“BIDEN PRESE TANGENTI”. L’ex Procuratore dell’Ucraina accusa Padre e Figlio per gli Affari con Burisma sul Gas del Donbass
Nell’immagine di copertina il presidente americano Joseph Biden e l’ex procuratore ucraino Viktor Shokin
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Portiamo all’attenzione dei lettori due interessanti articoli da cui emerge il comportamento diametralmente opposto della giustizia in Ucraina e negli USA.
La guerra in Ucraina scatenata dal business del gas
Nel paese dell’ex Unione Sovietica dove il governo filo-russo è stato ribaltato da sanguinario golpe del 2014 a Kiev finanziato da George Soros e dagli USA durante l’amministrazione Obama-Biden il procuratore generale ucraino cercò di indagare sugli intrighi sulla società energetica Burisma di cui era uno dei dirigenti esecutivi Hunter Biden, figlio di Joe, e che possedeva le licenze di estrazione del gas nel Donbass.
Ma ciò gli fu impedito: secondo quanto ha dichiarato nei giorni scorsi a Fox News, per una tangente ricevuta dall’allora vicepresidente americano Joe Biden. La Casa Bianca ovviamente definisce menzogne tali accuse.
Hunter Biden’s Maltese Bank Account Opened by Burisma Amid FBI Allegations of $10 Million Bribe
Negli USA, invece, sono emerse tracce inequivocabili sull’apertura di un conto bancario maltese da parte di Burisma per Hunter Biden nella primavera del 2016. Questo sviluppo è coinciso con le accuse mosse da una fonte dell’FBI, suggerendo che Mykola Zlochevsky, il fondatore di Burisma Holdings, presumibilmente pagò una tangente di 5 milioni di dollari ciascuno all’allora vicepresidente Joe Biden e a suo figlio, Hunter Biden.
Ma il più importante testimone nella vicenda, Devon Archer, chiamato a testimoniare sugli affari dell’amico e socio Hunter, ha ricevuto l’immunità dal Dipartimento della Giustizia americano.
Archer era socio di Hunter nella Rosemont Seneca Partners LLC che ricevette più di 166.000 dollari al mese da Burisma dalla primavera del 2014 all’autunno del 2015, proprio durante un periodo in cui Joe Biden guidava la politica degli Stati Uniti nei confronti dell’Ucraina per conto del presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Lo scoppio della guerra nel Donbass, a causa della ribellione delle repubbliche separatiste filo-russe di Donetzk e Lugansk dopo il golpe di piazza Maidan e l’insediamento di un regime filo-NATO a Kiev, fece evaporare i piani di Burisma e mandò in fumo un affare miliardario su gas e petrolio.
In poche righe si può comprendere il motivo di vendetta personale, oltreché di mira geopolitica e per gli affari della Lobby delle Armi, per cui l’attuale presidente americano sta usando miliardi di dollari dei suoi cittadini per finanziare la guerra dell’Ucraina contro la Russia sebbene consapevole che prima di un’eventuale e improbabile vittoria di Kiev pioveranno i missili nucleari di Mosca nell’Europa dell’Est.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI
https://www.gospanews.net/2019/11/09/ukrainegate-complotto-deep-state-contro-trump-tra-i-due-informatori-cia-spunta-anche-renzi/