CASO GIULIA: LA PROPAGANDA FEMMINISTA ALZA I TONI DELLA VIOLENZA SOCIALE. I Cattolici scordano Cristo e si accodano ai Teatrini

CASO GIULIA: LA PROPAGANDA FEMMINISTA ALZA I TONI DELLA VIOLENZA SOCIALE. I Cattolici scordano Cristo e si accodano ai Teatrini

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Nell’immagine di copertina Giulia Cecchettin in un momento felice col fidanzato Filippo Turetta accusato del suo assassinio

di don Marco Begato
sacerdote, preside e docente di una scuola cattolica bergamasca – membro del Collegio degli Autori dell’Osservatorio Van Thuan

Tutti i link ai precedenti articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori dalla redazione per attinenza con gli argomenti trattati 

La retorica della violenza di genere è tanto peggiore, quanto più comporta un aumento della violenza stessa a livello sociale. E il frutto delle propagande ideologiche femministe è di per sé quello di aumentare i toni di violenza sociale.

Ora, al contrario, casi come quello di Giulia Cecchettin dovrebbero spronarci a un approccio veritiero e non ideologico alla questione, unica possibilità di invertire la spirale di male e concorrere a un perfezionamento collettivo verso il Bene Comune.

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La ricerca della verità chiede però di abbandonare slogan e di muovere i primi passi dai dati a nostra disposizione.

Quanto ai dati, riprendo un post del dott. Stefano Manera: “Nel 2020 le donne uccise in Italia sono state 116: una tragedia senza dubbio. Nel 2019 le vittime sono state 111. Circa una ogni tre giorni, commentano i media, che fanno prevalere sempre e comunque la logica del sensazionalismo, dimenticando altri numeri, forse più significativi: dal 1992 il dato si è quasi dimezzato. Sempre i dati ufficiali ci dicono che “solo” il 57,8% di quelle 116 donne sono state uccise dal partner o dall’ex-partner”.

Dati questi che fanno il paio coi seguenti: “Solo in Italia, ogni due settimane un genitore uccide un figlio ed è così da 12 anni. Nel 55,6% dei casi (149 in valori assoluti) si tratta di bambini con meno di 12 anni (fonte rapporto Eures)”. (https://t.me/stefanomanera/1441)

Se dunque ci stesse a cuore la soluzione dei problemi, dovremmo quantomento muovere dalle emergenze reali e trattarle secondo il loro tasso di sviluppo. I dati parlano di una virtuosità crescente, che andrebbe premiata e non svilita.

Quanto agli slogan è veramente impressionante vedere come un fatto di cronaca possa essere elevato a tormentone nazionale, trascinando con sé media, politici e consenso delle masse nella gara a colpevolizzare il maschio.

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Eppure non si capisce in che modo l’errore di un assassino dovrebbe toccare la responsabilità di tutti i milioni di uomini della Nazione.

Ugualmente non si capisce come mai, per il fatto che un ragazzo compie un’efferatezza, tutti gli studenti di Italia dovrebbero – stanti le dichiarazioni del Ministro Valditara (https://www.open.online/2023/11/22/valditara-piano-scuole-violenza-donne-educare-alle-relazioni/) – essere sottoposti a corsi di rieducazione. Ovviamente, qualche decina di corso a scuola dovrebbe bastare a tacitare tutta la violenza e la barbarie cui giovani e adulti sono sottoposti via web giorno e notte.

Eppure su un elemento la retorica della violenza di genere ha qualche ragione: vi è un potenziale di prevaricazione asimmetrico del maschio sulla femmina. Almeno a livello fisico, ché a livello psicologico sono meno appariscenti ma comunque devastanti certe relazioni che le donne sviluppano a danno dei loro compagni.

Qual è la risposta più significativa che possiamo dare? Senz’altrimenti dilungarci in osservazioni che richiederebbero ben più accurate parole e che trovano già tanta buona letteratura scientifica, a patto di scostarsi un poco dalla TV spazzatura e dall’ideologia dei partiti nullius ora al comando, troviamo nella teologia del corpo di tradizione cattolica il senso e l’antidoto al problema della violenza di genere.

Il libro di Genesi mostra uomo e donna nella loro pari dignità (maschio e femmina li creò – Gen3) e nella loro asimmetrica relazione (lui plasmato dal suolo e lei dal suo fianco – Gen2). Mostra nella tentazione del serpente l’origine della prevaricazione tra i sessi, peraltro sottolineando il primato psicologico della donna (è Eva che seduce Adamo – Gen3) e quello fisico del maschio (egli ti dominerà – Gen3).

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Ora, la soluzione a tale conflitto non è quella di livellare i sessi: essi non sono livellabili né puramente speculari; procedere su tale strada significa andare contro la natura del maschio e della femmina, andare contro la natura delle relazioni umane così come Dio le ha pensate. La soluzione viene portata da Cristo, che insegna un amore di oblazione all’umanità, tale da rinnovare anche i rapporti coniugali e sessuali, chiamati al dono reciproco e complementare pur nel mantenimento verace delle asimmetrie a una castità che sottopone le passioni carnali al metro della finalità procreativa, con ciò tutelando un modo sano e felice di vivere il dono reciproco delle proprie vite e dei propri corpi.

Nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto. E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei (Efesini 5,21-25)

Stupisce che i cattolici, anziché impugnare questo enorme e meraviglioso mistero della loro fede, si accodino ai teatrini televisivi e alla propaganda liberale.

Del resto un numero significativo di battezzati non crede più nella fedeltà coniugale, nell’indissolubilità matrimoniale, nel rifiuto di aborto e contraccezione. In una parola: molti credenti non credono più nell’annuncio di amore e pure di amore sponsale portato da Cristo.

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L’esito che ci attendiamo, una volta abbandonato il Vangelo, non è la soluzione del problema della violenza, ma è un aggravamento della tensione sociale, con uno smarrimento sempre maggiore delle persone, una confusione crescente delle relazioni e quindi un potere eccedente dello Stato e degli opinion maker, che sanno benissimo quanto più facile sia manipolare le coscienze di persone fragili, ferite e smarrite.

don Marco Begato
sacerdote, preside e docente di una scuola cattolica bergamasca – membro del Collegio degli Autori dell’Osservatorio Van Thuan

Sotto il videoeditoriale dello stesso autore sull’argomento


FONTI PRINCIPALI DEI LINK

GOSPA NEWS – CRISTIANI PERSEGUITATI

GOSPA NEWS – RELIGIONE CRISTIANA

GOSPA NEWS – SQUILLI DI APOCALISSE

“PROCLAMARE SANTI FETI ABORTITI E VITTIME DI VACCINI COVID”. Geniale Proposta di un Sacerdote per Onorare i Martiri della Scienza

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don Marco Begato

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