“BOOM DI MORTI PER INCIDENTI STRADALI DA LONG COVID” Allarme da Epidemiologo di Yale sul Disturbo causato anche dai Vaccini mRNA
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
“Vox populi, vox Dei!” dicevano gli oratori latini anche nelle prestigiose scuole gesuite di Retorica che furono rese famose da Dominicus de Colonia.
Non citiamo la dialettica a caso perché questo articolo – che conferma l’atroce sospetto sul boom di incidenti stradali dopo la campagna di vaccinazione Covid-19 – si basa proprio su un filosofico sillogismo (rammentiamo che senza la filosofia pitagorica e cartesiana non esisterebbero né la matematica, né la fisica e pertanto nemmeno la microbiologia e la virologia).
L’allarme circolante ormai da mesi tra i veri devoti alla Scienza con la “S” maiuscola e senza “‘h”, ovvero coloro che ascoltano illustri biologici come il compianto Luc Montagnier che per primo denunciò l’origine artificiale del SARS-Cov-2 costruito come bio-arma e i danni potenziali ma anche letali dei sieri genici mRNA, trova oggi parziale conferma da uno studio pubblicato in pre-print da un ricercatore della famosa Yale University School of Public Health (New Haven, Connecticut, USA).
Sottolineo l’aggettivo parziale perché in realtà il professor Leon S. Robertson, epidemiologo in pensione, ha analizzato la correlazione tra il Long Covid e l’incremento degli incidenti stradali negli USA senza fare riferimento ai vaccini.
Ma sono stati due articoli della blasonata rivista scientifica Science a mettere in connessione i sieri genici mRNA con il Long Covid. Ecco perché, per il più semplice dei sillogismi, se A è correlato a B e B è correlato a C si evince che A può essere correlato a C.
L’Allarme Scientifico: “I Pazienti con Long Covid guidino il meno possibile”
La questione assume particolare rilevanza dopo il grave incidente mortale plurimo occorso a un bus a Mestre il 3 ottobre scorso sul quale una frettolosa fuga di notizie sull’esito dell’autopsia (di cui è stato incaricato un medico estremista PRO-VAX) del conducente ha cercato di escludere l’ipotesi del malore che ha portato invece moltissimi altri autisti di veicoli adibiti al trasporto di persone ad incorrere in pericolosi sinistri.
Mettiamo da parte la filosofia e parliamo di scienza partendo dalla conclusione della ricerca pubblicata su MedRxiv da Robertson dal titolo “Did long COVID increase road deaths in the U.S.? – Il Long COVID ha aumentato le morti sulla strada negli Stati Uniti?”.
«Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, i dati sono sufficienti per avvisare le persone con Long COVID di ridurre al minimo la guida»
La cautela è d’obbligo anche se i risultati della sua analisi appaiono inquietanti. Ma prima di vedere la sintesi della ricerca va presentato il professore emerito Robertson che è anche un esperto di sociologia.
Dal 1978 al 1998, Robertson ha occupato vari incarichi presso l’Istituto per gli studi sociali e politici e il Dipartimento di epidemiologia e sanità pubblica dell’Università di Yale. In precedenza ha prestato servizio presso le facoltà della Harvard University Medical School (1966–70) e della Wake Forest University (1962–65). È stato anche scienziato comportamentale senior presso l’Insurance Institute for Highway Safety (1970-78).
Robertson ha contribuito con 11 libri e 150 articoli e capitoli alla letteratura scientifica. In pensione ha scritto 4 libri di saggistica e un romanzo, The HOA Murders. È stato membro del Comitato per la ricerca sui traumi del Consiglio nazionale delle ricerche/Istituto di medicina che ha prodotto il rapporto Injury in America: A Continuing Public Health Problem ed è stato vicepresidente del comitato NRC che ha esaminato il programma di controllo degli infortuni dei Centers for Disease Control.
Ovvero il CDC, la massima autorità sanitaria americane sulle patologie, che da una parte continua a raccomandare i sieri genici mRNA Covid, dall’altra continua a pubblicare dossier agghiaccianti sulle centinaia di reazioni avverse.
I danni Neurologici da Covid-19 probabile causa di Incidenti
Robertson ha anche fatto parte del comitato del Consiglio nazionale delle ricerche sulle statistiche sulla sicurezza e la salute sul lavoro e ha presieduto il gruppo di interesse speciale sul controllo degli infortuni e sui servizi sanitari di emergenza dell’American Public Health Association.
Il suo obiettivo è stato:
«Esaminare i dati sulla malattia COVID-19 associata a un aumento del 10% delle morti stradali negli Stati Uniti dal 2020 al 2021 che solleva la questione del potenziale effetto dello stress pandemico e del danno neurologico derivanti dalla malattia COVID-19».
I suoi metodi i seguenti:
«La regressione di Poisson è stata utilizzata per stimare l’associazione tra casi recenti di COVID-19, casi accumulati, temperature massime, immatricolazioni di camion e prezzi della benzina con le morti stradali mensili tra gli stati degli Stati Uniti nel 2021. Utilizzando i coefficienti di regressione, i cambiamenti in ciascun fattore di rischio a partire dal 2020 al 2021 sono stati utilizzati per calcolare i decessi attesi nel 2021 se ciascun fattore fosse rimasto lo stesso del 2020».
Infine ecco i risultati citati in estrema sintesi nell’Abstract dello studio:
«Corretti per gli altri fattori di rischio, i decessi stradali sono stati associati ai casi COVID-19 accumulati ma non ai casi del mese precedente Più di 20.700 morti stradali i decessi sono stati associati ai cambiamenti nei casi di COVID-19 accumulati, ma sono stati sostanzialmente compensati da circa 19.100 decessi inferiori alle attese associati all’aumento dei prezzi della benzina».
Tradotto in parole povere nonostante il minore utilizzo degli automezzi e la diminuzione del traffico c’è stato un notevole incremento durante la pandemia da Covid-19.
Ecco quindi la domanda finale che si pone il professor Robertson dando una prima ipotetica risposta:
«Ma gli oltre 20.000 decessi stradali legati a casi cumulativi di COVID-19 sono il risultato del danno neurologico causato dal virus SARS-CoV-2? Sebbene un effetto “COVID a lungo termine” sia plausibile considerati i sintomi, a questa domanda non è possibile rispondere con dati aggregati».
«La mancanza di associazione tra le morti stradali e i casi dei mesi precedenti suggerisce che il problema non è lo stress a breve termine legato alla gestione della vita quando il virus rappresenta una minaccia più immediata. Ciò non esclude lo stress e le distrazioni esacerbate dalla gestione di ondate prolungate di infezioni. Mentre i sintomi chiamati “Long COVID” possono persistere per mesi, se si verifica un danno cerebrale, potrebbero verificarsi sottili cambiamenti nel comportamento non identificati come sintomi per un periodo molto più lungo, anche in modo permanente» conclude il professore di Yale nella ricerca.
Lo scienziato mette comunque le mani avanti evidenziando che la sua analisi non può essere esaustiva in quanto manca una precisa anamnesi sulle condizioni di salute dei responsabili degli incidenti e sulle loro eventuali terapie farmacologiche (quindi anche i vaccini – ndr).
L’epidemiologo americano ha comunque ritenuto sufficienti i dati della sua ricerca a confermare un’ipotetica correlazione con il Long Covid tale da giustificare il suo avvertimento a ridurre l’uso dell’auto per chi soffre di questo ancora misteriosa patologia che vede il disturbo cognitivo (“brain fog – nebbia cerebrale” negli USA) tra i principali e più frequenti sintomi di danni neurocerebrali.
Sussiste il problema di coloro che non li hanno rilevati visto che, da un altra ricerca, le lesioni al miocardio si sono verificate in milione di casi di vaccinati rimanendo però “silenti”, ovvero asintomatiche…
Il Long Covid causato dai Sieri Genici mRNA secondo Science
Fu però la prestigiosa rivista Science la prima a segnalare, nel gennaio 2022, una ricerca avviata dall’Istituto Nazionale della Salute USA (NIH) e poi misteriosamente sospesa che aveva individuato una marcata analogia tra i disturbi Long Covid da infezione SARS-Cov-2 e quelli da vaccini Covid.
Il più autorevole giornale scientifico del mondo nel luglio 2023 fece un’ulteriore articolo in cui non solo confermò una miriade di patologie associate con i sieri genici mRNA come peraltro ammesso dagli studi di CDC e FDA ma di recente anche da quello dell’EMA sulle miocarditi letali), ma anche sulla questione specifica che stiamo trattando.
«I casi sembrano molto rari, molto meno comuni di Long Covid dopo l’infezione. I sintomi possono includere mal di testa persistente, grave affaticamento e frequenza cardiaca e pressione sanguigna anormali» scrissero le giornaliste scientifiche Gretchen Vogel e Jennifer Couzin-Frankel su Science.
Dopo aver analizzato nel dettaglio medico la neuropatia delle piccole fibre e la sindrome da tachicardia ortostatica posturale (POTS) quali presunta origini del fenomeno le autrici del dirompente articolo segnalarono una circostanza assai inquietante:
«Sebbene più ricercatori stiano ora prendendo sul serio Long Vax, i regolatori negli Stati Uniti e in Europa affermano di aver cercato, ma non hanno trovato, una connessione tra i vaccini COVID-19 e la neuropatia delle piccole fibre o POTS. “Non possiamo escludere casi rari”, afferma Peter Marks, direttore del Centro per la valutazione e la ricerca biologica della Food and Drug Administration degli Stati Uniti, che sovrintende ai vaccini».
Il fenomeno del Long Covid ha trovato anche delle ipotetiche spiegazioni biochimiche da molteplici inchieste sulla persistenza della Spike tossica nel sangue dei vaccinati dove, invece, secondo le previsioni dei produttori dei sieri genici mRNA dovrebbe rimanere solo per le 24/48 ore necessarie a innescare la reazione anticorpale ma è risultata presente anche dopo due anni dall’inoculazione.
Ecco quindi che lo studio del professor Robertson sull’allarmante incremento di incidenti stradali a causa del Long Covid potrebbe essere correlato ai sieri genici mRNA e non solo all’infezione visto che ha esaminato i casi del 2021, ovvero l’anno in cui la campagna vaccinale è stata più massiva negli Usa come nel Regno Unito e nell’Unione Europea, soprattutto in Italia, in seguito a i vari obblighi vaccinati imposti nonostante presunte violazioni costituzionali confermate da una recente sentenza di un giudice di Santa Maria Capua a Vetere (CE – Caserta)
La questione diventa enorme alla luce del tremendo elenco di incidenti stradali registrati per malori dei conducenti (i casi dettagliati nella precedente inchiesta) ma anche dei piloti di aerei.
I Malori Improvvisi in un’Interrogazione alla Commissione Europea
L’allarme sui malori improvvisi, dopo la segnalazione dell’European Medicines Agency sulle miocarditi letali, è stato recepito anche da sette eurodeputati che hanno chiesto alla Commissione Europea di revocare l’autorizzazione per l’immissione in commercio del quinto booster monovalente dei vaccini Covid Comirnaty (Pfizer-Biuontech) e Spikevax (Moderna) appena approvato.
Alla luce di questo studio sugli incidenti stradali correlati al Long Covid, denominato Long Vax da Science per la sua correlazione ai sieri genici mRNA, dovrebbe muoversi e indagare con grande circospezione anche la magistratura…
Soprattutto quando, come a Mestre, si trova dinnanzi a 21 morti per un misterioso incidente stradale.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI
MEDRXIV – Did “long COVID” increase road deaths in the U.S.?GOSPA NEWS – INCHIESTE COVID, VACCINI E BIG PHARMAGOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
STORICA SENTENZA BOCCIA L’OBBLIGO VACCINALE COVID. Beffato il “Verdetto” della Corte Costituzionale
https://www.gospanews.net/2023/09/25/miocarditi-letali-dopo-i-vaccini-covid-mrna-dopo-una-strage-ema-e-commissione-europea-confermano-il-pericolo/