PAPA FRANCESCO PUNISCE IL CARDINALE DEI “DUBIA” ANTI-LGBT. Burke colpito dalla Mannaia del Vaticano sugli Alloggi di Lusso ai Porporati
Il cardinale Burke non è un “Nemico del Papa” e non perderà la Pensione
di Carlo Domenico Cristofori
«L’indiscrezione che ha provocato un terremoto in Vaticano e nel cattolicesimo anglosassone è stata pubblicata lunedì mattina da Riccardo Cascioli su La Nuova Bussola Quotidiana: il Papa ha deciso di togliere al cardinale Raymond Leo Burke del cosiddetto piatto cardinalizio e l’appartamento a Roma».
E’ quanto scrive Nico Spuntoni su Il Giornale di oggi, domenica 3 dicembre, ridimensionando una presunta “guerra” in una privazione di privilegi che, per quanto sia ovviamente lesiva della dignità di un cardinale, rientra nelle peculiarità sovrane del Capo di una Monarchia Religiosa che glieli aveva conferiti.
L’articolo sgombera il capo dalle voci anonime fuoriuscite incautamente dalle mura della Stato Vaticano dove il cicaleccio dei seminatori di discordia è iroso come le cicale del buon poeta cristiano Giuseppe Ungaretti.
«Francesco lo ha annunciato nel corso di una riunione dei capi dicastero. Una circostanza confermata dal Papa stesso al suo amico Austen Ivereigh. Bergoglio ha inviato un chiarimento al giornalista britannico sostenendo di non aver “usato la parola ‘nemico’ né il pronome ‘mio'” per motivare la decisione ma confermando di aver “semplicemente annunciato il fatto nella riunione dei capi dicastero, senza dare spiegazioni specifiche”. Quindi, nessuna motivazione per un provvedimento durissimo preso ad personam nei confronti di un cardinale senza macchia nel suo curriculum».
«Nel giro di una settimana secondo quanto risulta ad Open sono arrivate all’abitazione romana dell’Eminenza americana due raccomandate. Una con un decreto pontificio che gli ha comunicato la revoca dello stipendio cardinalizio. Una da parte dell’Apsa, la società vaticana che amministra anche il patrimonio ex Propaganda Fide, che gli comunica la fine del comodato gratuito dell’appartamento oggi in uso. Per entrambi i provvedimenti la decorrenza è quella del 1° dicembre 2022» scrive Open.
Nella lettera dell’Apsa si comunicava la fine al 30 novembre del comodato gratuito dell’appartamento di circa 400 metri quadrati, aggiungendo che se il cardinale avesse voluto restare inquilino sarebbe stato possibile pagando di tasca sua una cifra a metro quadro che avrebbe comportato un affitto superiore ai 10 mila euro mensili.
La polemica innescata da La Nuova Bussola rischia di diventare un boomerang perché non gioverà molto all’immagine degli agiati porporati dinnanzi ai tanti italiani (6 milioni) che frequentano le Caritas diocesane per avere un un letto nel dormitorio o un piatto caldo.
Il caso Burke, infatti, solleva un’altra questione ad esso indirettamente correlata…
Abrogazione dell’Uso degli Alloggi di Lusso ai Porporati
Il reporter del Giornale, pur di cavalcare una polemica che sta perdendo un pezzo dopo l’altro, sembra essersi scordato dello stesso articolo che fece lo scorso 1º Marzo 2023 in cui annunciava i tagli della Santa Sede a tutti sugli alloggi di lusso romani riservati ai porporati.
“In Vaticano sarebbe in arrivo l’ufficialità di un rescriptum ex audientia, una norma legislativa che porta la firma del prefetto della Segreteria per l’Economia, Maximino Caballero Ledo e nella quale si informa che a seguito di un’udienza a lui concessa da Francesco lo scorso 13 febbraio, sarebbe stato disposto “per far fronte agli impegni crescenti che la Santa Sede sta affrontando per l’adempimento al servizio della Chiesa Universale e ai bisognosi, (…) di destinare e riservare alla Sede Apostolica maggiori risorse anche incrementando i ricavi alla gestione del patrimonio immobiliare” scrisse Spuntoni su Il Giornale.
Ed il Sole 24Ore confermò il provvedimento:
«I mega attici o i grandi appartamenti nella zona intorno a San Pietro, per i quali i canoni vaticani sono comunque spesso inferiori a quelli del mercato di Roma, non saranno più concessi a titolo gratuito o con sostanziosi sconti. La notizia, trapelata ieri sera su alcuni siti conservatori, viene oggi confermata dal Vaticano. Con un Rescritto seguito all’udienza concessa il 13 febbraio scorso al prefetto della Segreteria per l’Economia, Maximino Caballero Ledo, Papa Francesco ha dunque disposto l’abrogazione di tutte le disposizioni che consentono l’utilizzo gratuito o a condizioni di particolare favore degli immobili di proprietà delle istituzioni curiali e degli enti che fanno riferimento alla Santa Sede, comprese le Domus».
Ecco quindi che la perdita del primo privilegio cardinalizio occorsa al cardinale Burke non appare né determinata da un atto di “inimicizia”, accusa pesante verso un Pontefice che Gospa News ignorò soprattutto perché giungeva da una fonte anonima non verificabile e pertanto manipolabile, né da un’azione totalmente “ad personam”.
Quanto meno bisogna sospendere ogni giudizio e critica specifica finché non si saprà quanti cardinali hanno ricevuto analoga lettera dall’Apsa del Vaticano.
Il Santo Padre avrebbe pertanto deciso di applicare la revoca del lussuoso beneficio partendo dal cardinale americano, nominato tale da Papa Benedetto XVI nel 2010, che lui stesso aveva destinato a un ruolo di notevole importanza nelle pubbliche relazioni mondiali.
Da Patrono del Sovrano Militare di Malta a Firmatario dei Dubia
L’8 novembre 2014 papa Francesco nominato cardinale Burke, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta;
succedette al cardinale Paolo Sardi, dimessosi per raggiunti limiti di età. Tale incarico, per quanto prestigioso, non ha risvolti effettivi e si presenta perlopiù come meramente cerimoniale, al punto che veniva in precedenza concesso a cardinali in pensione o come incarico secondario per un prelato ancora attivo.
«La nomina venne interpretata in correlazione ai recenti interventi di critica, seppur velata, di Burke nei confronti dell’operato della Chiesa e del pontefice, anche perché con tale nomina Burke venne costretto a lasciare la presidenza del Tribunale supremo della Segnatura Apostolica. Papa Francesco ha negato che lo spostamento di Burke fosse una “punizione” per il suo atteggiamento conservatore nei confronti dell’esito del Sinodo della famiglia del 2014, dicendo di volere un “americano intelligente” come patrono dell’Ordine di Malta» scrive Wikipedia.
Anche se dal 2017 allo stesso 2023 il pontefice comunque trasferì de facto le sue funzioni a un “delegato speciale presso il Sovrano Militare Ordine di Malta”, i cardinali Giovanni Angelo Becciu (fino al 2020) e Silvano Maria Tomasi.
Poi accadde quanto ben sintetizzato da Il Giornale:
«Il Pontefice argentino ha più volte esortato i malpancisti nella Chiesa a fargli le critiche in faccia “perché è così che si cresce”. Non si può certo obiettare a Burke di non averlo fatto: lo statunitense è stato firmatario dei dubia del 2016 su Amoris Laetitia e pochi mesi fa di quelli sul Sinodo. “La critica deve essere resa pubblica, perché ha da fare con il bene comune nella Chiesa e nel mondo”, ha detto una volta il cardinale in un’intervista alla Nuova Bussola in coerenza con quanto affermato in numerosi interventi su articoli, convegni, conferenze e seminari».
E’ indubbio che le posizioni conservatrici del porporato americano, già Arcivescovo di Saint Louis dal 2003, si sono fatte notare sia per i contrasti teologici che per quelli liturgici.
Favorevole alla Messa tridentina, che continua a celebrare, nel 2007 era stato chiamato a Roma insieme al cardinale Sean Patrick O’Malley, arcivescovo metropolita di Boston, per la lettura del motu proprio Summorum Pontificum di papa Benedetto XVI, la cui pubblicazione avviene in quell’anno.
Dalla benedizione delle coppie gay all’accesso delle donne al ministero sacerdotale: sono i temi che nello scorso ottobre continuarono a preoccupare un gruppo di cardinali che nell’ottobre 2023 aveva scritto nuovamente al Papa chiedendo una sua risposta. La lettera, come era accaduto in passato, vedeva tra le firme quella di cinque cardinali: Walter Brandmuller, Leo Burke, Juan Sandoval Iniguez, Robert Sarah, Joseph Zen.
E’ assai curiosa la circostanza che fosse firmata anche da Zen che fu arrestato ad Hong Kong per essersi affiancato alla “Rivoluzione degli Ombrelli” fomentata dal Centro CANVAS e da movimenti LGBT che sono riferimento della CIA e del sionista ateo George Soros…
Il cardinale Burke è rimasto comunque cardinale patrono dello SNOM fino al 30 giugno 2023, quando ha compiuto i 75 anni guadagnandosi il diritto alla meritata pensione con cui può inoltre dedicarsi maggiormente al santuario Shrine of Our Lady of Guadalupe a La Crosse, in Wisconsin, da lui stesso creato con l’annessa fondazione.
E qui sta la seconda polemica un po’ gonfiata ad arte sul caso.
I GAY POSSONO FARE I PADRINI AL BATTESIMO. Grazie ai Massoni LGBTQ che fanno i Cardinali…
La Pensione dell’ecclesiastico Burke garantita dall’INPS
Il cardinale Burke non dovrebbe affatto restare senza “stipendio” come sostenuto dai giornali
perché è già in pensione e in qualità di vescovo riceverà un indennità d’anzianità minima di 1.800 euro dal Fondo del Clero.
Come spiega il sito tecnico di ConfCommercio: «E’ un fondo speciale gestito dall’Inps al quale sono iscritti tutti i sacerdoti secolari dal momento della loro ordinazione sacerdotale o dall’inizio del ministero di culto, fino alla data di decorrenza della pensione di vecchiaia o di invalidità».
Tale obbligo, che prima era limitato ai soli cittadini italiani residenti, è stato esteso dal 1° gennaio 2000 ai sacerdoti e ai ministri di culto non aventi cittadinanza italiana ma presenti in Italia al servizio di diocesi italiane o di Chiese o enti acattolici riconosciuti, nonché ai sacerdoti e ai ministri di culto aventi cittadinanza italiana, operanti all’estero al servizio di diocesi italiane e delle Chiese ed enti cattolici.
Dal 1° gennaio 2019 la pensione di vecchiaia può essere richiesta al compimento di 69 anni di età, con almeno 20 anni di contributi o al compimento di 66 anni, qualora si possegga un’anzianità contributiva di 40 anni.
Essendo trascorsi 23 anni dal 2000 Burke dovrebbe pertanto beneficiare di tale trattamento che dipende dall’INPS e non dal Vaticano…
Alla luce di quanto sopra, dunque, in caso di revoca del privilegio cardinalizio da parte del Pontefice, il cardinale Burke dovrebbe avere garantito un assegno minimo, pari all’importo del trattamento minimo erogato dall’AGO (525,38€ nel 2022), a cui si aggiunge una maggiorazione annualmente stabilita dall’Inps, pari a 5,88€ per ogni anno di contribuzione eccedente il ventesimo e per ogni anno di ulteriore contribuzione rispetto all’età per il pensionamento di vecchiaia, cioè oltre i 69 anni (requisito valido per il periodo 2019-2024).
Una cifra da calcolare nello specifico e certamente più esigua rispetto al cosiddetto piatto cardinalizio che arrivava ad essere di 5.500 euro al mese, ma dal 1 aprile del 2021, subito un taglio del 10%. La mannaia di Francesco si è abbattuta Oltretevere anche sulle retribuzioni degli alti prelati che ricoprono ruoli di capi dicastero e segretari che si sono visti sforbiciare dell’8% i loro precedenti stipendi, mentre per gli altri sacerdoti in servizio in Curia il taglio è stato del 3%.
Il cardinale Burke contro Propaganda LGBTQ e Vaccini Obbligatori
Spogliata di acrimonia e riletta nella nuova “Parsimonia” della Santa Sede sugli alloggi, la decisione di Papa Francesco mantiene un evidente portata di segnale politico, come si confà al Sovrano di una Monarchia Religiosa. Chi non è d’accordo può sempre diventare cittadino dello Stato Vaticano e indire un referendum per trasformarlo in una Repubblica.
Nel nostro piccolo riteniamo che il cardinale Burke abbia fatto benissimo a rivendicare una linea cattolica conservatrice su tematiche spinose e serie come la propaganda PRO LGBTQ in Vaticano e l’aborto.
Lui ed i suoi accoliti, però, non si sarebbero dovuto stupire sulla prevedibile perdita degli agiati privilegi cardinalizi che non ha certamente l’effettiva violenza punitiva della rimozione papale del vescovo Joseph Strickland dalla Diocesi di Tyler in Texas.
Proprio perché le sue visioni teologiche e politiche contrastavano con quelle di un monarca che sta esercitando la sua autorità pontificale in uno stato vagamente confusionale in quanto troppo spesso condizionato da “poteri occulti”, il cardinale americano avrebbe fatto ancora meglio a imitare San Francesco d’Assisi.
Il poverello medievale, in un momento forse ancor più buio della Chiesa, per il dilagare del fenomeno della simonia (la vendita delle indulgenze che indusse Dante Alighieri a mandare papa Bonifacio VIII all’Inferno), fondò il suo Ordine Francescano sulla Povertà, poi tempestato da Santi della Chiesa Cattolica come i Frati Cappuccini Sant’Antonio da Padova e San Pio da Pietrelcina, senza curarsi troppo di quanto facessero o dicessero i facoltosi membri del Concistoro.
Di certo in Vaticano, tetragono ad ogni deroga sui vaccini Covid-19 e tra i primi stati a renderli obbligatori, non digerirono anche altre posizioni da AUTENTICO CRISTIANO del cardinale Burke.
Durante la Pandemia di COVID-19, tra il 2020 e il 2021, affermò in pubblico di essere contrario all’impiego di mascherine e mezzi di protezione individuale contro il virus e di preferire l’aiuto del Rosario.
Successivamente, si dichiara scettico sull’impiego di vaccini contro lo stesso virus, denunciando al contempo l’esistenza di un gruppo che suggeriscono la necessità di impiantare microchip sotto pelle ai cittadini.
Più nel dettaglio, nella stessa occasione il cardinale ha affermato che uno stato che impone vaccinazioni o addirittura microchip “viola l’integrità dei suoi cittadini”, in quanto “mentre lo Stato può fornire norme ragionevoli per la salvaguardia della salute, non è il fornitore ultimo di salute. Dio lo è. Qualunque cosa lo Stato proponga, deve rispettare Dio e la sua Legge”.
Aggiunse inoltre: “C’è un certo movimento che preme affinché tutti debbano essere vaccinati contro il Coronavirus Covid-19, e anche che una sorta di microchip debba essere impiantato sotto pelle di ogni persona, in modo che in ogni momento possa essere controllata, sia per la sua salute che per qualunque altro interesse che possiamo immaginare, da parte dello Stato”.
Tutte affermazioni confermate nel dettaglio dalle inchieste di Gospa News sul complotto del Nuovo Ordine Mondiale dietro la pandemia.
Carlo Domenico Cristofori
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione
segui Fabio Carisio su Twitter
e Gospa News su Telegram
FONTI PRINCIPALI
GOSPA NEWS – RELIGIONE CRISTIANA
GOSPA NEWS – NWO – COSPIRAZIONI – MASSONERIA