti ictus avrebbero potuto essere evitati se lo studio fosse stato revisionato e pubblicato mesi fa sia sulla prestigiosa rivista che poi su PUBMED, la libreria scientifica dell’Istituto Nazionale della Salute americano (NIH) che l’ha ripreso?
Questa è una domanda non solo legittima ma anche doverosa visto che la ricerca sui Prioni killer innescati dalla proteina Spike dei vaccini Covid condotta dal compianto biologo Luc Montagnier e pubblicata postuma dai suoi colleghi scienziati Jean-Claude Perez, biomatematico della Fondazione intitolata proprio allo scienziato scomparso, e Claire Moret-Chalmin, neurologa della stessa istituzione, è stata respinta alcune volte prima di trovare l’onore della pubblicazione con revisione paritaria sul Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research di Dallas, USA.
Anche questa ricerca aveva messo in evidenza la correlazione conclamata tra i sieri genici mRNA e gravissime patologie neurocerebrali a rapida degenerazione. Mentre era stato un allarme di CDC e FDA a segnalare il rischio di ischemie cerebrali per i vaccinati.
Le conclusioni dell’Ospedale universitario di Emory, mettendo in correlazione un elevato pericolo di ictus con la circostanza di contrarre il Covid dopo i vaccini, assumono ulteriore gravità se incrociate con la ricerca dell’Ospedale universitario di Tartu (Estonia) che attraverso un’analisi su oltre 300mila casi ha comprovato il rischio maggiore per i vaccinati di essere infettati dal SARS-Cov-2 in modo sintomatico e di essere ricoverati in ospedale.
L’associazione vaccino-Covid-Ictus diventa quindi un incubo reale ignorato solo da un sistema politico e sanitario criminale intrigato coi miliardi di dollari delle Big Pharma in un altro tipo di associazione: quella per delinquere!
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – INCHIESTE COVID-19, BIG PHARMA & VACCINI
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
https://www.gospanews.net/2023/06/22/wuhan-gates-73-bill-iii-a-caccia-di-cavie-umane-per-il-vaccino-covid-coreano-genotossicita-non-studiata-ma-oms-uk-danno-ok-a-skycovione-con-spike-tossica-e-adiuvante-gsk-da-per/