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IL CARDINALE RAVASI AI FUNERALI “MASSONICI” DI NAPOLITANO. Ecclesiastici Cattolici Servi della Cultura AntiCristiana

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Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti;ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte.

(Salmo 1 – Sacra Bibbia)


Nell’immagine di copertina il Presidente Giorgio Napolitano con S.Em. il Cardinale Gianfranco Ravasi, al termine della cerimonia di inaugurazione della restaurata Villa Altieri (27 novembre 2012 – foto portale storico Presidenza della Repubblica)

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Se monsignor Gianfranco Ravasi, Cardinale, presbitero di San Giorgio in Velabro, ha intessuto legame di amicizia culturale con l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel tentativo di convertirlo alla fede Cristiana, come fa d’uopo ad ogni missione di apostolato di un ministro della Chiesa Cattolica, possiamo oggi affermare che quei confronti dialettici non sono serviti a nulla.

La famiglia di Napolitano, incantata dal peana delle istituzioni e certamente ben istruita da Re Giorgio negli ultimi atti di vita, ha scelto di aderire al funerale laico di Stato che si svolgerà per la prima volta a Montecitorio, dove ha sede la Camera dei Deputati in cui l’ex capo dello Stato sedette per 43 anni. I dettagli della cerimonia di oggi alle 11,30 li potete trovare su qualsiasi quotidiano.

Il politico deceduto venerdì 22 settembre all’età di 98 anni, da longevo deputato fu nominato Senatore a vita prima di salire al Quirinale e scolpire così in modo indelebile la sua impronta sul disfacimento della democrazia della Repubblica Italiana per le vergognose menzogne di Stato sul Delitto, Moro, sulla Strage di Ustica, sulle Guerre NATO in Libia e Sira, e, dulcis in fundo, per la cessione dello scettro al suo successore Sergio Mattarella (come lui ex deputato del Partito Democratico) che ha sancito la sudditanza del paese prima alle Big Pharma durante la pandemia Covid-19 e poi alla Lobby delle Armi durante in conflitto in Ucraina.

Il Rifiuto della Cerimonia Religiosa come il Boss Messina Denaro

E’ curioso rilevare che, sebbene con ritualità ben differenti, due “stragisti” pronti ad eliminare gli obiettivi ai loro progetti “politici” hanno condiviso la scelta di rifiutare una cerimonia religiosa.

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Napolitano è infatti colpevole per il sangue versato nelle Primavere Arabe che hanno potenziato il jihadismo terrorista grazie ai contributi militari dell’Italia e dell’Alleanza Atlantica. Il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro è stato diabolicamente recidivo nello sterminare giudici scomodi anche per il sistema politico intrigato con la massoneria e la mafia fin dai suoi albori dello Spedizione dei Mille in Sicilia,

Entrambi, Re Giorgio e il capomafia soprannominato Diabolik, non si sono mai pentiti delle loro azioni. E proprio per questo non hanno voluto scendere a patti con il Dio della Sacra Bibbia giudaico-cristiana nemmeno allo scadere dei loro palpiti terreni.

Ciò conferma la nostra precedente “profezia” sul loro transito verso gli inferi dove finisce solo chi decide di andarci rifiutando l’immensa Divina Misericordia anche nell’ultimo spasimo.

Un messaggio della Santissima Vergine Maria Regina della Pace dato il 25 luglio 1982 ai veggenti di Medjugorie ce lo rammenta:

“Oggi molti vanno all’Inferno. Dio permette che i suoi figli soffrano nell’Inferno perché hanno commesso colpe gravi e imperdonabili. Coloro che vanno all’Inferno non hanno più possibilità di conoscere una sorte migliore”

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D’altronde l’ex Capo dello Stato si è palesato un camaleonte politico capace di stare prima con i Gruppi Universitari Fascisti e poi, dopo la vittoria dei partigiani rossi durante la Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista, di saltare la barricata per iscriversi al Partito Comunista Italiano.

Fu anche il primo membro del comitato centrale del Pci ad ottenere un visto per l’America dove, secondo i bene informati, divenne una preziosa risorsa del controspionaggio Central Intelligence Agency (CIA) in vista del progetto di trasformazione di un Deep State di stampo conservatore verso la sua attuale evoluzione bipartisan nel Nuovo Ordine Mondiale teorizzato da George Soros per la NATO.

Il Cardinale Cattolico al Rito Funebre “Massonico”

Purtroppo il cardinale Ravasi, invece di meditare tacitamente sulla sua missione di apostolato fallita, sarà sul palco accanto al pupazzo di Soros,il commissario europeo Paolo Gentiloni

che da premier impose i 10 vaccini obbligatori voluti dal progetto di munizzazione globale di Bill Gates, Barack Obama e Matteo Renzi che ha fatto la fortuna della Big Pharma londinese GSK.

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Interverrà anche il consigliere fraudolento di Silvio Berlusconi (membro del del Coordinamento di Presidenza di Forza Italia durante l’emergenza Coronavirus in cui si imposero i vaccini mRNA che poi sarebbero risultati fatali allo stesso ex premier), e infine al mediatore ombroso Giuliano Amato che per 43 anni ha tenuto nascosta la sua verità sugli occultamenti dei generali dell’Aeronautica Militare sulla strage del DC9 Itavia a Ustica in cui morirono 81 persone a causa di un misterioso missile che così il velivolo civile.

Insieme a loro interverrà durante il rito civile anche l’ex magistrata, deputata, senatrice e ministra PD Anna Finocchiaro (consulente del governo Gentiloni). 

Dopo il rito Napolitano sarà tumulato nel cimitero acattolico di Roma.

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Orbene, se Ravasi non fosse un cardinale divenuto famoso come teologo e biblista potremmo pensare che, distratto dal relativismo contemporaneo Cattolico per le annose e continue intrusioni della Massoneria in Vaticano, si sia scordato del Salmo 1 che abbiamo citato all’inizio ma ripetiamo:

Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatorie non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte.

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Era proprio necessario che il monsignor accogliesse l’invito di celebrare un ex para-fascista diventato vetero-comunista, poi mondialista e propalatore di guerre che hanno segnato la geopolitica nel Mar Mediterraneo fomentando il fenomeno dei profughie l’attuale emergenza migranti accentuata dalle sanzioni UE nei paesi “sgraditi” del Medio Oriente come la Siria?

La vacua Difesa di Padre Fanzaga al Cardinale Ravasi

Ci ha fatto pena il povero attempato direttore di Radio Maria don Livio Fanzaga che ieri, nella sua rubrica mattutina sulla cronaca e la storia (link video a fondo pagina dal minuto 19 ) con cui sta segnando il suicidio dell’emittente, ha voluto indugiare sul funerale laico di Napolitano, definito un ateo “non dichiarato” quasi un “agnostico”, e sul dialogo con i Papi e la Chiesa Cattolica a causa di tante em ail ricevute che chiedevano delucidazioni…

«Non sono cercatori di Dio ma sensibili al trascendente» ha commentato Fanzaga in riferimento all’ex Capo di Stato forse dimenticandosi di alcune pietre miliari evangeliche pronunciate da Gesù Cristo:

«Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto (Gv. 14,6-7)»

«Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno. (Mt. 5, 36-37)».

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«Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. A chiunque parlerà male del Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro (Mt. 12, 31-31)».

Nel cercare di arrampicarsi sugli specchi per difendere l’imbarazzante presenza di monsignor Ravasi alle esequie “massoniche” il sacerdote radiofonico più famoso al mondo ha citato proprio le memorie pubblicate dal cardinale stesso in un articolo su Avvenire (quotidiano controllato al 75 % Fondazione di Religione “Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena”, organismo della Conferenza Episcopale Italiana).

Il Dialogo su San Francesco dopo la Devastazione della Libia 

Ne citiamo un piccolo emblematico passaggio:

Siamo, infine, nel pomeriggio luminoso del 5 ottobre 2012, nella cornice stupenda del piazzale antistante la Basilica Inferiore del Convento di Assisi, all’ombra ideale del Poverello. Là si celebrava un «Cortile dei Gentili», ossia un dialogo tra credenti e non credenti attorno al tema «Dio, questo Sconosciuto». Il presidente Napolitano accettò di intervenire dialogando con me davanti a una folla enorme e partecipe, confessando di «rispondere a un intimo bisogno di raccoglimento, sfuggendo alla pressione incessante di doveri e di assilli da cui si rischia di non riuscire a sollevare lo sguardo e la mente».

SAN FRANCESCO: LA VERA SFIDA AL SULTANO PER GESU’ CRISTO

Ma mentre il monsignore e il Capo dello Stato stavano amabilmente dialogato sulle vestigia dell’eroico San Francesco, che durante la Quinta Crociata si fece portare in Terra Santa per cercare la pace attraverso la conversione del sultano d’Egitto, ecco cosa stava accadendo in Libia a causa delle pressioni esercitate da Napolitano sul premier Berlusconi e sul Parlamento per concedere agli USA l’uso delle Basi NATO con lo scopo perseguito di eliminare il colonnello Muhammar Gheddafi e attuare un regime-change a Triboli:

Le conseguenze della prima guerra civile libica sono state caratterizzate da un marcato cambiamento dell’ordine politico e sociale dopo il rovesciamento e l’uccisione di Muʿammar Gheddafi il 20 ottobre 2011. Il Paese è stato soggetto a perdurante proliferazione delle armi, violenza settaria e caos politico, con ricadute sui Paesi circostanti tra cui il Mali, dove l’afflusso di armi e combattenti provenienti dalla Libia ha provocato lo scoppio di una guerra civile nel 2012.

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Dalla sconfitta delle forze gheddafiane, la Libia è stata lacerata tra numerose milizie armate rivali di ex ribelli affiliate a regioni, città e tribù, mentre il governo centrale è stato debole e incapace di stabilire la sua autorità sul Paese. In assenza di un esercito organizzato, le milizie armate degli ex ribelli hanno continuato ad affermare il loro ruolo di “guardiani della rivoluzione”, e un conflitto a bassa intensità tra milizie rivali è continuato nel 2012 e nel 2013 con circa 500 morti all’anno

Dopo l’uccisione di Gheddafi e la conseguente caduta del suo quarantennale regime, la Libia è sprofondata in una nuova e cruenta fase di guerra civile (Seconda Guerra Civile 2014-2022 – ndr). L’uscita di scena del Colonnello, che per lunghissimo tempo era stato in grado di fungere da collante tra tutte le confessioni tribali libiche, ha drammaticamente condotto il Paese in una spirale senza fine di scontri tra tribù e fazioni rivali, che stanno dilaniando la Libia soprattutto in ragione del controllo dei numerosi giacimenti petroliferi e delle più importanti vie commerciali.

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Nondimeno, l’escalation delle forze islamiste, in parte (ma non solo) legate allo Stato Islamico dell’autoproclamato “califfo” Abū Bakr al-Baghdādī, che hanno approfittato della guerra civile per appropriarsi di numerosi arsenali militari presenti sul suolo libico e per occupare città e regioni su cui estendere il proprio dominio, ha portato con sé, con il ripristino della Shari’a, la persecuzione di cristiani e minoranze religiose

Dal canto loro, le potenze occidentali che hanno rivestito un ruolo fondamentale nel determinare la caduta del regime (Stati Uniti e Francia in primis) si sono rivelate incapaci tanto di prevedere le potenziali conseguenze disastrose del loro intervento armato, quanto di garantire che le lotte intestine tra opposte fazioni e l’escalation dei gruppi jihadisti potessero cessare.

Questa sintesi non giunge da qualche sito complottista di geopolitica ma è stata fatta da una piattaforma di “mainstream” come Wikipedia che non può far a meno di notare il problema di una guerra civile che ha vissuto continui momenti di tregue precarie e recrudescenze fino alla disastrosa (e persino sospetta…) alluvione dia qualche settimana fa.

L’Ambigua Giustificazione del Cardinale Ravasi

E’ davvero patetico che padre Fanzaga, sempre magistrale nelle sue lezioni sul discernimento spirituale, proprio dal microfono di Radio Maria nata in onore della Regina della Pace, abbia letto quelle frasi di Ravasi per dimostrare la vacua predisposizione al dialogo con la Chiesa dell’ex Capo dello Stato.

Si scorda infatti dei drammi causati dalla sua politica filo-atlantista in Libia e Siria per poi invece passare a puntare il dito sull’invasione dell’esercito russo in Ucraina, come se le guerre nei paesi sovrani fosse giustificabili solo se avvengono nei paesi musulmani, anche se sotto i governi dei cosiddetti regimi di Bashar Al Assad in Siria e Gheddafi in Libia i cristiani erano liberi di vivere serenamente e pregare mentre oggi sono costretti ad emigrare dalle aree controllate dagli estremisti jihadisti sunniti usati come mercenari dalla Turchia con il consenso NATO.

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E’ invece vergognoso che un cardinale della Chiesa Cattolica vada a fare una prolusione in favore di un’anima sordida come Napolitano che anche nel suo ultimo atto ufficiale terreno, proprio come il boss mafioso Messina Denaro, ha deciso di rifiutare il funerale religioso e l’incontro con Gesù Cristo, risorto proprio per salvare chi ha creduto e crederà in Lui dal pungiglione della morte.

«Mi ha fatto piacere l’invito dell’istituzione e dei familiari. Del resto, è bello il gesto che Papa Francesco ha compiuto alla camera ardente: non solo rispetto istituzionale, ma anche nei confronti di un uomo che ha sempre avuto in sé una dimensione morale e di apertura a ciò che va oltre il fenomeno. Non dimentichiamo mai che Cristo non esitava ad andare in ambienti fortemente laici. Questa è la forza del cristianesimo: non essere chiuso nel suo orto protettivo ma ascoltare ciò che sta oltre e l’altro che ti ascolta».

Ricordo al biblista smemorato Ravasi che Cristo andava tra pubblicani e prostitute per salvare le pecorelle smarrite, non per adulare la bolsa scaltrezza dialettica dei caproni ateisti, pervicaci e inveterati

che si inebriano con suggestioni di spiritualità Deista sullo stile della devozione massonica al Grande Architetto dell’Universo in contrasto al Dio rivelato giudaico-cristiano.

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La Vera Missione degli Apostoli di Gesù

Non solo. Gesù diede una missione agli Apostoli di cui i Cardinali oggi dovrebbero essere primi eredi:

«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe» (MTt, 10, 16).

«In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città».

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Che ci fa dunque un presbitero e arcivescovo consacrato al funerale laico di un politico già di per sé esecrabile per le sue concrete azioni governative che ha rifiutato l’abbraccio di Cristo persino sul baratro della Geenna?

La risposta è giunta ieri sera nel Messaggio della Regina della Pace alla veggente Marija del 25 settembre 2023

”Cari figli! Vi invito alla preghiera forte.
Il modernismo vuole entrare nei vostri pensieri e rubarvi la gioia della preghiera e dell’incontro con Gesù.
Perciò, cari figlioli miei, rinnovate la preghiera nelle vostre famiglie, affinché il mio cuore materno sia gioioso come nei primi giorni quando vi ho scelti e la risposta era la preghiera giorno e notte ed il cielo non taceva ma ha donato in abbondanza a questo luogo grazie, pace e benedizione.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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