di Redazione Gospa News
La strage di Mestre sembra essere destinata a sollevare tremendi interrogativi sull’impatto che le nuove politiche governative stanno avendo sulla società.
Tra le principali ipotetiche cause del disastroso incidente avvenuto alle 19,45 circa di martedì 3 ottobre, in cui un bus è precipitato da un cavalcavia causando 21 morti (tra cui due bambini), c’è infatti il malore improvviso dell’autista (anch’egli morto) che aveva appena preso servizio (90 minuti prima) e pertanto non avrebbe potuto essere affaticato.
Un mancamento che potrebbe essere correlato ai vaccini Covid, come purtroppo avvenuto in tutto il mondo anche per esperti piloti aerei, da lui assunti per lavorare. Inoltre, secondo un Vigile del Fuoco, ad aggravare la situazione sarebbe stato l’incendio innescato dal bus elettrico, come avvenuto un anno fa a Parigi quando questi tipi di veicoli vennero ritirati dalle linee metropolitane.
I testimoni riferiscono che il pullman ha preso fuoco solo dopo un volo di 15 metri.
Mentre i segni sul guardrail hanno mostrato una strisciata di 50 metri in quel lieve tratto di viadotto in discesa che collega Venezia a Mestre. L’assessore alla Viabilità di Venezia Renato Boraso ha dichiarato che nemmeno se ci fosse stato un quarto guardrail avrebbe tenuto contro un simile sbandamento.
Sono 8 le persone tutt’ora in terapia intensiva. Di questi, due sono in condizioni molto critiche. L’ha detto all’Agi il dottor Paolo Rosi, direttore del Suem118 del Veneto. A destare molta preoccupazione è una bambina di soli 4 anni che versa in condizioni critiche, con ustioni gravi in tutto il corpo, ricoverata all’ospedale di Padova.
“Tra i 15 feriti, 11 sono stati già identificati: 4 ucraini, 1 tedesco, 1 francese, 1 croato, 2 spagnoli e 2 austriaci”. È quanto fa sapere il prefetto di Venezia, Michele Di Bari, in collegamento a Tg1 Mattina.
Il bus, precipitato da un cavalcavia a Mestre e poi andato a fuoco, stava rientrando al camping “Hu” di Marghera dove pernottavano i turisti.
L’Inchiesta della Procura e l’Allarme di Salvini sulle Batterie Elettriche
Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi ha aperto un’indagine disponendo un’attività medico-legale e l’acquisizione delle scatole nere del veicolo. Ma ha ammesso che “allo stato non siamo in grado di fare una ricostruzione precisa degli avvenimenti”.
Il magistrato ha aperto un fascicolo per omicidio stradale plurimo e disposto i primi sequestri.
Il procuratore ha dichiarato ai giornali: “Le persone che siamo riusciti a sentire hanno confermato che non c’è stato alcun contatto sulla sinistra, ma solo quello sulla destra con il guardrail, di cui è stato disposto il sequestro, insieme all’autobus e alle batterie al litio”. Batterie dalle quali sono scaturite alcune fiamme dopo il volo dal cavalcavia, “anche se non un vero e proprio incendio”
Nell’incidente di Mestre “non è un problema di guardrail”. Così il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, all’evento per i20 anni di Sky.
“E’ presto per dare commenti – ha aggiunto il ministro -qualcuno mi dice che le batterie elettriche prendono fuoco più velocemente di altre forme di alimentazione e in un momento in cui si dice che tutto deve essere elettrico uno spunto di riflessione è il caso di farlo”.
Tra le possibili Cause del Disastro il Malore dell’Autista Vaccinato
“Da un lato abbiamo il tema del riconoscimento delle vittime, dall’altro quello di occuparci dei pazienti. A Padova abbiamo una bimba di tre anni grande ustionata, per cui siamo preoccupati”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, fuori dall’ospedale di Mestre.
”Tutto fa pensare a un malore, però è prudente non avanzare ipotesi e usare il condizionale”, ha precisato riguardo all’incidente. ”Guasto tecnico o altri fattori oggi non ci sono noti. Attendiamo anche il lavoro della magistratura e dei tecnici per capire la dinamica” ha aggiunto Zaia.
Sui social si sprecano le informazioni sulla professionalità del conducente morto Alberto Rizzotto, 40 anni, di Tezze di Piave in provincia di Treviso ma soprattutto sul fatto che il suo malore potrebbe essere stato correlato alle tre dosi di vaccini Covid che si sarebbe inoculato per poter lavorare.
Il condizionale è d’obbligo per vari motivi.
Primo perché deve essere confermata l’informazione che l’autista era vaccinato (anche se pare altamente probabile vista l’imposizione del Super Green Pass ai lavoratori avvenuta con il Governo Draghi che costrinse a persino gli over 12 anni a farsi somministrare i vaccini Covid sperimentali per poter viaggiare sui bus).
Secondo perché dovrà essere dimostrata da un’autopsia l’eventuale correlazione, abitualmente insabbiata dalle autorità italiane e dai giornalisti di mainstream nei casi di morti improvvise tra i giovani.
Terzo perché anche qualora emergessero evidenze in tal senso il governo farà di tutto per occultarle onde non compromettere la campagna vaccinale appena lanciata dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, partner e investitore nelle Big Pharma dei vaccini Covid che possono causare gravi danni cardiaci con miocarditi anche letali per stessa ammissione dell’EMA.
Una Strage per Colpa dell’incendio delle Batterie del Bus Elettrico
Ma esiste un’altra circostanza che pare aver aggravato il bilancio fatale secondo la testimonianza di un Vigile del Fuoco raccolta da LocalTeam. Ovvero la circostanza che l’autobus fosse elettrico e le batterie avrebbero generato l’incendio. Una circostanza peraltro smentita da uno dei manager dell’azienda proprietaria del veicolo come riportato da RAINews.
“Nessuno sa ancora esattamente cosa sia successo, quello che sappiamo è che c’era una telecamera fissa sul cavalcavia. Da quel che ho visto delle immagini, per quel poco che si può vedere, si vede il bus arrivare a meno di 50 km/h, si vedono gli stop che si accendono, quindi avrebbe frenato. Poi si vede che il mezzo si ‘appoggia’ al guardrail, si ribalta e cade giù”.
Così all’agenzia LaPresse Massimo Fiorese, amministratore delegato dell’azienda La Linea Spa, la società di proprietà del bus. “Specifico che l’autobus non ha preso fuoco, ha fatto solo qualche fiammella. Essendo elettrico, se avesse preso completamente fuoco sarebbe stata una tragedia anche peggiore”, aggiunge Fiorese.
Il Soccorritore: “Il Pullman a fuoco. Un Bambino tutto Bruciato”
Uno dei primi soccorritori, l’operaio cambiano Aboubaka Toure, ha raccontato al TG2 i momenti della tragedia.
«Quando sono arrivato il pullman ha cominciato a prendere fuoco. Ho portato fuori una donna e una bambina» ha detto il giovane lavoratore immigrato a Mestre.
«Quando sono entrato c’erano tutte le persone una sopra l’altra. Tanto sangue… Avevo vestiti pieni di sangue. Abbiamo tirato fuori una donna, poi il bambino ma era tutto bruciato. Ma il bambino era vivo e l’ho preso e dato ai Vigili del Fuoco».
Un Conducente Esperto di Grande Professionalità
Il conducente Rizzotto, come spiega TGCOM24, era un dipendente della Martini Bus srl che aveva noleggiato il mezzo alla società “La Linea” la quale aveva il contratto di trasporto per i turisti del campeggio in gita a Venezia.
Rizzotto potrebbe essersi sentito male mentre imboccava il cavalcavia dell’Elettricità e per questo il bus è poi finito, dopo aver rimbalzato sul guard rail, nella sottostante ferrovia.
L’autista, secondo quanto riferito dall’assessore alla Viabilità Renato Boraso, era esperto con almeno 6-7 anni di guida alle spalle. Il mezzo che guidava era elettrico e non a metano come inizialmente detto e dopo lo schianto c’è stato un principio di incendio probabilmente partito dalle batterie. Dalle prime testimonianze pare che il mezzo non stesse andando a grande velocità, il bus ha colpito per due volte il guard rail prima di precipitare.
I colleghi lo definiscono un “autista esperto” che svolgeva l’attività da 7 anni. Sono tanti i messaggi che in queste ore stanno comparendo in rete per ricordare Rizzotto. “Così orgoglioso del tuo lavoro, dovevi portarci tutti nel tuo autobus alla festa della classe”, le parole di Laura.
Gli Autobus Elettrici ritirati a Parigi
L’allarme sull’alimentazione elettrica del veicolo precipitato dal cavalcavia di Mestre riporta alla memoria la drastica decisione assunta dalla capitale francese dopo un incidente fortunatamente non grave.
«Un autobus elettrico aveva preso fuoco il 29 aprile 2022 nel sud-est di Parigi, vicino alla biblioteca François-Mitterrand. Le immagini fornite dalle telecamere di sorveglianza della città mostrano una piccola esplosione sul tetto del bus, sfociata in un incendio. L’incidente non ha causato morti nè feriti» riportò EuroNews.
Quello è stato il secondo autobus elettrico a prendere fuoco in poco meno di un mese. Il 4 aprile scorso, un bus aveva preso fuoco sul trafficato Boulevard Saint Germain.
La RATP, la società di trasporti parigina, aveva dunque deciso di ritirare momentaneamente dalla circolazione i suoi 149 veicoli elettrici, che rappresentavano un terzo della flotta della città. I bus elettrici sono del modello Bluebus 5SE del produttore Bolloré. Si tratta di una misura “di precauzione” secondo la società parigina.
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FONTI PRINCIPALI
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
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