Nell’immagine di copertina la biologa molecolare canadese Jessica Rose autrice di un’eccellente analisi biochimica di un articolo dell’Università di Cambridge a commento di un allarmante studio di alcuni suoi ricercatori sulla tossicità di nucleoside manipolato dei sieri genici mRNA
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«Beh, certo! Ora che sappiamo che miliardi di cellule di persone potrebbero produrre proteine aberranti, per periodi di tempo sconosciuti, possiamo semplicemente nascondere queste persone sotto il tappeto, “aggiustare” il prodotto e continuare a fare soldi. Scivoliamo lungo la scivolosa china sequenziale della terapia genica direttamente fino alle porte dell’inferno».
Con questa frase da scolpire nella storia della massiva campagna vaccinale Covid la stimata biologa molecolare, immunologa e ricercatrice canadese Jessica Rose (Fonte 1), autrice di molteplici scoperte fondamentali sulle contaminazioni dei sieri genici mRNA, descrive al meglio il senso di un articolo pubblicato dall’Università di Cambridge in relazione a un’illuminante ricerca scientifica che ha confermato alla comunità scientifica mondiale l’utilizzo sperimentale pericoloso nei sieri genici mRNA di Pfizer-Biontech e Moderna di quella che non esitiamo a definire la “Molecola di Frankestein” perché una componente biologica umana è stata modificata per ben due volte in laboratorio.
Si tratta della doppia alterazione dell’Uridina trasformata in Pseudourina con la prima alterazione biochimica sintetica e poi in N1-metilpseudouridina siglata “m1Ψ” quale acronimo di N1-methyl-Ψ in cui la lettera greca “Psi” è stata usata per denominare la Psueudoridina.
L’uridina è un composto organico, nucleoside, costituito dall’accoppiamento di una molecola di ribosio e una di uracile. L’uracile una delle due basi azotate pirimidiniche che formano i nucleotidi dell’acido nucleico RNA.
Tale manipolazione è stata architettata dalla biochimica ungherese Katalin Karikó, premiata con il Nobel per la Medicina 2023 proprio per aver gettati le basi dei sieri genici mRNA, in modo da “ingannare” le cellule umane facendo loro riconoscere l’mRNA sintetico come innocuo RNA umano…
Chiedo venia agli esperti di biochimica per gli eventuali errori di trascrizione che dovessi commettere cercando di tradurre, non solo dall’Inglese ma da un ostico linguaggio chimico, la portentosa essenza scientifica delle citazioni tecniche abbondanti nell’articolo pubblicato da Rose sul Substack, da cui estrapoleremo solo la sua introduzione a prova di comuni mortali…
Martin: “Pseudouridina Killer nei Vaccini per il Depopolamento”
Essa giunge sorprendentemente provvidenziale in quanto su Gospa News International abbiamo appena riportato la sintesi di una relazione dell’ormai famoso esperto di brevetti David E. Martin in cui ha narrato nelle scorse settimane la storia del SARS-Cov-2 quale arma batteriologica costruita in 58 anni di ricerche militari sui coronavirus e quella dei vaccini mRNA a suo giudizio diffusi consapevolmente in un esperimento di massa per la ricerca di vaccini contro l’HIV-AIDS e il cancro ma finalizzato anche al depopolamento mondiale.
Nel lunghissimo articolo scritto dal medico osteopata americano Joseph Mercola, che a breve pubblicheremo in Italiano appena avremo finito di sintetizzarne le parte salienti integrandole con le scoperte di Gospa News, «Martin sottolinea che anche se non rilasciassero altre armi biologiche (oltre alle varianti del SARS-Cov-2 da laboratorio come Omicron – ndr), il bilancio delle vittime desiderato potrebbe comunque essere raggiunto, perché hanno utilizzato la pseudouridina nelle iniezioni di mRNA, che sta causando “turbo-tumori”».
Ha dichiarato Martin in una sintesi estrema non essendo un medico o un immunologo:
«La pseudouridina sopprime gli agenti che controllano il cancro e promuove l’attività oncogenica nel corpo, e questo è noto dal 2018, quindi la sua inclusione non è stata certo un incidente. È una cospirazione globale di agenti identificabili che, per quasi 60 anni, hanno complottato per commettere, e trarne profitto, il più grande genocidio che il mondo abbia mai visto, nascondendosi dietro la falsa patina di “salute pubblica”».
Ebbene oggi, sia l’Università di Cambridge che altri autorevoli scienziati di tutto il mondo confermano implicitamente che tutti i vaccinati Covid mRNA con Spikevax di Moderna e Comirnaty di Pfizer-Biontech sono state e continuano ad essere cavie umane non retribuite e, soprattutto, inconsapevoli.
Proprio a causa di questo nucleoside alterato…
L’Inquietante Articolo dell’Università di Cambridge
Il commento della biologa molecolare Rose che abbiamo riportato nell’incipit dell’articolo lo ha riferito al testo dell’Università di Cambridge (Fonte 2) in relazione allo studio “N1-methylpseudouridylation of mRNA causes +1 ribosomal frameshifting – traducibile in modo approssimativo con N1-methylpseudouridinalizzazione del mRNA causa un scivolamento della struttura ribosomale (frameshifiting)” di Mulroney et al. pubblicato il 6 dicembre 2023 su Nature dopo oltre un mese di revisione.
«I ricercatori riprogettano le future terapie a base di mRNA per prevenire risposte immunitarie potenzialmente dannose» è l’eloquente titolo del testo scientifico pubblicato dall’università britannica.
«Gli ultimi sviluppi, guidati dalla professoressa biochimica Anne Willis e dall’immunologo dottor James Thaventhiran dell’Unità di tossicologia MRC dell’Università di Cambridge, si basano sui progressi precedenti per garantire la prevenzione di eventuali problemi di sicurezza legati alle future terapie basate sull’mRNA. Il loro rapporto è stato pubblicato oggi sulla rivista Nature» si legge nell’articolo non firmato.
«I ricercatori hanno identificato che le basi con una modifica chimica chiamata N1-metilpseudouridina – che sono attualmente contenute nelle terapie a base di mRNA – sono responsabili degli “scivolamenti” lungo la sequenza dell’mRNA» aggiunge l’ateneo.
In collaborazione con ricercatori delle Università del Kent, Oxford e Liverpool, il team dell’Unità di tossicologia dell’MRC ha testato «la prova della produzione di proteine “fuori bersaglio” nelle persone che hanno ricevuto il vaccino mRNA Pfizer contro COVID-19. Hanno scoperto che si è verificata una risposta immunitaria involontaria in un terzo dei 21 pazienti vaccinati nello studio, ma senza effetti negativi, in linea con gli estesi dati di sicurezza disponibili su questi vaccini COVID-19».
Per quanto inquietante l’articolo appare già fazioso in quanto è proteso a “minimizzare” le reazioni avverse anche letali che si stanno accumulando nei sistemi di farmacovigilanza di tutti il mondo, che sono stati confermati da un allarmante articolo della rivista Science, dagli enti regolatori di tutto il mondo (EMA, FDA ecc) e che hanno indotto Moderna e Pfizer-Biontech a inserire il rischio di miocarditi letali nei foglietti illustrativi dei loro farmaci genetici…
Studio Britannico: “Traduzione mRNA Errata può Aumentare la Tossicità”
Ma sono gli stessi autori dello studio che vede primo firmatario Thomas E. Mulroney (Fonte 3) , ricercatore associato dell’Unità di tossicologia dell’MRC di Cambridge, a scrivere nelle conclusioni le considerazioni scioccanti sotto il profilo biochimico.
«Mostriamo che 1-metilΨ è un ribonucleotide modificato che aumenta significativamente +1 frameshifting ribosomiale durante la traduzione dell’mRNA e che l’immunità cellulare ai prodotti frameshifted +1 può verificarsi dopo la vaccinazione con mRNA contenente 1-metilΨ . A nostra conoscenza, questo è il primo rapporto in cui la modifica dell’mRNA influisce sul frameshifting ribosomiale. Oltre a questo impatto sull’immunità delle cellule T dell’ospite, gli effetti fuori bersaglio del frameshifting ribosomiale potrebbero includere un aumento della produzione di nuovi antigeni delle cellule B».
E aggiungono ancora:
«Questi risultati sono di particolare importanza per la nostra comprensione fondamentale di come la modificazione del ribonucleotide influisce sulla traduzione dell’mRNA e per la progettazione e l’ottimizzazione di future terapie basate sull’mRNA per evitare eventi di traduzione errata che potrebbero diminuire l’efficacia o aumentare la tossicità».
Non ci addentriamo oltre nei riferimenti tecnici ma torniamo all’analisi pubblicata da Jessica Rose nel suo Substack facendone una sintesi estrema e consigliando agli addetti ai lavori di leggere il testo ricco di importanti immagini.
Cominciamo dal commento da lei aggiunto sotto la ricerca pubblicata da Nature insieme a David Wiseman, L. Maria Gutschi, David J. Speicher, Kevin McKernan.
Con la biochimica canadese loro furono già coautori dello studio ““Frammenti di DNA rilevati nei vaccini monovalenti e bivalenti Pfizer/BioNTech e Moderna modRNA COVID-19 dell’Ontario, Canada: relazione esplorativa dose-risposta con eventi avversi gravi” che ha indotto l’EMA a confessare che Pfizer nascose l’utilizzo nel suo vaccino del pericolosissimo gene SV40, che può causare i tumori, e spronò il bioimmunologo Robert Malone a denunciare la presenza anche del gene della resistenza agli antibiotici in quello di Moderna, casa farmaceutica consapevole dei rischi tumorali della biotecnologia mRNA in quanto segnalati in un suo stesso brevetto.
Di questi argomenti abbiamo ampiamente scritto in tre inchieste, una delle quali in esclusiva mondiale.
L’Allarme degli Scienziati Americani per la Nuova Ricerca
Vediamo quindi il contenuto del commento di Rose e colleghi (Fonte 1) alla ricerca di Cambridge:
Il documento fornisce prove della formazione di proteine “fuori bersaglio” o non intenzionali in seguito alla vaccinazione con BNT162b2 a causa del frameshifting. Considerato il meccanismo proposto, è probabile che esista un problema simile per il prodotto Moderna.
Sebbene gli autori non abbiano isolato campioni di queste proteine da pazienti o animali vaccinati, la loro esistenza è evidenziata dalle specifiche risposte immunitarie cellulari suscitate dalle proteine frameshifted sintetizzate dagli autori. Non è chiaro il motivo per cui le risposte delle cellule B e degli anticorpi non sono state studiate.
Gli autori affermano che “sebbene non ci siano prove che i prodotti frameshifted negli esseri umani generati dalla vaccinazione BNT162b2 siano associati a esiti avversi”.
Non è chiaro come sia possibile fare questa affermazione, dato che:
• Il numero limitato di soggetti vaccinati (n=21) che hanno fornito i campioni.
• Questo non era uno studio controllato.
• Nessuno di questi soggetti aveva riportato effetti indesiderati della vaccinazione. Di conseguenza, il campione è soggetto a bias di selezione.
• La tossicologia di queste proteine indesiderate deve essere studiata.
• Gli autori riconoscono che l’immunità mal indirizzata “ha un enorme potenziale per essere dannosa”.
Tradotto in parole più semplice nessuno ha verificato le modalità di selezione dei campioni che potrebbero essere stati scelti proprio per non aver avuto reazioni avverse gravi.
Inoltre negli interessi di competenza si legge che i due scienziati di Cambridge Thomas E. Mulroney e Anne E. Willis «sono inventori di una domanda di brevetto in attesa (2305297.0) relativa alla tecnologia mRNA» mentre nelle informazioni sugli autori si scopre che Alexander J. Mentzer lavora nel Wellcome Centre for Human Genetics, University of Oxford.
Wellcome, con la Bill & Melinda Gates Foundation e il World Economic Forum, è tra i fondatori dell’Ong CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) che ha già lanciato il vaccino SKYCovion insieme alla londinese GSK, amministrata dalla CEO Emma Walmsley che è anche direttrice di Microsoft, e alla SK Bioscience.
Ma torniamo all’analisi fatta da Jessica Rose allo studio dei ricercatori di Cambridge: «Gli autori scrivono che la N1-metilpseudouridina influenza la fedeltà della traduzione dell’mRNA attraverso lo stallo ribosomiale che induce il frameshifting (“scivolamento”). Il frameshifting si traduce nella produzione di proteine multiple, uniche e potenzialmente aberranti».
«Gli mRNA modificati da utilizzare nei prodotti COVID-19 sono stati ottimizzati con codone per la massima espressione proteica nell’uomo. L’ottimizzazione del codone, o anche sostituzione del codone, si basa sull’idea che si possono indurre mutazioni in un gene di interesse (come la spike) in base al bias di utilizzo del codone di un organismo (come gli esseri umani), per aumentare l’efficienza traduzionale e l’espressione proteica senza alterare la sequenza della proteina. Ma è noto che l’ottimizzazione dei codoni può portare a problemi di conformazione, ripiegamento e stabilità delle proteine».
L’immunologa americana rileva ancora:
«L’ottimizzazione del codone potrebbe influenzare la conformazione, il ripiegamento e la stabilità delle proteine, cambiare i siti di modifica post-traduzionale e persino influenzare la funzione delle proteine. Differenti velocità di traduzione da parte di diversi tRNA, compresi quelli che mostrano un accoppiamento di basi oscillante (un tRNA in grado di riconoscere più codoni sinonimi) possono effettivamente essere fondamentali per determinare la velocità di traduzione. Il ribosoma può rallentare e fermarsi durante l’allungamento che potrebbe essere effettivamente necessario per il corretto ripiegamento delle proteine. Pertanto, l’ottimizzazione del codone può interrompere i tempi di traduzione e, in ultima analisi, la funzione proteica».
Il Profetico Studio Seneff sui Danni Autoimmuni e Neurocerebrali
Quindi fa riferimento ad altri studi che avevano segnalato la pericolosità di questa manipolazione biochimica (Fonte 1):
«L’ottimizzazione del codone può anche portare al ripiegamento errato degli mRNA a causa dell’aumento del contenuto di guanina/citosina (GC). Si prega di leggere la prestampa di McKernan et al., l’articolo di Xia et al. e l’articolo di Seneff et al. per saperne di più sui potenziali problemi relativi all’ottimizzazione dei codoni e ai cambiamenti del contenuto di GC. Quest’ultimo gruppo scrive: “La sostituzione del codone sinonimo determina anche un cambiamento nei ruoli regolatori e strutturali multifunzionali delle proteine risultanti”».
Esclusivo! UN VACCINATO COVID SU TRE CON DISTURBI NEUROLOGICI. Allarmante Studio dal CNR
Ecco ben evidenziati rischi per l’organismo umano:
«Vi è, infatti, un arricchimento significativo del contenuto di GC (arricchimenti del 17% e del 25% rispettivamente secondo Pfizer e Moderna rispetto a SARS-CoV-2) come risultato dell’ottimizzazione dei codoni effettuata, e questo può portare a “una disregolazione del sistema di legame della proteina G4-RNA e un’ampia gamma di potenziali patologie cellulari associate a malattie, tra cui la soppressione dell’immunità innata, la neurodegenerazione e la trasformazione maligna”. L’aumento del contenuto di GC altera significativamente anche la struttura secondaria dell’mRNA, e questo può anche portare alla pausa o allo stallo ribosomiale».
Queste considerazioni furono espresse in uno studio pubblicato da illustre scienziati come Stephanie Seneff, Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory, MIT, Cambridge, MA, USA, Greg Nigh, Immersion Health, Portland, OR, USA, Anthony M. Kyriakopoulos, Nasco AD Biotechnology Laboratory, Department of Research and Development, Piraeus, Greece and Peter A. McCullough, for Health Foundation, Tucson, AZ, USA, che fu oggetto di censure enormi da parte delle riviste mediche specializzate ma pubblicammo su Gospa News grazie a un’ottima sintesi del dottor Mercola.
La Pericolosa Alterazione da N1-methyl-Ψ
Riportiamo di seguito le citazioni di Seneff et al. (Fonte 4) funzionali a capire la connessione con l’uridine modificata in N1-methyl-Ψ: «L’utilizzo dei vaccini a mRNA nel contesto delle malattie infettive non ha precedenti. Le numerose alterazioni nell’mRNA del vaccino nascondono l’mRNA dalle difese cellulari e promuovono un’emivita biologica più lunga e un’elevata produzione di proteine spike».
«Tuttavia, la risposta immunitaria al vaccino è molto diversa da quella all’infezione da SARS-CoV-2. In questo articolo presentiamo le prove che la vaccinazione induce un profondo deterioramento nella segnalazione dell’interferone di tipo I, che ha diverse conseguenze negative per la salute umana. Le cellule immunitarie che hanno assorbito le nanoparticelle del vaccino rilasciano in circolazione un gran numero di esosomi contenenti proteine spike insieme a microRNA critici che inducono una risposta di segnalazione nelle cellule riceventi in siti distanti. Identifichiamo anche potenziali profondi disturbi nel controllo normativo della sintesi proteica e nella sorveglianza del cancro».
Nello studio intitolato “Innate immune suppression by SARS-CoV-2 mRNA vaccinations: The role of G-quadruplexes, exosomes, and MicroRNAs – Soppressione immunitaria innata mediante vaccinazioni contro l’mRNA di SARS-CoV-2: il ruolo dei G-quadruplex, degli esosomi e dei microRNA” gli scienziati aggiunsero:
«Questi disturbi hanno potenzialmente un nesso causale con malattie neurodegenerative, miocardite, trombocitopenia immunitaria, paralisi di Bell, malattie del fegato, compromissione dell’immunità adattativa, compromissione della risposta al danno del DNA e oncogenesi. Mostriamo prove dal database VAERS a sostegno della nostra ipotesi. Riteniamo che una valutazione completa del rapporto rischio/beneficio dei vaccini mRNA li metta in discussione come contributori positivi alla salute pubblica».
Il compianto biologo Luc Montagnier, in uno studio pubblicato postumo dagli amici ricercatori Jean-Claude Perez e Claire Moret-Chalmin con un contributo di revisione proprio della biofisica Seneff, provò senza ombra di dubbio la correlazione tra i prioni killer causati dai vaccini e i rapidi decessi per la malattia neurocerebrale di Creutzfeldt-Jacob, la mucca pazza umana.
Nel dettaglio poi fanno riferimento alle alterazioni specifiche:
«L’alterata segnalazione dell’IFN di tipo I è collegata a molti rischi di malattie, in particolare al cancro, poiché la segnalazione dell’IFN di tipo I sopprime la proliferazione sia dei virus che delle cellule tumorali arrestando il ciclo cellulare, in parte attraverso la sovraregolazione di p53, un gene soppressore del tumore, e vari inibitori della chinasi ciclina-dipendenti (Musella et al., 2017; Matsuoka et al., 1998). L’IFNα induce anche la presentazione dell’antigene di classe 1 di istocompatibilità maggiore (MHC) da parte delle cellule tumorali, facendo sì che vengano riconosciute più facilmente dal sistema di sorveglianza del cancro ( Heise et al., 2016)».
Entrano quindi nel merito del problema della molecola uridina.
Per capirne l’importanza riportiamo una nota della Rose: «Le pseudouridine (Ψs) sono una parte normale ed essenziale della nostra biologia. Sono state chiamate il 5° nucleotide, infatti, e “sono un costituente ubiquitario dell’RNA strutturale (di trasferimento, ribosomiale, piccolo nucleare (snRNA) e piccolo nucleolare), e presenti nell’RNA codificante, attraverso i tre domini filogenetici della vita”14 e “rappresenta circa l’1,4% di tutte le basi negli rRNA umani”».
Ecco cosa scrissero in merito Seneff e i suoi colleghi sui vaccini:
«Una svolta è arrivata quando si è scoperto sperimentalmente che l’mRNA che codifica per la proteina spike poteva essere modificato in modi specifici che avrebbero essenzialmente ingannato le cellule umane facendole riconoscere come innocuo RNA umano. Un articolo fondamentale di Karikó et al. (2005) ha dimostrato attraverso una serie di esperimenti in vitro che una semplice modifica all’mRNA tale che tutte le uridine fossero sostituite con pseudouridina potrebbe ridurre drasticamente l’attivazione immunitaria innata contro l’mRNA esogeno».
Il Rischio Cancro segnalato dalla Nobel Inventrice dei Vaccini mRNA
Proprio per questa scoperta la ricercatrice ungherese Katalin Karikó, per lungo tempo alla Biontech, ha ricevuto di recente il Nobel per la Medicina insieme al collega americano Drew Weissman, sebbene entrambi avvertirono sui pericoli della nuova biotecnologia mRNA.
In particolare Karikó, il 6 gennaio scorso, dichiarò al quotidiano tedesco Welt (Fonte 5): «Ogni giorno ricevo molte email da persone che mi scrivono sulle loro esperienze. Una donna mi ha scritto che due giorni dopo la vaccinazione ha sviluppato un grosso nodulo al seno. La vaccinazione ha causato il cancro, fu la sua conclusione. Ma il cancro c’era già, solo la vaccinazione ha dato una spinta in più al sistema immunitario, così che le cellule di difesa immunitaria si sono precipitate in gran numero sul nemico».
Le inchieste di Gospa News sul Turbo-Cancro basate ormai su sette studi scientifici pubblicati hanno evidenziato una fortissima correlazione tra i sieri genici mRNA e la comparsa o riattivazione di fenomeni tumorali con abnorme degenerazione in esiti letali.
La stessa Karikó aggiunge: «La vaccinazione fornisce un forte impulso al sistema immunitario. Può capitare che un’infezione dormiente irrompa in persone con un sistema immunitario già indebolito. La misura in cui questo è il caso dell’herpes zoster dovrà essere esaminata più da vicino».
Gospa News l’ha fatto scoprendo 27 mila casi di Herpes Zoster solo nell’Unione Europea quali reazioni avverse ai vaccini anche nei bambini, più esposti ai danni al sistema immunitario naturale come confermato da una recente ricerca.
Torniamo alle conclusioni della Seneff:
«Andries et al. (2015) hanno successivamente scoperto che la 1-metilpseudouridina in sostituzione dell’uridina era ancora più efficace della pseudouridina e poteva essenzialmente abolire la risposta TLR all’mRNA, prevenendo l’attivazione delle cellule dendritiche derivate dal sangue. Questa modifica è applicata in entrambi i vaccini a mRNA presenti sul mercato (Park et al., 2021)».)».
Per dirla semplicemente, la celluladendritica ricopre il ruolo di sentinella e se avverte la presenza di un patogeno nell’organismo, stimola la risposta immunitaria dei linfociti B e T, specifica contro quell’antigene. Se ne viene limitata o soppressa l’azione può diventare incapace di affrontare i nemici virali o batterici ma anche le insidie tumorali.
Il Ruolo Critico della Pseudouridina nei Vaccini
Uno studio pubblicato da Pedro Morais, Director (Pseudouridylation Technology) ProQR Therapeutics, Leiden, Paesi Bassi, Hironori Adachi e Yi-Tao Yu, Dipartimento di biochimica e biofisica, Centro di biologia dell’RNA, Centro medico dell’Università di Rochester, Rochester, NY, Stati Uniti, dal titolo “The Critical Contribution of Pseudouridine to mRNA COVID-19 Vaccines – Il contributo critico della pseudouridina ai vaccini mRNA COVID-19” (fonte 6) ha messo in luce il ruolo fondamentale dell’alterazione in laboratorio di tale proteina nei sieri genici Comirnaty e Spikevax.
«Entrambi consistevano in mRNA modificato con N1-metil-pseudouridina che codifica per la proteina Spike SARS-COVID-19 e sono stati forniti con una formulazione di nanoparticelle lipidiche (LNP). Poiché il problema del rilascio degli acidi ribonucleici era noto da decenni, il successo degli LNP è stato rapidamente acclamato da molti come l’eroe non celebrato dei vaccini mRNA contro il COVID-19».
Ma gli studiosi, uno dei quali in palese conflitto d’interessi perché direttore del progetto Pseudouridylation Technology, hanno evidenziato un altro fatto assai interessante:
«I risultati degli studi clinici sull’efficacia del vaccino Curevac mRNA (CVnCoV) hanno suggerito che il sistema di somministrazione non era l’unica chiave del successo. CVnCoV consisteva in un mRNA non modificato (che codifica la stessa proteina spike dei vaccini mRNA di Moderna e Pfizer-BioNTech) ed è stato formulato con lo stesso LNP del vaccino Pfizer-BioNTech (Acuitas ALC-0315). Tuttavia, la sua efficacia era solo del 48%. Questa sorprendente differenza di efficacia potrebbe essere attribuita alla presenza di una modificazione critica dell’RNA (N1-metil-pseudouridina) nei vaccini mRNA di Pfizer-BioNTech e Moderna (ma non nel CVnCoV)».
Gli stessi ricercatori evidenziano però una nota significativa:
«L’immunogenicità intrinseca dell’mRNA non modificato una volta era considerata un potenziale vantaggio per il suo utilizzo nei vaccini (Ishii e Akira, 2005) poiché codificava l’antigene e fungeva contemporaneamente da adiuvante consentendo una dose bassa. Infatti, il candidato vaccino a mRNA COVID-19 non modificato negli studi clinici in fase avanzata (CVnCoV, sviluppato da Curevac) aveva una dose massima di 12 µg».
Curevac fu sviluppato dalla Curevac NV di Tubingen, insieme all’Ong CEPI fondata da Bill Gates con Wellcome e WEF, che avviò un processo di autorizzazione avviato davanti al comitato CHMP dell’European Medicines Agency (EMA) ma lo ritirò per la sua scarsa efficacia il 12 ottobre 2021 (fonte 7) in vista dell’arrivo di un nuovo prodotto farmacologico sviluppato con la GSK finanziata dallo stesso Gates.
«La seconda generazione del vaccino COVID-19 di Curevac (CV2CoV), attualmente in sviluppo preclinico (Roth et al., 2021), è ancora un mRNA non modificato chimicamente, che codifica per la proteina spike a lunghezza intera ed è incapsulato con LNP. Rispetto alla prima generazione del vaccino a mRNA non modificato Curevac COVID-19, il vaccino a mRNA non modificato di seconda generazione è costituito da sequenze codificanti e non codificanti (5′ e 3 UTR) che sono state ulteriormente ingegnerizzate per aumentare l’efficienza di traduzione e la produzione di proteine antigeniche. È possibile che la seconda generazione del vaccino mRNA COVID-19 di Curevac, CV2CoV, che ha già mostrato livelli aumentati di anticorpi neutralizzanti nei ratti (Roth et al., 2021), migliorerà il profilo di sicurezza e protezione».
Ecco un’altra frase sibillina in cui si parla proprio della “sicurezza” dei vaccini facendo intendere implicitamente che essa non è acclarata negli attuali vaccini che pertanto rendono tutti coloro che li assumono delle “cavie umane” da laboratorio come ben evidenzia ancora la biologa Rose nelle sue considerazioni bioetiche finali.
Rose: “Effetti Imprevedibili sulla Salute dai Codoni Manipolati”
«Ehden Biber ha anche scritto un ottimo articolo sulle insidie dell’ottimizzazione dei codoni. In un articolo su Nature pubblicato nel 2011 dal titolo: “Rompere il silenzio”, l’autore scrive del potenziale pericolo di manipolare i codoni delle proteine terapeutiche, per cui “potrebbe avere effetti imprevedibili sulla salute delle persone”».
Ha scritto Rose nel suo commento alla ricerca di Cambridge citando molte frasi della giornalista scientifica Alla Katsnelson che riportiamo di seguito.
«Indica uno studio in cui gli autori mostrano che un cambiamento sinonimo di codone riscontrato nella forma più comune di fibrosi cistica provoca un ripiegamento errato dell’mRNA, (Tenetelo a mente.) Sottolinea inoltre che nel contesto della resistenza multifarmaco 1 (MDR1) (il gene che codifica la glicoproteina P), che un cambiamento del codone può interferire con le pause che caratterizzano il passaggio dell’RNA attraverso il ribosoma, modificando così il modo in cui si ripiega la catena di aminoacidi in crescita»
«L’affermazione estremamente rilevante contenuta in questo articolo si trova alla fine e cito: “Al momento, le aziende che sviluppano terapie ricombinanti devono verificare che la sequenza di DNA progettata dai loro scienziati sia quella che produce le loro proteine, ma non sono tenute a notare quanto sia diversa dal codice genetico nativo”».
“Non abbiamo alcuna indicazione per quanto riguarda la sequenza [del DNA]”, osserva Kimchi-Sarfaty.
Mentre è stato il bioimmunologo italiano Mauro Mantovani a dimostrare come la “doppia Prolina” inserita nei vaccini mRNA rende la tossica proteina Spike pericolosamente persistente nel corpo umano.
«Questo è un dato che potrebbe essere monitorato dal sistema che sta proponendo. Tale conoscenza, a sua volta, potrebbe in definitiva aiutare a definire migliori strategie di ottimizzazione e forse anche a rendere i farmaci biologici più sicuri per le persone» aggiunge ancora Alla Katsnelson mentre l’immunologa si pone una domanda retorica:
«Mi chiedo se la FDA abbia mai seguito il suo consiglio di tenere traccia delle differenze nei codoni e dei conseguenti potenziali effetti avversi?»
Conclude la ricercatrice canadese Rose prima di entrare nel dettaglio di un’analisi biochimica troppo tecnica per i non addetti ai lavori:
«I produttori avrebbero potuto pensare di esplorare opzioni per prevenire risposte potenzialmente dannose dai loro prodotti prima di iniettarli a miliardi di persone. È criminale che questi prodotti continuino ad essere imposti a neonati e bambini per obbligo, fino ad oggi».
E quindi riporta una citazione emblematica sui rischi di “Scherzare con Madre Natura” pronunciata da Allan Drummond, un biologo cellulare evoluzionista dell’Università di Chicago: “Per favore, non scherzare con questi siti; sono ottimizzati per qualche motivo”, in riferimento alla distorsione dei codoni nei mammiferi.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI
FONTE 1 – JESSICA ROSE – That Substack about N1-methylpseudouridines and frameshiftingFONTE 2 – UNIVERSITY OF CAMBRIDGE – Researchers redesign future mRNA therapeutics to prevent potentially harmful immune responsesFONTE 3 – NATURE – N1-methylpseudouridylation of mRNA causes +1 ribosomal frameshiftingFONTE 4 – PUBMED – Innate immune suppression by SARS-CoV-2 mRNA vaccinations: The role of G-quadruplexes, exosomes, and MicroRNAsFONTE 5 – WELT – “Das ist der wirkliche Grund, warum man unter neuen Varianten nicht mehr so krank wird“FONTE 6 – FRONTIERS IN – The Critical Contribution of Pseudouridine to mRNA COVID-19 VaccinesFONTE 7 – EMA ends rolling review of CVnCoV COVID-19 vaccine following withdrawal by CureVac AG
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