Nell’immagine di copertina i medici universitari giapponesi Takayuki Miyazawa e Atsushi Tanaka e gli scienziati francesi Luc Montagnier e Pian-Claude Perez
Anche la variante Omicron come il SARS-Cov-2 sarebbe stata creata in laboratorio per poter modulare dei sieri genici mRNA meno letali di quelli immessi in commercio con milioni di reazioni avverse in tutto il mondo e decine di migliaia di decessi, pochi dei quali verificati con le indispensabili autopsie. Tutte le varianti precedenti a Omicron infatti contenevano un sito della Spike con la presenza di prioni-killer sia nei ceppi virali che nei vaccini
Questa ipotesi è stata confermata anche dal capo del Comando russo di Protezione Radiologica, Chimica e Batteriologica che ha accusato gli americani di sviluppare virus letali per poi renderli epidemici e quindi vendere vaccini delle Big Pharma.
Al momento, infatti, i due più diffusi vaccini al mondo sono quelli delle case farmaceutiche Pfizer di New York (insieme alla tedesca Biontech) e Moderna di Cambridge (Massachusetts).
NUOVA IPOTESI SUI GENOTIPI SARS-COV-2 MANIPOLATI IN LABORATORIO
Ora una coppia di scienziati giapponesi ha pubblicato uno studio in cui dimostra che anche “le varianti Omicron del SARS-Cov-2 potrebbero essere state sintetizzate artificialmente anziché formate naturalmente” come recita il titolo stesso dell’articolo pubblicato in preprint su DiscoverMedNews (fonte 1).
La loro conclusione si aggiunge a quella degli scienziati russi Pyotr Chumakov, biologo molecolare e corrispondente dell’Accademia nazionale russa delle Scienze, e Alexander Sergeev, direttore dell’Accademia stessa.
E riporta d’attualità l’allarme di alcuni senatori americani in relazione agli esperimenti condotti da ricercatori dell’Università di Boston che hanno inserito un gene variante Omicron SARS-CoV-2 in un ceppo di eredità coronavirus più letale, grazie a un finanziamento del solito Fauci, potenziando così la carica virale di pericolosissimi agenti patogeni attraverso la tecnica di laboratorio del Gain-of-Function.
Ma la ricerca di Atsushi Tanaka (Division of Research Animal Laboratory and Translational Medicine, Research and Development Center Osaka Medical and Pharmaceutical University, Takatsuki) e di Takayuki Miyazawa (Laboratory of Virus-Host Coevolution, Institute for Life and Medical Sciences, Kyoto University), accredita anche una delle ultime ricerche pubblicate dal compianto biologo francese Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina, che, dopo aver denunciato la costruzione del SARS-Cov-2 in laboratorio insieme all’amico e scienziato Jean-Claude Perez, evidenziò delle gigantesche anomalie nella struttura genomica della variante Omicron in relazione ai “prioni” killer sviluppati sia dal ceppo originario di Wuhan che dai vaccini costruiti su di esso.
Prima di analizzare il contenuto scientifico di queste due ricerche val la pena di ricordare le parole scritte dall’ingegnere biologico francese Pierre Bricage in una ricerca con cui confermò la fondatezza dello studio Montagnier-Perez sul virus del COVID-19 costruito in laboratorio con l’inserimento di sequenze dell’HIV (come segnalato da biologi indiani in uno studio che poi misteriosamente ritrattarono).
«L’espressione variabile del fenotipo SARS-CoV-2 non è la conseguenza dell’espressione variabile delle proprietà sia rispetto al fenotipo di un HIV debole, forte o intermedio, sia delle proprietà relative al fenotipo di un debole, forte o SARS-CoV intermedio? Questo non spiega la varietà dei sintomi osservati durante COVID-19?» si domandò Bricage che è stato conferenziere NATO in qualità di esperto di armi batteriologiche e capo dipartimento di Ingegneria Biologica all’Università di Pau, nei Pirenei Atlantici (Francia).
Lo studio di Bricage, citato per ora solo da Gospa News, fu una sentenza: «Nessuno di questi 4 inserti può derivare da una mutazione casuale a punto singolo. Questo tipo di mutazione di solito colpisce solo 1 aminoacido e non un modello proteico definito (una serie di aminoacidi specificamente modificati)».
E in qualità di bio-ingegnere spiegò come il SARS-Cov-2 fu costruito: «I cambiamenti osservati nelle sue sequenze proteiche (3 inserti provenienti da HIV gp120 e 1 inserto da bavaglio dell’HIV) aumentano tutti la densità delle cariche positive sulla superficie di queste molecole. Tale cambiamento non casuale comporta l’uso di uno strumento software di ingegneria proteica per lo screening delle modifiche genetiche prima di eseguirle».
Seguendo quindi l’ipotesi del bio-ingegnere francese sarebbero stati prodotti differenti genotipi di coronavirus SARS con differente letalità che sono ben riscontrabili tra il ceppo originario di Wuhan, la variante Delta e l’Omicron, la più diffusa ma meno pericolosa e facilmente curabile.
LO STUDIO DEI GIAPPONESI SULLA VARIANTE OMICRON ARTIFICIALE
«Negli ultimi tre anni, la sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (SARS-CoV-2) ha ripetutamente sperimentato pandemie, generando varie varianti mutate che vanno da Alpha a Omicron. In questo studio, abbiamo mirato a chiarire i processi evolutivi che portano alla formazione delle varianti Omicron di SARS-CoV-2, concentrandoci sulle varianti Omicron con molte mutazioni di aminoacidi nella proteina spike tra gli isolati SARS-CoV-2».
E’ quanto scrivono i ricercatori universitari giapponesi Tanaka e Miyazawa nel loro studio pubblicato sulla rivista scientifica Zenodo con un titolo un po’ più cauto: “Innaturalità nel processo di evoluzione delle varianti SARS-CoV-2 e possibilità di selezione naturale deliberata – Unnaturalness in the evolution process of the SARS-CoV-2 variants and the possibility of deliberate natural selection (fonte 2)” che non attenua però la portata della loro scoperta sulla probabile origine da laboratorio.
«Per determinare l’ordine in cui le mutazioni che portano alla formazione delle varianti SARS-CoV-2 Omicron, abbiamo confrontato le sequenze di 129 isolati correlati a Omicron BA.1, 141 isolati correlati a BA.1.1 e 122 BA.2- isolati correlati e hanno cercato di dissolvere i processi evolutivi delle varianti SARS-CoV-2 Omicron, compreso l’ordine delle mutazioni che portano alla formazione delle varianti SARS-CoV-2 Omicron e al verificarsi della ricombinazione omologa. Di conseguenza, abbiamo concluso che le formazioni di una parte degli isolati Omicron BA.1, BA.1.1 e BA.2 non erano il prodotto dell’evoluzione del genoma come comunemente osservato in natura, come l’accumulo di mutazioni e ricombinazioni omologhe».
Quindi la conclusione degli scienziati nipponici è lapidaria e rimette in discussione l’origine stessa della pandemia
«Inoltre, lo studio di 35 isolati ricombinanti delle varianti Omicron BA.1 e BA.2, ha confermato che le varianti Omicron erano già presenti nel 2020. L’analisi che abbiamo qui mostrato è che le varianti Omicron sono formate da un meccanismo completamente nuovo che non può essere spiegato dalla biologia precedente e conoscere il modo in cui si sono formate le varianti SARS-CoV-2 spinge a riconsiderare la pandemia SARS-CoV-2».
Non solo. Una delle ultime varianti Omicron è stata chiamata Kraken XBB.1.5 come il mitologico mostro marino ma anche come un fondo dei Rothschild e come una squadra di hockey sponsorizzata dall’agenda Green di Gates & co.
LA RICERCA DI MONTAGNIER-PEREZ SULL’ANOMALIA PRIONI
«Abbiamo analizzato 15 genomi e Spike della nuova variante OMICRON, da un lato 7 dalla primissima stirpe 21K (Sud Africa, USA, Belgio, Canada), dall’altro 8 dal successivo secondo clade gemello 21L (USA, Svizzera, Regno Unito). Abbiamo applicato, su scala dell’intero genoma e del gene spike, il metodo biomatematico dell’analisi frattale della metastruttura di Fibonacci applicato alle proporzioni UA/CG. Appare una rottura totale di questa variante rispetto a tutte le varianti precedenti, ed una forte differenziazione tra queste 2 linee OMICRON».
E’ quanto scrissero nel sommario della loro ricerca del dicembre 2021 (fonte 3) il biomatematico Jean-claude Perez, Ricercatore interdisciplinare in pensione (IBM Emeritus, IBM European Research Centre On Artificial Intelligence Montpellier), lo studente dell’European Molecular Biology Laboratory di Heildeberg, Valère Lounnas, e il famoso vincitore del Nobel per la Medicina, Luc Montagnier, prematuramente scomparso in circostanze sospette.
«Abbiamo evidenziato la ROTTURA di OMICRON rispetto a TUTTE le varianti precedenti: D614G, ALPHA, BETA, GAMMA, DELTA. In particolare, suggeriamo che la struttura secondaria stabilizzante dell’mRNA (conformazione a “forcina”) nella Spike di tutte le varianti sia degradata in OMICRON, probabilmente rendendo il suo mRNA più fragile. La perdita di metastrutture frattali a lungo raggio nel gene spike OMICRON è in linea con le conoscenze comuni sui meccanismi di fine dell’epidemia, che comportano la ricombinazione di frammenti di RNA fortemente mutati del virus, con la possibile deduzione di un virus helper distinto».
I tre scienziati si concentrano quindi sul ruolo dei prioni che si sono rivelati responsabili di un’accelerazione della degenerazione di patologie neurocerebrali nei vaccinati causandone la morte per il cosiddetto “morbo della Mucca Pazza”, variante bovina della malattia umana di Creutzfeldt-Jakob.
«Ciò indicherebbe che la SARS-CoV2 è sottoposta a una pressione evolutiva molto forte, che potrebbe segnare la fine della pandemia. Sorprendentemente, si osserva che la densità delle mutazioni OMICRON nella regione SPIKE PRION è più di 8 volte quella del resto della proteina Spike. Questa elevata densità di mutazioni della regione del prione in OMICRON sembra sopprimere completamente questa possibile funzione del prione, a differenza degli Spike delle varie varianti e dei vaccini a mRNA in cui si osserva questa funzione del prione».
LA NOTA SCIENTIFICA INTEGRATIVA DI PEREZ
In una nota scientifica integrativa all’articolo di Gospa News il professor Jean-Claude Perez(vedi testo in Francese sotto)
ha pubblicato i grafici di confronto delle mutazioni nelle differenti varianti del SARS-Cov-2 in cui rileva che «le strutture più lunghe (in blu) sono completamente scomparse in Omicron».
È per questo motivo che nel novembre 2021 J-C Perez ha pensato ad un’origine ARTIFICIALE di Omicron.
«Ma dopo aver discusso con i coautori, il dottor Valère Lounnas e Luc Montagnier, abbiamo invece suggerito la tesi di una ricombinazione del virus che ha portato a questo sconvolgimento totale della variante Omicron – spiega oggi Perez – La tragedia è stata che, pur sapendo che questa variante era quasi innocua, abbiamo incoraggiato la vaccinazione con un ceppo patogeno derivato dal virus WUHAN, più patogeno e contenente in particolare il prione e i frammenti dell’HIV».
LA SCOMPARSA DEI PRIONI KILLER DALLA VARIANTE OMICRON
In uno studio completato dopo la scomparsa di Montagnier e pubblicato postumo con la sua firma dallo scienziato Perez insieme alla neurologa Claire Moret-Chalmin (entrambi della Luc Montagnier Foundation) viene focalizzata ancor meglio questa enorme anomalia dopo il decesso di almeno 25 vaccinati a causa dei prioni-killer causati dalla tossica proteina Spike che viene prodotta nel corpo umano quale reazione ai sieri genici mRNA o mDNA.
«I prioni sono proteine che possono passare da stati non aggregati ad aggregati altamente ordinati. Questa proprietà consente loro di conferire cambiamenti stabili negli stati biologici e, così facendo, di causare malattie mortali negli animali e nell’uomo» hanno spiegato gli autori dello studio revisionato nel gennaio 2023 dal Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research (Dallas, USA) (fonte 4).
«In sintesi, dei 26 casi analizzati nel presente studio, i primi sintomi della malattia di Creutzfeldt-Jacob sono comparsi in media entro 11,38 giorni dall’iniezione di un “vaccino” COVID-19. Venti decessi si sono verificati solo 4,76 mesidopo tale iniezione e 8 di loro sono morti improvvisamente entro 2,5 mesi».
Nonostante ciò c’è stato un atteggiamento esattamente opposto della comunità scientifica perché «In Europa, dal 27 luglio 2021 è stato impedito ai migliori servizi che eseguono effettivamente qualsiasi autopsia o altre procedure diagnostiche di laboratorio (Société, Toulouse, Haute-Garonne, 9 dicembre 2022; LADEPECHE.fr, 17 marzo 2022) di analizzare qualsiasi campioni di tessuto con anche sospetta malattia da prioni».
Nella loro appendice allo studio Montagnier, Perez e Moret-Chalmin hanno poi confrontato le differenti tipologie di proteina Spike presenti nelle varianti del SARS-Cov-2 e nei vaccini. Per brevità pubblichiamo le conclusioni principali rimandando al testo integrale della ricerca per gli approfondimenti.
«Confrontando le Spike dei virus Wuhan e Omicron nelle Figure 19, 20 e 21, sembra che dovremmo analizzare da vicino l’incidenza delle 8 mutazioni di aminoacidi localizzate nella regione dei prioni (473, 474 e così via fino a 510). Questi sono gli aminoacidi che differenziano il ceppo genitore Wuhan e l’ultima variante Omicron» rilevano i ricercatori.
«Successivamente, eseguiamo la stessa analisi sul ceppo genitore Wuhan tenendo presente che tutti i “vaccini” COVID-19 – gli stessi che sono stati iniettati in 5,4 miliardi di esseri umani (Pharmaceutical Technology, 2022) – sono stati costruiti a partire dallo stesso Sequenza di Spike di Wuhan» si legge nello studio.
«Nella Figura 23, contrariamente a quanto manca nella variante Omicron, la potenziale funzione del prione è ben rivelata dal software PLAAC. Ma sembra ragionevole chiedersi quale sia la “distanza PLAAC” tra i due rispettivi risultati per la variante Omicron rispetto alla Spike originale di Wuhan. Ciò che segue immediatamente è una caratterizzazione della Spike di Wuhanprion costituito da una regione prionica nucleotidica di 114 basi. Sono seguiti nella Figura 24 dal contrasto tra le due Spike».
«Le Figure da 23 a 26 dimostrano sia con il software PLAAC che con il metodo Master Code la presenza della regione del prione centrata (o molto vicino) sull’amminoacido 500 della Spike come mostrato nella Figura 21. Vediamo che questo prione non è presente solo nella variante Delta del SARS-CoV-2 (Figura 23) ma anche nelle Spike dei “vaccini” Pfizer e Moderna (Figure 24-26). Logicamente, deve essere presente in tutti i “vaccini” contro il COVID-19 perché sono stati creati a partire dal picco del virus SARS-CoV-2 di Wuhan».
I tre scienziati francesi hanno cercato «possibili funzioni prioniche in 25 proteine spike, tutte presumibilmente in evoluzione, o derivate da ingegnerie di “vaccini”, dal ceppo iniziale di Wuhan, fino alla sua ultima variante mondiale Omicron in cui la funzione prionica stranamente scompare».
Ma segnalano anche una cosa molto importante: «Notiamo nella Tabella 4 che la regione dei prioni, tuttavia, non esiste nel BatRaTG13 che a volte è stato pubblicizzato come la fonte del virus Wuhan (ad esempio, vedere Cohen, 2020 e Swarajya Staff, 2020). Curiosamente, tuttavia, è presente in ScovZC45 e ScovZXC21, sebbene si trovi all’interno dei primi 50 aminoacidi delle loro punte e non nell’area dei 500 tamino acidi».
Ciò significa il ceppo di Coronavirus costruito dal Wuhan Institute of Virology insieme ai laboratori BSL-4 di Chapel Hill dell’Università of North Carolina non sarebbe la versione “finale” del SARS-Cov-2 da laboratorio ma che altri esperimenti sono stati realizzati successivamente in “un affare Cina-USA” come accusò Montagnier. Una circostanza confermata di recente dal dossier della Commissione Salute del Senato USA su quella che abbiamo definito “la pistola fumante”.
UNA NUOVA VARIANTE CONTRO LA STRAGE DA VACCINI
«Disponiamo della tecnologia per crearla. È comparsa all’improvviso. In una sola variante sono concentrate le principali mutazioni della proteina spike. È strano. Non riesco a immaginare come sia successo» aveva aggiunge l’esperto russo Pyotr (Peter) Chumakov, specialista in virus oncolitici, che ha descritto Omicron come un “vaccino vivo” che potrebbe porre fine alla pandemia.
O forse, semplicemente, i folli criminali che l’hanno progettata in laboratorio, secondo David Martin è stata rilasciata intenzionalmente dagli USA per creare una dittatura sanitaria, si sono accorti di quanto temuto dal colonnello in pensione dell’US Army Lawrence Sellin, per anni esperto di bio-armi a Fort Detrick, che denunciandol’origine artificiale del SARS-Cov-2 potenziato nella carica virale avvertì del pericolo che la proteina Spike utilizzata come campione per i vaccini potesse trasferire anche ad essi le sue caratteristiche altamente tossiche.
Una tossicità che è stata confermata dagli studi di Montagnier e dei suoi colleghi francesi sui prioni-killers.
Ora che è stato approvato dalla FDA negli USA e dall’EMA nell’Unione Europea il nuovo siero genico mRNA Comirnaty di Pfizer-Biontech basato sul nuovo ceppo Omicron Kraken XBB.1.5 i sieri genici possono essere ritenuti meno pericolosi?
La risposta di molte ricerche è ASSOLUTAMENTE NO. Perché anche i bivalenti tarati su precedenti sottovarianti Omicron si sono rivelati altamente pericolosi con varie reazioni avverse, tra cui Ictus, danni neruocerebrali e ovviamente patologie cardiache come le miocarditi.
Non solo. La biotecnologia resta comunque la medesima basata su RNA messaggero può alterare il DNA umano e di cui non è ancora stata testata la cangerogenicità mentre già quattro studi li mettono i vaccini in correlazione con i turbo-cancro.
Infine per la tossicità delle nanoparticelle lipidiche vettori del RNA e per il rischio di una lunga persistenza nel sangue della Spike, che rimane comunque potenzialmente tossica anche senza il danno prioni.
WUHAN-GATES – 77. « OMICRON CRÉÉ EN LABORATOIRE ». Les médecins japonais confirment les études de Montagnier-Perez. Et ce sont des scientifiques russes et américains
Sur l’image de couverture, les docteurs universitaires japonais Takayuki Miyazawa et Atsushi Tanaka et les scientifiques français Luc Montagnier et Jean-Claude Perez.
Même le variant Omicron comme le SARS-Cov-2 aurait été créé en laboratoire pour pouvoir moduler des sérums de gènes d’ARNm moins mortels que ceux mis sur le marché avec des millions d’effets indésirables dans le monde et des dizaines de milliers de décès, dont quelques-uns ont été vérifiés avec les autopsies indispensables. En fait, tous les variants antérieurs à Omicron contenaient un site Spike avec la présence de prions tueurs aussi bien dans les souches virales que dans les vaccins.
de Fabio Giuseppe Carlo Carisio
La Commission de la Santé du Sénat américain a conclu dans son dossier que le virus SARS-Cov-2 a très probablement été créé dans un laboratoire chinois avec la complicité de chercheurs dont le tristement célèbre Anthony Fauci qui fait l’objet d’une enquête aux USA et, malgré cela, après quitter le poste de directeur de l’Institut National des Allergies et des Maladies Infectieuses pour prendre sa retraite, a été récompensé à Sienne où naît la nouvelle Biotechnopole grâce à la collaboration entre le gouvernement italien, la Big Pharma GSK de Londres et Bill Gates.
Cette hypothèse a également été confirmée par le chef du commandement russe de la protection radiologique, chimique et bactériologique qui a accusé les Américains de développer des virus mortels, puis de les rendre épidémiques, puis de vendre des vaccins aux grandes sociétés pharmaceutiques.
En effet, à l’heure actuelle, les deux vaccins les plus répandus dans le monde sont ceux des sociétés pharmaceutiques Pfizer de New York (avec l’allemand Biontech) et Moderna de Cambridge (Massachusetts).
NOUVELLE HYPOTHÈSE SUR LES GÉNOTYPES DU SARS-COV-2 MANIPULÉS EN LABORATOIRE
Aujourd’hui, deux scientifiques japonais ont publié une étude dans laquelle ils démontrent que même « les variantes Omicron du SRAS-Cov-2 pourraient avoir été synthétisées artificiellement plutôt que formées naturellement », comme l’indique le titre de l’article publié en prépublication sur DiscoverMedNews ( source1 ).
Leur conclusion s’ajoute à celle des scientifiques russes Piotr Chumakov, biologiste moléculaire et correspondant de l’Académie nationale des sciences de Russie, et d’Alexandre Sergueïev, directeur de l’Académie elle-même.
Et cela rappelle l’alarme de certains sénateurs américains par rapport aux expériences menées à Boston grâce au financement de l’habituel Fauci avec le renforcement de la charge virale d’agents pathogènes très dangereux grâce à la technique de laboratoire Gain-of-Function.
Mais les recherches d’Atsushi Tanaka (Division du laboratoire de recherche sur les animaux et de médecine translationnelle, Centre de recherche et de développement de l’Université médicale et pharmaceutique d’Osaka, Takatsuki) et de Takayuki Miyazawa (Laboratoire de coévolution virus-hôte, Institut des sciences de la vie et des sciences médicales, Université de Kyoto) , accrédite également l’une des dernières recherches publiées par le regretté biologiste français Luc Montagnier, prix Nobel de médecine , qui, après avoir dénoncé la construction du SRAS-Cov-2 en laboratoire avec son ami et scientifique Jean-Claude Perez, a mis en évidence de gigantesques anomalies dans la structure génomique du variant Omicron par rapport aux « prions » tueurs développés à la fois par la souche originale de Wuhan et par les vaccins construits sur celle-ci.
Avant d’analyser le contenu scientifique de ces deux études, il convient de rappeler les mots écrits par l’ingénieur biologiste français Pierre Bricage dans une étude avec laquelle il a confirmé la validité de l’étude Montagnier-Perez sur le virus COVID-19 construite en laboratoire avec insertion de séquences du VIH (comme le rapportent des biologistes indiens dans une étude qu’ils ont ensuite mystérieusement rétractée).
« L’expression variable du phénotype du SARS-CoV-2 n’est pas la conséquence de l’ expression variable de propriétés à la fois relatives au phénotype d’un VIH faible, fort ou intermédiaire, ou de propriétés relatives au phénotype d’un VIH faible, fort ou du SRAS. -CoV intermédiaire ? Cela n’explique-t-il pas la variété des symptômes observés lors du COVID-19 ? » a demandé Bricage qui était maître de conférences à l’OTAN en tant qu’expert en armes bactériologiques et chef du département de génie biologique à l’Université de Pau, dans les Pyrénées-Atlantiques (France).
L’étude de Bricage, citée pour l’instant uniquement par Gospa News, était une phrase : « Aucune de ces 4 insertions ne peut dériver d’une mutation ponctuelle aléatoire. Ce type de mutation n’affecte généralement qu’un seul acide aminé et non un modèle protéique défini (une série d’acides aminés spécifiquement modifiés). »
Et en tant que bio-ingénieur, il a expliqué comment le SARS-Cov-2 s’est construit : « Les changements observés dans ses séquences protéiques (3 inserts de la gp120 du VIH et 1 insert de la gag du VIH) augmentent tous la densité de charges positives à la surface de ces molécules. . Un tel changement non aléatoire implique l’utilisation d’un outil logiciel d’ingénierie protéique pour examiner les modifications génétiques avant de les exécuter. »
Ainsi, selon l’hypothèse du bio-ingénieur français, différents génotypes du coronavirus du SRAS auraient été produits avec une létalité différente que l’on retrouve facilement entre la souche originale de Wuhan, la variante Delta et la variante Omicron, la plus répandue mais la moins dangereuse et facilement accessible . traitable.
L’ÉTUDE JAPONAISE SUR LA VARIANTE ARTIFICIELLE OMICRON
«Au cours des trois dernières années, le coronavirus 2 du syndrome respiratoire aigu sévère (SRAS-CoV-2) a connu à plusieurs reprises des pandémies, générant diverses variantes mutées allant d’Alpha à Omicron. Dans cette étude, nous avons visé à élucider les processus évolutifs menant à la formation de variantes d’Omicron du SARS-CoV-2, en nous concentrant sur les variantes d’Omicron avec de nombreuses mutations d’acides aminés dans la protéine de pointe parmi les isolats du SRAS-CoV-2.
C’est ce qu’écrivent les chercheurs universitaires japonais Tanaka et Miyazawa dans leur étude publiée dans la revue scientifique Zenodo au titre un peu plus prudent : « Le caractère non naturel du processus d’évolution des variantes du SARS-CoV-2 et la possibilité d’une sélection naturelle délibérée – Le caractère non naturel du le processus d’évolution des variants du SARS-CoV-2 et la possibilité d’une sélection naturelle délibérée ( source 2 ) » qui n’atténue cependant pas l’importance de leur découverte sur l’origine probable en laboratoire.
«Pour déterminer l’ordre dans lequel les mutations conduisent à la formation des variantes du SRAS-CoV-2 Omicron, nous avons comparé les séquences de 129 isolats BA.1 liés à Omicron, 141 isolats liés à BA.1.1 et 122 BA.2. – des isolats apparentés et ont tenté de démêler les processus évolutifs des variantes du SRAS-CoV-2 Omicron, y compris l’ordre des mutations conduisant à la formation des variantes du SRAS-CoV-2 Omicron et l’apparition d’une recombinaison homologue. Par conséquent, nous avons conclu que les formations d’une partie des isolats Omicron BA.1, BA.1.1 et BA.2 n’étaient pas le produit de l’évolution du génome comme on l’observe couramment dans la nature, comme l’accumulation de mutations et de recombinaisons homologues » .
La conclusion des scientifiques japonais est donc lapidaire et remet en cause l’origine même de la pandémie.
« Par ailleurs, l’étude de 35 isolats recombinants des variants Omicron BA.1 et BA.2 a confirmé que les variants Omicron étaient déjà présents en 2020. L’analyse que nous avons montrée ici est que les variants Omicron sont formés par un tout nouveau qui ne peut pas être expliqué par la biologie antérieure et savoir comment les variantes du SRAS-CoV-2 se sont formés nous pousse à reconsidérer la pandémie du SRAS-CoV-2 .
Pas seulement. L’une des dernières variantes d’Omicron s’appelle Kraken XBB.1.5 d’après le monstre marin mythologique mais aussi d’après un fonds Rothschild et une équipe de hockey sponsorisée par l’agenda vert de Gates & co.
RECHERCHES DE MONTAGNIER-PEREZ SUR L’ANOMALIE DU PRION
«Nous avons analysé 15 génomes et Spikes de la nouvelle variante OMICRON, d’une part 7 de la toute première lignée 21K (Afrique du Sud, USA, Belgique, Canada), d’autre part 8 du deuxième clade sœur suivant 21L (USA, Suisse). , Royaume-Uni). Nous avons appliqué, à l’échelle du génome et des gènes Spike, la méthode biomathématique d’ analyse fractale de la métastructure de Fibonacci appliquée aux proportions UA/CG. Il apparaît qu’il y a une rupture totale de cette variante par rapport à toutes les variantes précédentes, et une forte différenciation entre ces 2 lignées OMICRON « .
C’est ce que pense le biomathématicien Jean-claude Perez , chercheur interdisciplinaire à la retraite (IBM Emeritus, IBM European Research Center On Artificial Intelligence Montpellier), l’étudiant du Laboratoire européen de biologie moléculaire d’ Valère Lounnas, et le célèbre prix Nobel de médecine, Luc Montagnier , décédé prématurément dans des circonstances suspectes.
«Nous avons mis en avant la RUPTURE d’OMICRON par rapport à TOUTES les variantes précédentes : D614G, ALPHA, BETA, GAMMA, DELTA. En particulier, nous suggérons que la structure secondaire stabilisatrice de l’ARNm (conformation « en épingle à cheveux ») dans le Spike de toutes les variantes est dégradée dans OMICRON, rendant probablement son ARNm plus fragile. La perte de métastructures fractales à longue portée dans le gène Spike OMICRON est conforme à la compréhension commune des mécanismes de terminaison de l’épidémie, qui impliquent la recombinaison de fragments d’ARN hautement mutés du virus, avec la possible inférence d’un virus auxiliaire distinct.
Note complémentaire du scientifique Jean-claude PEREZ :
Explications
Dans ces 4 images on représente les structures de Fibonacci, proportions de bases TA/CG qui organisent L’A0RN des séquences de0s protéines Spike respectives de la souche WUHAN originelle, de 2 variants puis de Omicron.
On remarque que les plus longues structures (en bleu) ont totalement disparu dans Omicron
C’est pour cette raison que en novembre 2021 J-C perez pensa à une origine ARTIFICIELLE de Omicron. Mais après discussions Avec les co-auteurs Dr Valère Lounnas et Luc Montagnier nous avions suggéré plutôt la thèse d’une recombination du virus ayant conduit à ce chamboulement total du variant Omicron.
Le drame fut que, alors qu’on savait ce variant quasi inoffensif, on incitait à vacciner avec une souche pathogène construite à partir du virus WUHAN, plus pathogène et contenant en particulier les fragments Prion et HIV.
Voir
THE OMICRON VARIANT BREAKS THE EVOLUTIONARY LINEAGE OF SARS-COV2 VARIANTS
Authors
Jean claude PerezPhd Maths § Computer Science Bordeaux University, RETIRED Interdisciplinary Researcher (IBM Emeritus, IBM European Research Center On Artificial Intelligence Montpellier), Bordeaux Metropole, France https://orcid.org/0000-0001-6446-2042
Le récent article japonais confirme cette hypothèse d’un variant OMicron désigné artificiellement!
Le drame fut que alors qu’on savait ce variant quasi inoffensif, on incitait et on forçait les foules à se vacciner avec une souche pathogène construite à partir du virus WUHAN, plus pathogène et contenant en particulier les fragments Prion, HIV et Plasmodium (Malaria) décrits dans
COVID-19, SARS AND BATS CORONAVIRUSES GENOMES PECULIAR HOMOLOGOUS RNA SEQUENCES
Les trois scientifiques se concentrent ensuite sur le rôle des prions qui se sont révélés responsables d’une accélération de la dégénérescence des pathologies neurocérébrales chez les personnes vaccinées, provoquant leur mort à cause de la « maladie de la vache folle », une variante bovine de la maladie de Creutzfeldt humaine. -Maladie de Jacob .
« Cela indiquerait que le SRAS-CoV2 est soumis à une très forte pression évolutive, ce qui pourrait marquer la fin de la pandémie. Étonnamment, la densité des mutations OMICRON dans la région SPIKE PRION est plus de 8 fois supérieure à celle du reste de la protéine Spike. Cette haute densité de mutations de la région prion dans OMICRON semble supprimer complètement cette éventuelle fonction prion, contrairement aux Spikes des différents variants et vaccins à ARNm dans lesquels cette fonction prion est observée.
LA DISPARITION DES PRIONS TUEURS DE LA VARIANTE OMICRON
Dans une étude réalisée après la mort de Montagnier et publiée à titre posthume sous sa signature par le scientifique Perez et la neurologue Claire Moret-Chalmin (tous deux de la Fondation Luc Montagnier), cette énorme anomalie est encore plus mise en évidence après la mort d’au moins 25 ans. personnes vaccinées en raison des tueurs de prions causés par la protéine toxique Spike qui est produite dans le corps humain en réaction aux sérums de gènes d’ARNm ou d’ADNm.
« Les prions sont des protéines qui peuvent passer d’états non agrégés à des agrégats hautement ordonnés. Cette propriété leur permet de conférer des changements stables aux états biologiques et, ce faisant, de provoquer des maladies mortelles chez les animaux et les humains », expliquaient les auteurs de l’étude révisée en janvier 2023 par le Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research ( Dallas , États-Unis) ( source 4 ).
« En résumé, sur les 26 cas analysés dans la présente étude, les premiers symptômes de la maladie de Creutzfeldt-Jacob sont apparus en moyenne dans les 11,38 jours suivant l’injection d’un « vaccin » contre la COVID-19. Vingt décès sont survenus seulement 4,76 mois après une telle injection, et 8 d’entre eux sont décédés subitement dans les 2,5 mois. »
Malgré cela, on observe une attitude exactement inverse de la part de la communauté scientifique car « En Europe, depuis le 27 juillet 2021, les meilleurs services qui réalisent effectivement toute autopsie ou autre acte de diagnostic en laboratoire ont été empêchés (Société, Toulouse, Haute-Garonne, 9 décembre 2021). 2022 ; LADEPECHE.fr, 17 mars 2022) pour analyser tout échantillon de tissu, même suspecté de maladie à prions » .
Dans leur annexe à l’étude Montagnier, Perez et Moret-Chalmin ont ensuite comparé les différents types de protéine Spike présentes dans les variants SAS-Cov-2 et dans les vaccins. Par souci de concision, nous publions les principales conclusions, en nous référant au texte intégral de la recherche pour plus d’informations.
« En comparant les Spikes des virus Wuhan et Omicron dans les figures 19, 20 et 21, il semble qu’il faille analyser de près l’incidence des 8 mutations d’acides aminés situées dans la région du prion (473, 474 et ainsi de suite jusqu’à 510) . Ce sont les acides aminés qui différencient la souche parentale Wuhan et la dernière variante Omicron », notent les chercheurs.
« Ensuite, nous effectuons la même analyse sur la souche parente de Wuhan en gardant à l’esprit que tous les « vaccins » COVID-19 – les mêmes qui ont été injectés à 5,4 milliards d’humains (Pharmaceutical Technology, 2022) – ont été construits à partir du même Wuhan Spike. Séquence », lit-on dans l’étude.
« Sur la figure 23, contrairement à ce qui manque dans le variant Omicron, la fonction potentielle du prion est bien révélée par le logiciel PLAAC. Mais il semble raisonnable de se demander quelle est la « distance PLAC » entre les deux résultats respectifs pour la variante Omicron par rapport au Wuhan Spike original. Ce qui suit immédiatement est une caractérisation du Wuhanprion Spike constitué d’une région nucléotidique du prion de 114 bases. Ils sont suivis sur la figure 24 par le contraste entre les deux Spikes. »
« Les figures 23 à 26 démontrent aussi bien avec le logiciel PLAAC qu’avec la méthode Master Code la présence de la région prion centrée (ou très proche) sur l’acide aminé 500 du Spike comme le montre la figure 21. On voit que ce prion n’est pas présent seulement dans la variante Delta du SARS-CoV-2 (Figure 23) mais aussi dans les Spikes des « vaccins » Pfizer et Moderna (Figures 24-26). Logiquement, il doit être présent dans tous les « vaccins » contre le COVID-19 car ils ont été créés à partir du pic du virus SARS-CoV-2 à Wuhan. »
Les trois scientifiques français ont recherché « d’éventuelles fonctions prions dans 25 protéines de pointe, toutes vraisemblablement évolutives, ou dérivées de l’ingénierie « vaccinale », depuis la souche initiale de Wuhan, jusqu’à sa dernière variante mondiale Omicron dans laquelle la fonction prion disparaît étrangement. »
Mais ils rapportent également quelque chose de très important : « Nous notons dans le tableau 4 que la région du prion n’existe cependant pas dans le BatRaTG13 qui a parfois été présenté comme la source du virus de Wuhan (par exemple, voir Cohen, 2020 et Swarajya Staff, 2020). Curieusement, cependant, il est présent dans ScovZC45 et ScovZXC21, bien qu’il soit situé dans les 50 premiers acides aminés de leurs pointes et non dans la zone des 500 acides aminés.
Cela signifie que la souche de coronavirus construite par l’Institut de virologie de Wuhan en collaboration avec les laboratoires BSL-4 de Chapel Hill de l’Université de Caroline du Nord ne serait pas la version « finale » du laboratoire SARS-Cov-2 mais que d’autres expériences ont été réalisées. par la suite dans « une affaire sino-américaine », comme l’a accusé Montagnier. Une circonstance récemment confirmée par le dossier de la commission de la santé du Sénat américain sur ce que nous avons défini comme « l’arme fumante ».
UNE NOUVELLE VARIANTE CONTRE LE MASSACRE PAR LES VACCINS
« Nous avons la technologie pour le créer. Elle est apparue soudainement. Les principales mutations de la protéine Spike sont concentrées dans un seul variant. C’est étrange . Je ne peux pas imaginer comment cela s’est produit », a ajouté l’expert russe Piotr (Pierre) Chumakov, spécialiste des virus oncolytiques, qui a décrit Omicron comme un « vaccin vivant » qui pourrait mettre fin à la pandémie.
Ou peut-être, tout simplement, les criminels fous qui l’ont conçu en laboratoire , selon David Martin, il a été intentionnellement libéré par les États-Unis pour créer une dictature sanitaire, ont réalisé ce que le colonel à la retraite de l’armée américaine Lawrence Sellin craignait depuis des années, expert en armes biologiques à Fort. Detrick, qui, dénonçantl’origine artificielle du SRAS-Cov-2 avec une charge virale accrue, a mis en garde contre le danger que la protéine Spike utilisée comme échantillon pour les vaccins puisse également leur transmettre ses caractéristiques hautement toxiques.
Pas seulement. Cependant, la biotechnologie reste la même, basée sur l’ARN messager capable d’altérer l’ADN humain et dont la cancérogénicité n’a pas encore été testée, alors que quatre études ont déjà corrélé les vaccins aux turbo-cancers.
Enfin, en raison de la toxicité des nanoparticules lipidiques portant l’ARN et du risque d’une longue persistance dans le sang du Spike, qui reste cependant potentiellement toxique même sans dommage aux prions.
Un pensiero su “WUHAN-GATES – 77. “OMICRON CREATA IN LABORATORIO”. Medici Giapponesi confermano Studi Montagnier-Perez. E Tesi di Scienziati Russi e Senatori USA”
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