di Carlo Domenico Cristofori
Cercando di mantenere la bussola di un sito d’informazione giornalistica cristiana siamo costretti a morderci la lingua per non pronunciare gli epiteti scurrili che la sguattera dei Rockefeller, della NATO, dell’UE e del Nuovo Ordine Mondiale, Giorgia Meloni, a tempo perso Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, ci ispira ogni volta che agisce o incanta i media di mainstream come la soprano stonata di un coro di usurai di Stato.
Nel gennaio scorso, alla prima fiammata di rincari del costo ella benzina dopo le sanzioni reciproche UE-Russia sul petrolio, la premier precisò di non aver “promesso in questa campagna elettorale che avrei tagliato le accise sulla benzina banalmente perché sapevo quale era la situazione di fronte alla quale mi sarei trovata”.
Ma ora che l’esodo estivo sta diventando ancor già torrido per i vacanzieri a causa della benzina alle stelle ci torna alla mente un video circolato già in quel periodo.
“Noi pretendiamo che le accise vengano progressivamente abolite, perché è uno scandalo che le tasse dello Stato italiano compromettano così la nostra economia. Quando io faccio 50 euro di benzina, il grosso deve finire nella mia macchina, non in quella dello Stato“.
Circolò il filmato pubblicato nel 2019 sulla sua pagina Facebook, in cui l’attuale capo del Governo simulava un rifornimento di carburante affermando: “È una vergogna che su 50 euro, 35 vadano allo Stato”.
Questi aguzzini vedono salire alle stelle il prezzo dei carburanti, che nel giro di poche settimane si rifletterà tragicamente sui beni di prima necessità per il rincaro dei costi di trasporto, e in riposta a tanta drammatica situazione per le fasce più povere sostengono, falsamente, di aver attivato misure di aiuto sociale che, nella realtà, come nel caso del Reddito di Cittadinanza, sono state falcidiate.
Soprattutto per poter investire analoghi risparmi nei vaccini Covid delle Big Pharma di cui il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha già preannunciato la nuova campagna di immunizzazione, inutile e pericolosa come ormai sentenziato da centinaia di studi scientifici mondiali.
Abbiamo già evidenziato in una precedente dettagliata inchiesta che le ACCISE sono un’eredità folle delle guerre fasciste che sono state mantenute proprio per consentire al Governo Meloni di supportare la nuova guerra del regime filo-nazista di Kiev, di cui il suo Sottosegretario alle Politiche di Governo, Giovanbattista Fazzolari, in trincea per aggredire i veri poveri del RDC, ha già volte elogiato l’eroismo.
Il ministro delle Imprese Adolfo Urso incolpa l’Opec, l’alleanza dei produttori petroliferi arabi che include la Russia, facendo finta di non sapere, come se fosse un somaro della geopolitica economica, che i tagli alla produzione di greggio sono stati adottati in risposta al Price Cap imposto dai paesi occidentali del G7 quale ulteriore sanzione contro la Russia che ha ovviamente avuto pesanti contraccolpi sul mercato del petrolio.
Il risultato finale di quasi un anno di governo della premier Meloni è certificato dai numeri: i poveri sono sempre più in difficoltà e non riescono nemmeno a pagare i mutui bancari sulla prima casa per gli aumenti dei tassi d’interessi mentre la Lobby delle Armi, di cui il Ministro della Difesa Guido Crosetto è stato leader in Italia in un gigantesco conflitto d’interessi, aumenta i suoi introitiche in qualche caso finiscono anche in pancia a parenti dei ministri…
Fatta questa premessa pubblichiamo la posizione degli usurai governativi e quella di una delle associazioni di consumatori.
Allarme di AssoUtenti sul Caro Benzina
I dati sulla benzina forniti oggi dal Mimit confermano in pieno l’allarme sulla crescita dei listini lanciato nei giorni scorsi da Assoutenti. Lo afferma l’Associazione dei consumatori che attraverso un dettagliato report aveva sollevato la questione della crescita repentina dei listini di benzina e gasolio.
“Per il ministero la benzina in modalità self-service sfiora i 2 euro al litro in autostrada, attestandosi a 1,984 euro – afferma il presidente Furio Truzzi – se il prezzo medio, oltretutto in self, raggiunge questi livelli vicini ai 2 euro vuol dire che il nostro allarme circa i valori massimi superiori a 2,5 euro al litro per il servito rilevati su alcune tratte autostradali erano più che fondati”.
“Il ministero ha finito così oggi per confermare in pieno i dati rilevati lo scorso weekend da Assoutenti, ed invitiamo il Mimit a fare un ulteriore passo verso la trasparenza in favore dei consumatori: pubblichi oggi stesso l’elenco di tutti i prezzi della benzina in modalità servito praticati lungo le autostrade italiane, per dare piena contezza dei valori massimi raggiunti dai carburanti nel nostro paese in occasione delle partenze estive degli italiani, quando cioè aumenta la necessità dei cittadini di fare rifornimento presso le stazioni ubicate in autostrada” – conclude Truzzi.
Il presidente di Assoutenti Furio Truzzi chiede “un’analisi seria sul prezzo raffinato, quindi di aprire un’indagine e usare la leva delle accise per contenere gli aumenti. Si dovrebbe tornare con urgenza a una riduzione delle accise”.
La pensa allo stesso modo la Fegica: “C’è bisogno di interventi seri sia in prospettiva, con una riforma strutturale del settore, sia nell’immediato. È arrivato il momento che il governo abbandoni slogan e giustificazioni poco credibili e prenda seriamente in esame l’ipotesi di mettere le mani sulla tassazione dei carburanti“. Intanto il Codacons annuncia per i prossimi giorni un esposto a 104 procure della Repubblica di tutta Italia e ai comandi regionali della guardia di finanza.
La risposta del Governo Meloni: colpa dell’Opec
I rincari del carburante ci sono, ammette il ministro delle Imprese Adolfo Urso in un’intervista a Repubblica. I prezzi della benzina “hanno cominciato a salire da quando l’Opec+, il cartello dei paesi arabi alleati con la Russia, ha cominciato a tagliare la produzione per far salire i prezzi del barile. Un aumento che si scarica sul consumatore”.
“In Italia abbiamo il costo industriale di benzina e diesel più basso d’Europa, molto più di Germania, Francia e Spagna”, ha aggiunto sostenendo che l’Europa “dovrebbe giocare anche nel caso dei carburanti un ruolo da protagonista. Come è avvenuto per il gas, quando il presidente Draghi ha proposto un price cap oltre il quale i paesi Ue non avrebbero più acquistato la materia prima, provvedimento poi attuato con il governo Meloni”.
Quanto alla proposta di mettere mano alle accise, ha aggiunto: “Il presidente Draghi prese quella decisione in un momento eccezionale. Il governo Meloni ha preferito utilizzare quelle risorse per il taglio del cuneo fiscale, per i salari più bassi e le famiglie più numerose. E vogliamo rendere queste misure strutturali. In questo modo possiamo aiutare le famiglie in difficoltà alle prese con l’inflazione e per dare uno stimolo al sistema produttivo attraverso i consumi”.
Carlo Domenico Cristofori
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MAIN SOURCES
DIRE – MELONI – VIDEO BENZINA E ACCISE
https://www.gospanews.net/2023/08/03/lucraina-lucra-sugli-uteri-in-affitto-ai-gay-grazie-ai-cervelli-del-governo-meloni-in-affitto-alla-lobby-delle-armi/