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BELPIETRO GETTA LA MASCHERA E CEDE FETTA DE «LA VERITA’» AL NWO. Investitore Partner di ENI, Big Pharma, gruppo Berlusconi, azionisti Lobby Armi & Pfizer

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Sono onorato di aver collaborato con il Giornale e Libero per 13 anni (1995-2008) avendo la fortuna di non incrociare mai Maurizio Belpietro che li diresse entrambi in periodi opposti alle mie corrispondenze dal Piemonte.

Sono felice di non lavorarci più, a costo di tirare la cinghia per i modesti ricavi di Gospa News, da quando sono diventati di proprietà del plurinquisito Re delle Cliniche Antonio Angelucci (deputato prima di Forza Italia e ora della Lega) che era in trattative per comperare anche una quota significativa del quotidiano di presunta contro-informazione La Verità oggi in parte finita nelle grinfie del sistema finanziario NWO.

Sono altrettanto lieto di essere ben distante dal quotidiano di Belpietro che nel fingere di sostenere le posizioni NO-VAX ha mandato al Governo la premier Giorgia Meloni con il suo mentore Guido Crosetto in qualità di Ministro della Difesa nonostante il conflitto d’interessi per il precedente ruolo di Presidente dell’AIAD (Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza, ovvero la Confindustria delle Armi), e il professor Orazio Schillaci quale Ministro della Salute con analoghi intrighi…

Schillaci si è confermato più accanito che mai nel propalare i vaccini delle Big Pharma diventate partner dell’Università di Roma Tor Vergata, quando lui ne fu rettore, nel “Centro Nazionale per lo Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA” finanziato da quattro ministeri grazie al PNRR.

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Ora i nodi vengono al pettine e il direttore de La Verità è costretto a gettare la maschera svelando la vera natura del suo progetto editoriale di cui avevamo già analizzato i collegamenti con l’ex premier Silvio Berlusconi, sostenitore di quei vaccini Covid obbligatori che sono stati la probabile causa del suo decesso per una forma grave di leucemia.

Pertanto si staglia sempre più chiaro il ruolo di “gate-keeper” esercitato dal giornale di Belpietro nel depistare i NO-VAX e NO-ARMI all’Ucraina da un battaglia contro un sistema che ormai da anni non è condizionato da ideologie politiche di destra o sinistra ma bensì dalle occulte trame bipartisan del Nuovo Ordine Mondiale che ben si sono disvelate nel Governo Draghi delle grandi intese.

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La notizia è ormai nota ma merita un approfondimento societario in quanto i partner del nuovo finanziatore sono tra i più importanti investitori nel campo del petrolio (ENI), della Lobby Armi e delle Biotecnologie Farmacologiche (Dompè). 

SEI, la società che pubblica il quotidiano La Verità, settimanale Panorama (diretti da Maurizio Belpietro) e alcune riviste ex Mondadori ha fatto un aumento di capitale di due milioni e mezzo, fornito da un nuovo socio, l’imprenditore dell’agroalimentare Federico Vecchioni, attraverso la sua società Newspaper.

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Il primo azionista della società che edita La Verità rimane Belpietro, che con l’ingresso del nuovo azionista ha diluito la sua quota dal 78,1 per cento al 58,5 per cento, come ha anticipato Primaonline (link sotto). Gli altri azionisti sono Nicola Benedetto (12,7 per cento) e Mario Giordano (3,7 per cento): le quote attuali sono state limate sempre per effetto dell’ingresso del nuovo socio.

«SEI ha chiuso il bilancio del 2022 con una perdita dell’esercizio di 2.346.815 euro, rispetto all’utile di 189.617 euro riportato al 31 dicembre 2021. Al 31 dicembre scorso Sei ha comunicato un valore della produzione di 12.771.546 euro, in crescita rispetto ai 10.432.854 euro dell’anno precedente. I costi per il personale sono ammontati a 2.340.966 euro» ha riferito Professione Reporter.

Gli azionisti di BF, in cui è amministratore delegato Vecchioni, e quelli della Philogen di Sergio Dompè

Newspaper srl ha indicato per il consiglio di amministrazione della SEI il comunicatore Mario Pellegatta, fondatore della società Ad Hoc. Newspaper fa capo a una fiduciaria legata all’imprenditore Federico Vecchioni, l’amministratore delegato di BF, il principale gruppo agroindustriale italiano, cliente della società Ad Hoc.

La Farmaceutica di Dompè e Mediolanum dei Berlusconi partner di Vecchioni

Gli azionisti rilevanti del gruppo BF sono Dompè Holdings (24,9 per cento), Federico Vecchioni (21,9 per cento), Fondazione Cariplo (11,2 per cento), ISMEA (6 per cento), Eni Natural Energies (5,3 per cento), Intesa Sanpaolo (3,3 per cento), ENPAIA (3,2 per cento), INARCASSA (3,1 per cento).

Analizzando il primo azionista di BF Sergio Dompè si scopre che controlla l’industria farmaceutica Philogen spa che vede tra i principali azionisti Fideuram (del gruppo Intesa Sanpaolo) ma anche una società nell’orbita del Gruppo Berlusconi come Mediolanum (controllata al 30 % da Fininvest della famiglia Berlusconi).

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E’ ovviamente noto che l’Ente Nazionale Idrocarburi, poi divenuto ENI spa con la privatizzazione, è ancora controllato al 32,40 % dal Governo attraverso il Ministero del Tesoro e delle Finanze guidato da Giancarlo Giorgetti, grande sostenitore delle partnership con le Big Pharma dei vaccini quando nel Governo Draghi reggeva il Dicastero dello Sviluppo Economico.

Dal MEF Giorgetti controlla quindi anche il pacchetto ministeriale delle azioni dell’industria bellica Leonardo spa in cui lavora il fratello in un clamoroso conflitto d’interessi.

ENI e Banca Intesa azionisti di BF e partecipati da Speculatori su Lobby Armi e Pfizer

Basta invece dare un’occhiata agli importanti investitori di BF come ENI e Intesa Sanpaolo per scoprire che poi che tra i loro soci ci sono i gruppi d’investimento mondiali The Vanguard e Norges Bank che sono tra i principali investitori delle corporations mondiali della Lobby delle Armi ma anche della casa farmaceutica americana Pfizer, produttrice del siero genico mRNA Comirnaty.

Il direttore Belpietro può sempre rivendicare di avere la maggioranza assoluta e che questi imbarazzanti soci sono solo indirettamente collegati a Vecchioni.

Ma in più di un’occasione ha evidenziato di essere bravo nell’accusare il fu Ministro della Salute Roberto Speranza sfiorando appena quello attuale Orazio Schillaci…

In perfetta sintonia con la trasmissione Fuori dal Coro condotta su Rete 4 del Gruppo Fininvest da Mario Giordano, azionista di minoranza de La Verità.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Un colosso dell’agroindustria ha comprato il 25% del quotidiano La Verità

Pubblicato in origine da L’Indipendente

Tutti i link agli articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori

Con un versamento da 2,5 milioni di euro l’imprenditore Federico Vecchioni, amministratore delegato dalla B.F. Spa, ha rilevato il 25% delle azioni della Società Editrice Italiana, il gruppo che pubblica il quotidiano La Verità e il settimanale Panorama. A darne notizia è stata Primaonline, testata specializzata nel dietro le quinte dei media italiani. B.F. Spa è uno dei colossi dell’agrobusiness italiano (il maggiore per superficie agricola utilizzata, specifica sul proprio sito), e tra i suoi azionisti figurano anche la multinazionale petrolifera ENI, l’azienda farmaceutica Dompé e la banca Intesa Sanpaolo. Giganti economici che entreranno quindi nella proprietà del quotidiano che – nella sua testata – continua a proclamarsi “indipendente”.

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Sbirciando sul sito di B.F. Spa, ad esempio, si scopre facilmente che la relazione con ENI non si limita ad una semplice partecipazione della multinazionale fossile nel capitale sociale, ma è diventata una partnership industriale che vede le due aziende collaborare per la destinazione di campi agricoli alla produzione di biocarburante.

Un fattore che non potrà che rendere più stingenti i legami – già evidenti e in odor di conflitto d’interessi – del quotidiano fondato da Belpietro e la multinazionale del cane a sei zampe.

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L’ingresso di Vecchioni nel gruppo de La Verità rappresenta anche una notizia “politica” negli ambienti di centro-destra. Fino a poche settimane fa, infatti, sembrava che ad entrare nella società editrice sarebbe stato Antonio Angelucci, imprenditore della sanità privata e parlamentare della Lega, già proprietario degli altri due quotidiani di area come Libero e Il Giornale. Il fatto che alla fine l’abbia spuntata Federico Vecchioni, invece, viene interpretato come un fatto ben visto da Fratelli d’Italia, che confida ora di portare il quotidiano più vicino alle proprie istanze, dato che il partito di Giorgia Meloni, grazie alle rinomate entrate in Coldiretti, è molto vicino al mondo delle grandi imprese agricole.

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Secondo quanto riportato da Primaonline, la B.F. Spa di Federico Vecchioni avrebbe rilevato un quarto delle azioni della Società Editrice Italiana, divenendo il secondo azionista del gruppo editoriale, dietro allo stesso Maurizio Belpietro (che continuerà a detenere il 58,5% delle azioni), e davanti agli altri soci di minoranza Nicola Benedetto (12,7%) e Mario Giordano (3,7%).

Pubblicato in origine da L’Indipendente 


La Verità fa “informazione” sul clima con i soldi dell’ENI

Pubblicato in origine da L’Indipendente

Tutti i link agli articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori

Lunedì 30 luglio il quotidiano La Verità ha pubblicato una lunga intervista sul cambiamento climatico a tal Luigi Mariani, di professione agronomo.

L’agronomia è la scienza che studia l’agricoltura, e un suo specialista sta alla questione climatica come un alpinista alla vulcanologia o, se preferite, come i cavoli alla merenda. Ad ogni modo Mariani si è premurato di farci sapere che legge molto e che secondo lui quello della crisi climatica è un allarme ingiustificato, prima di lanciarsi in sentenze del tipo: sarà anche vero che se la concentrazione di CO2 raddoppia si avrà una temperatura più alta da 1 a 3 gradi centigradi, ma in compenso anche «la produzione dei pomodori in serra raddoppierà» e aumenterà anche «la bellezza e la varietà della vegetazione».

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Permettere all’industria di continuare con le emissioni, insomma, non solo non sarebbe un problema, ma un vero e proprio affare. Caso vuole che, poche pagine oltre l’intervista a Luigi Mariani, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro ospitava la pubblicità a tutta pagina di quello che è considerato proprio il più grande emettitore italiano di gas serra, ovvero la multinazionale petrolifera ENI.

La Verità del 31 luglio: a pagina 6 l’intervista a Luigi Mariani, a pagina 12 la pubblicità dell’ENI

Due giorni dopo invece, il 2 agosto, La Verità ha deciso di appaltare un’intera pagina direttamente alle ragioni dell’industria del petrolio, intervistando sul cambiamento climatico Andy May, di professione petrofisico. Dal suo curriculum vitae, disponibile in rete, apprendiamo che, dal lontano 1974 e fino alla pensione, May ha sempre lavorato per l’industria del gas e del petrolio, occupandosi anche di estrazione con la tecnica della fratturazione idraulica: una procedura devastante per l’ambiente e talmente pericolosa che l’Olanda l’ha vietata perché fortemente sospettata di causare terremoti.

Tra gli ex datori di lavoro di May figura la Exxon Mobil, multinazionale petrolifera americana che è il quarto emettitore di CO2 a livello globale e che – come provato da una recente inchiesta – conosceva gli effetti (definiti in un documento interno “potenzialmente catastrofici”) delle emissioni di CO2 sul clima dagli anni ’70, ma li ha tenuti nascosti. Non sorprenderà sapere che – nell’intervista rilasciata a La Verità Andy May ha negato con granitica convinzione che esistano prove del fatto che l’industria che gli ha dato da mangiare per tutta la vita abbia una qualche responsabilità nel cambiamento climatico in atto.

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FONTI PRINCIPALI

GOSPA NEWS – LOBBY ARMI REPORTAGES

GOSPA NEWS – INCHIESTE COVID, VACCINI & BIG PHARMA

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NWO CONTRO L’ITALIA – 3: LEGA SI SVENDE A BIG PHARMA. Vaccini di Gates nel mirino del ministro Giorgetti: fu tra i “Saggi” di Napolitano

https://www.gospanews.net/2022/12/19/affari-di-famiglia-sulle-armi-di-leonardo-giorgetti-si-dimetta-suo-fratello-manager-degli-elicotteri-lui-assunse-figlio-di-tangentista-della-multinazionale/

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