Riceviamo e volentieri pubblichiamo una riflessione dell’arcivescovo Filippo Ortenzi, Metropolita della Chiesa Ortodossa d’Italia (entità cristiana autocefala che non fa riferimento ad alcun patriarcato storico ma si affida al suo capo religioso come unica guida).
I link ai precedenti articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori dalla redazione per l’attinenza coi temi trattati
Nell’immagine di copertina l’arcivescovo Filippo I e la Fine del Diluvio – affresco del 1556 dell’artista lombardo Aurelio Luini conservato con altre due opere sul tema nella cappella della Chiesa di S. Maurizio al Monastero Maggiore di Milano.
di Filippo Ortenzi – Sua Beatitudine Filippo I
Il 1 settembre ricorre la Giornata Mondiale di Preghiera per la Custodia del Creato, istituita nel 1989 dalla Chiesa Ortodossa su proposta del Patriarca di Costantinopoli-Nuova Roma Demetrio I (al secolo Dimitrios Papadopoulos) che nel 1989, successivamente nel 2015, Papa Francesco ha deciso di far coincidere, in spirito ecumenico, analoga iniziativa promossa dalla Chiesa Cattolica nel 2005.
La giornata di preghiera per la cura del creato, nata in ambiente ortodosso è oggi universalmente accolta da tutte le chiese cristiane, dopo che a Gaz i responsabili delle varie chiese evangeliche, episcopali, riformate, ortodosse e cattoliche hanno raccomandato di considerare e promuovere la salvaguardia del creato quale parte integrante della vita della Chiesa a tutti i suoi livelli e di “di promuovere uno stile di vita orientato ai criteri della sostenibilità e della giustizia sociale e di dare supporto a ogni sforzo mirante a un’economia che risponda agli stessi criteri» nonché “di organizzare una rete europea di responsabili dell’ambiente e di riconoscerli come partner nelle loro attività» (cf. Regno-doc. 15,1997,484).
Il tema del Tempo Ecumenico del Creato del 2023 è “Che scorrano la giustizia e la pace”, ispirato dalle parole del profeta Amos: «Come le acque scorra il diritto e la giustizia come un torrente perenne» (5,24), tanto più attuale in quanto il nostro pianeta è afflitto da numerose guerre, quale quelle in Ucraina e nelle Yemen, alcuni popolazioni sono a rischio genocidio nel più assordante silenzio da parte degli organismi internazionali e dei mass media, e mi riferisco alle popolazioni ortodosse del Nagorno Karabakh e del Tigré, alla devastazione del clima operata dall’uomo che soltanto ultimamente ha avuto attenzione da parte degli organismi internazionali soltanto negli ultimi anni del secolo scorso, come evidenziato dalla Conferenza sull’Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCED, United Nations Conference on Environment and Development), informalmente conosciuta come Summit della Terra, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992.
Soltanto nel 1997 a Kyoto (Giappone) fu sottoscritto un Protocollo da quasi tutte le nazioni del mondo per contrastare il cambiamento climatico, dal quale, a parte pochissime nazioni che non lo hanno firmato (la più grande della quale è la Turchia) non è stato ratificato dallo stato responsabile del maggior inquinamento al mondo che sono gli Stati Uniti d’America.
La tutela del Creato è un dovere per tutti noi che siamo di passaggio in questo mondo e dobbiamo preservarlo anche per rispetto alle generazioni future, poi in Italia la nostra Chiesa è impegnata nella lotta per la salvaguardia ambientale e ne è prova padre Giuseppe Marasco di Manfredonia (FG) comandante degli Ispettori Territoriali Ambientali Civilis che da anni lotta contro lo sversamento di rifiuti e l’abbandono di auto rubate e cannibalizzate nel foggiano, l’associazione animalista L’Arca di Santantonio Abate e le congregazioni dei Monaci Francescani Ortodossi e dei Monaci Antoniani, sempre in prima linea per la difesa della natura e degli animali.
Le benedizioni degli animali promosse dalla nostra Chiesa in concomitanza della festa di Sant’Antonio hanno poi avuto risonanza mediatica nazionale anche grazie all’attenzione e ai servizi dell’emittente Oltremodo TV di Serena Pizzo. Vi invito, cari fratelli, a pregare e adoperarvi per la tutela e la cura del creato, che il Signore ci ha donato e, riflettere anche sulla necessità di comprendere che Creazione e Redenzione sono inseparabili, perché, come ci ha insegnato Sua Santità Benedetto XVI, di venerata memoria: «Il Redentore è il Creatore e se noi non annunciamo Dio in questa sua totale grandezza – di Creatore e di Redentore – togliamo valore anche alla Redenzione».
Per doverosa informazione il 1 settembre è il primo giorno dell’anno secondo il calendario imperiale romano stato scelto nel 312 da san Costantino il Grande, isapostolo e imperatore dei Romani e fu il calendario ufficiale dell’Impero Romano fino alla caduta di Costantinopoli del 1453 rimanendo in uso nell’Impero Russo fino al 1699, esso contava gli anni dalla creazione del mondo (A.M. Anno Mundi) che secondo la tradizione cristiana (basata sulla Bibbia dei Settanta) era avvenuta il 1 settembre del 5009 a.C., dal VII secolo l’A.M. fu gradualmente sostituito dall’A.D. (anno del Signore) oggi predominante in tutto il mondo e utilizzato anche dall’ONU e dalla maggioranza dei paesi non cristiani e solitamente si usa come d.C. (dopo Cristo) e a.C (avanti Cristo).
Pace e bene a tutti – 1 settembre 2023 A.D. – 1 settembre 7034 A.M.
Sua Beatitudine Filippo I
Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana
I MESSAGGI DELLA REGINA DELLA PACE DA MEDJUGORJE. Sei mesi di Moniti ai Cristiani donati ai Veggenti
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