MALORI IMPROVVISI DEI FANCIULLI SEPOLTI PURE DAI GIORNALI. Vergognoso Tabù dei Media sullo Stato Vaccinale Covid dei Giovani Deceduti
Cielo sordido, che scende senza un soffio,sordo che udrò continuamente opprimereMani tese a scansarloGiuseppe Ungaretti
– Gridasti Soffoco
Nell’immagine di copertina Elena Arizala Bobeva, Angelica Quatrocciocchi e Giovanni Luigi Sciascia morti a causa di differenti patologie improvvise che rientrano tra quelle delle reazioni avverse dei vaccini Covid
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Lo “spirto guerrier ch’entro mi rugge” (Foscolo docet) mi farà passare una notte insonne, ma feconda, si spera, sull’altare della ricerca della verità.
Ciò avviene per la vergogna di una classe giornalistica ormai divenuta impiegata prezzolata del potere che non sa più lavorare nemmeno sull’ABC della notizia.
Dopo oltre trent’anni di cronaca nera e giudiziaria, in cui ho consolato genitori e parenti per le morti più tremende dei loro cari, non mi capacito che la stirpe in gran parte ormai esecrabile dei miei sedicenti collegi pennivendoli sappia dare in pasto ai lettori la tragedia del decesso d’innocenti fanciulli senza porsi almeno un paio di domande di rito.
Non solo rabbia, ma furore mi suscita leggere di ragazzini poco più che bambini morti in tenera età archiviati come casi di rituale cronaca con le tre parole di circostanza e di lutto che le autorità civili e religiose proferiscono anche per i peggiori vecchi peccatori impenitenti (Berlusconi?)…
Elena di 14 anni. Angelica di soltanto 12 e ora Giovanni Luigi suo coetaneo.
Più che i loro cognomi, che ai parenti ed amici sono poco importanti perché hanno scolpiti nell’anima i loro sorrisi gravidi di sete di vita e la luce dei loro occhi bramosi di un futuro gioioso, conta ben altro.
Perché? Perché sono morti così all’improvviso come centinaia di altri giovani PROPRIO nei mesi successivi alla massiva campagna vaccinale Covid?
Ecco il peccato mortale dei miei colleghi cronisti locali.
In ogni loro storia manca il tassello fondamentale che potrebbe insinuare e avvalorare l’atroce dubbio sulla vaccinazione con sieri genici mRNA di cui non è stata testata né la genotossicità né la cancerogenicità.
Farmaci imperfetti, secondo gli scienziati Paolo Bellavite e Gabriele Segalla. Ovvero farmaci ILLEGALI, secondo l’articolo 443 del Codice Penale, proprio in quanto imperfetti.
E’ per questo che vili giornalisti del territorio tradiscono il primo obbligo di dare ogni informazione possibile ai lettori e non sono capaci di chiarire il cruccio fatale: i fanciulli morti erano vaccinati oppure no?
Se TUTTI E TRE non lo fossero stati, cosa che dubitiamo vista l’elevatissima percentuale di vaccinati in età scolare, chiediamo scusa per queste insinuazioni un po’ precipitose sulle morti improvvise.
Ma la domanda rimane comunque sospesa per le altre centinaia di casi di malori improvvisi letali che sono rimasti senza risposta, sia tra i piccoli che tra i grandi.
Anche perché ormai pure la sorte dei ragazzini con gli effetti indesiderati da sieri genici (miocarditi in primis) sta diventando una farraginosa faccenda politica nelle mani di ambigui medici NO-VAX…
Senza questa informazione sul loro status vaccinale scivola via sui loro corpi di bimbi stroncati da un infausto destino la maledizione del tabù e del pregiudizio. Quello di non sapere – ma purtroppo solo sospettare – che i loro decessi siano stati causati dai vaccini Covid.
Ci sono genitori coraggiosi come quelli di Camilla Canepa (il padre poi morto anche lui come se gli anatemi del sistema fossero più forti della lotta per la verità) che non esitano a pretendere una giustizia che poi, inevitabilmente, potrebbe incespicare tra i mille rivoli dei compromessi con le case farmaceutiche…
Ci sono mamme e papà attoniti davanti al dramma che purtroppo non hanno la temerarietà di porsi il problema perché la retorica dei faciloni del giornalismo dà pronte e superficiali risposte al loro straziante dolore con parole di una dolcezza vuota che si ripete come un mantra a ogni decesso.
Ecco gli ultimi tre casi nella cronaca più gelida delle lapidi che li ricorderanno.
Ognuno di loro rientra nella casistiche di potenziali reazioni avverse dai vaccini Covid (5 inchieste sugli eventi avversi avversi sui giovani nei links in coda) ma per nessuno di loro è stata minimamente ipotizzata una ipotetica correlazione in quanto l’informazione giornalistica si è fermata ben prima: “omettendo” il sacro dovere di dovizia di particolari circa lo status vaccinale…
La morte dei fanciulli Elena, Angelica e Giovanni Luigi
Elena Arizala Bobeva se ne è andata improvvisamente (8 luglio 2023). A quattordici anni.
Per colpa di un malore, sul quale i medici cerceranno di far luce. È una comunità in lutto quella di Tamai (Pordenone), dove la morte della giovane, residente nel paese con i genitori e un fratello, ha lasciato un grande vuoto. Un’altra vita spezzata nel fiore di quegli anni e sull’uscio di quell’estate che per Elena doveva essere spensierata e leggera, dopo gli esami di terza media.
Un’intera comunità, quella di Veroli, sconvolta per la morte di Angelica Quattrociocchi. Aveva solo 12 anni ed è deceduta ieri pomeriggio (29 luglio 2023) dopo una malattia al sangue. La bambina aveva bisogno di cure continue. E proprio per questo da tempo era ricoverata presso l’ospedale Bambin Gesù di Passoscuro, il centro di cure palliative pediatriche per i bambini con malattie gravi.
Dramma ieri mattina (7 agosto) all’ospedale Cto per la morte di un bambino di Sant’Antioco arrivato in Pediatria per un grave malore. Il tentativo di rianimazione è andato avanti ad oltranza, protraendosi per oltre un’ora, ma per Giovanni Luigi Sciascia, 12enne di Sant’Antioco non c’è stato niente da fare.
La tragedia che ha sconvolto una giovane famiglia di sant’Antioco si è consumata a partire dalla metà del mattino. Il bimbo, colto da un malore, è stato accompagnato dalla madre al Cto d’Iglesias. Arrivato in ospedale ancora cosciente, si sarebbe sistemato su una sedia del reparto pediatrico con le proprie forze poco prima di cadere in uno stato di shock e rimanere vittima di un arresto cardio circolatorio. Inutile il disperato e prolungato tentativo di rianimarlo. Disposta l’autopsia per stabilire i motivi che avrebbero portato ad una tragedia inaspettata.
La notizia è arrivata in paese in serata lasciando tutti senza fiato. «Un incubo – dice uno zio del ragazzino -, Giovanni era forte, non ha mai sofferto patologie e non riusciamo a spiegarci cosa possa essere accaduto».
Chiediamo venia a tutti gli altri fanciulli che sono scomparsi in questo periodo e di cui non siamo riusciti ad essere al corrente. Ma restiamo ovviamente a disposizione per la segnalazione dei casi.
In nessuno di questi tre casi i giornali locali o nazionali danno informazioni sullo stato vaccinale. Perché ai giornalisti contemporanei servi del sistema non interessa capire ma piuttosto “coprire” la notizia.
Perché? Perché la maggior parte dei giornalisti di oggi non hanno più un anima ma uno stipendio difeso grazie al Green Pass e al Vaccino (basti pensare che il vicedirettore de La Verità Francesco Borgonovo non ha ancora sciolto la riserva sul suo status vaccinale… ma nonostante ciò pretende di porsi come opinionista della comunità “NO-VAX”)
Solo Giuseppe Ungaretti può farci tornare a capire l’importanza della morte di un bimbo.
Ecco i primi versi della sua celebre poesia “Gridasti Soffoco” (da Un grido e paesaggi, 1951, video a fondo pagina) che con il cuore animato dalla volontà di dare una risposta a questi decessi forse potrebbe svegliare le coscienze addormentate – o vendute – di tanti miei miserrimi colleghi.
Non potevi dormire, non dormivi…
Gridasti: Soffoco…
Nel viso tuo scomparso già nel teschio,
gli occhi, che erano ancora luminosi
solo un attimo fa,
gli occhi si dilatarono… si persero…
sempre ero stato timido,
ribelle, torbido; ma puro, libero,
felice rinascevo nel tuo sguardo…
Poi la bocca, la bocca
che una volta pareva, lungo i giorni,
lampo di grazia e gioia,
la bocca si contorse in lotta muta…
Un bimbo è morto…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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GOSPA NEWS – INCHIESTE COVID-19, BIG PHARMA & VACCINI
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
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